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Stortone, Stefano. "VERSO UN MODELLO DI DEMOCRAZIA "CIVILE": CONSIDERAZIONI TEORICO-NORMATIVE SUL BILANCIO PARTECIPATIVO DI PORTO ALEGRE", Università Cattolica del Sacro Cuore, XXI ciclo, a.a. 2008/09, Milano, [http://hdl.handle.net/10280/800].

Titolo: VERSO UN MODELLO DI DEMOCRAZIA "CIVILE": CONSIDERAZIONI TEORICO-NORMATIVE SUL BILANCIO PARTECIPATIVO DI PORTO ALEGRE
Autore/i: STORTONE, STEFANO
Tutor: PALANO, DAMIANO
Coordinatore: MERZONI, GUIDO STEFANO
Lingua: ITA
Abstract in italiano della tesi: Il Bilancio Partecipativo (BP) è probabilmente l’esempio più famoso ed interessante di governance locale per i suoi effetti democratici e redistributivi. Per via del coinvolgimento diretto dei cittadini nel processo decisionale, il BP è considerato una forma di democrazia diretta capace di ovviare agli attuali limiti della democrazia rappresentativa moderna. Tuttavia, ad un’attenta analisi, è possibile identificare nel suo funzionamento anche degli elementi rappresentativi che non sono mai stati presi molto in seria considerazione. Infatti, poiché la partecipazione avviene solitamente attraverso gruppi ed associazioni, nuove forme di rappresentanza e nuovi rappresentanti emergono in competizione con quelli tradizionali politici in termini di consenso, sostegno popolare e dunque legittimità. Il presente lavoro vuole andare oltre il pensiero corrente e proporre un’interpretazione originale del modello istituzionale del BP come una forma nuova ed alternativa di democrazia rappresentativa, in cui le organizzazioni della società civile assumono un ruolo centrale: dietro al BP vi sarebbe una sorta di democrazia ‘civile’. Questo punto di vista alternativo non solo può stimolare un ulteriore dibattito in letteratura, ma aprire anche degli scenari interessanti in relazione ai temi più generali della crisi delle istituzioni liberal-democratiche e del ruolo e dell’identità della società civile.
Abstract in inglese: Participatory Budgeting (PB) is probably the most famous and interesting example of innovative local governance for its redistributive and democratic effects. Due to the direct involvement of citizens in the decision-making process, PB is celebrated as an example of direct democracy which can help to deal with the limits of representative democracy. However, on closer analysis, it is possible to identify elements of representation in its functioning, which are taken into little consideration and which could probably modify the prevalent theoretical belief. In fact, as citizens usually participate through their groups and associations, new representatives emerge challenging the traditional channels of political representation in terms of popular approval, consensus, hence legitimacy. This work aims to go beyond the prevailing narrative and propose an original interpretation of the PB’s institutional model as a new and alternative representative democracy, where the main political actors become organizations from the civil society: behind PB there seems to lie a sort of ‘civil’ democracy. Hence, introducing this alternative viewpoint can, not only further questions which are never fully considered in the literature, but also open interesting scenarios in the debate over the crisis of liberal-democratic institutions and the role and the identity of civil society.
Data di discussione: 18-mag-2010
URI: http://hdl.handle.net/10280/800
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