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CORSO DI DOTTORATO IN DISCIPLINE FILOSOFICHE, DISCIPLINE ARTISTICHE E TEATRALI AFFERENTE ALLA SCUOLA DI DOTTORATO IN STUDI UMANISTICI >

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Organisti, Umberto James. "L'idea d'intenzionalità di Emmanuel Lévinas", Università Cattolica del Sacro Cuore, XXII ciclo, a.a. 2008/09, Milano, [http://hdl.handle.net/10280/748].

Titolo: L'idea d'intenzionalità di Emmanuel Lévinas
Autore/i: ORGANISTI, UMBERTO JAMES
Tutor: GHISALBERTI, ALESSANDRO
Coordinatore: CASCETTA, ANNAMARIA
Lingua: ITA
Abstract in italiano della tesi: La ricerca, seguendo l’evoluzione dell’idea d’intenzionalità nell’opera di Lévinas, vuole mettere a tema il problema che è all’origine della sua scelta di superare l’intenzionalità stessa. In particolare, intendiamo mostrare che la comprensione della coscienza come esistenza intenzionale rappresentativa, conduce Lévinas a cercare un’esperienza della trascendenza irriducibile alla rappresentazione, e che si presenti come un’interruzione della correlazione tra idea e ideatum. Infatti, per il nostro autore si giunge all’esperienza della trascendenza attraverso un atto al quale è impossibile ritornare a se stesso, essendo ogni ritorno a se stesso il tentativo della coscienza di costituire l’alterità. Questa convinzione ha come conseguenza la separazione tra ontologia ed etica. Tale separazione implica l’impossibilità per la coscienza etica di accedere ad un senso che essa possa intenzionare, vale a dire una pratica senza sapere.
Abstract in inglese: The research, following the evolution of the idea of intentional in the script of Levinas, wants to focus the problem at the base of his choice to go through the intention itself. To be more precise, our goal is to demonstrate that the comprehension of conscience as intentional and representative existence make Levinas look for an experience of irreducible transcendence to representation, an experience that seems to be as an interruption of the correlation between idea and ideatum. In fact, the author gets to the experience of the transcendence through an act, which is impossible to go back to again, because every coming back to self is an attempt of the conscience to constitute the concept of Other. This conviction carries the separation between ontology and ethic. This separation implies the impossibility for the ethic conscience to get to a sense that could be intentional, that it means an activity without knowledge.
Data di discussione: 19-apr-2010
URI: http://hdl.handle.net/10280/748
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