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Pressacco, Luca. "LA SENTENZA PENALE. PRIFILI GIURIDICI ED EPISTEMOLOGICI", Università Cattolica del Sacro Cuore, XXX ciclo, a.a. 2016/17, Milano, [http://hdl.handle.net/10280/62098].

Titolo: LA SENTENZA PENALE. PRIFILI GIURIDICI ED EPISTEMOLOGICI
Autore/i: PRESSACCO, LUCA
Tutor: UBERTIS, GIULIO
Coordinatore: NICOLUSSI, ANDREA
Lingua: ITA
Abstract in italiano della tesi: In linea di principio, la sentenza può essere definita come il provvedimento giurisdizionale con cui il giudice definisce la controversia, confermando o negando – nel contesto specifico del processo penale – l’ipotesi di colpevolezza dell’imputato. Sennonché, l’impostazione tradizionale – fedele ai consueti metodi dell’indagine giuridica – considera la sentenza esclusivamente in qualità di atto processuale, esaminando la relativa disciplina per individuare i requisiti di validità ed efficacia dell’atto stesso. La presente ricerca, invece, si propone di approfondire lo studio della sentenza penale quale “giudizio”, vale a dire come epilogo del percorso conoscitivo compiuto dall'organo giurisdizionale per giungere alla ricostruzione dei fatti controversi, nonché, alla loro adeguata qualificazione giuridica. In questa prospettiva, le disposizioni che regolano la formazione e i contenuti della sentenza penale vengono prevalentemente in rilievo, in quanto stabiliscono i confini e i percorsi normativi delle operazioni gnoseologiche compiute dal giudice nella fase conclusiva del processo. Esaurite le premesse di carattere metodologico (capitolo I), l’indagine prende le mosse (capitolo II) dalla ricostruzione storica e dogmatica della “sentenza penale”, poiché l’estensione della categoria in esame dipende sia dalla complessiva struttura del processo, sia dalle scelte contingenti operate dal legislatore. In seguito, si approfondisce (capitolo III) la posizione specifica della sentenza nel contesto del procedimento penale, muovendo dalle dottrine generali del processo e giungendo al ruolo che la decisione giurisdizionale assume nell’ambito del cosiddetto “giusto processo”. Nel capitolo IV, si opera un confronto fra le operazioni conoscitive che costituiscono il proprium dell’attività giurisdizionale, rispetto alle metodologie adottate – rispettivamente – nell’indagine di carattere storico e nell’ambito delle scienze sperimentali. Successivamente (capitolo V), si trattano i principali profili di ricostruzione fattuale che caratterizzano la sentenza penale: in particolare, l’attenzione si sofferma sulla configurazione delle regole decisorie tipiche del processo penale e sul dovere di motivazione che incombe sull’organo giurisdizionale. Infine (capitolo VI), viene analizzata la configurazione strutturale del cosiddetto “post dibattimento”, per dimostrare che la decisione giurisdizionale può essere solo convenzionalmente considerata come una realtà processuale unitaria (la sentenza penale), laddove l’analisi normativa lascia intravvedere una serie di comportamenti, che integrano una complessa fattispecie a formazione progressiva.
Abstract in inglese: Sentence can be defined, as a matter of principle, like the decision through which the Court puts an end to the dispute, validating or denying – particularly in criminal cases – the original accusation formulated by the public prosecutor. Given this assumption, legal scholars usually consider the judicial decision merely as a procedural document, interpreting the relevant provisions in order to establish conditions for its validity and enforceability. Instead, the aim of this research is to deepen the study of the criminal judgment, understood as the conclusion of the knowledge path accomplished by the tribunal for the porpuse of reconstructing controversial events and find an adequate legal classification therof. In this perspective, legal provisions concerning the criminal decision (art. 525 ss. of the Italian code of criminal procedure) are mainly examined in so far as they determine routes and limitations for the gnoseological process, which takes place during the closing moments of the trial.
Data di discussione: 11-set-2018
URI: http://hdl.handle.net/10280/62098
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FACOLTA' DI GIURISPRUDENZA

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