DSpace Collezione:
http://hdl.handle.net/10280/14306
2024-03-28T23:10:09ZTHE IMPACT OF AN INTERNATIONAL UNIVERSITY ENVIRONMENT ON STUDENT'S INTERCULTURAL COMPETENCE DEVELOPMENT
http://hdl.handle.net/10280/172757
Titolo: THE IMPACT OF AN INTERNATIONAL UNIVERSITY ENVIRONMENT ON STUDENT'S INTERCULTURAL COMPETENCE DEVELOPMENT
Autore/i: HERMANS, JEANINE WILHELMINA MARIA
Coordinatore: MARCHETTI, ANTONELLA
Abstract in italiano della tesi: Preparare gli studenti a un mondo globalizzato e sviluppare la loro
consapevolezza e comprensione interculturale sono alcuni dei fondamenti logici che
si trovano alla base del processo di internazionalizzazione dell’educazione superiore.
Sebbene il motivo originario alla base dell’internazionalizzazione di contribuire a un
mondo migliore e più pacifico sia stato sostituito dall’immediatezza del mercato del
lavoro globalizzato, i leader nel campo dell’istruzione superiore continuano a
sottolineare sempre di più l’importanza della competenza interculturale includendola
nei loro obiettivi d’apprendimento (learning outcomes). Per raggiungere questo
risultato, le strategie di internazionalizzazione usate dalle istituzioni di istruzione
superiore sono andate oltre al concetto di mobilità per includere programmi come
Internationalisation at Home (IaH) – Internazionalizzazione a Casa (IaH) e
Internationalisation of the Curriculum (IoC) – Internazionalizzazione del Curriculum
(IoC). L’attenzione si concentra sempre di più sul processo di internazionalizzazione
delle università stesse allo scopo di creare un’esperienza internazionale per tutti gli
studenti.
Allo stesso tempo risulta evidente la crescente necessità di fare uso di
approcci basati sulla ricerca (evidence-based) per sostenere il successo
dell’internazionalizzazione. Le università forniscono ciò che promettono? L’obiettivo
di questo studio è quello di indagare come le università aumentano il livello di
consapevolezza e comprensione interculturale dei loro studenti insieme alla loro
abilità di funzionare nel mondo globalizzato tramite l’internazionalizzazione dei loro
campus. Lo scopo della ricerca è stato quello di individuare il modo in cui l’ambiente
sociale di un’università influenza lo sviluppo della competenza interculturale nel
campus. Lo studio sfida e mette alla prova la visione tradizionale comunemente
diffusa tra molti leader universitari secondo la quale l’esposizione alla diversità sul
campus porta allo sviluppo della competenza interculturale.
Rispetto alla ricerca già esistente sugli elementi che costituiscono un ambiente
universitario internazionale, questa ricerca ha voluto includere le interazioni sociali
che avvengono nel curriculum formale, nelle attività co-curricolari, nella vita
xii
studentesca e nella più ampia comunità socio-culturale dell’università. Esso si
posiziona all’incrocio tra le strategie internazionali per la mobilità, i programmi IaH e
IoC e si concentra sull’impatto che l’ambiente universitario ha sui risultati degli
studenti in termini di sviluppo della competenza interculturale.
Questo studio indaga i seguenti quesiti di ricerca:
1. Qual è l’impatto dell’ambiente sociale sullo sviluppo della competenza
interculturale degli studenti mentre essi si trovano nel campus?
2. Quali forme di interazione sociale contribuiscono allo sviluppo della
competenza interculturale degli studenti mentre sono nel campus?
3. Le caratteristiche specifiche della storia personale di uno studente
promuovono o ostacolano lo sviluppo della competenza interculturale mentre
si è presenti nel campus?
Citazione: Hermans, Jeanine Wilhelmina Maria. "THE IMPACT OF AN INTERNATIONAL UNIVERSITY ENVIRONMENT ON STUDENT'S INTERCULTURAL COMPETENCE DEVELOPMENT", Università Cattolica del Sacro Cuore, XXIX ciclo, a.a. 2015/16, Milano, [http://hdl.handle.net/10280/172757].2016-12-15T00:01:00ZCOGNITIVE AND AFFECTIVE THEORY OF MIND IN NORMAL AGING AND NEURODEGENERATIVE DISEASES
http://hdl.handle.net/10280/143766
Titolo: COGNITIVE AND AFFECTIVE THEORY OF MIND IN NORMAL AGING AND NEURODEGENERATIVE DISEASES
Autore/i: ROSSETTO, FEDERICA
Coordinatore: MARCHETTI, ANTONELLA
Abstract in italiano della tesi: La presente dissertazione si focalizza sui cambiamenti nella Teoria della Mente (ToM) cognitiva e affettiva nelle patologie neurodegenerative e, in particolare, nel Decadimento Cognitivo Lieve (Mild Cognitive Impairment, MCI), una condizione preclinica ad elevato rischio di conversione in demenza. È stato pertanto indagato: A) se le prestazioni ToM possono essere considerate un marcatore della progressione di malattia (capitoli 2 e 3); B) se le prestazioni ToM possono rappresentare una potenziale misura di outcome di un intervento riabilitativo multidimensionale (capitolo 3); C) se i compiti ToM possono costituire validi strumenti di assessment per discriminare tra successful e unsuccessful aging (capitolo 3) e tra patologie neurodegenerative differenti (capitolo 4). In particolare:
Il capitolo 2 valuta i cambiamenti legati all’evoluzione nel tempo delle abilità ToM in persone con MCI di tipo amnestico (aMCI), mettendo in luce un possibile collegamento tra ToM e processi cognitivi nei soggetti aMCI e suggerendo l’importanza di considerare la ToM in aggiunta alla valutazione neuropsicologica standard.
Il capitolo 3 ha indagato longitudinalmente i potenziali cambiamenti delle abilità ToM cognitive e affettive in un campione di soggetti MCI coinvolto in un trattamento multidimensionale domiciliare (Multi-Stimulation Therapy@Home - MST@H) sviluppato per potenziare le abilità motorie, cognitive e sociali. I risultati hanno suggerito che entrambe le dimensioni della ToM possono essere considerate potenziali predittori della progressione di malattia, in relazione alle strategie di intervento contro la conversione in demenza.
Infine, nel capitolo 4 è stata utilizzata la versione italiana computerizzata dello Yoni task (Shamay-Tsoory & Aharon-Peretz, 2007) in soggetti MCI e con Malattia di Parkinson (MP). I nostri risultati preliminari hanno dimostrato che, a differenza di altri test convenzionali, lo Yoni task è in grado di rilevare un deficit ToM a differenti livelli (cognitivo vs. affettivo, primo- vs. secondo-ordine) nelle persone con MCI e MP sin dalle fasi iniziali di malattia.
Citazione: Rossetto, Federica. "COGNITIVE AND AFFECTIVE THEORY OF MIND IN NORMAL AGING AND NEURODEGENERATIVE DISEASES", Università Cattolica del Sacro Cuore, XXX ciclo, a.a. 2016/17, Milano, [http://hdl.handle.net/10280/143766].2018-05-21T00:01:00ZCHANGE PERSPECTIVE
http://hdl.handle.net/10280/64979
Titolo: CHANGE PERSPECTIVE
Autore/i: LOMBARDI, ELISABETTA
Coordinatore: MARCHETTI, ANTONELLA
Abstract in italiano della tesi: La Teoria della Mente, abilità ritenuta alla base della buona riuscita delle relazioni sociali, è un rilevante e classico oggetto di ricerca della Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione che negli ultimi quaranta anni ha visto proliferare numerosi studi volti a indagarne i contenuti, oltre che a identificarne e approfondirne le tappe di sviluppo e le implicazioni di tipo relazionale e sociale. L'integrazione delle prospettive, i rapporti con altre discipline e l'assunzione di approcci interdisciplinari caratterizzano gli sviluppi recenti delle ricerche in psicologia, aprendo nuove prospettive di indagine. La tesi consta di tre capitoli, ognuno dei quali si riferisce a un autonomo progetto di ricerca. Tutti gli studi hanno coinvolto bambini di età scolare: età critica per l’acquisizione e lo sviluppo delle abilità di Teoria della Mente e periodo sensibile per quanto riguarda la competenza sociale, perché la rappresentazione, la considerazione e l’assunzione della prospettiva dell’altro diventa sempre più rilevante ai fini di una funzionale vita sociale e relazionale anche al di fuori del contesto familiare.
Nello specifico, viene presentato il primo studio che propone una nuova interpretazione teorica e metodologica per valutare i risultati di un compito classico di falsa credenza di II ordine - il gelataio - in bambini di 10 anni alla luce della teoria dell'argomentazione e sottolinea il ruolo del ragionamento dei bambini nella capacità di rappresentarsi la prospettiva degli altri. Il secondo contributo, si propone di studiare il ruolo che la considerazione della prospettiva dell’altro svolge nei processi decisionali, in particolare nei giochi interattivi di scambio che valutano la fairness e l’altrusimo, analizzati in relazione alla capacità di ritardare la gratificazione.
Infine il terzo studio è una proposta applicativa perché presenta l’efficacia del Progetto TiM (Thought in Mind Project), un progetto di formazione in cui le rappresentazioni del funzionamento della mente vengono proposte alle insegnanti durante alcuni incontri di formazione in cui si svolgono attività e si co-costruisce il significato di alcune storie suggestive. Il progetto ha visto il coinvolgimento delle insegnanti di scuola primaria e ha promuove un effetto indiretto sulle capacità di mentalizzazione all’inizio e alla fine dell’anno scolastico (prima e dopo l’intervento formativo sulle insegnanti) grazie alla creazione di una “comunità mentalizzante”, in cui i contenuti mentalistici oltre ad essere condivisi, vengono trasferiti ai bambini durante le attività in classe. Tutti e tre i lavori di ricerca sono attualmente pubblicati su riviste internazionali.
Citazione: Lombardi, Elisabetta. "CHANGE PERSPECTIVE", Università Cattolica del Sacro Cuore, XXX ciclo, a.a. 2016/17, Milano, [http://hdl.handle.net/10280/64979].2018-05-21T00:01:00ZFRANCESCO ANTONIO ZACCARIA E LA CULTURA GESUITICA DEL SETTECENTO. IL DIBATTITO SU PRIMATO PONTIFICIO E RUOLO DEI VESCOVI
http://hdl.handle.net/10280/46250
Titolo: FRANCESCO ANTONIO ZACCARIA E LA CULTURA GESUITICA DEL SETTECENTO. IL DIBATTITO SU PRIMATO PONTIFICIO E RUOLO DEI VESCOVI
Autore/i: BRUNO, EDOARDO JACOPO
Coordinatore: MARCHETTI, ANTONELLA
Abstract in italiano della tesi: L’oggetto della tesi di dottorato è l’analisi degli argomenti presenti nell’Antifebbronio, lavoro composto dal gesuita Francesco Antonio Zaccaria nel 1767. Nonostante il testo contiene numerose dissertazioni originali inerenti il primato papale, i poteri dell’episcopato e la censura dei libri, tematiche che furono oggetto di molte discussioni nella Chiesa cattolica, non esiste oggi qualche studio specifico sulle dottrine asserite dal gesuita. Per capire meglio le problematiche presenti nel suo lavoro e per approfondire alcuni aspetti della vita del gesuita è stato importante lo studio del Dello Stato della Chiesa del vescovo di Treviri Johannes Nikolaus von Hontheim, l’Elogio storico dell’abate Francescantonio Zaccaria del teologo Luigi Cuccagni e la Storia polemica delle proibizioni de’ libri scritta dallo stesso Zaccaria nel 1777. I lavori di Zaccaria e von Hontheim sono fondamentali per comprendere che all’interno della Chiesa di Roma esistevano visioni ecclesiologiche caratterizzate da elementi di notevole diversità. Inoltre l’Antifebbronio è un libro molto interessante per capire la mentalità della Compagnia di Gesù rispetto a questioni come i poteri del papa e dei vescovi. Nella tesi ho approfondito le reazioni del mondo cattolico italiano e della Chiesa di Roma inerenti le opinioni sostenute da Zaccaria nell’Antifebbronio.
Citazione: Bruno, Edoardo Jacopo. "FRANCESCO ANTONIO ZACCARIA E LA CULTURA GESUITICA DEL SETTECENTO. IL DIBATTITO SU PRIMATO PONTIFICIO E RUOLO DEI VESCOVI", Università Cattolica del Sacro Cuore, XXX ciclo, a.a. 2016/17, Milano, [http://hdl.handle.net/10280/46250].2018-07-10T00:01:00Z