2024-03-28T13:14:31Zhttp://tesionline.unicatt.it/dspace-oai/request
oai:tesionline.unicatt.it:10280/842013-06-04T09:57:31Zhdl_10280_69hdl_10280_22024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/84L'identità culturale e lo sviluppo socio economico della regione Serrana nello stato di Espìrito Santo in Brasile. Una strategia per il governo della trasformazione territorialeCultural Identity and Socio-Economic Development of theSerrana Region in the State of Espírito Santo, Brazil.
A New Strategy for the Governance of The Region's Land Use TransformationRABELLO LYRA, ANA PAULASECS-P/02: POLITICA ECONOMICAparco rurale, paesaggio culturale, politica culturale, cultura, sviluppo e pianificazione , rural park, cultural landscape, cultural policy, culture, development and planningNell'ultimo decennio il processo di sviluppo insediativo ha avuto un impatto rilevante sul territorio della regione di montagna dello Stato di Espírito Santo. Di conseguenza occorre una pressione sull'economia, sull'ambiente e sull'identità culturale della regione. Il contributo di questa ricerca è il suggerimento di uno strumento per il governo della trasformazione del territorio serrano all'associazione per lo sviluppo sostenibile della regione di montagna dello Espírito Santo; un approccio orientato ad utilizzare meglio le risorse del paesaggio culturale della regione per apportare migliorie alla qualità complessiva del territorio Serrano.The impact of the new rural space developments on spatial quality in the Espírito Santo State mountain region has been intensified in the past decade. It brings pressure to bear on the economy, the environment and the cultural identity with consequences to the health and safety of the region. This research contribution is the suggestion of an additional action programme to the 'Espírito Santo mountain region sustainable development association' ADEMES. A development-oriented approach addressed to make a better use of the Serrana Region's cultural landscape to improve the quality of its changing rural space.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOTREU, MARIA CRISTINAMAGONI, MARCELLO2007-07-13Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/84enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/852013-06-04T09:57:31Zhdl_10280_69hdl_10280_22024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/85La città da energivora a nodo attivo delle reti di produzione e di scambio energeticoTowns, Cities and Urban Areas. From Energy Consumers to Renewable Energies ProducersVENUTA, MARIA LUISASECS-P/02: POLITICA ECONOMICAteorie delle reti, evoluzione del concetto di rete applicato alle aree urbane, flussi di materiali, nuove urbanizzazioni, abitare, le funzioni commerciali, le funzioni industriali, la città vista in termini di spazio di flussi, la valutazione della sostenibilità energetica di una città,
le biomasse, rifiuti, l'acqua, l'eolico, il sole, l'idrogeno, evoluzione dei mercati della produzione e della distribuzione, i problemi aperti, incentivi, I protocolli internazionali (es. Protocollo di Kyoto), possibili slittamenti nell'uso delle risorse (flusso dei materiali), le reti informatiche e reti energetiche, secondo pilastro dell'economia di Jeremy Rifkin, breve rassegna di casi di progetti urbani nel settore delle energie rinnovabili, programma Unione europea European intelligent program, il caso di Tong li in Cina, il caso di Guiyu (la città della discarica di rifiuti elettronici) Cina, il sapere del quotidiano tra tradizione ed innovazione, sapere diffuso, conoscenza sulla gestione, di sviluppo di un territorio, senso di identificazione e di appartenenza tra individuo, comunità e proprio territorio # networks theories, urban areas, material and energy flows analysis, new urban migrations, the functions of living, shopping and working in urban areas, energetic sustainable metabolism of a city, renewable energy sources, biomass, wastes, water, wind, solar energy, hydrogen, international protocol on climate change and on energetic auto sufficiency, possible economic and environmental shiftings, internet and energy grids, Jeremy Rifkin theory on future hydrogen economy, case studies on urban project analysis, European intelligent energy program in European Union, Chinese paradigmatic case studies, Tong Li and Guiyu (ewastes landfill city), knowledge and links between mankind and nature, identities of communities, spatial planning, sustainable developmentIl concetto di rete dell'informazione può diventare uno schema logico con cui descrivere l'evoluzione delle politiche sulle energie rinnovabili e sulla sostenibilità?
La ricerca è stata svolta analizzando l'architettura delle due reti (internet e reti energetiche) e l'evoluzione del bene prodotto e distribuito nella rete energetica, l'energia, esplicitando l'accessibilità da parte della distribuzione mondiale delle risorse petrolifere tradizionali e delle risorse rinnovabili. La struttura metodologica del progetto di ricerca si basa due tipi di analisi teorica:
1) l'analisi della nascita delle società in rete attraverso le teorie di Manuel Castells (concetto di spazio di flussi) e di Saskia Sassen e l'evoluzione delle città (cap.2 e cap.5)
2) le analisi dei flussi dei materiali e delle energie avendo come riferimento metodologico l'approccio ecologico ideato dai ricercatori dell'istituto per il Clima, l'Ambiente e l'Energia di Wuppertal, Germania (cap.3 e cap.4)
La contraddizione tra città innovative e città che sono ai livelli di enormi discariche o di baraccopoli è esposta nel cap.6 attraverso casi studio e progetto dei Programmi Europei.
Nell'ultimo capitolo (cap.7) si riassumono le ipotesi di partenza e i risultati della ricerca e si espongono le questioni aperte.Can internet logic scheme be used as a basis to describe public policies evolution on renewable energies production and sharing in urban areas all over the world?
The research project analyses the two networks (internet and energetic grids) architectures in actual and future urban areas. This analysis is connected with present and future forecasts energy productions from traditional fuels and from renewable sources.
Theoretical analysis is conducted following a double conceptual pathway:
- societal networks (Manuel Castells theory) and urban areas evolution (Saskia Sassen and Mike Davis) in order to picture the evolution of cities and towns in modern economies and in developing countries (Chapters 2 and 5);
- Material and Energy Flow Analysis (approach by Wuppertal Institute for Climate, Environment and Energy) applied to renewable energy (Chapters 3 and 4)
In Chapter 6 case studies are exposed on the deep cleavage between two different worlds: innovative, rich towns on a side and the landfills cities, slums on the other side.
In the last part hypothesis and thesis are put together and open questions are explained (Chapter 7).Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOTREU, MARIA CRISTINA2007-07-13Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/85itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/862013-06-04T09:57:31Zhdl_10280_69hdl_10280_22024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/86La partecipazione nella costruzione di condizioni di sostenibilità locale. Linee pedagogiche per una progettazione dialogicaThe Participation to Promote the Local Sustainability Development. The Pedagogical Consideration for a Shared PlanningBARCELLA, EFREM GIUSEPPESECS-P/02: POLITICA ECONOMICAsviluppo sostenibile, partecipazione, progettazione partecipata, tenable development, shared planning, participationIl lavoro di ricerca approfondisce la riflessione pedagogica in riferimento alle prassi educative in materia di sostenibilità.
L'approccio di approfondimento si impernia sul carattere interdisciplinare del concetto di sviluppo sostenibile.
la prima parte del lavoro di ricerca approfondisce L'area sociale in riferimento alla partecipazione della comunità locale nei processi di promozione dello sviluppo sostenibile.
La seconda parte del lavoro di ricerca prende in esame una significativa prassi di partecipazione: la progettazione partecipata.The research provides a pedagogical consideration in relation to the educational techniques concerning sustainability. The approach of a thorough analysis is based on the interdisciplinary nature of the tenable development. The first part of the research gives importance to the social area and the presence of the local community in order to promote the bearable development. The second part takes into consideration an important participation technique: the shared planning.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOMAGONI, MARCELLO2007-07-13Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/86itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/872010-06-09T09:17:26Zhdl_10280_2hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/87Gli immigrati e la casa. Il caso milaneseImmigrants and Housing. The Case of MilanCERUTTI, PIERCARLOSECS-P/02: POLITICA ECONOMICAimmigrazione, abitazioni, Milano, immigrants, housing, MilanLa ricerca indaga il rapporto tra la popolazione immigrata e la casa, attraverso una ricognizione della condizione attuale nel Comune di Milano. L'indagine prende in considerazione sia gli aspetti economici e di mercato delle abitazioni che le politiche pubbliche attuate in Italia. Si affronta l'intreccio di trend sociodemografici che caratterizzano la società postmoderna quali l'invecchiamento della popolazione e l'urbanizzazione, così come gli aspetti di impoverimento di ampi strati della società, tra cui gli immigrati. Si evidenziano i tratti della situazione milanese, in particolare delle sue implicazioni territoriali e si portano tre casi studio di interventi abitativi in tre distinti momenti storici, quali esempi di buone pratiche.The research studies the relationship between the immigrants and the housing in the context of the Municipality of Milan. It takes into account both of the economic aspects and the creation of a modern real estate market and the limits of the welfare system, in particular of the social housing. The research continues with the analysis of some main trends of contemporary post-modern society, such as the urbanization, the ageing and the impoverishment of parts of the population. The research focuses on Milan, in particular on the spatial effects of these aspects and it presents three case study of the history of Milan considered best practices of welfare.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOTREU, MARIA CRISTINA2007-07-13Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/87itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/1092013-06-04T09:57:01Zhdl_10280_27hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/109Essays on Product Market DeregulationSCALISE, DIEGOSECS-P/01: ECONOMIA POLITICAliberalizzazioni, macroeconomia, deregulation, product market, political economyLa tesi si compone di tre saggi. nel primo saggio si sviluppa un modello teorico che analizza i possibili effetti macroeconomici, controintuitivi e redistributivi, di politiche di deregolamentazione nel mercato dei prodotti in un contesto di eterogeneità tra le imprese produttrici, nel breve e nel lungo periodo. Il secondo saggio presenta la struttura, la metodologia, e alcuni fatti stilizzati relativi al nuovo indice di regulation nei mercati dei prodotti; nel terzo saggio si usa l'indice di regulation nei mercati agricoli, per esplorare econometricamente le cause sottostanti al processo di riforma in tali mercati, in un'ottica di political economy.The dissertation includes three papers. The first paper develops a theoretical model of deregulation in product market with heterogeneous firms. The second paper presents the methodology and the construction of the new index of regulation in product market; also, some stylized facts are presented. The third paper uses the new index to econometrically explore drivers and phases of market reforms in the agricultural sector.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUT2007-02-21Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/109enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/1102013-06-04T09:57:11Zhdl_10280_27hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/110Saggi su geografia e crescitaEssays on Geography and GrowthACCETTURO, ANTONIOSECS-P/01: ECONOMIA POLITICApavitt, indici di entropia, bootstrapping, kernel univariati, kernel stocastici, espansione delle varietà, miglioramenti qualitativi, agglomerazione, migrazione, pendolarismo, spillover localizzati, pavitt, entropy indexes, bootstrapping, univariate kernel, stochastic kernel, expanding varieties, quality ladders, agglomeration, migration, commuting, localized spilloversSi presentano un saggio empirico e due modelli teorici originali sul rapporto tra geografia economica e crescita. Nel saggio empirico si presentano alcuni fatti stilizzati sull'evoluzione della concentrazione spaziale delle attività innovative in Italia nel periodo 1971-2001. Si mostra, con metodologie non-parametriche su base markoviana, come la concentrazione spaziale sia diminuita nel tempo, con una persistenza del Core di regioni specializzate. Nel primo saggio teorico si propone un modello di crescita romeriana e localizzazione caratterizzato da costi di congestione. È possibile, in questo caso, un processo di divergenza e agglomerazione non permanente. Nel secondo saggio teorico si mostra come le predizioni principali dei modelli di geografia e crescita si estendano anche ad un modello di crescita schumpeteriana.I present one empirical and two theoretical models on the relationship between geography and growth. in the empirical paper, I present some stylized facts on the evolution of the spatial concentration of innovative activities in Italy in the period 1971-2001. Using markov-based non parametric techniques, I show that spatial concentration decreased but regional specialization is highly persistent. in the first theoretical paper, I present a model of romerian growth and industrial location characterized by congestion costs. I show how a process of agglomeration and divergence might be reverted once trade integration deepens. in the second theoretical paper, I show how usual predictions of the geography and growth models apply to a Schumpeterian growth model.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUTBOGGIO, LUCIANO2007-02-21Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/110enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/1112013-06-04T09:57:11Zhdl_10280_27hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/111L'enigma della struttura finanziaria: analisi dell'area euroCapital Structure Puzzle: Evidence from the Euro AreaBOTTA, MARCOSECS-P/01: ECONOMIA POLITICAstruttura finanziaria, finanza aziendale, finanza internazionale, capital structure, corporate finance, international financeUtilizzando un campione di imprese non finanziarie quotate appartenenti all'area euro, analizzo le determinanti della struttura finanziaria aziendale. Coerentemente con il tradizionale approccio teorico, utilizzo una misura dell'indebitamento a valori di mercato, stimato col modello di Black-scholes-merton. alcune variabili analizzate hanno effetti simili nei vari paesi, mentre altre cambiano: il rischio, misurato con la volatilità del valore di mercato dell'attivo, è la variabile più rilevante. Il rischio e l'asimmetria informativa su di esso rendono il debito meno attraente, a causa di maggior costi attesi di fallimento, minore vantaggio fiscale e maggiori costi di agenzia. La nazionalità influenza le scelte finanziarie. l'integrazione dei mercati finanziari nell'area euro cambia significativamente a seconda dei segmenti di mercato considerati: il mercato monetario ed interbancario sono fortemente integrati, il mercato obbligazionario ed azionario mostrano di essere su un percorso di integrazione, il mercato del credito bancario è ancora molto frammentato. le normative fiscali e fallimentari differiscono nei dodici paesi, come anche il contesto economico.Using a sample of non-financial listed firms located in the Euro area, I investigate the determinants of capital structure choices. In line with the traditional theoretical approach, I use a market-value measure of leverage, estimated with the Black-Scholes-Merton model. I find that some variables have similar effects across countries, while others may play a different role; risk, measured as the volatility of the market enterprise value, is the best predictor of observed leverage ratios. Risk, and asymmetric information about risk, make debt less attractive, because of higher expected bankruptcy costs, lower expected debt tax shield and higher agency costs. National environments are an important determinant of observed ratios. The integration of Euro-area financial markets varies significantly depending on the market segment considered: money
and inter-bank markets are highly integrated, corporate bond and equity markets show a clear path of increasing integration, retail banking markets are much less integrated. Fiscal and bankruptcy rules differ across the twelve countries; the economic background varies as well.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUTPENATI, ALESSANDRO2007-02-21Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/111enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/1122013-06-04T09:57:11Zhdl_10280_27hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/112Human Capital Accumulation and the Labour Market: Applications Using Evaluation MethodsCOTTINI, ELENASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAeducation, health, labour market outcomes, matchingHuman capital accumulation and its effect on labour market outcomes have been in the focus of economic research for decades. Traditionally the economic literature suggests that there might exist several forms of human capital, where human capital represents the knowledge, skills and health embodied in individuals. Skills and knowledge are largely acquired through education and experience but may also reflect, in part, innate abilities. In addition, some aspects of motivation and behaviour, as well as attributes such as the physical, emotional and mental health of individuals are also considered as human capital. These activities are referred to as human capital because people cannot be separated from their knowledge, skills and health, in the way they are separated from their physical and capital assets. Human capital accumulation is an important determinant of individuals' earning capacity and employment prospects, therefore plays an important role in determining the level and distribution of income in society. Moreover, the costs of these investments include direct outlays on market goods and the opportunity cost of the time that must be withdrawn from competing uses. Apart from direct investments in human capital people could also invest in constructing a network of relationships for example to find a job. Until now all these aspects have been studied separately, in this thesis I try to reconcile them.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUTLUCIFORA, CLAUDIO2007-02-21Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/112enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/1132013-06-04T09:57:11Zhdl_10280_27hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/113Saggi sull'economia dei mercati finanziariEssays on the Economics of Financial MarketsLEPORI, GABRIELE MARIOSECS-P/01: ECONOMIA POLITICAmercati efficienti, rendimenti azionari, fattori ambientali, curva dei rendimenti, Efficient markets, stock returns, environmental factors, yield curveI primi due capitoli di questa tesi mirano a determinare se il processo decisionale e le scelte di investimento degli individui possono essere influenzati da variabili psicologiche che non hanno alcuna valenza puramente economica. L'analisi empirica, condotta utilizzando dati relativi ai mercati italiano e statunitense, fornisce dei risultati che sono coerenti con l'ipotesi secondo cui esistono svariati fattori psicologici che giocano un ruolo nel processo mentale che produce le scelte di portafoglio degli agenti economici. Il terzo capitolo affronta la teoria della segmentazione di mercato, secondo cui la curva dei rendimenti è articolata in diversi segmenti temporali che sono a tutti gli effetti separati in termini di allocazione degli investimenti da parte degli operatori.The first two chapters of this dissertation investigate whether some economically-neutral but psychologically-relevant factors can affect investors' decision-making and, in turn, their investment choices. The empirical analysis, conducted on Italian and US stock market data, provides some evidence consistent with the view that several psychological elements indeed play a role in the mental process that generates people's portfolio allocation choices. The third chapter consists in an examination of the market segmentation hypothesis, according to which government bonds with different maturities are not perceived to any extent as substitutes by investors, the consequence being that the yield curve in fact contains different maturity segments that are totally separated from one another.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUT2007-02-21Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/113enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/1142013-06-04T09:57:11Zhdl_10280_27hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/114Saggi su fattori monetari e finanziari in economie creditizieEssays on Monetary and Financial Factors in Credit EconomiesASSENZA, TIZIANASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAfluttuazioni del prezzo degli asset, vincoli finanziari, agenti eterogenei, politica monetaria, modelli a generazioni sovrapposte, asset price fluctuations, heterogeneous agents, financing constraints, monetary policy, overlapping generationsLa tesi si colloca nel filone di letteratura dell' Acceleratore Finanziario, che si è sviluppato a partire dagli anni 90. Il lavoro prende le mosse dai modelli di Kiyotaki e Moore (KM,1997, 2002) e di Greenwald e Stiglitz (GS 1993, 2003). L'obiettivo è quello di tentare di rispondere ad alcuni quesiti che sorgono spontaneamente dallo studio di questa tipologia di modelli, inquadrando le idee proposte in una modellistica teorica adeguata. La tesi si compone di 7 capitoli. Nei primi due capitoli viene presentato e discusso, sia in chiave microeconomica che in chiave macroeconomica, il framework proposto da KM.
Nel capitolo 3 si introduce il problema della bancarotta e si esplorano gli effetti di eventuali bancarotte sui mercati dei beni e sui mercati finanziari.
Nel capitolo 4 viene presentato e discusso un articolo di Cordoba e Ripoll (2004a) nel quale gli autori sviluppano un modello à la KM introducendo il ruolo della moneta tramite l'approccio del Cash In Advance (CIA) constraint .
Nel quinto capitolo viene presentato e discusso un contributo originale che introduce il ruolo della moneta nel modello di KM tramite l'approccio della Moneta nella Funzione di Utilità. Il modello è relativamente semplice possono emergere equilibri multipli e permette di esplorare gli effetti della politica monetaria sulle variabili macroeconomiche.
Nel capitolo 6 si presenta un modello a generazioni sovrapposte à la Diamond-Samuelson utilizzando il framework di KM. In tale contesto la moneta ha essenzialmente il ruolo di riserva di valore (permette di incrementare il consumo e il bequest da vecchi), mentre il bequest rappresenta una risorsa a disposizione del giovane.
In fine il modello presentato nel capitolo 7 è un esempio di un modello macroeconomico microfondato con vincoli finanziari e agenti eterogenei à la Greenwald-Stiglitz. Viene presentata una procedura di aggregazione che permette di ottenere le variabili macroeconomiche tenendo in considerazione il comportamento individuale degli agenti. Il modello può essere studiato tramite delle simulazioni in una struttura Agent-Based.The dissertation could be traced back to the so called Financial Accelerator literature, that has been developed during the 90's.
In particular it is essentially an attempt to adapt, modify or even subvert the basic framework proposed by Kiyotaki and Moore (KM,1997, 2002) and by Greenwald and Stiglitz (GS 1993, 2003) in order to provide answers to some questions that naturally arise from the study of these types of models.
The thesis is divided into 7 chapters.
Chapters 1 and 2 present and discuss the benchmark model, i.e. the framework put forward by KM, at the micro level (optimization problems of the different types of agents, market equilibrium) and at the macro level (laws of motion of macro state variables) respectively.
In chapter 3 we study the conditions under which bankruptcy can occur and we explore the consequences of actual bankruptcies in terms of disruption of financial and goods markets.
In chapter 4 we present and discuss a paper by Cordoba and Ripoll in which the role of money in a framework à la KM is introduced by means of the Cash In Advance (CIA) constraint approach.
In chapter 5 we follow the Money In the Utility function (MIU) approach to introduce money in the original KM framework. The model seems very promising because is relatively simple, there can be multiple equilibria and the effect of a monetary injection can be explored in a straightforward way.
In chapter 6 we model a KM economy in an OLG setting à la Diamond-Samuelson in which money plays basically the role of a store of value, which allows to increase consumption and bequest when old and bequest plays the role of internal resources for the young.
The model presented in chapter 7 is an example of a microfounded macroeconomic model with financing constraints and heterogeneous agents of the Greenwald-Stiglitz type. An aggregation procedure is proposed in order to go from the individual to the aggregate variable. The model can be explored by means of simulations in an Agent-Based setting.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUTDELLI GATTI, DOMENICO2007-02-21Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/114enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/1152010-06-09T09:17:20Zhdl_10280_29hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/115Gli investimenti non finanziari nel private banking: scelte strategiche, aspetti tecnico-valutativi e modalità di customer relationship management.Goods as Investment in Private Banking: Strategy View, Valuation Process and Customer Relationship ManagementLIPPI, ANDREASECS-P/07: ECONOMIA AZIENDALEprivate banking, wealth management, oro, immobili, arte, vino, diamanti, portafoglio efficiente, private banking, wealth management, gold, real estate, wine, diamond, art, modern portfolio theoryL'obiettivo della ricerca è evidenziare se l'investimento in beni non finanziari è preso in considerazione dalle private banks operanti in Italia nella costruzione dei portafogli dei loro clienti facoltosi, se nel processo di ottimizzazione siano seguite le logiche della modern portfolio theory e quali modalità vengono adottate nella fase di presentazione delle performance. si procede quindi ad esaminare gli investimenti in oro, in arte, in diamanti, in vino e in immobili per verificarne gli impatti sulla rischiosità e sulle performance di portafoglio.The goal of this thesis is to verify if private banks that operate in Italy use goods as investment for diversifying HNW or U-HNW individuals portfolio, if they take in consideration the modern portfolio theory for asset allocation and how performances are presented to investors. So it analyses the investment as gold, real estate, art, diamond and wine to achieve the impact of them on portfolio risk and performance.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANODEVECCHI, CLAUDIOORIANI, MARCO ERCOLEDI BATTISTA, MARIA LUISA2007-04-02Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/115itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/1162013-06-04T09:57:17Zhdl_10280_29hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/116Risorse, competenze, orientamento strategico e assetti: il caso delle fondazioni bancarieResources, Competences, Strategic and Organizational ChoicesMAGNANI, GIACOMOSECS-P/07: ECONOMIA AZIENDALErisorse, competenze, strategia, governance organizzazione, fondazioni bancarie, resources, capabilties, strategy, governance, organization, banking foundationsQuesto lavoro è incentrato sulle fondazioni bancarie italiane. Lo scopo di questo lavoro è quello di descrivere la situazione di questi enti non profit nate dalle vecchie casse di risparmio (e banche dei monti).
Si ritiene che fondazioni bancarie, che sono i soggetti grant making più importanti in Italia, stiano attraversano un momento di cambiamenti (dal punto di vista strategico), dopo un periodo turbolento dal punto di vista della produzione legislativa, in questo lavoro queste aziende sono studiate con l'approccio tipico della resource based view allo scopo di capire se le fondazioni bancarie stiano superando l'isomorfismo istituzionale che caratterizzò il sistema delle fondazioni tecniche bancarie adottando nuove e diverse strategie basate sulle competenze centrali che ogni fondazione possiede.
L'ipotesi di questo lavoro sono due: il superando dell'isomorfismo e l'affermazione di una nuova cultura manageriale.
La ricerca multi-metodo mostra che le ipotesi non sono ancora completamente verificate anche se alcune fondazioni guidate da direttori più visionari stanno approntando nuovi approcci strategici ed organizzativi per il loro futuro.This work is focused on the Italian banking foundations. The aim of this work is to describe the situation of these non profit organizations born from the old public banks.
The banking foundations which are the richest grant making subjects in Italy are supposed to be in a moment of changes (under the strategic point of view), after a period of turbulent times due to the legislative innovations, in this work these organizations are studied with the typical approach of the Resource based view in order to understand if the banking foundations are overcome the isomorphism that characterized the whole system of banking foundations adopting new different strategies based on the core competences which every foundation has.
The hypotheses of this work are two: the overcoming of the isomorphism and the affirmation of a new managerial culture among these subjects.
The research that used different methods shows that the hypothesis are still not completely verified even if some foundations lead by visionary managers are trying new strategic and organizational approaches for their future.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANODEVECCHI, CLAUDIODEVECCHI, CLAUDIO2007-04-02Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/116itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/1172013-06-04T09:57:17Zhdl_10280_29hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/117Responsabilità di impresa e stakeholder management. La generazione di risorse intangibiliCorporate Responsibility and Stakeholder Management. Intangible Resources DevelopmentPEDRINI, MATTEOSECS-P/07: ECONOMIA AZIENDALEresponsabilità d'impresa, stakeholder, strategia, performance, risorse intangibili, corporate responsibility, stakeholder, strategy, performance, intangiblesLa tesi discute l'introduzione della responsabilità d'impresa nella strategia come un'opportunità per cui la creazione di valore per uno stakeholder possa contribuire alla generazione di valore per ognuno degli altri stakeholder. In particolare si sostiene che la possibilità di sviluppare le risorse intangibili mediante le attività di stakeholder management costituisce il principale nesso tra la responsabilità d'impresa e il miglioramento delle performance dell'azienda.
La prima parte della tesi è dedicata a presentare i principali concetti a riguardo della responsabilità d'impresa, le conseguenze della responsabilità sulla gestione, della rilevanza strategica degli stakeholder, per concludersi con la trattazione delle relazioni che riuniscono le tre dimensioni del paradigma Stakeholder management-Risorse intangibili-Performance economiche . La seconda parte presenta i risultati delle ricerche condotte sullo svolgersi del paradigma nelle attività realizzate dai corporate responsibility manager italiani, nei sistemi di misurazione e rendicontazione delle performance e nell'utilizzo che le aziende stanno facendo dei canali e degli strumenti di comunicazione.This thesis proposes that by introducing corporate responsibility into strategy the value created for a single stakeholder ultimately generates value for every other stakeholder. In particular the thesis affirms that the development of intangible resources through stakeholder management activities constitutes the principal link between corporate responsibility and the enhancement of corporate performance.
The first part presents the main concepts of corporate responsibility, the consequences of responsibility on business management, the strategic relevance of the stakeholder, and the relations among the three dimensions of the Stakeholder management-Intangible resources-Economic Performance paradigm. The second part offers the results of research regarding the attention to the paradigm shown in the activities realized by Italian corporate responsibility managers, in the measurement tools, accounting systems and in communication channels utilized.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANODEVECCHI, CLAUDIOMOLTENI, MARIO MARCO2007-04-02Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/117itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/1922013-06-04T09:57:29Zhdl_10280_69hdl_10280_142024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/192Temi di economia dell'istruzione applicataTopics in Empirical Economics of EducationPOZZOLI, DARIOSECS-P/03: SCIENZA DELLE FINANZErendimenti dell'istruzione secondaria e terziaria, rates of returns to investment in secondary and tertiary educationLa mia tesi di dottorato è una raccolta di tre articoli che considerano diversi aspetti del sistema scolastico italiano e i suoi legami con il mercato del lavoro. il primo capitolo offre una breve sintesi della letteratura sugli investimenti in istruzione secondaria e terziaria. Il secondo capitolo analizza i differenziali salariali fra i diplomati delle scuole superiori italiane. il terzo ed ultimo capitolo analizza le determinanti del tempo di inserimento professionale dei laureati italiani.My dissertation is a collection of three essays that consider various aspects of the Italian education system and its links with the labour market. The first chapter provides a review of the empirical works focused on the issue of investments in both secondary and tertiary education in most of OECD countries, with a particular attention on Italy. The second chapter provides empirical evidence on differences in early occupational labour market outcomes across high school tracks. The third and last chapter investigates the hazard of first job for Italian university graduates.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOCAPPELLARI, LORENZONATALE, PIERGIOVANNA2007-04-04Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/192enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/1932013-06-04T09:57:29Zhdl_10280_69hdl_10280_142024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/193Le decisioni di pensionamento e il modello option value: il caso ItaliaRetirement Decisions and the Option Value Mode: the Case of ItalyRANZANI, MARCOSECS-P/03: SCIENZA DELLE FINANZEricchezza pensionistica, pensione, esperimento naturale, option value, Italia., social security wealth, retirement, natural experiment, option value, Italy.Il primo capitolo studia le decisioni di pensionamento dei lavoratori dipendenti nel settore-privato atraverso un approccio in forma quas-ridotta . seguendo il lavoro di stock e wise (1990), vengono modellate le decisioni individuali concentrandosi sugli incentivi insiti nel sistema pensionistico italiano catturate dalla ricchezza pensionistica e da altre misure di incentivo.
il secondo capitolo consolida i risultati del primo e riconosce che attraverso un approccio detto esperimento naturale e l'utilizzo di variazioni esogene generate dalla riforma pensionistica del 1992 si può migliorare in termini di identificazione dell'effetto della ricchezza pensionistica sulla decisione di pensionamento. il capitolo contiene anche un insieme di simulazioni che predicono il comportamento dei lavoratori con diversi regimi pensionistici e rappresenta un test della validità predittiva del modello usato nel primo capitolo.
il terzo capitolo è un'applicazione del modello option value in cui vengono stimati i parametri delle funzioni di utilità, e dove i lavoratori decidono quando andare in pensione confrontando il valore atteso di lavorare un anno aggiuntivo con il valore atteso di andare in pensione subito.The first chapter studies the exit behaviour of private-sector employees through a simple "quasi-reduced form" approach. Starting from the seminal paper by Stock and Wise (1990), it models individual determinants of retirement choices focusing on the incentives embedded in the Italian Social Security system, captured by Social Security wealth and some incentive measures.
The second chapter exploits the results of the first and it is devoted to their consolidation Using a different framework, namely that of a "natural experiment", much more can be gained in terms of identification of the relevant incentive effects by means of the exogenous variation introduced by the reform legislated in 1992. Further, the chapter contains a set of simulations in order to test the predictive validity of the results in the first chapter and to know how the exit behaviour of workers would have been under different pension regimes.
The last chapter is an application of the option value model. It requires the estimation of the utility parameters of the model where workers compare the expected utility of working one more year and the expected utility of retiring immediately.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOLUCIFORA, CLAUDIOBRUGIAVINI, AGAR2007-04-10Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/193enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/1942013-06-04T09:57:29Zhdl_10280_69hdl_10280_142024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/194L'impatto della tassazione sulle scelte finanziarie delle imprese: un'analisi empirica su dati dell'area-euroThe Impact of Taxes on Corporate Financial Decisione: an Empirical Analysis on Euro Area DataSIMONETTA, ALESSANDROSECS-P/09: FINANZA AZIENDALEtassazione, politica dei dividendi, politica del debito, dividendi, debito, dividendi, tassazione rendite finanziarie, tassazione sulle società, taxes, payout policy, capital structure policy, dividends, debt, investor taxes, corporate taxesLa tesi si focalizza sull'analisi dell'impatto della tassazione sulle scelte finanziarie delle imprese. nella prima parte dal lavoro viene presentata una review della letteratura teorica di riferimento. Successivamente vengono effettuate due diverse analisi empiriche finalizzate a spiegare quali siano le determinanti della politica di indebitamento e dei dividendi di imprese quotate dell'Area Euro e come esse si siano modificate dopo l'introduzione della moneta unica.This research is implemented to investigate on the impact of taxation on corporate financial decisions. In particular two main financial policies are considered: the capital structure policy and the payout policy. This corporate dimensions are investigated making use of empirical approaches on Euro-firms data to investigate also on the impact of the introduction of the Euro on the same issues.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOPENATI, ALESSANDRO2007-10-17Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/194enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/1952013-06-04T09:57:29Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/195Come affrontare il problema del traffico nelle città: road pricing versus charge subsidyDealing with Congestion in Cities:
Road Pricing versus Charge-SubsidyFRISONI, ROBERTASECS-P/03: SCIENZA DELLE FINANZEpolitica dei trasporti, esternalità dei trasporti, Road pricing ,Charge-subsidy road pricing (CSRP), tassa di scopo, efficienza, accettabilità, transport policy, transport externalities, earmarking, efficiency, acceptabilityDa diversi anni la letteratura economica raccomanda l'utilizzo del road pricing come strumento efficiente per internalizzare le esternalità (ambientali e di congestione) prodotte dalla circolazione dei veicoli sulle strade. Tuttavia, l'accettabilità di questo strumento è in genere molto bassa. Pertanto, il lavoro di ricerca svolto è stato indirizzato allo studio di uno schema di road pricing più accettabile, giungendo alla elaborazione di una politica innovativa, il charge-subsidy road pricing (CSRP). Il CSRP prevede che gli automobilisti ricevano gratuitamente un certo numero di permessi che consente loro di guidare in un'area soggetta a pricing nelle ore in cui è in richiesto il pagamento. Inoltre, il CSRP consente a coloro che hanno bisogno di un numero maggiore di permessi di comprarne di aggiuntivi dentro pagamento di una charge; allo stesso tempo lo schema prevede che coloro che riescono a risparmiare parte dei permessi ricevuti possano restituirli e ottenere in cambio un beneficio (monetario/fiscale o in natura ) dall'amministrazione incaricata di gestire il sistema. L'idea di fondo che sta dietro il CSRP è il fatto che la distribuzione gratuita di un certo numero di permessi dovrebbe rendere il CSRP più accettabile di altre politiche di road pricing più tradizionali: il lavoro svolto testa questa ipotesi sia da un punto di vista teorico che empirico.Economists tend to support road pricing for its efficiency properties in tackling road usage externalities (in particular, congestion and environmental impacts), but usually the acceptability of this instrument is really low both among the general public and politicians. Thus, this PhD research is an attempt to design and analyse a more acceptable road pricing scheme, i.e. a charge-subsidy road pricing scheme (CSRP) where car owners are allotted an amount of free units they can use in place of money to pay for the kind of road pricing scheme implemented. Under the CSRP those who want to drive more than the allowance provided are required to pay a charge, while a (monetary/fiscal or in kind) subsidy might be given to those who manage to spare some of the initially distributed rights. The presence of an initial amount of free units should make the CSRP more acceptable than other traditional road pricing schemes: indeed this work investigates this hypothesis by means of a theoretical and an empirical analysis.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOBOITANI, ANDREA2007-07-18Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/195enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/1962015-06-11T07:45:07Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/196Tassazione ed imperfezioni dei mercatiEssays on Taxation and Market ImperfectionsMORICONI, SIMONESECS-P/03: SCIENZA DELLE FINANZEtassazione, taxationLa mia tesi di dottorato è una raccolta di tre articoli che considerano l'efficienza di strumenti diversi di tassazione in presenza di imperfezioni nei mercati dei fattori e nei processi produttivi.My dissertation is a collection of three essays that consider the efficiency of different tax instruments in the presence of imperfections in the factor markets and in production processes.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMONATALE, PIERGIOVANNACAPPELLARI, LORENZO2007-09-28Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/196enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/1972013-06-04T09:57:29Zhdl_10280_69hdl_10280_142024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/197Investimenti in tecnologie sanitarie: un approccio con opzioni realiInvestment in Health Technologies: a Real Option ApproachPERTILE, PAOLOSECS-P/03: SCIENZA DELLE FINANZEopzioni reali, tecnologie sanitarie, real option, health technology adoptionL'obiettivo di questo lavoro e' l'estensione dell'approccio basato su opzioni reali alla valutazione delle tecnologie sanitarie. l'approccio al problema e' duplice. da un lato si vuole capire quale contributo questo sviluppo possa fornire alla comprensione dei meccanismi di adozione e diffusione di nuove tecnologie in sanità. l'altro obiettivo e' realizzare una concreta applicazione di questo approccio alla valutazione, che e' ancora assente nella letteratura di economia sanitaria. la tecnologia scelta per l'applicazione è la positron emission tomography (pet).This work aims to extend the real option approach to the evaluation of health care technologies. The aim is to do this from two different points of view. On one side we are interested in understanding what insights taking option values into account provides in the study of adoption behaviour by providers. On the other side, we aim to provide an application of this approach to the economic evaluation of a specific medical technology, which is still missing in the health economics literature. The technology that has been chosen for the application is positron emission tomography (pet).Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOMORETTO, MICHELELEVAGGI , ROSELLA2007-03-26Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/197enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/2192013-06-04T09:57:09Zhdl_10280_29hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/219Responsabilità sociale di impresa e competitività nelle PMISocial Responsibility and Competitiveness in SMESTODISCO, ALESSANDRASECS-P/07: ECONOMIA AZIENDALEresponsabilità sociale di impresa, csr, Pmi, competitività, vantaggio di differenziazione, distretti, csr, smes, competitiveness, differentiation and advantage, industrial districtsSuperata la fase pionieristica, il dibattito sulla Corporate Social Responsibility (CSR) ha posto al centro la relazione tra CSR e competitività delle imprese. Il problema ha interessato innanzitutto le grandi imprese, ma, da qualche tempo, maggiore attenzione viene riservata alle PMI e al possibile ruolo della CSR nella creazione di vantaggio competitivo.
Oggetto dell'attuale dibattito accademico, economico e politico sono, da un lato, i possibili sentieri di miglioramento dell'impegno socio-ambientale delle PMI e, dall'altro, le possibili alternative strategiche di valorizzazione della CSR in chiave competitiva. In questo contesto
di grande attenzione attorno al tema CSR e PMI , si inseriscono i due progetti di ricerca presentati in questo scritto: uno, di natura quantitativa, ha per oggetto 828 PMI appartenenti ai 16 Distretti Industriali Lombardi ed ha l'obiettivo di comprendere se, e secondo quali modalità, l'appartenenza ad un distretto possa influire sulla propensione un'impresa ad adottare comportamenti socialmente responsabili; l'altro, di natura qualitativa, si propone di indagare, attraverso l'analisi di 12 casi, il possibile ruolo della CSR nella creazione di un vantaggio di differenziazione.After the pioneer phase, the debate on Corporate Social Responsibility (CSR) has been focused on the relationship between CSR and firms' competitiveness. At the beginning, the problem mainly concerned large companies, but, later, greater attention has been paid to SMEs and to the possible role of CSR in the creation of competitive advantage.
Under current academic, economic and political debate are, from one side, the possible paths to improve the socio-environmental commitment of SMEs and, from the other, the strategic choices for the competitive development of CSR practices. In this context of strong attention to the topic CSR and SMEs , the two research project presented in this work are positioned: the first one is a survey on 828 SMEs, belonging to the 16 Industrial District of Lombardy, and is claimed to understand if and how the belonging to the district can influence the firms' orientation to CSR; the second is a qualitative study on 12 SMEs and it is aimed to investigate the potential role of CSR in the creation of differentiation advantage.Università Cattolica del Sacro CuoreMilanoDEVECCHI, CLAUDIOMOLTENI, MARIO MARCO2008-04-03Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/219itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/2202010-06-09T09:17:29Zhdl_10280_69hdl_10280_312024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/220Creazione e sviluppo della fiducia nelle relazioni fra fornitore e distributore in contesti di canale organizzato: esperienze nel settore automobilistico.Trust Building and Developing in the Automotive Marketing ChannelsNADIN, GIANCARLOSECS-P/08: ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESErelazioni, marketing, fiducia, canali distributivi, settore automobilistico, marketing relationships, trust, channel marketing, automotivestudio delle relazioni distributive nell'ambito del comparto della distribuzione automobilistica in Italia. analisi del struttura del comparto, analisi della letteratura scientifica ed esecuzione di una ricerca empirica su 245 dealer volta ad identificare un modello interpretativo delle relazioni di scambio fra case automobilistiche e dealer.relationship analysis in the domain of automotive distribution chains. Framework of the European and particularly Italian market. relationship marketing literature analysis and design and deployment of a research over 245 Italian dealerships. The results have been summarized in a model for relationship management.Università Cattolica del Sacro CuoreMilanoCAPRIO, LORENZOFIOCCA, RENATO2008-05-19Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/220itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/2212013-06-04T09:57:27Zhdl_10280_69hdl_10280_312024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/221Processi innovativi e relazioni interorganizzative nella configurazione di un settore emergente: il network del fuel cellInnovation Processes and Interorganizational Relationships in a Nascent Industry: the Fuel Cells NetworkMIGLIAVACCA, PAOLO OTTONESECS-P/08: ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESEFuel cell, network, innovazione radicale, centralità, filiera, radical innovation, firm's centrality, value chainAvvalendosi di una prospettiva di network, il presente lavoro di ricerca pone al centro della propria analisi gli accordi inter-organizzativi sottostanti un'innovazione dall'evidente connotazione radicale: la fuel cell technology. Lo studio proposto consta di tre fasi esplorative interdipendenti. In primo luogo, attraverso interviste a manager di aziende coinvolte, è definito un modello interpretativo che consenta di distinguere i diversi attori del network in classi di organizzazioni similari. In conformità a tale modello, il primo obiettivo della ricerca è rilevare la presenza di pattern relazionali ricorrenti nel contesto di interesse; in modo specifico, si vuole verificare se i vari accordi si configurino in modo conforme alla logica di value chain, costituendo così il prodromo di un futuro comparto industriale. Successivamente, si vuole determinare quali tipologie di organizzazioni assumano una posizione strategica all'interno del network collaborativo, prefigurandosi come i catalizzatori dell'innovazione tecnologica. risultati emersi producono implicazioni a livello teorico e pratico. Da un lato, è approfondito il dibattito circa i fattori antecedenti al posizionamento di un'organizzazione all'interno di un network collaborativo; dall'altro, è offerto un contributo ai principali studi relativi alla fuel cell technology, attraverso un'indagine delle dinamiche inter-organizzative presenti.The aim of the study is to analyze interorganizational relationships related to a radical innovation through a network perspective. The research model is the result of three interrelated steps: the definition of an interpretive model through exeperts interviews, the recurrent relational patterns analysis through relational contingency tables, and the network actors centrality antecedent through statistic regression. The results suggest some theoretical and practical implications.Università Cattolica del Sacro CuoreMilanoCAPRIO, LORENZOCAPRIO, LORENZO2008-05-19Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/221itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/2672024-01-24T15:10:34Zhdl_10280_27hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/267Saggi sull'apprendimento, politica monetaria e asset pricesSAGGI SULL'APPRENDIMENTO, POLITICA MONETARIA E ASSET PRICESCARDANI, ROBERTASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAapprendimento adattivo, politica monetaria, eterogeneità, cost channel, Adaptive learning, monetary policy, heterogeneityIn letteratura si assume generalmente che gli agenti siano dotati di perfetta razionalità e quindi siano in grado di anticipare l'evoluzione del sistema economico. Partendo dalla letteratura sull'apprendimento adattivo, si ipotizza che gli agenti si comportino come econometrici, aggiustando le proprie previsioni mano a mano che i dati diventano disponibili. Il primo capitolo analizza l'apprendimento dell'equilibrio da parte degli agenti in presenza di un meccanismo di trasmissione del cost channel. Supponendo che la Banca Centrale operi in regime discrezionale, si osserva che una politica monetaria che risponde all'aspettative garantisce la determinatezza dell'economia solo se la banca centrale dimostra una minor preferenza per la stabilizzazione dell'output. Tuttavia, l'area di determinatezza dell'equilibrio si allarga se la banca centrale stabilizza anche il tasso di interesse. La seconda parte della tesi si concentra invece sul ruolo della stabilità finanziaria nella conduzione della politica monetaria. Sei nei modelli standard di tipo Keynesiano rispondere agli asset prices sortisce degli effetti positivi solo se gli agenti stimano il modello corretto dell'economia, ecco che in presenza di mal specificazione o eterogeneità la banca centrale riesce a raggiungere la stabilità economica attraverso i normali canali. La conclusione si ribalta se il meccanismo di cost channel opera nell'economia.In the literature agents are endowed by full rationality and hence they are able to anticipate the evolution of the economy. On the findings of the adaptive learning literature, we assume that agents behave as econometricians updating their own forecasts by the available data.
In the first essays we analyze the learnability of the equilibrium by agents when the cost channel mechanisms of monetary policy is operating. Under discretion the expectations-based interest rate rule leads the economy to determinacy of the rational expectations equilibrium (REE), only if the degree of preference for economic stability is sufficiently low. On the other hand, the determinacy of REE enlarges if the central bank stabilizes also the interest rate.
The second part of the thesis concerns on the role of financial stability in the conducting of monetary policy. If in the standard New Keynesian model responding to asset prices shows benefits for the economy, the presence of misspecification and heterogeneity leads the economy to indeterminacy and E-instability.
In an economy characterized by wealth effect and cost channel we show that the optimal discretionary monetary policy drive the economy toward the asymptotic convergence of the economy to the fundamental REE.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUTDELLI GATTI, DOMENICOBERARDI, MICHELE2008-05-16Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/267enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/2682013-06-04T09:57:33Zhdl_10280_69hdl_10280_292024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/268La gestione dei rischi d'impresa nelle operazioni di finanza straordinariaRisk Management in Corporate Finance OperationsLIBRACE, GIOVANNISECS-P/08: ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESErischio, ERM, assicurazione, inquinamento, prospetto informativo., risk management, enterprise risk management, representation and warranty, due diligence, risk profile, risk mapLa presente tesi di dottorato affronta il tema della gestione dei rischi che ha assunto sempre maggiore importanza nella vita dell'impresa. E'importante per tutti gli stakeholder, dai dipendenti agli azionisti, comprendere quale sia il trade - off tra rischio e rendimento potenziale poiché la mancata identificazione dei rischi e la loro non corretta gestione può compromettere la capacità dell'impresa di raggiungere i propri obiettivi.
Dopo aver introdotto il concetto di rischio, la tesi si sofferma sul modello dell'Enterprise Risk Management (ERM) e sui benefici associati al suo utilizzo. In particolare l'attenzione viene posta sull'importanza, all'atto di un'operazione di natura straordinaria, quale un'acquisizione o la quotazione su mercati regolamentati, della valutazione dei rischi e delle risposte che l'organizzazione pone in essere. Viene illustrato il processo di due diligence e, in particolare, la due diligence assicurativa e di risk management viene indicata quale valido strumento per comprendere quali siano i rischi a cui un'impresa è esposta e come essa li gestisca. In conclusione, vengono descritte alcune soluzioni (i.e. assicurazione delle representation & warranty, assicurazione della responsabilità da prospetto informativo, assicurazioni ambientali) utilizzabili dall'impresa, durante una transazione, per mitigare il proprio profilo di rischio trasferendo particolari rischi a mercati assicurativi specializzati.This thesis outlines the importance that risk management is getting in the life of organizations. Stakeholders, ranging from employees to investors, must understand how to quantify the tradeoffs of risk against the potential return, because the failure to identify and manage the essential nature of risk can have consequences on the possibility for an organization to achieve its objectives.
After introducing the concept of risk, it is analyzed the Enterprise Risk Management (ERM) approach and the benefits for companies that decide to adopt it. In particular there is a focus on its importance in some circumstances in the life of an organization and it is shown how evaluation of risk profile and responses can be critical in mergers and acquisitions, public offer of securities and other corporate finance decisions. Due diligence process and, in particular, risk management and insurance due diligence is described as an effective instrument to understand to what risks a company is exposed to and how it manages them. In conclusion, some transaction solutions (i.e. representations & warranties insurance, public offering of securities insurance, environmental solutions) - that can be used to mitigate the company risk profile, transferring some risks to specialized insurance markets - are illustrated.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANODEVECCHI, CLAUDIOBERTOLI, GIUSEPPE2008-04-03Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/268itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/2692013-06-04T09:57:33Zhdl_10280_69hdl_10280_292024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/269La finanza comportamentale e le decisioni finanziarie degli investitori: profili teorici e spunti applicativiBehavioral Finance and Investors Financial Decisions: Theoretics and ApplicationsSCHIAVI, ELISASECS-P/11: ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARIfinanza comportamentale, behavioural financeLa tesi si occupa di analizzare l'impianto teorico della finanza comportamentale per comprendere il processo decisionale degli investitori al fine di applicare tali principi alla consulenza finanziaria.The thesis is concerned with studying the theoretical structure of behavioural finance for understanding investors' decisions and then applying the results to financial advisory.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANODEVECCHI, CLAUDIOORIANI, MARCO ERCOLE2008-04-03Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/269itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/2732013-06-04T09:57:35Zhdl_10280_69hdl_10280_312024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/273Il valore delle relazioni nei mercati business to business - aspetti strategici, relazionali e tecnologiciRelationship Value in Business Markets - Strategic, Relational and Technological Aspects -CORSARO, DANIELASECS-P/08: ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESEvalore, relazioni, mercati business to business, fornitore, cliente, value, relationship, markets, supplier, customerLa tesi circoscrive il tema del valore nell'ambito delle diverse discipline dell'economia e gestione di impresa, ponendo un 'attenzione particolare agli studi di marketing dove, a fronte del grande interesse manifestato negli anni passati, si riscontra ora un certo calo di interesse verso lo studio del costrutto.
Date queste premesse si è cercato di individuare una nicchia teorica ancora parzialmente inesplorata, ma che fosse espressione di un problema economicamente rilevante, sia a livello concettuale che in termini di implicazioni manageriali: si è deciso pertanto di studiare il valore delle relazioni nei mercati business to business.
Nello specifico le domande di ricerca possono essere così sintetizzate:
1. Cos'è e come si rappresenta il valore di una relazione nei mercati business to business?
2. Esiste un legame tra complessità percepita e valore attribuito alla relazione?
E se questo legame esiste, quali sono le ragioni che lo inducono?
3. Sono presenti in azienda strumenti o metodologie finalizzati a misurare il valore delle relazioni?
L'indagine è stata applicata ad un mercato high-tech, quello dell' ICT Security, all'interno del quale sono state analizzate otto diadi e tre triadi relazionali.
Rispetto alle domande di ricerca inizialmente formulate si ritiene che la conclusione di questo percorso abbia portato ad ottenere una definizione di valore delle relazioni, ad individuare una modalità di rappresentazione del valore per livelli di analisi e per aree di valore relazionale, ad esplorare il legame tra complessità percepita e valore e a verificare l'effettivo utilizzo di strumenti di misurazione del valore nella pratica aziendale.Understanding value is a crucial task in business markets. Relationships are not all identical, some of them are more important and profitable than others and this consciousness can guide managers in addressing resources in their customer/supplier relationship portfolio (Gadde, Snehota, 2000).
In past studies, value has often been associated with the concept of exchange, of product and service, leaving out relationship components, and thus leading to an incomplete representation of this concept. It was possible to go only partly beyond this limit through the introduction of the concept of relationship value, which represents a relatively new research area in the studies on business markets.
This thesis aims at understanding what Relationship Value represents both for customers and suppliers and how it can be represented through the analysis of 8 dyads and 3 triads (25 in-depth interviews) in the ICT Security Industry.
This verification enabled to show that the concept of relationship value is part of a logic which can be applied both to the customer and to the supplier, whose point of view has often been neglected in the literature or associated with financial indicators.
This study identifies a model of the areas of relationship value, within which it is possible to include the relationships on the basis of the concepts of desired, perceived and generated value.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAPRIO, LORENZOFIOCCA, RENATO2008-05-19Doctoral Thesishttp://hdl.handle.net/10280/273itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/3032018-05-28T13:17:13Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/303ESSAYS ON THE SINGLE-MINDEDNESS THEORYCANEGRATI, EMANUELESECS-P/06: ECONOMIA APPLICATASECS-P/03: SCIENZA DELLE FINANZESECS-P/02: POLITICA ECONOMICAprobabilistic voting models, single-mindedness, social security systems, early retirement, indirect taxation, direct taxation, income distribution, political preferencesThe scope of this work is analysing how economic policies chosen by governments are influenced by the power of social groups. The core idea is taken from the single-mindedness theory, which states that preferences of groups and their ability to focus on the consumption of goods enable them to obtain the most favourable policies. This approach exploits the advantages of probabilistic voting theory, ability to manage the multidiemnsionality and possibility to study precisely how politicians tailor their policies to groups' features. Unlike classic probabilistic voting models, my theory assumes that the density function which captures the distribution of political preferences depends on consumption of goods and preferences of individuals. The higher the consumption of goods, the higher the density, the higher the political power. This mechanism is better explained by considering the role played by "swing voters". Since they are pivotal to changing the equilibrium, candidates must favour them because they realise that even a small change in policy could force them to vote for the other candidate, Thus, the lower the loyalty of voters for parties, the higher the benefit they obtain. As a consequence, these voters are better off and represent the winners of the political process.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOGILLI, MARIOBORDIGNON, MASSIMO2008-01-21Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/303enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/3042018-05-28T13:18:05Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/304Analisi congiunta della crescita economica e del rischio socio-politico in un panel di 159 PaesiA Joint Analysis of Economic Growth and Socio-Political Risk in a Panel of 159 CountriesDORONZO, RAFFAELESECS-P/06: ECONOMIA APPLICATASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAcrescita economica, istituzioni e crescita, instabilità, socio-politica, economic growth, institutions and growth, socio-political instabilityQuesto lavoro analizza la relazione tra crescita economica e rischio-socio politico in un campione di 159 paesi per 30 anni. Il principale risultato è che l'instabilità socio-politica diminuisce la crescita mentre l'effetto della crescita sull'instabilità non è statisticamente significativo. Inoltre si evidenzia una relazione negativa tra inflazione e crescita, ma questo collegamento è mediato dal canale dell'instabilità socio-politica.This paper tests the relationship between economic growth and socio-political instability on a large sample of 159 countries over 30 years, from 1970 through 2000. After a meticulous analysis performed with system estimates, modern econometric techniques that detect endogeneity and a detailed battery of robustness tests I find that socio-political risk decreases economic growth. as regard the other causality link from economic growth to instability, this effect is instead not statistically significant. In addiction a negative relationship between inflation and growth emerges but this link is mediated by the channel of socio-political instability.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOTIRELLI, PATRIZIO2008-06-06Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/304enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/6382014-05-21T12:04:41Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/638Gli effetti geopolitici della distribuzione del reddito.GEOPOLITICAL EFFECTS OF INCOME DISTRIBUTIONGREGORINI, FILIPPOSECS-P/01: ECONOMIA POLITICACountry Size, Public Good, Income Inequality, Tax Distortion, Secession,Questa tesi si compone di tre parti e tratta di differenti aspetti inerenti l'organizzazione geopolica delle nazioni da un punto di vista teorico. Viene prestata particolare attenzione agli effetti della distribuzione del reddito.This dissertation is composed of three papers and discusses different
aspects of the geopolitical organization of countries from a theoretical point
of view. Special attention is given to the effects of income distributionUniversità Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOGILLI, MARIO ROBERTO2008-12-22Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/638enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/6362014-05-21T08:09:19Zhdl_10280_27hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/636Saggi di Economia Politica: Comportamento di Voto e Finanza Pubblica LocaleEssays in Political Economy: Voting Behaviour and Local Public FinanceBRACCO, EMANUELE LEOPOLDO ALBERTOSECS-P/01: ECONOMIA POLITICASECS-P/02: POLITICA ECONOMICAfiscal federalism, quality of politicians, political economyIl fine di questa tesi e’ offrire un contributo per la compresione di due problemi presenti nella letteratura di political economy, il primo dal punto di vista teoretico, il secondo attraverso un’analisi econometrica.
Questi due temi sono come i sistemi politici reagiscono rispetto alla scarsita’ di offerta di “buoni” politici, e se i trasferimenti intergovernativi sono influenzati dai fini politici ed elettorali del governo centrale.
L’analisi teorica fornisce alcune intuizioni relative alle ragioni per cui osserviamo politici di bravura molto variabile, e quali meccanismi potrebbero invece migliorare la qualita’ della classe politica.
L’analisi empirica invece si concentra su un altro problema conseguente all’interazione tra le sfere politica ed economica. I trasferimenti intergovernativi tra Stato centrale e amministrazioni locali e’ stato oggetto di grande attenzione nella letteratura economica. Le ragioni di efficienza ed equita’ che rendono ragione dei trasferimenti intergovernativi sono state esplorate a lungo. Questa tesi si focalizza invece sulle cause di “political economy” di questi finanziamenti. Si e’ infatti tentato di verificare se l’allineamento politico tra sindaci e primo ministro determini o meno la quantita’ di fondi afferenti ad un comune.This thesis aims to offer a contribution to the understanding of two problems
present in the literature on political economy, one from a game theoretical perspective, and the other through an econometric analysis. These two issues are how polities cope with the scarce supply of ‘good’ politicians, and whether intergovernmental grants are affected by the political and electoral goals of politicians in central government.
The theoretical analysis attempts to give some insights into the reasons why we
observe politicians of very different valence in office, and what are the mechanism
that could enhance the quality of the political class.
The empirical analysis instead focuses on another problem found in the interaction
between the political and the economic spheres. Economic literature extensively
described the rationale behind intergovernmental grants, how for example they can
help solving externalities between local governments, or contribute to a more equitable distribution of resources among areas of the same country. The political economy literature focuses instead on establishing and testing the less noble sources of intergovernmental grants and the political and electoral strategic reasons that might drive the decisions of the central government regarding the allocation of resources between localities. The first and primary aim of my analysis in that chapter is to verify if political alignment between mayors and prime ministers over time determines the size of grants received by municipalities.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUTMOTOLESE, MAURIZIO2009-03-30Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/636enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/5012013-06-04T09:57:44Zhdl_10280_27hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/501Saggi sulle Dinamiche di Povertà dei Bambini e delle loro FamiglieEssays on the Poverty Dynamics of Children and their FamiliesDAMIOLI, GIACOMOSECS-P/01: ECONOMIA POLITICASECS-P/02: POLITICA ECONOMICASECS-P/05: ECONOMETRIAdinamiche di povertà, stategie econometriche, famiglie con bambini, poverty dynamics, econometrical strategies, families with childrenStudi recenti hanno evidenziato come la comprensione del fenomeno della povertà si arricchisca integrando il concetto più tradizionale di povertà cross-sectional con un concetto longitudinale. La crescente letteratura sulle dinamiche di povertà si occupa del tempo in cui individui diversi rimangono poveri e le transizioni dentro e fuori la condizione di povertà. Chapter 1 è una review delle strategie econometriche che sono state suggerite nella letteratura. L’attenzione è posta sulla derivazione econometrica di ogni modello, ma l’obiettivo è anche di chiarire le domande specifiche a cui ogni modello vuole dare risposta e le relative implicazioni di politica. Poiché è una regolarità empirica ben documentata che le famiglie con figli sono sovra-rappresentate al fondo della distribuzione dei redditi di molti paesi così come che i bambini che crescono in situazione di svantaggio sono associati a basse capacità cognitive e relazionali, il resto della tesi si incentra su diversi aspetti dinamici del fenomeno della povertà. In particolare, Chapter 2 studia la presenza di dipendenza dallo stato nella povertà infantile in Italia tra il 1993 e il 2006, mentre il Capitolo 3 è una valutazione dell’effetto di particolari politiche di sostegno alle famiglie che sono state introdotte in Gran Bretagna alla fine degli anni ’90 sulla durata delle esperienze di povertà.Recent studies gave evidence on how a better understanding of the phenomenon of poverty is achieved by integrating the more traditional concept of cross-sectional poverty with a longitudinal concept. The increasing literature on poverty dynamics deals with the time different individuals spend in poverty and the transitions in and out of poverty. Chapter 1 is a review of the econometrical strategies that have been employed in the literature. The focus is on the econometrical derivation of each model, but I aim also at clarifying the specific research questions each model wants to answer and the related policy implications. As it is a well-established finding that families with children are over-represented at the bottom of the income distribution in many countries as well as that children who grow up in disadvantaged environments are associated with diminished cognitive and social skills, the remaining of the thesis focuses on different dynamics facets of the poverty phenomenon. In particular, Chapter 2 investigates the presence of state dependence in Italian child poverty between 1993 and 2006, while Chapter 3 is an assessment of the effect of particular families oriented policies introduced in Britain in the late 1990s on the duration of poverty experiences.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUTLUCIFORA, CLAUDIO2009-03-30Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/501enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/6232014-05-21T14:27:22Zhdl_10280_29hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/623La gestione dei rischi della logistica nelle imprese della grande distribuzione despecializzataSUPPLY CHAIN RISK MANAGEMENT IN LARGE RETAILERSRAPANA', PAOLASECS-P/07: ECONOMIA AZIENDALEGRANDE DISTRIBUZIONE, LOGISTICA, RISK MANAGEMENT, SUPPLY CHAIN RISK, RETAILINGNegli ultimi vent’anni le imprese del grande dettaglio hanno assunto un ruolo ragguardevole nell’ambito della distribuzione commerciale e del sistema economico italiano. Questo lavoro di ricerca è dedicato a tale settore e, più specificatamente, ha come obiettivo l’identificazione dei rischi della logistica nelle imprese della grande distribuzione despecializzata e l’individuazione delle misure di gestione, attraverso una validazione empirica dei contributi della teoria. Partendo dalla mission dell’impresa commerciale del grande dettaglio, sono presentati i suoi principali processi di gestione, con un particolare focus su obiettivi, logiche di funzionamento e strumenti adottati nell’ambito della logistica. Inoltre sono esaminate le tipologie di rischio di supply chain e le correlate misure di mitigazione descritte in letteratura. Si è in tal modo giunti alla costruzione di una mappa dei rischi della logistica in tali imprese. Per la validazione di tale modello si sono analizzate alcune delle più importanti imprese della grande distribuzione in Italia. L’evidenza empirica ha permesso di validare tale modello, pur nella sua non esaustività, consentendo di individuare un gruppo di rischi specifici per la logistica e le principali misure di mitigazione adottate.In the last 20 years large retailers have increased their importance in the commercial distribution and Italian economic system. The thesis is focused on these firms and, specifically, it has the purpose of identifying supply chain risks and risk responses in large-scale retail trade, by a experimental verification of theoretical models. Beginning by large retailer’s mission, its key management processes were explained, with a particular focus on goals, processes and tools of retail logistics. Furthermore supply chain risks and connected risk responses, as described in literature, were elucidated. Besides, a supply chain risk map was presented. Case studies was carried out on some of the most important Italian large retailers, with the aim to validate the risk map. It has been possible, thus, to validate the model and to identify typical supply chain risks and the most common risk response strategies.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANODEVECCHI, CLAUDIODEVECCHI, CLAUDIO2009-03-10Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/623itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/5812013-06-04T09:57:38Zhdl_10280_31hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/581LA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI PRODUTTIVI NELL'ASSET MANAGEMENT IN UN'OTTICA DI COMPLIANCE: UNA METODOLOGIA PER L'ANALISI DEI COSTICOMMISSO, FRANCESCOSECS-P/10: ORGANIZZAZIONE AZIENDALESECS-P/11: ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARISECS-P/08: ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESEBPR, Basilea II, MiFID, SEC, Interface, Integrazione.Questa tesi ha per oggetto la definizione di un “prospetto di controllo” (Modello dei costi ) per la realizzazione di un’unica piattaforma di informazioni, che permetta al Management di un’impresa finanziaria di valutare quale tipo di progetto di integrazione dei processi sia più conveniente da applicare alla propria realtà aziendale. Il modello propone una metodologia in grado di evidenziare al Management “come” ed “in quale forma” l’IT/ICT siano in grado di sostenere un ciclo di crescita e di sviluppo stabile e duraturo.
Il lavoro è stato suddiviso in tre sezioni, dedicate a tre specifici contenuti:
• Sezione prima: “Il Business Process Reengeneering : una strategia basata sulle sinergie di piccoli progetti”;
• Sezione seconda: “IL BPR come metodo di trasparenza per le aree di valutazione normativa e per lo scambio di informazioni”;
• Sezione terza: “Il Modello di Valutazione di un progetto di Integrazione di processi e di sistemi informativi (Information Comunication Technology) all’interno di una società di Asset Management”.This Thesis' subject is the definition of a "control prospect"(Cost Model) to build a unique information platform, that would enable the management of a financial company to evaluate which type of process-integration project would be suitable for their specific corporate situation.
The Model proposes a framework capable to highlight "how" and "in which shape" the "IT/ICT" could sustain a stable and durable growth cycle.
The Thesis has been divided in three sections, each one dedicated to a specific topic:
1- "Business Process Reengeneering : a strategy based on small projects synergies"
2-"The BPR as a transparent method of normative evaluation and information exchange"
3-"The Evaluation Model for a project of process and information system inteegration(Information Comunication Technology) for an Asset Management company"Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAPRIO, LORENZOCRESPI, ROBERTA2009-05-04Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/581itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/8512013-06-04T09:57:38Zhdl_10280_31hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/851L' ANALISI DELLA PERFORMANCE E DEL VALORE DELLE FAMILY FIRMS PRIMA E DOPO L' IPO: REALTA' ITALIANA E FRANCESE A CONFRONTOFOSCHINI, DANIELESECS-P/09: FINANZA AZIENDALEfamily firms, IPOUniversità Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAPRIO, LORENZO2009-05-04Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/851itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/3612010-06-09T09:17:42Zhdl_10280_69hdl_10280_142024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/361DIRECT PRICE DISCRIMINATION AND PRODUCT DIFFERENTIATION IN THE HOTELLING FRAMEWORKCOLOMBO, STEFANOSECS-P/03: SCIENZA DELLE FINANZESECS-P/02: POLITICA ECONOMICASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAprice discrimination, product differentiation, collusion; discriminazione del prezzo, differenziazione del prodotto, collusioneQuesta tesi studia da una prospettiva teorica le implicazioni della discriminazione del prezzo in oligopoli spaziali. Nel capitolo 1 presentiamo una raccolta selettiva dei principali articoli riguardanti discriminazione del prezzo e differenziazione del prodotto nel modello di Hotelling. Nel capitolo 2 studiamo l’incentivo per le imprese a discriminare quando la differenziazione del prodotto è endogena. Due diverse versioni di un gioco a tre stadi sono considerate. Nella prima versione, le imprese prima scelgono quale varietà produrre, poi scelgono se discriminare o non discriminare, e infine fissano i prezzi. Emerge un Dilemma del Prigioniero: le imprese discriminano e i profitti sono inferiori di quelli che sarebbero emersi in caso di prezzo uniforme. Nella seconda versione del gioco i primi due stadi sono invertiti: in questo caso, in equilibrio nessuna impresa discrimina e non c’è Dilemma del Prigioniero. Nel capitolo 3 studiamo la relazione tra sostenibilità della collusione e differenziazione del prodotto quando le imprese possono discriminare. Analizziamo tre schemi collusivi: collusione sui prezzi discriminatori, collusione su un prezzo uniforme, collusione per non discriminare. Otteniamo che la sostenibilità del primo e del terzo schema non dipende dalla differenziazione del prodotto, mentre la sostenibilità del secondo schema dipende negativamente della differenziazione del prodotto.This thesis studies from a theoretical point of view the implications of price discrimination in spatial oligopolies. In Chapter 1, we provide a selective survey of the main contributions regarding price discrimination and product differentiation in the Hotelling framework. In Chapter 2 we study the firms’ incentive to price discriminate when product differentiation is endogenous. Two different versions of a three-stage game are considered. In the first version, firms first choose which variety to produce, then choose whether to price discriminate or not, then set prices. A Prisoner Dilemma arises: firms price discriminate and profits are lower than under uniform pricing. In the second version of the game, the first two stages are reversed: in this case uniform pricing emerges in equilibrium and there is not Prisoner Dilemma. In Chapter 3, we study the relationship between product differentiation and collusion sustainability when firms may price discriminate. Three different collusive schemes are analyzed: collusion on discriminatory prices, collusion on a uniform price, and collusion not to discriminate. We obtain that the sustainability of the first and the third scheme does not depend on product differentiation, while the sustainability of the second scheme depends negatively on product differentiation.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOGRILLO, MICHELE2009-01-27Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/361enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/6442024-01-24T17:25:20Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/644La politica regolamentatoria come risultato di un processo di contrattazioneThe Regulatory Policy as the Outcome of a Bargaining ProcessFIOCCO, RAFFAELESECS-P/03: SCIENZA DELLE FINANZEadverse selection, bargaining, collusion, decentralization, centralization, regulation, substitutability, selezione avversa, contrattazione, collusione, decentralizzazione, centralizzazione, regolamentazione, sostituibilità.Lo scopo della nostra ricerca è di proporre un modello dell'intervento pubblico che differisce dall'approccio standard e di valutare le sue implicazioni in termini di benessere. Noi sosteniamo che in molte circostanze la regolamentazione risulta essere un processo di "give-and-take" pittosto che di "take-it-or-leave-it". Più precisamente, la nostra idea è che la politica regolamentatoria possa essere più generalmente modellizzata come il risultato di un processo di contrattazione, che normalmente implica la partecipazione attiva di ciascun agente coinvolto nell'interazione regolamentatoria. Nel Capitolo 1, seguendo l'intuizione di Spulberg, la regolamentazione è modellizzata come un processo di negoziazione tra i gruppi di interesse dei consumatori e delle imprese, con l'agenzia nel ruolo di mediatore. La nostra analisi mostra che l'impresa regolamentata sfrutta il suo potere contrattuale per ottenere un sussidio, il quale è più elevato che con un'offerta "take-it-or-leave-it" di un meccanismo che massimizza il benessere sociale. L'eccessiva sussidiazione dell'impresa penalizza i consumatori ed implica una perdita di benessere sociale. Noi troviamo altresì che, con informazione asimmetrica sui costi, l'intervallo di tipi dell'impresa che partecipano in equilibrio all'interazione regolamentatoria può essere più grande con la politica negoziata che con la politica "take-it-or-leave-it". Vorremmo sottolineare che il Capitolo 1 è introduttivo e costituisce un passo preliminare per la nostra ricerca. Aldilà dei risultati analitici, il suo contributo è duplice. Innanzitutto, esso descrive le strutture basilari di una politica regolamentatoria negoziata e le sua implicazioni in termini di benessere. In secondo luogo, esso mostra che l'approccio basato sulla contrattazione rappresenta effettivamente un'estensione piuttosto che una negazione dell'approccio standard. In particolare, la contrattazione su una politica regolamentatoria può essere interpretata come un modello generale che include l'offerta "take-it-or-leave-it" come caso limite, che si verifica quando l'impresa è privata di qualsiasi potere di contrattazione durante le negoziazioni. La discussione nel Capitolo 2 sviluppa la struttura precedente e considera un'agenzia che è delegata dal Congresso a rappresentare gli interessi dei consumatori nel precesso di contrattazione con l'impresa sulla politica regolamentatoria. L'esistenza di un'attività di negoaziazione tra l'agenzia e l'impresa è stata largamente ignorata dalla letteratura economica, con la principale eccezione rappresentata dai contributi di Scarpa. Comunque, Armstrong e Sappington, nella loro rassegna sui recenti sviluppi nella teoria della regolamentazione, hanno riconosciuto che la formulazione standard, la quale alloca tutto il potere di contrattazione al regolamentatore, è adottata per convenienza tecnica piuttosto che per realismo. Mentre l'agenzia è stata precedentemente raffigurata come un arbitro imparziale, nel Capitolo 2 supponiamo che essa rappresenti una parte contrattuale, la cui natura può essere benevolente od egoista. In questo contesto, noi studiamo la possibilità di collusione tra l'agenzia regolamentatoria e l'impresa regolamentata, un fenomeno che spesso si verifica in una relazione regolamentatoria. La contrattazione "a latere" tra i due partner colludenti è modellizzata come un processo di negoziazione (eventualmente illegale)parallelo alla negoziazione sulla politica regolamentatoria. La nostra analisi mostra che i consumatori sono penalizzati dalla corruzione, in quanto essi interamente sussidiano il guadagno totale dalla collusione. Inoltre, il nostro modello suggerisce che un'agenzia più forte nel processo di contrattazione rende più desiderabile per il Congresso (cioè per i consumatori)consentire la collusione in equilibrio. Nei primi due capitoli, noi abbiamo considerato l'esistenza di solamente un mercato monopolistico. Il Capitolo 3, che ha beneficiato del contributo fondamentale di Carlo Scarpa, estende l'impianto precedente ed esamina la regolamentazione di due mercati interdipendenti quando i beni sono sostituti. Questo è il caso, per esempio, nelle industrie del gas naturale e dell'elettricità o delle ferrovie e autostrade. Noi ci focalizziamo sul progetto della struttura regolamentatoria. In particolare, noi intendiamo determinare se è meglio per il benessere dei consumatori avere un'autorità unica per entrambi i mercati o suddividere la giurisdizione regolamentatoria tra due differenti agenzie. Quando la politica regolamentatoria è il risultato di un'offerta "take-it-or-leave-it", la nostra analisi mostra che due agenzie - ciascuna massimizzante il surplus totale nel suo proprio mercato - impongono prezzi che sono più bassi di quelli derivanti da centralizzazione regolamentatoria. Al contrario, quando la politica regolamentatoria è il risultato di un processo di contrattazione, noi troviamo che un regolamentatore unico, che sequenzialmente contratta con entrambe le imprese, dà ai consumatori un livello di benesere più elevato, purchè il costo ombra dei fondi pubblici, attraverso i quali la produzione è sussidiata, sia sotto una certa soglia. Dunque, in presenza di negoziazioni, il nostro modello suggerisce che la centralizzazione dovrebbe essere la migliore struttura regolamentatoria per i consumatori nei paesi sviluppati, ove la raccolta fiscale non è troppo distorsiva. Se il costo ombra è sopra questa soglia, come spesso accade nei paesi in via di sviluppo, decentralizzare la struttura regolamentatoria risulta in un miglioramento del benessere sociale.The aim of our research is to propose a pattern of government intervention which
differs from the standard approach and to assess its welfare implications. We argue that
in many circumstances regulation turns out to be a process of give-and-take rather than
take-it-or-leave-it. More precisely, our idea is that the regulatory policy can be more generally
modelled as the outcome of a bargaining process, which normally entails the active
participation of each agent involved in the regulatory interaction.
In Chapter 1, following Spulber’s intuition,
regulation is modelled as a negotiation process between the consumers’ and firm’s interest
groups, with the agency in the role of mediator. Our analysis shows that the regulated
firm exploits its bargaining power to obtain a subsidy which is higher than under a take-it-
or-leave-it offer of a total surplus maximizing mechanism. The oversubsidization of
the firm penalizes consumers and entails a total surplus loss. We find also that, under
asymmetric cost information, the range of the firm’s types participating in equilibrium in
the regulatory interaction may be wider under the negotiated policy than under the take-it-or-
leave-it policy.
We would like to stress that Chapter 1 is introductory and constitutes a preliminary
step for our research. On top of the specific analytical results, its contribution is twofold.
First, it describes the basic features of a negotiated regulatory policy and its welfare implications.
Second, it shows that the bargaining approach to regulation actually represents an
extention rather than a negation of the standard approach. In particular, the bargaining over
a regulatory policy may be interpreted as a general set-up which includes the take-it-or-leave-
it offer as a limit case, that occurs when the firm is deprived of any bargaining power
during negotiations.
The discussion in Chapter 2 develops the previous framework and considers an agency
which is delegated by Congress to represent consumers’ interests in the bargaining process
with the firm over a regulatory policy.
The existence of a negotiation activity between the agency and the firm has been
by and large ignored by the economic literature, with the main exception represented by Scarpa’s contributions. However, Armstrong and Sappington, in their review
on the recent developments in the theory of regulation, have recognized that the standard
formulation, which allocates all the bargaining power to the regulator, has been adopted for
technical convenience rather than for realism.
While it has been previously depicted as an impartial arbitrator, the agency is assumed
in Chapter 2 to represent a bargaining party, whose nature may be either benevolent
or self-interested. In this setting, we study the potential for collusion between the regulatory
agency and the regulated firm, a phenomenon which often occurs in a regulatory
relationship. The side contracting between the two colluding partners is modelled as a
(possibly illegal) negotiation process parallel to the bargaining over the regulatory policy.
Our analysis shows that consumers are penalized by corruption, since they entirely subsidize
the total stake in collusion. Furthermore, our model suggests that a stronger agency in
the bargaining process makes it more desirable for Congress (i.e. for consumers) to allow
collusion in equilibrium.
In the first two chapters, we have considered the existence of just one monopolistic
market. Chapter 3, which has benefited from the fundamental contribution of Carlo Scarpa,
extends the previous setting and examines the regulation of two interdependent markets,
whose goods are substitutes. This is the case, for instance, in the industries of natural
gas and electricity or railroads and motorways. We focus on the design of the regulatory
structure. In particular, we intend to determine whether it is better for consumers’ welfare
to have a unique authority for both markets or to split the regulatory jurisdiction between
two different agencies. When the regulatory policy is the outcome of a take-it-or-leave-it offer, our analysis
shows that two agencies - each maximizing total surplus in its own market - set prices
which are lower than those arising under regulatory centralization.
On the contrary, when the regulatory policy is the outcome of a bargaining process,
we find that a unique regulator, which sequentially bargains with both firms, gives consumers
a higher welfare level, as long as the shadow cost of public funds, through which
production is subsidized, is below a certain threshold. Hence, under negotiations our model
suggests that centralization should be the best regulatory pattern for consumers in developed
countries, where tax collection is not too distortionary. If the shadow cost is above
that threshold, as it often happens in developing countries, decentralizing bargaining turns
out to be consumers’ welfare improving.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOGILLI, MARIO ROBERTO2009-02-18Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/644enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/3632024-01-25T18:32:47Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/363Essays on Equality of opportunityPIGNATARO, GIUSEPPESECS-P/02: POLITICA ECONOMICASECS-P/01: ECONOMIA POLITICASECS-P/03: SCIENZA DELLE FINANZEequality of opportunity, credit market, health, inequality measurementLa letteratura economica che affianca il principio di eguaglianza delle opportunità suggerisce l’introduzione dei valori libertari e di autonomia nella valutazione del benessere sociale. Questa teoria non si concentra sulla semplice eguaglianza tra i cittadini in termini di reddito, salute, utilità ma valuta l’eguaglianza delle loro opportunità affinché esiti plurimi possano essere raggiunti unicamente sulla base dell’impegno dei singoli individui. Nel primo capitolo ripercorriamo attraverso una breve carrellata le indicazioni provenienti da economisti e filosofi della politica che hanno trattato questo argomento nel corso degli ultimi decenni. Nel secondo capitolo ci occupiamo della misurazione della eguaglianza delle opportunità studiando differenti metodologie che coinvolgono l’indice di Atkinson e i suoi sviluppi in termini di eguaglianza. Il terzo capitolo prosegue invece attraverso una analisi empirica sulla salute. I risultati suggeriscono come le decisioni individuali riguardanti il fumo, considerato come un fattore di responsabilità, influenzino gravemente la salute degli individui rispetto alla loro condizione familiare. Il capitolo 4 studia invece l’interazione tra eguaglianza delle opportunità ed efficienza nel mercato del credito dimostrando come, oltre ad una palese violazione del principio egalitario, esistano anche problematiche di efficienza come surrogato delle dinamiche discriminatorie dovute alle asimmetrie informative.The economic literature on equality of opportunity suggests non-welfarist foundations of social choice introducing the concepts of freedoms and liberties of individuals in the assessment of social welfare. The opportunity egalitarian principle does not focus on equality of outcomes but essentially on equality of means to realize those outcomes, i.e., it places some responsibilities on individuals to decide how much effort to pay in order to exploit the opportunity offered to them. This concept refers to be a part of conventional wisdom and has a long tradition and wide acceptance. On these grounds chapter 1 is devoted to a review of the most recent research on equality of opportunity. Some economists and political philosophers have argued that, in examining distributional questions, instead of focusing on differences in observed incomes or current levels of welfare, it is more appropriate to focus on the choice or opportunity sets that individuals face. Chapter 2 focus on the measurement of the degree of equality of opportunity based on alternative decompositions of the Atkinson index of equality according to welfare theory approach. In chapter 3 we address a measurement in health using data from the British Household Panel Survey (1996-2005). Our results suggest a great incidence of the direct effect of the individual behaviors in terms of lifestyles reducing the indirect contribution of social background. Public health programs are more likely to produce results if targeted on individual responsibility. A different point at issue is tackled in chapter 4 where we introduce the relationship between equality of opportunity and efficiency in the credit market. We show that richer individuals participate more in the credit market even when relatively more averse to effort violating the equality of opportunity principle. Moreover, we find that marginal richer borrowers exert less effort than poorer ones in equilibrium. Empirical evidence in Italy points to a limited impact of policy measures aimed at increasing credit opportunities without targeting accurately the beneficiaries.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOTURATI, GILBERTOPERAGINE, VITOROCCO2009-01-29Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/363enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/5022013-06-04T09:57:41Zhdl_10280_27hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/502Saggi sull'economia della mitigazione e dell'adattamento ai cambiamenti climatici.Essays on the Economics of Mitigation and Adaptation to Climate ChangeMASSETTI, EMANUELESECS-P/02: POLITICA ECONOMICAAGR/01: ECONOMIA ED ESTIMO RURALESECS-P/05: ECONOMETRIAclimate change, induced technical innovation, hedonic methods, mitigation, adaptation, integrated assessment models, directed technical change, emissions trading, international knowledge spilloversLa prima parte della Tesi si occupa dello studio delle strategie di investimento ottime nel settore energetico e in ricerca e sviluppo, nell'ambito di politiche di stabilizzazione dei gas serra nell'atmosfera. La seconda parte tratta invece metodi per la quantificazione degli impatti economici dei cambiamenti climatici sul settore agricolo, considerando tutte le possibilità di adattamento.The first part of the Thesis discusses optimal investment strategies in the energy sector and in R&D for knowledge advancements to stabilize atmospheric concentrations of GHG. The second part deals instead with the measurement of impacts of climate change on agriculture considering all possible adaptation options.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUTCARRARO, CARLOMENDELSOHN, ROBERT2009-03-30Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/502enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/5032014-05-22T10:37:24Zhdl_10280_27hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/503ELECTORAL ACCOUNTABILITY, POLITICAL SHORT - TERMISM, AND POLICY (UN) PERSISTENCEGARRÌ, ICONIOSECS-P/01: ECONOMIA POLITICAElectoral Accountability, Political Short-termism, policy persistence, Reputation.Nei paesi democratici, le elezioni rappresentano il principale meccanismo per garantire che, una volta eletto, un politico agisca effettivamente nell'interesse della collettività. Nel primo capitolo, presento una rassegna della letteratura sull'electoral accountability. Nel secondo capitolo, mostro come la presenza delle elezioni possa essere la causa della riluttanza dei politici ad investire in beni pubblici di lungo periodo (political short-termism), e come tale comportamento possa essere ottimale per la collettività. Nel terzo capitolo, mostro come l'interesse per la rielezione possa indurre un politico a continuare una politica che aveva intrapreso in passato anche quando sarebbe ottimale per la collettività cambiare politica , e a non continuare una politica introdotta in passato da un politico rivale anche quando sarebbe ottimale per la collettività non cambiare politica. Questi risultati possono aiutare a spiegare perchè i politici in carica hanno un "vantaggio elettorale" rispetto ai nuovi politici.In the democratic countries, elections are the primary mechanism for ensuring that, once in office, a politician actually acts in the collectivity's interest. In the first chapter, I present a survey of the literature on electoral accountability. In the second chapter, I show that the presence of the elections may be the cause of the politicians' reluctance to invest in long-term public goods (political short-termism), and such behavior may be optimal for the collectivity. In the third chapter, I show that reelection concern may induce a politician to continue a policy he introduced in the past even when a policy change would be optimal for the collectivity, and not to continue a policy introduced in the past by a rival politician even when a policy change would not be optimal for the collectivity. These results may help to explain why the incumbent politicians have an "electoral advantage" over new politicians.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUTCOLOMBO, FERDINANDO2009-03-30Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/503enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/5042013-06-04T09:57:04Zhdl_10280_27hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/504Saggi in economia dell'informazioneEssays in Information EconomicsMAININI, ALESSANDRASECS-S/06: METODI MATEMATICI DELL'ECONOMIA E SCIENZE ATTUARIALI FIN.SECS-P/01: ECONOMIA POLITICAElectoral Accountability, Principal-Agent Relationship, Hamilton-Jacobi-Bellman Equation, Learning, Filtering TheoryQuesta tesi è una raccolta di tre articoli riguardanti l’economia dell’informazione. Il primo articolo riguarda i possibili effetti negativi delle elezioni sul benessere degli elettori. Infatti, il controllo ottimo nei confronti di un politico dipende in modo non banale dalla relazione tra effetto disciplinante, effetto di selezione e effetto di riduzione della rendita. Il risultato è che un eccessivo controllo nei confronti di un politico può ridurre il benessere sociale. Il secondo articolo analizza un modello di competizione elettorale nel quale l’abilità del politico è sconosciuta anche al politico stesso oltre che agli elettori. L’analisi è in tempo continuo e sviluppata mediante tecniche di programmazione dinamica e di filtraggio. Le credenze sull’abilità vengono aggiornate secondo la regola di Bayes tramite l’osservazione del processo diffusivo che descrive il valore del settore pubblico. Il politico trae utilità da una rendita che è però inferiore in presenza di una scadenza elettorale. Il terzo articolo descrive una relazione principale-agente in tempo continuo dove l’output è rappresentato da un processo diffusivo il cui drift è determinato dallo sforzo dell’agente, che il principale non osserva, e dall’abilità dell’agente, che non è osservata nemmeno dall’agente stesso. Vengono analizzati sia gli incentivi espliciti dati dal contratto che gli incentivi impliciti legati ai career-concerns. L’analisi è sviluppata in tempo continuo; vengono applicate tecniche di programmazione dinamica e di filtraggio.This thesis is a collection of three essays about information economics. The first essay studies the possible negative effects of elections on voters’ welfare. In fact, the optimal control of politicians depends on the interplay of disciplining, selection and rent-shrinking effects in a non-trivial way. We show that too much control on the politician may reduce social welfare. The second essay studies an agency model of electoral competition where the incumbent’s ability is unknown to the voters as well as to the politician herself. The analysis is developed in a continuous-time stochastic framework using dynamic programming techniques. Competence is unobservable to everyone and learned over time in a Bayesian fashion through the observation of the value of the public sector. Politicians can divert resources being in office thus reducing the economy wealth but this rent is lower (all other things the same) with an electoral constraint. The third essay describes a continuous-time principal-agent model in which the output is a diffusion process whose drift is determined by the agent’s unobserved effort and by manager’s competence (it is assumed symmetric information about it). We study separately both explicit incentives arising from the contract and implicit incentives arising from career concerns.. All the analysis is developed in a continuous-time stochastic framework; we apply dynamic programming and filtering techniques.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUTLONGO, MICHELECOLOMBO, FERDINANDO2009-03-30Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/504enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/4812013-06-04T09:57:42Zhdl_10280_69hdl_10280_312024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/481Gestione Responsabile degli Acquisti: le determinanti dell'integrazione della Responsabilità Sociale nelle relazioni di fornituraResponsible Procurement Management: Determinants of the integration of corporate responsibility into buyer-supplier relationshipsFERRI, LAURA MARIASECS-P/07: ECONOMIA AZIENDALEResponsible Prourement Management, CSR, Supply Chain, Globalization, Developing CountryLa tesi vuole esaminare i fattori determinanti l’implementazione di sistemi di gestione responsabile degli approvvigionamenti. In particolare, si è voluto verificare la presenza di pressioni – interne ed esterne – che spingono l’impresa a integrare la responsabilità sociale nella gestione delle relazioni di fornitura globali.
La prima parte presenta gli sviluppi che hanno portato alla definizione del concetto di Responsible Procurement Management. In particolare, vengono discusse le nuove sfide nel contesto globale che hanno accresciuto l’attenzione nei confronti delle implicazioni sociali e ambientali connesse all’estensione delle catene di fornitura. Successivamente, si propongono le definizioni di Responsible Procurement Management e gli approcci strategici che si stanno affermando nella letteratura. Infine, si presentano le ipotesi di ricerca. La seconda parte si concentra sul progetto di ricerca realizzato durante il periodo di Dottorato. Dopo aver presentato la metodologia utilizzata, la discussione di focalizza sui risultati dell’analisi statistica ed evidenzia se questi confermano o negano le ipotesi di ricerca.The thesis is aimed at examining the determinants of the Responsible Procurement Management. In particular, attention has been focused on understanding what factors – internal and external the organization – affect the decision to integrate corporate responsibility into the management of global supply relationships.
The first part presents the developments that led to the concept of Responsible Procurement Management. In particular it discusses the new challenges in the global context that have increased the attention towards the social and environmental implications of extended supply chains. Then, it proposes the definitions of Responsible Procurement Management in literature and the emerging strategic approaches. Finally, the research hypotheses are introduced. The second part presents the research project aimed at verifying the hypotheses previously discussed. It begins by describing the methodology, then it moves to the discussion of findings in order to understand whether gathered data do support or deny hypothesized determinants.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANODEVECCHI, CLAUDIOMOLTENI, MARIO MARCO2009-03-10Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/481enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/6212013-06-04T09:57:52Zhdl_10280_51hdl_10280_692024-03-28T13:14:38Z urn:hdl:10280/621La gestione dei rischi naturali: la costruzione di scenari per la pianificazione di Protezione CivileCASARTELLI, VERONICA MARIAICAR/02: COSTRUZIONI IDRAULICHE E MARITTIME E IDROLOGIAICAR/20: TECNICA E PIANIFICAZIONE URBANISTICAProtezione civile, pianificazione, scenari, inondazioni, civil protection, planning, scenarios, floodsIl presente lavoro di tesi è strutturato in tre sezioni principali. La prima, che comprende i primi due capitoli, riguarda i riferimenti per la conoscenza: al fine di definire il contesto mondiale nel quale si inserisce la tesi, vengono analizzati i dati riguardanti i disastri naturali avvenuti e quelli relativi ai possibili scenari futuri anche in relazione ai cambiamenti climatici. La seconda parte, dedicata ad approfondimenti alle scale europea e italiana, effettua nei capitoli 3-4-5 una sorta di downscaling dei primi due: la medesima struttura di analisi viene riproposta, applicata e approfondita ad una scala spaziale di maggior dettaglio, prima quella europea e successivamente quella nazionale, focalizzando l’attenzione su un particolare tipo di disastro, vale a dire le alluvioni. La terza sezione concretizza il contributo metodologico del lavoro proponendo una nuova metodologia per l’elaborazione dei piani di protezione civile comunali o intercomunali, in particolare in riferimento agli scenari di rischio idraulico, e la sua diffusione con relativa verifica applicativa.The present study is composed of three main sections. The first, covering the first two chapters, deals with references to knowledge: in order to define the worldwide scenario to which this study is referred, data on really occurred natural disaster and on possible future events are analyzed, considering also the probable influence of the on-going climate changes. The second part, chapters 3-4-5, is a sort of downscaling to the European and Italian territory of the first two chapters’ analysis. The same methodology is detailed and implemented for the analysis of a particular event’s type: flood risk (in Europe and Italy). Third section is about the methodological contribution of the study: a new approach to civil protection planning at local level is suggested, with a particular focus on flood risk scenarios. This new civil protection planning methodology has been applied to a real context and the relative case study is presented.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOTREU, MARIA CRISTINA2009-06-09Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/621itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/6222010-06-09T09:17:45Zhdl_10280_51hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/622Un modello reggionale del mercato di lavoro per la Germania - an analisi degli shock macroeconomici e variabili della politica economicaA Regional Labour Market Model for Germany- An Analysis of Macroeconomic Shocks and Economic Policy VariablesFAUSER, SIMON GEORGSECS-P/05: ECONOMETRIASECS-P/02: POLITICA ECONOMICASECS-P/06: ECONOMIA APPLICATAeconomia reggionale, mercato di lavoro, modello macroeconomico, regional economy, labour market, macroeconomic modelLa crescita di disoccupazione europea durante i decenni passati derivano dell’alto tasso di disoccupazione delle grandi nazioni europee. A livello sub-nazionale la disoccupazione varia molto e riflette la diversa struttura economica regionale. Assieme alla crescente complessità, l’importanza delle strutture regionale e il processo d’integrazione europea, ciò evidenza la necessità di strumenti analitici di supporto al policy-maker. L’autore costruisce un modello adeguato a tale scopo e lo applicano alle regioni tedesche dell’ovest dal 1975 al 2005. Il modello si basa su modelli precedenti per l’ambiente italiano. L’autore estende questi modelli per includere la struttura istituzionale e aspetti d’innovazione e utilizza il modello per esaminare le reazioni dei mercati di lavoro regionali agli shock macro economici. Ci si pone la seguente domanda: Sono le reazioni agli shock esogeni dei mercati di lavoro delle regioni con industrie innovative e servizi all’alta intensità di conoscenza differenti rispetto ai mercati di lavoro delle regioni con struttura meno innovativa? Il modello si conferma efficace e rivela molteplici aspetti importanti per il policy-maker a livello regionale, nazionale ed internazionale.The rise in European unemployment during the last decades stems from high unemployment in large European nations. On a sub-national level, unemployment rates within these large nations differ extensively and mirror distinct economic structures. Together with the increased economic and political complexity, regionalisation and integration within Europe, this calls for tools assisting the policy decision maker to analyse the impact of policies on a regional level. We construct such a tool and apply it to data of Western German states from 1975-2005. The model builds on previous approaches in macroeconomic labour market modelling in the Italian context and extends such approaches to incorporate the institutional setting, aspects of innovation. We utilize the model to examine reactions of regional labour markets to macro economic shocks. Specifically, the following question arises: Do labour markets of regions that have a high share of innovative industries and knowledge-intensive services respond differently to exogenous shocks than regions with less innovative industries and services? The model shows a good performance and reveals manifold insights that are useful for the regional, national as well as the supra national policy maker.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOROTH, JURGENBAUSSOLA, MAURIZIO LUIGI2009-06-09Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/622enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/3622010-06-09T09:17:45Zhdl_10280_69hdl_10280_512024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/362The economic analysis of climate policy: technology, innovation, forestry and uncertaintyTAVONI, MASSIMOSECS-S/06: METODI MATEMATICI DELL'ECONOMIA E SCIENZE ATTUARIALI FIN.SECS-P/02: POLITICA ECONOMICAclimate policy, energy technology, innovation, forestry, uncertainty, economic analysis, politica climatica, tecnologie energetiche, innovazione, foreste, incertezza, analisi economicaLa tesi analizza una politica climatica dal punto di vista economica, concentrandosi sul ruolo delle tecnologie, dell'innovazione e delle foreste, con una particolare attenzione alla modellizzazione dell'incertezza.This thesis provides a comprehensive economic evaluation of long term global warming mitigation policies, by focusing on the role of technologies and innovation, forestry ecosystem, and of uncertainty.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOCARRARO, CARLOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCO2009-01-27Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/362enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/4822014-05-22T08:20:32Zhdl_10280_31hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/482IL RAPPORTO BANCA-IMPRESA E IL FENOMENO DI CONCENTRAZIONE BANCARIA: UN'INDAGINE SU UN CAMPIONE DI IMPRESE DOMESTICHETHE RELATIONSHIP BETWEEN BANK AND COMPANY AND TRE BANKING CONCENTRATION: A SURVEY BASED ON A SAMPLE OF DOMESTIC COMPANIESTAMBURRELLA, LAURASECS-P/08: ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESESECS-P/11: ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARISECS-S/05: STATISTICA SOCIALEconcentrazione bancaria, relazione banca-impresa.Il presente lavoro affronta con novizia di particolari, alcuni aspetti riguardanti l’impatto che il cambiamento strutturale della concentrazione bancaria ha apportato sul rapporto banca – impresa nel nostro Paese. L’attenzione per questo argomento, frequentemente trattato dalla letteratura economica, è dettata da due motivi. Il primo è quello dell’attualità e dello straordinario impatto che le operazioni di M&A tra banche hanno avuto sulla configurazione del sistema finanziario italiano; il secondo è rappresentato dalla volontà di rilevare come vivano le imprese il clima di cambiamento economico e di riorganizzazione interna degli intermediari finanziari.
Il lavoro ha come oggetto principale un’indagine campionaria che vede protagoniste 2.500 imprese domestiche di piccola e media dimensione a cui è stato chiesto di descrivere come “vivano” la relazione con le banche storiche e con le nuove entità organizzate in Gruppi creditizi.
Dal quadro delle risposte sono stati ottenuti degli ottimi spunti di riflessione sul mutato contesto dell’offerta bancaria, in quanto si è potuto verificare non solo l’impatto derivante dai mutamenti della riorganizzazione, ma anche l’esistenza di un clima incerto avvertito nei confronti del sistema banche.
Interrogare le imprese su come vivono il cambiamento e il rapporto con le banche, ha permesso inoltre di capire quanto si sentono comprese e se adeguatamente valutate.
A tal fine è stata data “la parola alle imprese” per esprimere una serie di consigli mirati ad interventi migliorativi per il superamento delle carenze relazionali.This work develops a detailed analysis focusing on certain aspects of the impact that the change in the structural bank concentration has brought to the bank-enterprise relation in our country. The interest in this subject, frequently discussed within the economics literature, can be explained by two reasons. The first reason is the involvement in the current events and the extraordinary impact that the M&A operations between banks have had on the structure of the Italian financial system. The second reason is the current attempt to estimate how the enterprises face the economic and financial dealers internal reorganization change.
The main purpose of the analysis focus on a survey based on a sample of 2,500 small and medium domestic companies that have been questioned to describe how they "live" the relation with the traditional banks and the new forms of finance businesses organized like investment banks.
The responses have led to remarkable observations and ideas in regards to the different contest of the bank offer system, because it has been possible to verify not only the reorganization impact, but also the existence of a climate of uncertainty within the traditional bank system.
Moreover, questioning the companies about how they face the change and the relation with the banks, has allowed considering how much they feel understood and whether they are suitably valued.
Thus, the companies have been allowed to openly express their point of view in order to identify improvement advices to overcome the lack of relations.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANODEVECCHI, CLAUDIOORIANI, MARCO ERCOLE2009-03-10Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/482itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/8532013-06-04T09:57:58Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/853Saggi sull'Economia Politica della Finanza Locale nei Comuni ItalianiEssays in the Political Economy of Local Financing in Italian MunicipalitiesPIAZZA, SANTINOSECS-P/03: SCIENZA DELLE FINANZEFiscal federalism, Transparency, Political Behavior, Political Budget Cycle, Political Agency Model, Partial decentralization, State and Local Budget and ExpendituresIl primo capitolo offre un sommario della letteratura teorica ed empirica relative ai cicli di bilancio a livello nazionale e locale, iniziando dai primi cicli politici di bilancio detti “tradizionali” fino ad arrivare ai modelli detti di “political agency”. Viene discusso il filone di letteratura che scaturisce da quest’ultimo tipo di modellistica, cominciando dai primi modelli di segnalazione fino ai più recenti modelli teorici sull’effetto di selezione e di disciplina svolto dalle elezioni politiche. Un’enfasi particolare viene data alla rassegna dei test empirici basati su quest’ultimo tipo di modellistica e, in particolare, sul nesso tra decentralizzazione e trasparenza a livello locale.
Il secondo capitolo è incentrato sulle tematiche del ciclo elettorale relativo alla tassazione e alla spese in un campione di comuni italiani. Le stime econometriche indicano un forte ciclo elettorale relativo alla tassa comunale sugli immobili (ICI) e, utilizzando le predizioni teoriche dei modelli a informazione incompleta sul differente comportamento dei sindaci che possono correre per un secondo turno e di quelli che sono invece impossibilitati a ricandidarsi, viene mostrato come i sindaci al primo turno che possono ricandidarsi manipolano in maniera più intensa l’imposta comunale sugli immobili applicata alla prima casa. Le stime effettuate sul comportamento differente dei sindaci con limite di mandato e senza limite di mandato, relative alle scelte di tassazione applicate alla base imponibile ICI ordinaria, indicano pure la presenza di un effetto di disciplina di partito. Questo capitolo, inoltre, compie un passo avanti rispetto a precedenti stime sui cicli elettorali fondati solo sulla dinamica delle spese correnti e in conto capitale senza tenere in considerazione la natura di competenza o cassa delle poste di bilancio corrispondenti. Sono presentate alcune evidenze in merito all’esistenza di un ciclo elettorale nella spesa in conto capitale registrata in contabilità come di cassa. Viene fornito anche un test econometrico sull’effetto dei vincoli del patto di stabilità interno sui comportamenti di spesa dei comuni.
Nell’ultimo capitolo, sono ulteriormente approfonditi i risultati presentati nel secondo capitolo relativi alle scelte differenti dei comuni sulle aliquote ICI ordinaria e prima casa, esplorando il nesso tra cicli opportunistici razionali e trasparenza degli strumenti fiscali. Viene presentato un modello formale a informazione incompleta che predice come gli incentivi politici per usare due diversi strumenti fiscali possono essere diversi, a seconda delle caratteristiche di trasparenza annesse ai medesimi strumenti. Le predizioni teoriche sottoposte a stima empirica sono le seguenti: 1) i sindaci al primo mandato utilizzano maggiormente l’addizionale IRPEF introdotta per i comuni nel 1999 rispetto ai sindaci che non possono più correre; 2) il turnover politico dovrebbe diminuire dopo la riforma che ha introdotto l’addizionale IRPEF e, in particolare, per i sindaci che usano maggiormente tale strumento; 3) la riforma dovrebbe agevolare la decisione dei sindaci di correre per un secondo mandato, essendo agevolata la probabilità di rielezione. I test empirici presentati utilizzando un campione di comuni italiani confermano le predizioni teoriche contenute nel modello.The first chapter reviews the theoretical and empirical literature about political budget cycles at national and local level, starting from earlier traditional political business cycles models to political agency models. This last strand of literature is discussed, starting from earlier signalling models to the more recent advancements in theoretical predictions about the selection and disciplining effect of elections on politicians. A particular emphasis is given to the full review of empirical tests based on political agency models predictions about the links between accountability and decentralization, especially at the local level. The second chapter focuses on the issues of electoral cycles in taxes and expenditures for a sample of Italian municipalities. Econometric estimates show a strong electoral cycle on municipal property tax, and extending political
agency models' implications about the differences in tax-setting behavior between first- and second-term mayors, evidence is shown of a stronger electoral manipulation of property rates applied to main residence tax base when mayors run for re-election. Estimation of property tax rates' sensitivity to term-limited mayors' fiscal behaviors also uncovers a party discipline effect
on tax rates applied to business and non homeowner property tax base. Furthermore, this chapter goes beyond previous econometric estimates of expenditure cycles focusing solely on the dynamics of current and capital expenditures without taking into account the basis on which outlays are recorded in local budgets. Some preliminary evidence points to the existence of an electoral cycle in cash-recorded budgetary investment outlays. An econometric test on the effect of formal expenditures restraints on municipal spending behaviors concludes the chapter.
In the last chapter, results from the second chapter relative to business and main residence property tax rates’ choices are further investigated, exploring the link between opportunistic rational cycles and accountability of tax instruments. A formal political agency model predicts that the political incentives for using the two different property taxes may be different, according to their level of transparency. Three empirically testable implications derives from theoretical predictions: 1) first-term mayors should use a local income tax surcharge, introduced in 1999 in Italy, more than second-term mayors; 2) political turnover should be lower following the reform, and in particular for mayors using more the local income tax surcharge and 3) the reform might also affect the decision to run again by mayors, as it should be easier to get re-elected after the reform. Empirical estimates using a sample of Italian municipalities are presented, confirming theoretical predictions of the model.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOBORDIGNON, MASSIMO2010-09-13Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/853enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/6392013-06-04T09:57:57Zhdl_10280_69hdl_10280_142024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/639Government Bond Yield SpreadsLO CONTE, RICCARDOSECS-P/05: ECONOMETRIASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAEMU, spreads, interest ratesIl presente lavoro raccoglie 4 contributi sul tema dei differenziali sui tassi di interesse esistenti tra i membri dell'unione monetaria europea.I investigate the determinants of sovereign yield spreads in EMU.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOMISSALE, ALESSANDRO2009-10-05Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/639enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/6422014-05-21T12:44:29Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/642Una prospettiva di policy di tematiche dell’istruzioneA policy perspective of educational issuesMAESTRI, VIRGINIASECS-P/06: ECONOMIA APPLICATASECS-P/05: ECONOMETRIApolicy perspectiveIl primo Capitolo trae origine dall’evidenza dello scarso rendimento scolastico dei bambini che vivono nelle case popolari italiane. Gli obiettivi di questo paper sono due: uno è di verificare l’esistenza di un effetto “ghetto” tra pari, l’altro è di verificare l’esistenza di un effetto “ghetto” crescente (nella dimensione della casa popolare) e/o l’esistenza di effetto “struttura” (“casermoni”). L’analisi suggerisce un effetto causale sfavorevole delle case popolari sull’evasione scolastica delle ragazze e un effetto sfavorevole dei “casermoni” sulla bocciatura, per le ragazze che vivono nelle grandi città. Per le altre variabili educative la difficoltà di isolare l’effetto dell’ambiente familiare non permette di trarre delle considerazioni conclusive.
Il contributo del secondo Capitolo è di investigare se la diversità etnica delle scuole ha un impatto sui voti dei bambini e per chi è importante. Proviamo anche a chiarire quali meccanismi possono esserci dietro. Usiamo un ricco data-set sull’istruzione primaria nei Paesi Bassi. Troviamo che la diversità etnica ha un impatto positivo sui voti degli studenti della minoranze etniche, specialmente per i voti nelle abilità linguistiche e per gli studenti più grandi. Troviamo anche una relazione negativa tra la diversità etnica e l’ambiente sociale della scuola, che può parzialmente spiegare l’incremento nei voti come il risultato di un ambiente più competitivo.
Nel 2005 l’Italia lanciò un’importante politica di promozione per incentivare le iscrizioni a particolari corsi di laurea scientifici. L’obiettivo del terzo Capitolo è di valutare l’efficacia di questa politica. Inoltre, controlliamo se la policy è stata efficace sia per i maschi che per le femmine. Infine, controlliamo se il programma ha generato effetti al di fuori della portata della policy. I risultati mostrano un effetto positivo e significativo della politica “Progetto Lauree Scientifiche” sui corsi di laurea scientifici designati e non e un effetto positivo e trasversale tra le materie. Comunque, se la politica ha un considerevole impatto sulla scelta del corso di laurea per i maschi, non sembra avere alcun effetto per le femmine.The first Chapter originates from the evidence of the low school achievement of children living in Italian public housing. The aims of this paper are two: one is to verify the existence of a "ghetto" peer effect, the other is to verify the existence of an increasing "ghetto" effect (in the size of the project) and/or the existence of an amenity effect (high-rise projects). The analysis suggests an unfavorable causal effect of public housing on school evasion for girls and an unfavorable effect of high-rise projects on grade repetition, for girls living in big cities. For other educational outcomes the difficulty to isolate the family background effect does not allow us to draw conclusive comments.
The contribution of the second Chapter is to investigate whether the ethnic diversity of schools has an impact on the test scores of children and for whom it matters. We also try to shed some light on the mechanisms there can be behind. We use a rich data-set about primary education in the Netherlands. We find that ethnic diversity has a positive impact on the test scores of minority students, especially for language skills and older students. We also find a negative relationship between ethnic diversity and school's social environment, that can partly explain the gains in test scores as a result of a more competitive environment.
In 2005, Italy launched an important promotion policy to boost enrolments in selected scientific bachelors. The aim of the third Chapter is to evaluate the efficacy of this policy. Moreover, we check whether the policy has been effective for both males and females. Finally, we check whether the program generates effects outside the scope of the policy. The results show a positive and significant effect of the policy "Progetto Lauree Scientifiche" on targeted and non targeted scientific bachelors and positive cross treatment effects across subjects. However, if the policy has a considerable impact on the bachelor's choice for males, it does not appear to have any effect for females.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOCHECCHI, DANIELE2009-10-16Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/642enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/8252014-05-26T09:17:39Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/825Saggio sull'economia sommersaESSAY ON THE UNRECORDED ECONOMYONNIS, LUISANNAshadow economy, institutions, money velocityNel primo articolo, stimiamo l'economia sommersa di 49 paesi dal 1981 al 2005. Il nostro studio si basa sull'utilizzo dei consumi elettrici filtrati per i cambiamenti tecnologici e le variazioni nella quota del settore industriale. Contrariamente agli studi basati sul metodo MIMIC, noi otteniamo una riduzione nella dimensione dell'economia sommersa. Contrariamente a La Porta and Shleifer (2008), inoltre, identifichiamo misure di qualità istituzionale che sono significativamente correlate all'economia sommersa, pur controllando per il PIL pro-capite. L'economia non registrata non può, dunque, essere considerata una conseguenza del sotto sviluppo. Al contrario, l’attività economica sommersa è relazionata a specifici aspetti istituzionali che possono sopravvivere con la crescita economica. Inoltre, identifichiamo un forte effetto sostituzione tra il settore ufficiale e quello non ufficiale. Questo risultato ha importanti implicazioni sia per la convergenza dei redditi che per la relazione tra volatilità e crescita.
Nel secondo articolo, analizziamo il ruolo di istituzioni, crescita e politiche nel determinare l’economia sommersa. La forte separazione tra assunti teorici sulle determinanti istituzionali del sommerso e le tecniche di misurazione utilizzate rappresenta il primo aspetto innovativo del lavoro. Sfruttando, inoltre, la dimensione time-series del panel, siamo in grado di meglio analizzare il nesso tra crescita del PIL ufficiale e dimensione relativa del sommerso. Il terzo aspetto innovativo dell’articolo si riferisce al contributo apportato al lungo dibattito circa il ruolo di istituzioni e politiche nel determinare i risultati economici.
In terzo articolo, rovesciamo l’approccio standard tipicamente seguito nella letteratura relativa all’economia sommersa. Invece di utilizzare i dati sulla domanda di moneta per ottenere stime sulla dinamica del sommerso, analizziamo gli effetti di lungo periodo dell’economia non registrata sulla velocità di circolazione della moneta. Il nostro contributo è duplice: i) apportiamo un miglioramento alla letteratura sulle determinanti della velocità di circolazione della moneta; ii) testiamo indirettamente la credibilità delle stime del sommerso presentate nel primo articolo della tesi.In the first paper, we estimate the unrecorded economy in 49 economies from 1981 to 2005. Our study is based on electricity consumption series which are filtered to account for technological change and for the changing weight of the energy-intensive industrial sector. In contrast with studies based on the MIMIC method, we obtain a reduction in the weight of the unobserved economy. Unlike La Porta and Shleifer (2008), we identify measures of institutional quality which are significantly related to the shadow economy even after controlling for per-capita GDP. Thus the shadow economy should not be dismissed as the unpleasant side effect of underdevelopment. Instead it is related to some specific institutional aspects that may well survive even when the economy reaches higher development stages. We identify strong substitution effects between official and unofficial sectors both in the long run and over the business cycle. This has important implications for income convergence and for the relationship between volatility and growth.
In the second paper, we investigate the distinct roles played by institutions, growth and policies in determining the shadow economy. The sharp distinction between theoretical priors on the institutional determinants of the shadow economy and the technique used for its measurement is the first novel contribution of the paper. The second innovation is that, by exploiting the time series dimension of our panel, we are able to better investigate the link between official output growth and the relative size of shadow economy. The third innovation is that we can contribute to a long-standing controversy about the distinct roles of "institutions" and "policies" in determining economic outcomes.
In the third paper we reverse the standard approach typically followed in the literature on the shadow economy. Instead of exploiting money demand data to extrapolate the dynamics of the shadow economy, we explore the long run effect of shadow economy measures – obtained independently from money demand functions - on money velocity. By doing this, the original contribution of the paper is twofold. First, we improve the understanding of money velocity determinants. Second, we provide an indirect test of the reliability of the estimates on the shadow economy presented in the first paper of the thesis.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMO2010-07-02Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/825enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/6522013-06-04T09:57:59Zhdl_10280_51hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/652Tre saggi su mobilità del lavoro e disoccupazioneThree essays on Labour Mobility and UnemploymentMUSSIDA, CHIARASECS-P/02: POLITICA ECONOMICADisoccupazione, Mobilità del lavoro, Analisi di durata, Modelli a rischi competitivi, Modell Multinomiali. Unemployment, Labour Mobility, Duration Analysis, Competing risks models, Multinomial models.La tesi si compone di tre saggi su disoccupazione e mobilità del lavoro in Italia, presentando anche un focus sulla regione Lombardia, oltre che da una parte iniziale che inquadra tali tematiche. Il primo capitolo offre infatti una disamina degli sviluppi ed empirici connessi a disoccupazione e mobilità del lavoro. L’obiettivo di questa parte introduttiva è duplice. Da un lato si cerca di fornire un quadro pressochè esaustivo sulle evoluzioni teoriche ed empiriche connesse alle tematiche citate. D’altro lato si introducono le analisi oggetto dei successivi saggi come evoluzione degli sviluppi proposti dalla letteratura, enfatizzandone logiche sottostanti ed originalità.
Il primo saggio analizza le determinanti della durata della disoccupazione ed i relativi “competing risks” per la regione Lombardia. La scelta di tale contesto non è casuale. La Lombardia, infatti, rappresenta una delle regioni economicamente più sviluppate ed i risultati ottenuti con tali metodologie di stima possono fornire spunti utili e rappresentativi sia delle regioni europee maggiormente sviluppate, sia di altre rilevanti regioni italiane (Emilia Romagna e Toscana).
Il secondo saggio estende l’applicazione di modelli di durata e modelli a rischi competitivi all’intero territorio nazionale. In questo modo è possibile enfatizzare la rilevanza di tali tematiche per il contesto italiano, ed ottenere un quadro esaustivo circa l’evoluzione del fenomeno della durata della disoccupazione. Le tecniche utilizzate per tali analisi, ovviamente, differiscono ripetto a quelle impegate per la regione Lombardia, ed anche questo aspetto consente interessanti considerazioni.
Il terzo saggio sposta l’attenzione alla rilevante tematica della mobilità del mercato del lavoro. Tale aspetto è ovviamente connesso al fenomeno della disoccupazione, e consente di approfondirne nonché di delinearne le possibili cause. In tale capitolo vengono proposte due metodologie di analisi. In primo luogo, ed a livello macro, sono fornite le stime aggregate dei flussi fra i principali stati o condizioni (occupazione, disoccupazione, inattività) del mercato del lavoro. Questo primo step consente appunto una prima quantificazione del fenomeno della mobilità. La seconda parte del capitolo si focalizza invece su una stima - a livello micro - delle determinanti delle transizioni fra gli stati del mercato del lavoro. Tale aspetto consente appunto di investigare ed esaminare le cause sottese alla mobilità riscontrata a livello macro.Structured in three essays, this thesis focus on unemployment and labour mobility in Italy and Lombardy (the biggest Italian’s region).
The first essay offers a picture of the main theoretical and the empirical issues related to these complex phenomena. The purpose of this section is twofold. On one hand we aim to offer an exhaustive picture of the theoretical and empirical developments of such phenomena. On the other hand, we introduce the empirical investigations of the subsequent essays as evolutions of the ones proposed by literature. We also emphases the original contribution and the logic behind.
The second essay investigates the determinants of the unemployment duration and of the related competing risks (CRM hereafter) for Lombardy. The choice to concentrate the initial part of this dissertation on Lombardy is primarily driven by two factors. First, there is interest in applying relevant techniques to a regional context characterized by a certain degree of homogeneity of economic indicators. Further, Lombardy is one of the most important Italian regions (confirmed by many economics indicators), and is quite homogeneous in terms of labour market indicators (only little differences between provinces, with the north-east with the fewest unemployment problems), This allows verifying the effectiveness of these investigations of the determinants of unemployment duration and the related CRM without dealing with the typical dualism between north and south which is a structural feature of the Italian labour market. This is a way to investigate in depth the characteristics of the relevant phenomenon of unemployment for a significant partition of Italy, which is representative of both richest regions in Europe and Italian regions as well (such as Tuscany or Emilia Romagna).
The third essay enlarges the attention to Italy by employing techniques of unemployment duration and competing risks to analyse the overall Italian unemployment and its main exit routes. Those are tools to get an exhaustive picture and relevant insights on the evolution of the Italian unemployment duration. The techniques employed for the overall country obviously differ from the ones used for the region of Lombardy, and these differences also offer the scope for interesting considerations.
The fourth essay deals with the relevant issue of labour market mobility. This is a theme quite linked to unemployment, since it allows understanding and exploring its causes. We focus on two different kind of analysis. At macro level, we estimate the gross flows between the relevant labour market states of employment, unemployment, and inactivity (three-state representation of the labour market) to quantify the overall labour market mobility. The second part of this section, instead, offers micro econometrics estimates of the determinants of such labour market transitions, to investigate the causes of such mobility.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOBAUSSOLA, MAURIZIO LUIGI2009-11-13Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/652enpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/7542014-05-21T14:38:24Zhdl_10280_57hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/754Lo sviluppo dell'industria del venture capital in mercati emergentiThe Development of the Venture Capital Industry in Emerging Markets: Country Empirical Analyses carried out in the Arab-Mediterranean Region (Jordan, Palestine, Egypt, Tunisia, Israel)SALTINI, TOMMASOSECS-P/11: ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARISECS-P/08: ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESEVenture Capital, Private Equity, Emerging Markets, Developing Countries, empirical analysis, sviluppo, technology, tecnologia, innovation, innovazione, corporate finance, finanza d’impresa, SME, PMI, industria tradizionale, traditional industryQuesto studio vuole illustrare le possibilità di sviluppo dell’industria del venture capital nei mercati emergenti.
Il venture capital rappresenta un’alternativa importante per le imprese emergenti dei paesi in via di sviluppo, contribuendo a rafforzare uno sviluppo integrato di tutto il sistema finanziario e dei suoi attori principali quali le istituzioni bancarie tradizionali, i fondi d’investimento ed il mercato dei capitali.
L’obiettivo principale del progetto consiste nell’identificare gli attori principali, e gli investimenti target, così come le esperienze più significative, analizzando i fattori critici e mettendo a fuco azioni e programmi utili per attirare investitori di venture capital, accrescere la conoscenza di questi strumenti e superare i maggiori ostacoli al fine di massimizzare l’impatto che l’industria del venture capital può avere nel rafforzare la crescita industriale a livello paese.
Il lavoro comprende alcune analisi empiriche nell’ambito dell’area arabo-mediterranea, svolte con l’obiettivo di facilitare partnership ed accrescere investimenti tra i paesi scelti ed i paesi europei.
Commenti, spunti e proposte presentate nella parte finale del lavoro sono il frutto di un attento studio degli attori e fattori chiave che contraddistinguono le operazioni di venture capital. Le proposte ed i programmi suggeriti cercano di rispondere alle esigenze e necessità individuate nel corso delle analisi empiriche che sono state svolte trascorrendo lunghi periodi a contatto con gli imprenditori, investitori e funzionari locali.
Le analisi empiriche sullo sviluppo dell’industria del venture capital a livello paese sono state svolte in: Giordania, Palestina, Egitto, Israele e Tunisia.This research aims to verify development of venture capital in emerging markets.
Venture capital represents an important alternative to emerging businesses in developing countries by increasing the strength of the entire financial system and its key players, from traditional banking institutions and investment funds, to stock market capital.
The project’s main goal is to identify key actors, investment targets, and experiences as well as aiming at analyzing critical factors and conceptualizing related actions pertinent to becoming more competitive in attracting venture capital investors, developing know-how, overcoming barriers, and maximizing the impact venture capital industry may have on industrial growth. The project is focused on the Arab-Mediterranean region seeking to foster partnership and facilitate investment among European and Arab-Mediterranean countries.
The comments, ideas, and proposals presented in the final part of the work come from a careful study of the key issues and players exemplified by the operation of venture capital. The findings are also the result of observations made at the end of country-level empirical analyses where much time has been spent in contact with entrepreneurs, investors, and local officials.
Country Empirical Analyses on Venture Capital industry development are being carried out in Egypt, Jordan, Palestine, Tunis and Israel.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFIOCCA, RENATOORIANI, MARCO ERCOLE2010-04-14Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/754enpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/7562014-05-26T09:16:34Zhdl_10280_57hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/756Overpayment nelle operazioni di acquisizione ed Impairment dell'Avviamento - un'analisi del contesto statunitenseOverpaid Acquisitions and Goodwill Impairment Losses - Evidence from the US MarketOLANTE, MARIA ELENASECS-P/07: ECONOMIA AZIENDALEfusioni, acquisizioni,Goodwill impairment,overpayment,business combinations, SFAS 141, SFAS 142La contabilizzazione delle operazioni di M&A è radicalmente mutata nel corso degli ultimi dieci anni, nel contesto statunitense come in quello europeo. A seguito di tali cambiamenti l’ammontare di goodwill (avviamento) iscritto nei bilanci di molte società si è incrementato. Questo studio si propone in primo luogo di far luce sulla reliability di tali valori analizzando le cause della svalutazione del goodwill, a partire dall’ipotesi essa sia causata in molti casi dal pagamento di un prezzo eccessivo da parte dell’impresa acquirente, piuttosto che essere la conseguenza di eventi successivi all’operazione. L’analisi, in secondo luogo, ha lo scopo valutare se l’impairment test del goodwill, reso obbligatorio dallo SFAS 142 raggiunga l’obiettivo di individuare in modo tempestivo le perdite durevoli di valore del goodwill acquisito e, dunque, di evitare che rimangano iscritti in bilancio come assets valori che di fatto non lo sono. Lo studio ha considerato un campione di 929 acquisizioni concluse nel periodo 1999-2007 che hanno coinvolto società statunitensi quotate ed è stato condotto sviluppando un modello predittivo basato su alcune misure indicanti potenziale overpayment da parte dell’acquirente alla data di acquisizione. I risultati mostrano in primo luogo come alcuni indicatori di overpayment, come la percentuale del prezzo pagata in azioni dell’impresa acquirente e un ammontare elevato di goodwill rispetto al prezzo di acquisto, diano un contributo significativo nella stima di future svalutazioni del goodwill. Un risultato piuttosto preoccupante, poiché segnala una almeno parziale incapacità da parte degli attuali Principi Contabili (SFAS 141) di garantire che alla data di acquisizione il valore attribuito a tale asset sia effettivamente fondato sulle sinergie e sul valore di “going-concern” del target (“core goodwill”), escludendo elementi ad esso estranei, come l’ overpayment da parte dell’acquirente. Per quanto attiene al secondo obiettivo, i risultati mostrano che il lasso temporale tra la data di acquisizione e il momento della svalutazione è in media di due - tre anni, a differenza di quanto accadeva precedentemente all’entrata in vigore dello SFAS 142, quando tale distanza temporale è stata stimata essere tra i quattro e i cinque anni. Tale risultato pertanto suggerisce che l’impairment test (almeno) annuale ha ottenuto l’effetto di migliorare la tempestività dell’individuazione di eventuali perdite durevoli di valore, contribuendo a bilanciare l’effetto sopra descritto che potenzialmente si ingenera alla data di acquisizione.The purpose of this study is to shed light on the reliability of accounting goodwill numbers by examining whether the root cause of many goodwill impairment losses is the overpayment for the target at the time of the original acquisition, rather than the deterioration of goodwill values caused by events occurred after acquisition. A second related objective is to assess whether the annual impairment test of the acquired goodwill introduced by SFAS 142 improved the ability of accounting standards to timely capture situations in which the amount of goodwill is overstated and should thus be written down.
I tested these hypotheses over a sample of 929 acquisitions completed by US listed companies over the nine-year period from 1999 to 2007. To assess whether the occurrence of a goodwill impairment loss can be predicted based on overpayment indicators, I developed a prediction model of goodwill impairment losses using some indicators measured at the acquisition date that signal potential overpayment by the acquiring firm. First, I found that certain measures, such as the percentage of stock in the consideration and the amount of purchase price assigned to goodwill, in fact represent powerful indicators of the occurrence of a subsequent goodwill impairment. This result is troubling as it suggests that SFAS 141 provisions are at least partially unable to avoid that components other than “core goodwill” being included in the amount recognized as goodwill, casting some doubt on the credibility of prominent goodwill amounts included in the financial statements of many corporations. I also found that the recognition of goodwill impairments lags behind the acquisition time by an average of two to three years. Compared with findings of earlier studies this result indicates that SFAS 142 requirements for annual impairment tests in fact improved the timeliness of recognizing goodwill write-offs, eventually helping to mitigate the failure of SFAS 141.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFIOCCA, RENATORUSSO, PAOLO2010-04-14Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/756enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/8272013-06-04T09:57:54Zhdl_10280_51hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/827LE CONNESSIONI TRA ECONOMIA E POLITICA: L'EVIDENZA EMPIRICA IN ITALIA 1987-2006POLITICAL CONNECTIONS: THE EMPIRICAL EVIDENCE IN ITALY 1987-2006PELLEGRINI, LAURASECS-P/09: FINANZA AZIENDALESECS-P/02: POLITICA ECONOMICAconnessioni politiche, corruzione, fallimento del mercato, leverage, performance, efficienza, potere di mercato, political connection, corruption, market failures, public sector, economic and financial benefits, leverage, market power, profitability indexesQuesto lavoro prende in esame le connessioni fra economia e politica in Italia nel periodo compreso tra il 1987 e il 2006. Tale filone di studi si situa all’interno del sempre più variegato e crescente interesse per il legame fra corporate governance, potere di mercato, struttura finanziaria e performance dell’impresa. Dopo una prima parte volta a mettere in luce alcuni principali lineamenti teorici ed istituzionali del tema in oggetto, segue una seconda parte, di natura prettamente empirica. In primo luogo si vogliono mettere in luce quali siano state le società quotate connesse nel periodo considerato e le modalità con cui ha avuto luogo la connessione, nonché illustrare alcuni aspetti descrittivi dei soggetti e delle società connesse che costituiscono il campione. In secondo luogo, seguendo la letteratura internazionale in materia, viene svolta un’analisi empirica al fine di testare se esistano particolari differenze tra società politicamente connesse e società non connesse in termini di leverage, redditività, efficienza produttiva e potere di mercato. In particolare, il terzo capitolo contiene una puntuale esposizione delle fonti e delle metodologie che hanno portato alla definizione dei database utilizzati ed implementati, fornendo alcune prime evidenze di tali connessioni. Nel capitolo IV si forniscono le statistiche descrittive del campione preso in esame relativo alle società italiane industriali ed holding di partecipazione quotate sul MTA e MTAX nel periodo 1987-2006, in termini sia di capitalizzazione di mercato, sia di redditività, struttura proprietaria e finanziaria. Infine, nel capitolo V viene proposta una verifica empirica sul campione così determinato, provando ad enfatizzare le relazioni esistenti tra alcune grandezze determinate quali il grado di indebitamento, il potere di mercato e alcuni indicatori di redditività ed efficienza e principalmente una variabile volta a individuare la presenza o meno di connessioni politiche nelle società stesse.This study analyses politically connected firms in Italy, since 1987 to 2006. We take into consideration this nation because in Italy political connections are supposed to have been more valuable and relevant than in other countries. We focus our attention on listed industrial corporations, leaving out of consideration banks and insurance companies. We try to develop two main questions: which listed industrial corporations have been politically connected in this period? Have these firms been politically connected through top officers or large shareholders, President of the Republic, members of Parliament or ministers? Which is the value of political connections and which are the differences between politically connected and non connected firms? This study tries to highlight the features and the sizes of the political connection in the Italian context, giving evidence of the economic, political and institutional framework. According to the existing literature we argue that firms with political connections gain financial benefits in terms of greater market power, but show poorer performances and efficiency than non connected firms because of the relevant private benefits that characterize the politically connected ones. Moreover we argue that politically connected firms show lower leverage than their non-connected peers defining a more complex framework in comparison to other relevant studies.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOBAUSSOLA, MAURIZIO LUIGIBELLAVITE PELLEGRINI, CARLO2010-07-02Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/827itpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/8282011-01-15T00:59:09Zhdl_10280_51hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/828Volatilita', debito e crescita: il ruolo della politica fiscale in paesi a basso reddito.
Elementi di teoria ed evidenza empirica attraverso studi di casi.Volatility, Debt and Growth: the Role of Fiscal Policy in Low Income Countries. Overview of theory and empirical evidence using case studiesBANDIERA, LUCASECS-P/01: ECONOMIA POLITICASECS-P/02: POLITICA ECONOMICAPolitica fiscale, debito, crescita, HIPCs, paesi fragili, fiscal policy, debt, growth, HIPCs, fragile statesLa ricerca sugli effetti negativi del debito sulla crescita economica si è concentrata principalmente sui paesi a reddito medio (PRM) e paesi con accesso ai mercati finanziari, un gruppo PRM con accesso illimitato ai mercati internazionali dei capitali. La letteratura sugli effetti della volatilità macroeconomica sulla crescita, che si e' concentrata sui PRM, è stata sviluppata nel 1990. Un numero limitato di studi ha tentato di analizzare il legame tra debito e crescita in paesi a basso reddito. Questa raccolta di ricerche tenta di colmare questa lacuna, esaminando l'applicabilità del quadro concettuale che collega volatilita', debito e crescita ai paesi a basso reddito. In particolare, le ricerche si concentrano sul ruolo della politica fiscale in paesi a basso reddito, la sua pertinenza per raggiungere e mantenere la sostenibilità del debito ed evitare crisi con conseguenze negative protratte sulla crescita economica. I risultati indicano che le politiche fiscali nei paesi a basso reddito non hanno necessariamente un ruolo chiave nel garantire il rispetto del vincolo di bilancio intertemporale di governo e nel mantenere la sostenibilità del debito. Questo risultato è in netto contrasto con l'attuale ricerca economica sulla sostenibilità fiscale nei PRM e porta a diverse implicazioni per la condotta della politica economica in paesi a basso reddito.Research on the negative effect of debt on economic growth has mainly focused on middle income countries (MICs) and market access countries (MACs), the latter a group of MICs with unconstrained access to international capital markets. Literature on the effects of macroeconomic volatility on growth focusing on MICs was developed in the 1990’s. Few studies have attempted to analyze the nexus between debt and growth in low income countries (LICs). This collection of papers attempts to fill this gap, by examining the applicability of the conceptual framework linking volatility, debt and growth to LICs. Specifically, the papers focus on the role of fiscal policy in LICs, its relevance for achieving and maintaining debt sustainability deterring economic crisis and excessive growth slumps. Results indicate that LICs fiscal policies do not necessarily play a key role in ensuring respect of the government intertemporal budget constraint and debt sustainability. This result is in stark contrast with existing economic research on fiscal sustainability in MICs leading to different implications for policy conducts in LICs.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOBAUSSOLA, MAURIZIO LUIGI2010-07-02Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/828enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/8082013-06-04T09:57:55Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/808Qualità della Vita, Disuguaglianza e Segregazione Residenziale a Milano: un’ Analisi nell’Ambito della Teoria della Nuova Economia UrbanaQuality of Life, Inequality and Residential Segregation in Milan: An Analysis within the New Urban Economics FrameworkBRAMBILLA, MARCO GIOVANNISECS-P/06: ECONOMIA APPLICATASECS-P/02: POLITICA ECONOMICAICAR/20: TECNICA E PIANIFICAZIONE URBANISTICAQuality of Life, Urban Economics, Residential SegregrationLa tesi modifica l’indice di qualità della vita urbana introdotto da Roback (1982) in letteratura. L’obiettivo è quello di misurare il livello di accessibilità per particolari beni distribuiti all’interno di una singola città, sfruttando un indice di disugliaglianza alla Atkinson-Kolm-Sen, disaggragabile in funzione delle diverse caratteristiche considerate. Il modello teorico è stato provato su dati per il Comune di Milano, che hanno permesso di calcolare indici di prezzo edonico per le caratteristiche introdotte nell’intervallo 2004-2008. L’analisi della segregazione residenziale all’interno del comune è stata valutata nell’intervallo 1991-2007 e da questa è stata sviluppata un’analisi dell’indice di segregazione di Atkinson coerente con le misure di uguaglianza e segregazione esistenti nella letteratura dei pianificatori e dei sociologi.The thesis modifies the urban Quality of Life index introduced in the literature by Roback (1982). The aim if the work is to measure the level of accessibility to particular goods distributed within a single city, exploiting the inequality index à la Atkinson-Kolm-Sen, which can be disentangled depending on the characteristics considered. The theoretical model has been tested on data about the Municipality of Milan, at carring out as well hedonic price indices over the characteristics introduced in the time span 2004-2008. The analysis of the residential segregation has been referred to the time span 1991-2007 and it has yielded a residential segregation index consistent with measures of both fairness and segregation, already available in the literature of planners and sociologists.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOPELUSO, EUGENIO2010-06-09Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/808enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/8092014-05-26T10:07:00Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/809Modeling Incentive Problems in Environmental Regulation: Asymmetric Information, Policy Instruments, and Compliance InspectionSHU, YANGAsymmetric Information, Policy Instruments, and Compliance InspectionQuesta tesi considera tre aspetti di Environmental Regulation. Il primo riguarda i fallimenti del mercato e le azioni correttive corrispondenti del governo. Il secondo prende in esame gli effetti delle politiche di regolamentazione e valuta interventi pubblici efficienti. Il terzo osserva diversità delle normative e indaga le loro interazioni.This dissertation examines three aspects of incentive problems in Environmental Regulation. The first deals with market failures and the government's corresponding corrective actions. The second examines the effects of regulatory policies and asks which kind of government interventions is efficient. The third observes diversity of regulations and investigates their interactions.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOGILLI, MARIO2010-06-15Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/809enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/7532014-05-21T12:52:57Zhdl_10280_57hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/753INTERPRETANDO I SISTEMI INFORMATIVI: IMPLEMENTAZIONE DI UN SISTEMA ERP VISTA CON LA LENTE DELL'ABSORPTIVE CAPACITYInterpreting Information Systems: ERP Implementation under the Lens of Absorptive CapacityMARABELLI, MARCOSECS-P/10: ORGANIZZAZIONE AZIENDALEERP implementation; absorptive capacity; organizational learning; interpretive case study;La tesi si focalizza sull'implementazione di un sistema ERP in una organizzazione multinazionale con headquarters in Massachusetts, USA. Il metodo e' case study e l'approccio e' di tipo interpretativo. Sono studiati i processi di apprendimento (learning) di utenti e management che hanno permesso lo sviluppo di absorptive capacity. I risultati sottolineano l'importanza di processi di apprendimento di tipo "double loop". E' proposta una riconcettualizzazione del costrutto "absorptive capacity" ispirato all'originario framework di Cohen e Levinthal (1990)che rappresenta un modello di sintesi.The dissertation concentrates on ERP implementation in a worldwide organization with headquarters in Massachusetts, USA. The method used is the case study and the approach is interpretive. The research points to learning processes which underpin the development of absorptive capacity. The findings highlight that double-loop learning is necessary to develop absorptive capacity. A reconceptualized model of absorptive capacity is provided based on the original construct of Cohen and Levinthal (1990).Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFIOCCA, RENATORAJOLA, FEDERICO2010-04-14Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/753enpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/7552015-09-02T08:12:47Zhdl_10280_57hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/755MULTINAZIONALI E PAESI IN VIA DI SVILUPPO: LA RILEVANZA STRATEGICA DEL COMMUNITY INVESTMENTMULTINATIONALS AND DEVELOPING COUNTRIES: THE STRATEGIC RELEVANCE OF COMMUNITY INVESTMENTSCONDOSTA, LUCASECS-P/08: ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESESECS-P/07: ECONOMIA AZIENDALEsostenibilità, bilancio sociale, responsabilità sociale di impresa, paesi in via di sviluppo, corporate social responsibility, CSR, PVS, MNC, strategia sociale, case study, comunità, sviluppo localeLa tesi vuole esaminare il fenomeno dei community investment nei PVS da parte delle multinazionali. Dopo aver studiato la letteratura esistente sul tema della CSR della sua applicazione nei PVS da parte delle MNC, la ricerca sul campo è stata articolata in due fasi.
Una prima fase, di tipo esplorativa, è stata condotta attraverso un questionario somministrato nei primi sei mesi del 2009 a 100 imprese, selezionate in modo casuale dalla lista del Fortune Global 500 (che include le maggiori imprese mondiali quotate in termini di ricavi e utile netto) al 31/12/2008. Scopo del questionario è stato quello di iniziare ad indagare sul fenomeno degli interventi di CSR fatti dalle multinazionali a favore delle comunità dei PVS. Una volta raccolti ed esaminati i risultati ottenuti dal questionario esplorativo, la seconda fase della ricerca è stata basata sulla selezione e analisi di cinque casi con la tecnica del multiple-case study analysis. Per le cinque imprese selezionate si è proceduto con l’analisi di un’ampia base di fonti primarie, integrata con dati provenienti da altre fonti.
Al termine si è proceduto con l’interpretazione dei dati formulando un modello per interpretare le strategie di un’impresa verso le comunità dei PVS in cui opera.The thesis is aimed at examining the phenomenon of community investments in developing countries by multinationals. After studying existing literature on CSR and its application in developing countries by MNC, the research has been split in two parts.
The first past, explorative, has been done through a survey sent in the first 6 months of 2009 to 100 companies, randomly extracted from the Fortune Global 500 at 31/12/2008. The purpose of the survey was to start understanding the phenomenon of CSR activities done by MNC to communities in developing countries. Once surveys have been collected, the second part of the research has been based on the selection and analysis of 5 cases with the technique of multiple case study analysis. For those 5 companies the work has been done with the analysis of lots of primary source, integrated with data coming from other sources. AT the end data have been interpreted defining a model by which read strategies realized by companies to communities in developing countries.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFIOCCA, RENATOMOLTENI, MARIO MARCO2010-04-14Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/755itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/8262011-02-10T12:56:10Zhdl_10280_69hdl_10280_512024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/826Tre saggi sull'economia dello sviluppoTHREE ESSAYS ON DEVELOPMENT ECONOMICSVENEZIANI, MARIOSECS-P/05: ECONOMETRIASECS-P/02: POLITICA ECONOMICASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAchild labour, school attendance, gender bias, Morocco, probit models, subjective well being, ordered probit, heteroscedasticity, Albania, wage, inequality, Mincer, lavoro minorile, frequenza scolastica, discriminazione di genere, Marocco, modelli probit, benessere soggettivo, eteroschedasticità, Albania, salario, disuguaglianza.La presente tesi raggruppa tre contributi che analizzano la partecipazione dei minori ad attività lavorative e scolastiche in Marocco, le variabili correlate con il benessere individuale e le differenze nei livelli salariali in Albania. I tre saggi tentano di fornire analisi empiriche basate sulla letteratura più recente e di contribuire allo sviluppo della metodologia quantitativa più comunemente utilizzata.The present thesis is a collection of three contributions which investigate children’s schooling and labour participation in Morocco, the correlates of subjective well being and the differences in wage levels in Albania. The papers try to carry out empirical analyses of these issues based on the most recent developments in the relevant literature and to contribute to the empirical methodology commonly used.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOVIVARELLI, MARCO2010-07-02Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/826enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/8292014-05-26T09:06:21Zhdl_10280_51hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/829Saggi su Politica Monetaria, Persistenza dell'Inflazione e Rigidità dei PrezziEssays on Monetary Policy, Inflation persistence and price stickiness in ItalyMIGLIARDO, CARLOSECS-P/06: ECONOMIA APPLICATASECS-P/02: POLITICA ECONOMICASECS-P/01: ECONOMIA POLITICADSGE models, GMM, Bayesian VAR methods, Sign restriction Identification, SMMLa tesi è organizzata in tre parti. Ognuna delle quali tratta un aspetto cruciale per la trasmissione della politica monetaria. Nella prima parte si impiega un modello Neo Keynesiano per adattarlo all’economia Italiana. A tal fine, Si stimano le risposte dinamiche, sia simulando il modello e sia utilizzando le serie storiche, impiegando la metodologia SMM. Nella seconda parte sono riportate le nuove evidenze sulla persistenza dell’inflazione, attraverso l’utilizzo di una nuova tecnica di identificazione di un modello “Bayesian VAR”; con l’obiettivo di analizzare gli effetti di vari shock di policy sulle variabili macroeconomiche. La terza parte si propone di fornire le evidenze microeconomiche sull’eterogeneità nelle strategie di determinazione dei prezzi tra le imprese italiane sulla base di un nuovo database longitudinale predisposto dalla Banca d’Italia. L’analisi così articolata si propone di identificare le eterogeneità a livello settoriale e/o territoriale tra le imprese, per trarne importanti implicazioni di policy per l’autorità monetaria.The thesis is structured in three parts. Each part deals with a crucial aspect for monetary policy transmission. In the first one, I set up a New Keynesian model with to Italian economy. To this end, I estimate the dynamic responses both for the theoretical model and for the data using the SMM technique. Chapter 2 presents new evidence about inflation persistence through a novel technique to identify a Bayesian VAR model, and it analyzes the effects of several policy shocks on the macroeconomic variables. Chapter 3 provides the new micro-evidence on price setting and heterogeneity among Italian companies by using a new longitudinal data provided by the Bank of Italy. This allowed an analysis that captures the regional and sectoral disparities among firms’ price setting. This micro-evidence has a very important policy implication for the monetary authority.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOMAZZOLI, MARCO2010-07-02Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/829enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/9982024-01-24T17:16:16Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/998Saggi empirici sui temi di innovazione, diffusione e adozione di technologie energeticheEmpirical Essays on Innovation, Diffusion and Adoption of Energy TechnologiesVERDOLINI, ELENASECS-P/06: ECONOMIA APPLICATASECS-P/05: ECONOMETRIATechnological change, Innovation, Spillovers, Diffusion, Patents, Environmental and Energy Technologies
Cambiamento Technologico, Innovazione, Spillovers, Diffusion, Brevetti, Tecnologie Ambientali ed Energetiche.Questa tesi e’ composta da cinque articoli sui temi dell’innovazione, diffusione e adozione di tecnologie energetiche efficienti. Il primo capitolo presenta una rassegna della letteratura empirica sulle dinamiche del cambiamento tecnologico in campo ambientale. Il secondo capitolo studia le piu’ importanti determinanti del flusso di conoscenza. Il terzo capitolo identifica le maggiori determinanti di domanda e offerta dell’innovazione, con particolare attenzione al ruolo della conoscenza internazionale. I risultati presentati mostrano come gli spillover di conoscenza favoriscano ulteriori innovazioni. I capitoli quarto e quinto studiano il settore di produzione dell’energia elettrica. Il capitolo quarto presenta un database di brevetti in technologie energetiche efficienti. Il capitolo quinto studia le determinanti dell’efficienza energetica nella produzione di energia elettrica da fonti fossili, con particolare attenzione al ruolo della tecnologia.This dissertation is a collection of essays on innovation, diffusion and adoption of energy technologies. Chapter 1 presents a state-of-the art review of empirical contributions on TC dynamics as applied to eco-innovation. Chapter 2 explores the main determinants of knowledge flows and how they favor or hinder the flow of knowledge across border. Both geographical and technological distance hinder the flow of eco-knowledge. Chapter 3 identifies the main demand and supply-side determinants of innovation, with particular attention to the role of foreign knowledge. I point to the importance of knowledge spillovers in fostering further eco-innovation, especially in countries with medium to low innovative abilities. Chapters 4 and 5 focus on TC in the electricity sector, a main contributor to GHG emissions. In Chapter 4 presents the data selection process used to identify patents in efficient fossil electricity technologies and provides a worldwide analysis of innovation trends in these technologies. Chapter 5 studies the evolution of energy efficiency in fossil-fuel based electricity production, devoting particular attention to the contribution of knowledge to production efficiency.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOGALEOTTI, MARZIO DOMENICO2011-03-23Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/998enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/11132013-06-04T09:58:09Zhdl_10280_51hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1113Institutions and Growth: The Experience of the Former Soviet Union EconomiesSPREAFICO, MARTASECS-P/02: POLITICA ECONOMICASECS-P/05: ECONOMETRIASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAsviluppo economico comparato, crescita economica, istituzioni economiche, istituzioni politiche, politica economica, modelli statici e dinamici, analisi panel;comparative economic development, economic growth, economic institutions, political institutions, economic policy, static and dynamic models, panel analysis.Organizzata in tre saggi, questa tesi si pone l’obiettivo di consentire una migliore comprensione del legame tra crescita e istituzioni, e dei meccanismi attraverso cui gli assetti istituzionali possono condizionare i sentieri economici.
Riconoscendo, sulla base di considerazioni storiche, il potere esemplificativo delle ex Repubbliche Socialiste Sovietiche e della loro comune esperienza passata, questo lavoro fornisce, da un lato, una struttura empirica di riferimento per esaminare l’impatto sulla performance economica di un insieme di istituzioni, concretamente legate al funzionamento dell’attività economica; dall’altro, approfondisce lo studio degli effetti e delle determinanti delle azioni di policy.
Il primo saggio offre una disamina della letteratura riguardante il legame crescita e istituzioni, fornendo un quadro esaustivo degli sviluppi teorici ed empirici, e illustra diversi aspetti che possono essere concepiti come obiettivi per la ricerca futura; il secondo, attraverso la costruzione di un modello statico e di un modello dinamico, quantifica l’impatto delle istituzioni economiche sui sentieri di crescita di questi paesi, impiegando e analizzando numerose tecniche di stima; il terzo saggio formula diverse specificazioni e affronta il tema rilevante del ruolo degli interventi di policy sullo sviluppo economico e dell’effetto delle istituzioni politiche su comportamenti e decisioni del governo.Organized in three essays, this thesis aims at achieving a better understanding of the link between growth and institutions, and of the mechanisms through which the institutional arrangements affect the economic paths.
Exploiting the past common experience of the Former Soviet Union economies, this work provides an empirical framework to examine the impact on the economic performance of a set of institutions concretely related to the “functioning” of the economic activity and offers a first attempt to include in this research program the study of the consequences of the government actions.
The first essay offers a thorough review of the literature researching on the link between economic growth and institutions, and elucidates several issues that deserve further attention; the second develops a static and a dynamic approach to assess, using multiple estimation techniques, the impact of a set of economic institutions on the growth paths of these countries; the third essay, through several formal specifications, deals with the relevant issue of the role of policy measures and of the effect of the political institutions on the governments behaviour.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOMORAMARCO, VITO2011-07-25Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1113enpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/8852013-06-04T09:58:09Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/885Perchè non facciamo un altro figlio? Implicazioni economiche delle intenzioni riproduttive individuali e di coppia in Italia tramite un approccio Mixed-Method.WHY NOT HAVING ANOTHER CHILD? THE ECONOMICS OF FERTILITY INTENTIONS FOR INDIVIDUALS AND COUPLES IN ITALY: A MIXED-METHOD APPROACHCAVALLI, LAURASPS/09: SOCIOLOGIA DEI PROCESSI ECONOMICI E DEL LAVOROSECS-S/04: DEMOGRAFIASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAKey-Words: Fertility Intentions, Paid Job, Unpaid Work, Fertility Decision Making Process, Couple’s Bargaining, Mixed Method Design Parole chiave: Intenzioni riproduttive, Processo Decisionale, Negoziazione all’interno della coppia, Lavoro Pagato, Lavoro non pagato, Metodo di ricerca Quantitativo, Metodo di ricerca Qualitativo.La presente tesi è un contributo allo studio delle implicazioni economiche delle intenzioni di fecondità e all’analisi degli aspetti economici legati ai processi decisionali riproduttivi. Precisamente la tesi, composta da tre capitoli indipendenti e basata su dati Italiani, si focalizza su donne, su individui che vivono in coppia e sulle coppie.
In particolare lo studio mira a comprendere: i) l'interazione esistente tra il mercato del lavoro (con un focus particolare sul ruolo del settore occupazionale femminile) e le preferenze per la formazione della famiglia; ii) le influenze della ripartizione dei ruoli domestici all’interno della coppia sulle intenzioni riproduttive; iii) le determinanti (all’interno delle coppie) dell’accordo/disaccordo circa l'intenzione di diventare genitori una seconda volta, e -per coppie che registrano un disaccordo- iv) le determinanti che spingono una donna a contrastare l’intenzione positive del suo partner per un secondo figlio.
La tesi utilizza il mixed-method design, una strategia basata sull’analisi quantitativa dei dati nonché sull’analisi approfondita di interviste: questo approccio consente di studiare l'argomento da diverse prospettive e -grazie ai due metodi di ricerca -quantitativo e qualitativo- di approfondire le conoscenze del fenomeno di interesse.The thesis is a contribution to the study of the economic implications of fertility intentions and desires and of the economic aspects of the fertility decision making process. Precisely, it is based on three autonomous chapters and it aims at understanding: a) for women and for individuals within the couples the interplay between fertility and labour market preferences (with a particular focus on the role of women's sector of employment), and the influences that the (un)balanced division of domestic duties play on the intentions of becoming parents for another time in Italy; b) for couples living together the determinants of their (dis)agreement about the intention of becoming parents again; and c) for couples that disagree on future fertility plans, the determinants of female’s contrasting attitude towards her partners’ positive fertility intention.
The dissertation uses a mixed-method design- a strategy based on survey data analysis as well as in-depth interviews analysis: this approach allows investigating the topic from different perspectives, by means of both quantitative and qualitative research methods in order to provide new insights into the phenomenon of interest.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOROSINA, ALESSANDROBRATTI, MASSIMILIANO2010-11-08Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/885enpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/10622014-05-26T08:26:02Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1062Mitigation, Adaptation and Climate Change:
Policy Balance under UncertaintyCHEN, CHENSECS-S/06: METODI MATEMATICI DELL'ECONOMIA E SCIENZE ATTUARIALI FIN.SECS-P/06: ECONOMIA APPLICATAClimate Change, Mitigation, Adaptation, Uncertainty, Learning, Integrated Assessment ModelThe PhD thesis is composed of three chapters and discusses the policy choice under uncertainty and learning in the context of climate change.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOBORDIGNON, MASSIMOBOSELLO, FRANCESCO2011-04-11Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1062enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/11082014-05-21T09:39:37Zhdl_10280_51hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1108Un modello VAR-GARCH multivariato per il mercato elettrico italiano.A VAR-MGARCH MODEL FOR THE DEREGULATED ITALIAN ELECTRICITY MARKETDELLA NOCE, MATTEOSECS-S/03: STATISTICA ECONOMICASECS-P/05: ECONOMETRIASECS-P/02: POLITICA ECONOMICAElectricity spot prices, Forecasting, Multivariate GARCH models, Conditional volatility, Impulse response functions, Integration of energy markets, Prezzi elettrici spot, Previsioni, Modelli GARCH multivariati, Volatilità condizionata, Integrazione dei mercati dell'energiaE’ stato estesamente appurato che i mercati dell'elettricità mostrano mean-reversion e elevata volatilità dei prezzi. Questo lavoro utilizza un modello VAR-MGARCH al fine di cogliere queste caratteristiche presenti sul mercato dell'energia elettrica italiana (IPEX) e analizzare le interrelazioni esistenti tra le diverse regioni in cui il mercato è suddiviso. L’analisi è condotta sui prezzi giornalieri dal 1 ° gennaio 2006 al 31 dicembre 2008.
I coefficienti stimati dalle equazioni condizionali indicano che i mercati regionali sono abbastanza integrati e i prezzi regionali dell'energia elettrica possono essere adeguatamente previsti impiegando i prezzi passati di ciascun mercato zonale.
La volatilità e la cross-volatility sono significative per tutti i mercati, indicando la presenza di forti componenti ARCH e GARCH e la sostanziale inefficienza dei mercati. E’ inoltre evidente un’elevata persistenza della volatilità e della cross-volatility in tutti i mercati.
I risultati indicano inoltre che gli shock rilevati, sia nella volatilità, sia nei vari mercati, persistono nel tempo e che in ogni mercato la persistenza è più marcata quando è causata da innovazioni stimate sulle stesso mercato rispetto a shock stimati su altre aree. Questa persistenza descrive la tendenza delle variazioni dei prezzi a raggrupparsi nel tempo.It is commonly known that spot electricity markets show mean-reversion and high price volatility. This work employs a VAR-MGARCH model to capture these features in the Italian electricity market (IPEX) and analyze the interrelation existing among the different regions in which the market is divided. Daily spot prices from 1 January 2006 to 31 December 2008 are employed.
The estimated coefficients from the conditional mean equations indicate that the regional markets are quite integrated and regional electricity prices could be usefully forecasted using lagged prices from either the same market or from the other areal markets.
Volatility and cross-volatility spill-overs are significant for all markets, indicating the presence of strong ARCH and GARCH effects and market inefficiency. Strong persistence of volatility and cross-volatility are also evident in all local markets.
The results also indicate that volatility innovations or shocks in all markets persist over time and that in every market this persistence is more marked for own-innovations or shocks than cross-innovations or shocks. This persistence captures the propensity of price changes of similar magnitude to cluster in time.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOBAUSSOLA, MAURIZIO LUIGIGROSSI, LUIGI2011-07-13Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1108enpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/11102011-07-20T01:00:33Zhdl_10280_51hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1110Spazio e povertà: tre saggi empiriciSpace and poverty linkages: three empirical essaysCAIANI, GIULIASECS-P/03: SCIENZA DELLE FINANZESECS-P/02: POLITICA ECONOMICASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAspazio, povertà, Milano, space, poverty, MilanQuesta tesi si sviluppa secondo tre saggi empirici, indagando il rapporto tra spazio e povertà in un contesto urbano industrializzato, Milano. Il primo saggio, accogliendo lo schema concettuale unificante per l’analisi del suddetto rapporto illustrato in Chiappero-Martinetti, Moroni e Nuvolati (forthcoming), suggerisce un sistema di 27 indicatori riferito a 3 dimensioni chiave del benessere (infrastrutturale-ambientale, economica e socio-simbolica), ne testa la robustezza e fornisce l’indicazione di un profilo di povertà per ciascuna delle ex 20 zone di decentramento. Il secondo saggio considera esclusivamente la dimensione economica, estendendo il campo di indagine alle 180 aree funzionali. Da questa analisi si ottiene che, dal 2000 al 2006, il reddito medio procapite per componenti equivalenti risulta autocorrelato in modo significativo, secondo diversi regimi di concentrazione (cluster spaziali tipici e outlier spaziali atipici). Il terzo saggio considera le 3 dimensioni menzionate nel primo contributo, riferite alle 180 aree funzionali. All’approccio theory driven se ne contrappone uno data-driven, che consente di specificare la relazione che intercorre tra le variabili e le sottodimensioni del benessere, identificare sei distinti gruppi di cluster sulla base delle misure sintetiche ottenute e suggerire un profilo di policy che combini interventi a favore delle persone e dei contesti di vita.This thesis is developed under three empirical essays, investigating the linkage between space and poverty in the urban industrialized Milan. The first essay, accepting the unifying conceptual framework for the analysis of such linkage issued by Chiappero-Martinetti, Moroni and Nuvolati (forthcoming), suggests a system of 27 indicators related to 3 key dimensions of wellbeing (physical, economic and social ), tests its robustness and provides the indication of a poverty profile for each of the former 20 areas of decentralization. The second essay considers only the economic dimension, extending the investigation to the 180 “aree funzionali”. From this analysis we find that, from 2000 to 2006, the average per capita income per equivalent components is significantly autocorrelated, according to various concentration schemes (typical spatial clusters, atypical spatial outliers). The third essay considers the three dimensions mentioned in the first contribution but related to the 180 “aree funzionali”. In opposition to that theory-driven, this data-driven approach allows to specify the relationship between the variables and sub-dimensions of wellbeing, to identify six distinct cluster groups on the basis of the synthetic measures obtained and to suggest a policy profile combining people and area-based interventions.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOCHIAPPERO-MARTINETTI, ENRICA2011-07-13Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1110enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/9782013-06-04T09:58:06Zhdl_10280_57hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/978Effects of Destination Management Organisation's (DMO) coordination on destination brand identity: a mixed method study on the city of EdinburghBREGOLI, ILENIASECS-P/08: ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESEcoordinamento, marca, destination management, destination branding, coordination, EdinburghLe destinazioni turistiche sono caratterizzate da un’elevata frammentazione dovuta al fatto che il turista consuma il prodotto turistico, composto da differenti tipologie di servizi offerti da soggetti diversi. Tuttavia, è fondamentale che il turista viva nella destinazione un’esperienza univoca e non riceva quindi messaggi discordanti provenienti dai diversi service providers, di conseguenza è fondamentale che i diversi attori siano coordinati e ciò è necessario anche al fine dello sviluppo della marca della destinazione. L’obiettivo di questa tesi è studiare entrambi gli aspetti, ossia il coordinamento svolto dalla Destination Management Organisation (DMO) e la marca della destinazione studiata dalla prospettiva dell’offerta. In particolare, l’obiettivo è mostrare come gli stakeholder della destinazione possono essere coordinati; analizzare il grado di coinvolgimento che gli stakeholder hanno rispetto alla marca della destinazione; verificare se il coordinamento svolto dalla DMO ha un effetto sulla marca della destinazione. Al fine di studiare questi aspetti, la presente ricerca ha avuto ad oggetto la città di Edimburgo che è stata studiata ricorrendo ad un metodo misto con il quale sono stati analizzati sia dati qualitativi (dati secondari e documenti) che quantitativi (questionario online).A significant characteristic of tourism destinations is their high fragmentation, as several stakeholders operate in these destinations, providing different kinds of services to tourists. There is therefore a need to co-ordinate stakeholders so that they provide tourists with a seamless experience and contribute to the development of the destination brand. Co-ordination carried out by the DMO and the destination brand studied from a supply-side perspective are topics neglected so far, and, in order to fill this gap, this thesis aims at showing: how stakeholders are co-ordinated in a destination, to what extent stakeholders are committed to the brand and whether coordination processes have an impact on the destination brand. A mixed method design has been applied to the city of Edinburgh, analysing qualitative data (face-to-face interviews and documents) and quantitative data (an online questionnaire administered to a sample of destination stakeholders). Results show that stakeholders are coordinated through several kinds of mechanisms that have a diverse impact on the destination brand; moreover, stakeholders have a mixed commitment towards the destination brand. From this research it emerged that the role of communication is pivotal and that it is essential for tourist business newcomers to receive information on the destination brand.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFIOCCA, RENATOFIOCCA, RENATO2011-03-01Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/978enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/8882014-05-21T13:00:33Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/888Infortuni sul Lavoro e Rischi nel Mercato del Lavoro: Evidenze EmpiricheWorkplace injuries and risk in the labour market: empirical evidenceMAZZOLINI, GABRIELESECS-P/01: ECONOMIA POLITICAoccupational accident, accident at work, workplace accident, injury, earning losses, safety at work, risk at work, working conditions, physical risk factors, occupational health and safety, safety at work regulation, work organization practices, infortunio sul lavoro, incidente sul lavoro, rischio sul lavoro, sicurezza sul posto di lavoro, condizioni di lavoro, regolamentazione su salute e sicurezza sul posto di lavoro, pratiche di organizzazione del lavoro, fattori di rischio fisicoLa presente tesi si focalizza sullo studio delle determinanti e delle conseguenze del rischio sul lavoro e degli incidenti occupazionali nel mercato del lavoro. Il primo contributo (Capitolo 1) fornisce una rassegna critica all'interno di un quadro di analisi armonizzato allo scopo di evidenziare le debolezze della letteratura teorica ed empirica, che si occupa di rischio sul lavoro e dei incidenti occupazionali. Nell’ indagare le determinanti degli incidenti sul lavoro (Capitolo 2), si analizza il ruolo delle condizioni di lavoro e della sicurezza sul posto di lavoro nel ridurre la probabilità di un infortunio e la durata della relativa assenza, tema inesplorato nella limitata letteratura empirica. I nostri risultati forniscono evidenze cross-country che una maggiore sicurezza contribuisce a ridurre la probabilità che un incidente si verifichi e le corrispondenti conseguenze, in termini di giorni di assenza per infortunio. Particolare attenzione viene posta nel considerare il ruolo delle regolamentazioni sulla sicurezza e delle pratiche di organizzazione del lavoro. Il Capitolo 3 studia le conseguenze degli infortuni. Ci si concentra a determinare come un incidente possa influenzare i costi sostenuti dal lavoratori, vale a dire una riduzione delle probabilità di occupazione e perdite salariali, sia nel breve sia lungo periodo. Utilizzando i dati BHPS, si trova che, nel breve periodo, uno stato di infortunio, in seguito ad un incidente occupazionale, porta ad una maggiore probabilità di perdere il lavoro; nel lungo periodo, i lavoratori infortunati possono subire consistenti perdite salariali che possono essere evitate se il lavoratore è occupato nel settore pubblico o in imprese sindacalizzate.This dissertation focuses on investigating the determinants and the consequences of risk at work and occupational accidents in the labour market. The first contribution (Chapter 1) provides a critical survey within an harmonized framework of analysis to highlight the weaknesses of the theoretical and empirical literature. In investigating the determinants of accidents at work (Chapter 2), we analyze the role of working conditions and safety at work in reducing the probability of accidents at work and the corresponding duration of absence, which is an unexplored issue in the limited empirically literature on risk at work and occupational accidents. Our findings provide cross-country evidence that more safety at work contributes to reduce the probability that an accident occurs and its consequences, in terms of days off from work. Particular attention is used in considering the role of safety at work regulations and of work organization practices. Chapter 3 studies the consequences of occupational injuries. We focus in determining how an accident may affect workers’ costs, namely a decline of employment probabilities and earning losses, either in the short or in the long term. Using the BHPS data, we find that, in the short term, a state of injury, following an occupational accident, leads to a higher probability of losing job; in the long term, injured workers may support significant earning losses that may vanish if they are employed in the public sector or in unionized firms.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOLUCIFORA, CLAUDIO2011-02-01Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/888enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/9712014-05-26T09:10:35Zhdl_10280_57hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/971Processi di Isomorfismo Coercitivo e riflessi di progettazione organizzativa: uno studio del settore assicurativo italianoCoercive Isomorphism and organizational design: a study of the Italian insurance industryMORLACCHI, CHRISTIANSECS-P/10: ORGANIZZAZIONE AZIENDALECompliance, Isomorfismo Coercitivo, Resource Based View, Outsourcing, Reputazione, Aderenza alle Norme, Trasparenza, Coercive Isomorphism, Resource Based View, outsourcing, organizational design, reputation, transparency, InsuranceI sistemi finanziari si sono sempre contraddistinti per la loro natura fiduciaria e il ruolo di sostegno alla stabilità dei mercati (Bianchi, 2002). Quanto affermato giustifica il verificarsi, in determinati contesti di mercato, di crisi economiche di portata straordinariamente ampia. Il legislatore italiano, quindi, al fine di favorire uno sviluppo controllato del settore, negli ultimi anni ha rivolto il focus della regolamentazione normativa verso l’individuazione e la prevenzione di diversi rischi tipici di settore, soprattutto quelli legati all'operatività e quelli di tipo legale e reputazionale. In questo contesto, la teoria dell’Isomorfismo coercitivo si colloca per comprendere quali siano i motivi di adeguamento delle organizzazioni a normative ai fini della legittimazione nei confronti dell’ambiente in cui operano. La ricerca si pone quindi l’obiettivo di indagare i riflessi organizzativi e di governance delle imprese di assicurazione, legati a un processo di isomorfismo coercitivo attraverso la teoria della dipendenza dalle risorse, in particolare quelle reputazionali.Financial Services are always being recognized like robustness and trust institutions (Bianchi 2002). In fact they always give a fundamental contribute to the stability of economic and social environment. This fact in some conditions, like the present ones, has often created very large financial crisis. More than in the past Italian laws in the financial services, aim at prevent some risk like operational, compliance and reputational ones. The theory of Coercive Isomorphism aim at explains how the organizations try to legitimate themselves towards their social and economic environment. In this direction the study aim at analyzed how coercive isomorphism had influenced the organizational design in the Italian insurance sector. In order to explain this process I used the RBV (Resource Based View) theory to explain how reputation could be a very strategic resource to gain robustness and trust in financial institutions after the crisis, so I analyzed how organization build reputation trough the processes compliance to the new law.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFIOCCA, RENATO2011-03-01Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/971itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/9722013-06-04T09:58:06Zhdl_10280_57hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/972Social entrepreneurship implementation in developing countries: pursuing an effective blended value creationMASI, ANTONIO GIUSEPPESECS-P/08: ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESESECS-P/07: ECONOMIA AZIENDALESocial entrepreneurship, developing countries, social-economic development, economic viability, environment preservation, blended value creationLa tesi è finalizzata a indagare l’efficacia dell’imprenditoria sociale quale strumento di contrasto a situazioni di grave povertà e disagio sociale nei paesi in via di sviluppo. Particolare attenzione è rivolta alle principali sfide derivanti dal molteplice sforzo di promuovere lo sviluppo socio-economico locale, garantire la sostenibilità economica delle iniziative e - talvolta - tutelare l’ambiente naturale.
La prima parte della tesi fornisce un framework teorico sull’imprenditoria sociale, con specifico riferimento ad alcuni aspetti critici della sua stessa essenza, alle sue potenzialità nella lotta alla povertà e ai caratteri distintivi del suo processo di implementazione.
La seconda parte presenta due analisi empiriche sviluppate con il metodo dei casi e afferenti, rispettivamente, gli ambiti del non-profit e del for-profit. La prima esamina i processi di identificazione delle opportunità e di costruzione del business model, al fine di mettere in luce le divergenze esistenti tra le prospettive sociale, economica ed ambientale, e di comprendere come coniugarle; la seconda identifica alcune cruciali variabili - interne ed esterne - che incidono sul processo di implementazione ed implicano la necessità di conciliare finalità, approcci e strumenti tipici degli ambiti filantropico e imprenditoriale, ai fini di una efficace creazione di valore socio-economico.The thesis aims at investigating social entrepreneurship attitude to truly act as a crucial tool in the fight against deep poverty and social disadvantages in developing countries, with a particular focus on the main challenges faced by social entrepreneurial organizations in their attempt to promote local social-economic development, while ensuring their own economic viability, and (sometimes) preserving global environment.
The first part of the thesis provides a theoretical framework about social entrepreneurship landscape, with specific attention to some crucial aspects of its essence, its potentiality against poverty, and some distinctive features of its implementation process.
The second part presents two empirically-based analyses carried out by using case-study method, respectively from the for-profit and the not-for-profit domains. The former investigates the processes of opportunity recognition and business model design, with the aim to highlight the divergences among social, economic, and environmental perspectives, and to understand how to combine them; the latter identifies some crucial - internal and external -variables affecting the implementation process and implying the need for a mix between charitable and business aims, approaches, and tools, for a successful blended value creation.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFIOCCA, RENATOMOLTENI, MARIO MARCO2011-03-01Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/972enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/11092011-07-20T01:00:48Zhdl_10280_51hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1109La partecipazione del Mozambico al SADC. Un processo di liberalizzazione attraverso diversi modelli e diverse chiusure.THE MOZAMBICAN PARTICIPATION IN SADC. A LIBERALIZATION PROCESS THROUGH DIFFERENT MODELS AND DIFFERENT CLOSURESDELPIAZZO, ELISASECS-P/01: ECONOMIA POLITICASECS-P/02: POLITICA ECONOMICAmodelli di equilibrio economico generale, liberalizzazione commerciale regionale, Mozambico, regole di chiusura di un modello CGE, computable general equilibrium models, regional trade liberalization, Mozambique, closure rules in CGE modelsLa scelta del modeller riguardo alla chiusura del modello CGE influenza i suoi risultati finali e le sue prescrizioni di policy. In questa tesi, lo scopo è l’analisi e l’identificazione del problema, sia attraverso una discussione teorica che un’ applicazione pratica.
Dall’articolo del 1963 di Amartya Sen in poi, la letteratura ha presentato vari articoli
sull’argomento. Attualmente, il problema delle chiusure del modello non appare più centrale nel dibattito. Dopo una breve introduzione su cosa siano i CGE, il loro sviluppo e la loro struttura, è presentata una serie di esemplificative maquette con lo scopo di introdurre al concetto di chiusura, come essa influenzi i risultati e come questa scelta del modeller sia intimamente connessa ai fondamenti macroeconomici del sistema. Dopo la teoria, ci si sposta nel mondo reale analizzando con differenti modelli (Neoclassico, “Bastardo Keynesiano”, Strutturalista/Post- Keynesiano) e diverse chiusure per gli aggregati macroeconomici (risparmi privati, pubblici, e stranieri) l’impatto dell’accordo regionale SADC sull’economia mozambicana.
I modelli CGE per il Mozambico sono calibrati su una SAM del 2003 e sono svolti con l’ausilio di GAMS/MPSGE. I risultati dimostrano che la chiusura influenza i risultati stessi del modello per cui ognuno presenta una serie di raccomandazioni politiche per l’applicazione dell’accordo SADC.Modellers’ choice on closure rules affects a CGE model results and consequently its policy prescriptions. In this thesis, the aim is to detect and assess this issue, both through a theoretical discussion and an empirical application.
Starting from Amartya Sen’s 1963 paper, literature presents many contributions on this topic. Currently, the closure rule problem is not central in the CGE debate. After a brief
introduction on CGEs, their development and their structure, a series of simple maquette is presented. They have the exemplary role of introducing the concept of closures, explain how they affect final outcomes and how this modeller’s choice is strictly connected to the macroeconomic foundation of the economic system. After theory, we move into the real World analyzing through different models (Neoclassical, “Bastard Keynesian”, and Structuralist/ Post- Keynesian), and through different closure rules for macro- aggregates (private, public and foreign savings) the impact of the Regional Trade Agreement of SADC with respect to the Mozambican economy.
The Mozambican CGE models are calibrated on a 2003 Social Accounting Matrix (SAM) and they are performed using GAMS/ MPSGE. Outcomes show that closure rules affect them and each model presents a set of policy prescription to implement the SADC agreement.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOMISSAGLIA, MARCO2011-07-13Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1109enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/11112013-06-04T09:58:07Zhdl_10280_51hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1111Analisi delle determinanti dell'abbandono scolastico: Il caso del settore della Further Education in Inghilterra.An econometric analysis of the determinants of student dropout behavior: the case of further education sector in EnglandIRACI CAPUCCINELLO, ROSSELLASECS-P/02: POLITICA ECONOMICASECS-P/03: SCIENZA DELLE FINANZEdropout, partial dropout, propensity score matching, post-compulsory educationQuesto lavoro analizza le determinanti dell’abbandono scolastico nel settore della Further Education in Inghilterra. In particolare, il primo capitolo descrive i modelli teorici per l’analisi dell’abbandono scolastico e fornisce una revisione della letteratura sulle principali determinanti dell’abbandono scolastico. Il secondo capitolo si concentra sugli effetti della dimensione delle scuole e delle aree di insegnamento sulla probabilita’ di abbandono parziale e totale. Introduce il concetto di abbandono parziale, dimostrando che gli studenti che hanno abbandonato lo studio di alcune ma non tutte le materie a cui si erano iscritti reagiscono a cambiamenti nella dimensione delle scuole e delle aree di insegnamento in maniera simile agli studenti che abbandonano completamente gli studi. Il terzo capitolo analizza l’effetto causale dell’iscrizione a istituzioni di Further Education che sono state recentemente fuse sulla probabilita’ di non completare gli studi. Utilizziamo la tecnica del propensity score matching e controlliamo la qualita’ del matching e la sensibilita’ delle stime al fallimento dell’assunzione di unconfoundedness. I nostri risultati dimostrano che iscriversi ad una scuola oggetto di fusione riduce la probabilita’ di abbandonale gli studi.This work analyses the determinants of dropout behavior in the Further Education sector in England. More specifically, the first chapter describe the theoretical framework for the analysis of student withdrawal and provides a review of the literature on the main determinants of dropout behavior. The second chapter focuses on the effect of college and programme area size on the probability of dropping out both partially and completely. It introduces the concept of partial dropout showing that students that dropped out of some modules but not all the ones they were enrolled on react to changes in college and programme area size similarly to the ones that dropped out completely. The third chapter analyses the causal effect of enrolling in a recently merged Further Education college on the probability of dropping out. We employ the propensity score matching approach and check the quality of our matching and the sensitivity of the estimates to the failure of the unconfoundedness assumption. Our findings show that enrolling in a merged college reduces the probability of dropping out.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOBAUSSOLA, MAURIZIO LUIGI2011-07-13Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1111enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/9602011-02-24T02:00:45Zhdl_10280_28hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/960Saggi sulla Teoria della Dinamica Economica Strutturale - crescita, progresso tecnico, e domanda effettivaEssays on the theory of structural economic dynamics: technical progress, growth, and effective demandGARBELLINI, NADIASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAVertically (hyper-)integrated sectors, functional income distribution, ‘natural’ rates of profit, ‘natural’ economic system, pure labour theory of value, Settori verticalmente (iper-)integrati, distribuzione funzionale del reddito, sistema economico `naturale', saggi `naturali' di profitto, teoria del valore lavoroLa presente tesi ha due scopi paralleli.
In primo luogo, intende essere una rilettura concettuale attraverso di `Structural Change and Economic Growth' (Pasinetti 1981), alla luce del chiarimento di alcune questioni sia metodologiche che concettuali, e della contestualizzazione dell'opera all'interno dell'intero percorso intellettuale che, dal 1962 al 1988, ha condotto Pasinetti alla definizione esplicita e rigorosa del concetto di settore verticalmente iper-integrato.
In secondo luogo, fornisce una generalizzazione dell'intero schema teorico sviluppato da Pasinetti (1981), attraverso la reintroduzione dell'intero insieme delle relazioni inter-industriali, la riformulazione per mezzo di matrici partizionate, e la presentazione dei sistemi dei prezzi e delle quantità in termini di ricerca di autovalori e autovettori. La parte dinamica dell'analisi è stata generalizzata con la discretizzazione del tempo, originariamente continuo, e l'introduzione di saggi di crescita non stabili delle variabili esogene.
Il primo e l'ultimo capitolo sono dedicati al raggiungimento del primo obiettivo; il secondo e il terzo a quello del secondo.The present dissertation has two parallel aims.
First of all, it intends to provide a conceptual excursus through Pasinetti's `Structural Change and Economic Growth', in the light of the clarification of some methodological and conceptual issues, and of the contextualisation of the book within the whole intellectual path, going from 1962 to 1988, which led Pasinetti to the completion of the explicit and rigorous definition of the concept of vertically hyper-integrated sector.
Secondly, it performs a generalisation of the whole theoretical framework put forward by Pasinetti (1981), through the re-introduction of the whole set of inter-industry relations, the reformulation by means of partitioned matrices, and the restatement of the price and quantity systems as eigenproblems. The dynamic part of the analysis is generalised by the introduction of discrete, rather than continuous, time, and of non-steady rates of change of the exogenous variables.
The first and the last chapters are devoted to the achievement of the first task; the second and the third to that of the second.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUTBELLINO, ENRICO2011-02-21Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/960enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/9792011-03-03T02:01:21Zhdl_10280_57hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/979ECO-LABEL E VANTAGGIO COMPETITIVO: LA RIDUZIONE DELLE ASIMMETRIE INFORMATIVE TRA GLI STAKEHOLDEREco-labels and competitive advantage: the reduction of information asymmetries among stakeholdersFRATTA, VALERIASECS-P/08: ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESEeco-label, consumo sostenibile, asimmetrie informative, sostenibilità, consumatore critico; sustainability, ecolabel, green consumer, information gapsL’attenzione verso la sostenibilità ambientale da parte di istituzioni, società civile e imprese, ha condotto alla diffusione di molteplici strumenti utilizzati delle imprese per dimostrare il proprio impegno per ridurre l’impatto ambientale dei propri prodotti e processi. Tra questi spiccano le eco-label, certificazioni di qualità ambientale. Attraverso una ricerca esplorativa questa tesi intende chiarire i meccanismi che regolano la comunicazione tra istituzione, impresa e cliente, quali siano i i gap informativi più rilevanti in tale triangolazione e le aree di intervento su agire per ridurre le asimmetrie informative aumentando l’efficacia dell’eco-label, le imprese come fonte di vantaggio competitivo e i certificatori come sistema di riduzione dell’impatto ambientale.
La ricerca multi-metodo condotta conferma un diffuso interesse dei consumatori verso la sostenibilità ambientale e l’intenzione di contribuire attivamente, tuttavia, sottolinea anche l’esistenza di numerosi malfunzionamenti della comunicazione sia da parte delle imprese che da parte degli enti certificatori. Spunti interessanti emergono sulle modalità attraverso cui i consumatori vorrebbero essere informati e sulle loro necessità informative circa le eco-label. Emerge chiaramente la necessità di investimenti di marketing da parte delle istituzioni e, per le imprese, la necessità di integrare l’eco-label nella visione strategica per valorizzarne il potenziale di vantaggio competitivo.During the last two decades, the interest in environmentally-conscious production and consumption has been considerably increasing. In response to these environmental concerns, a growing number of third-party certified eco-labels has been developed. Through eco-labels companies can demonstrate their commitment in lowering the environmental impact of their products and processes. The aim of this thesis is to provide a better understanding of: 1) the communication mechanisms among issuer, firm and customer; 2) the nature of the main information gaps within this triangulation; 3) the areas of intervention as to reduce the information asymmetries and increase the effectiveness of eco-labels, in terms of competitive advantage for firms and increased beneficial effects on the environment for the issuers.
The multi-method explorative research conducted confirms a wide interest towards sustainable consumption issues among consumers and their willingness to actively contribute; although it highlights numerous communication failures involving both firms and issuers. Interesting suggestions emerge about the consumers’ preferred ways to be informed on eco-labels and about their information needs. It also clearly emerges the need for marketing investment from the issuers, and the need of integrating the eco-label in the strategic vision for the firms in order to value its competitive advantage potential.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFIOCCA, RENATOSEBASTIANI, ROBERTAFIOCCA, RENATO2011-03-01Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/979itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/9812014-05-22T09:25:27Zhdl_10280_57hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/981Hedge Fund Industry: Performance Measurement, Statistical Properties and Fund CharacteristicsDONGMO GUEFACK, ERICSECS-P/11: ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARISECS-P/05: ECONOMETRIASECS-S/01: STATISTICAhedge funds, fund of hedge funds, seven factor model, alpha, survivorship bias, backfill bias, persistence, bull market, bear market, diversificationIn questa tesi, l’analisi verte su risk-adjusted performance, proprietà statistiche e caratteristiche dei fondi hedge (FH). Nel primo articolo, i risultati relativi al survivorship bias e backfill bias indicano che l’impatto delle distorsioni è diverso a seconda delle strategie. Utilizzando il modello multifattoriale di Fung and Hsieh (2004), l’analisi della performance indica che il 42% dei FH ha ottenuto un rendimento superiore al mercato. Infine, utilizzando dei metodi parametrici e non parametrici, l’analisi della persistenza indica differenti livelli di persistenza a seconda della strategia. Nel secondo articolo, vengono analizzati i fondi di fondi hedge (FOHFs). I risultati sono particolarmente interessanti. In primo luogo, i FOHFs e le sotto strategie hanno generato un excess return positivo; inoltre l’alfa ottenuto attraverso il modello a 7 fattori di Fung and Hsieh (2004) risulta elevato. In secondo luogo, i FOHFs e le sotto strategie hanno un rendimento inferiore a quello dell’indice dei FH. In terzo luogo, le correlazioni tra gli indici dei FOHFs e l’indice azionario sono inferiori rispetto alle correlazioni tra l’indice dei FH e gli indici azionari. Infine, l’indice dei FH e quelli dei FOHFs sono positivamente correlati con l’indice azionario quando il mercato tende al ribasso, ma risultano non correlati con l’indice azionario quando il mercato tende al rialzo. Rispetto all’indice dei FH, gli indici dei FOHFs hanno una correlazione minore con gli indici azionari in entrambe le fasi del mercato, suggerendo che i FOHFs forniscono benefici maggiori in termini di diversificazione rispetto ai fondi hedge puri.In this thesis, I examine the risk-adjusted performance, statistical properties and fund characteristics of hedge fund investments. In Essay One, results of survivorship bias and backfill bias by investment styles indicate that biases are different across styles. Using a multi-factor model of Fung and Hsieh (2004), the analysis of performance indicates that 42% of the hedge funds significantly outperformed the market. Finally, using parametric and non-parametric methods, the analysis of persistence indicates different degree of persistence depending on the hedge fund strategy. In Essay Two, I analyse fund of hedge funds (FOHFs). I find several interesting results. First, FOHFs and the sub-strategies earn positive excess returns and a high Fung and Hsieh 7-factor alpha. Second, FOHFs and the sub-strategies underperform the hedge fund index (HFI). Third, the correlations between FOHF indices and equity index are lower than correlations between HFI and equity indices. Finally, hedge funds and FOHFs are positively correlated with the equity index in the bear markets but uncorrelated with the equity index in the bull markets. Compared to HFI, FOHF indices have lower correlation with equity index in both bull and bear markets, indicating that FOHFs provide better diversification benefits than individual hedge funds.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFIOCCA, RENATOORIANI, MARCO ERCOLE2011-03-01Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/981enpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/9802013-06-04T09:58:13Zhdl_10280_57hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/980Competenze di marketing dei manager quanto influenza il genereARTIBANI, GIORDANASECS-P/08: ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESEmarketing competences, diversity management, genderIl lavoro di Ricerca intende analizzare il tema dello sviluppo di carriera in area marketing in relazione al concetto di Diversity Management e, più nello specifico, in relazione al concetto di “gender”, facendo leva su caratteristiche e competenze richieste in area marketing.
La ricerca ha voluto esaminare questa complessa realtà sovrapponendo l’esperienza di chi sta già facendo marketing e, quindi, dal punto di vista dei Marketing Manager, uomini e donne, e di studenti e studentesse che intendono intraprendere questa carriera.
L'indagine è stata sostenuta attraverso la realizzazione di due tipologie differenti di focus group che hanno visto rispettivamente la partecipazione di marketing manager e di studenti di entrambi i sessi.
Pur nella permanenza di diversità di aspettative ed opportunità, soprattutto in relazione alla carriera e alla reale possibilità di esperirla, dai risultati della ricerca sembrano emergere uomini e donne che, se da un lato confermano differenze che potremmo definire “scontate”, dall’altro si discostano da atteggiamenti e comportamenti attesi e da stereotipi.This work analyzes the development of marketing careers correlated to the Diversity Management. Marketing’s competences and characteristics are examined in particular on gender’s factor. The research investigate this complex reality by the point of view of who works in this field (marketing managers) and who aspires on this career (students). The survey is concentrated on two different typologies of Focus Group, respectively with male and female marketing’s manager and students. The results support the existence of different opportunity between men and women, especially in the growth of career, but on the other hand they show a new different vision.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFIOCCA, RENATOFIOCCA, RENATO2011-03-01Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/980itpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/11122011-10-02T03:00:03Zhdl_10280_51hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1112Shocks dei prezzi internazionali e sviluppo: un approccio di equilibrio generale con applicazioni al Burkina FasoINTERNATIONAL PRICE SHOCKS AND DEVELOPMENT: A GENERAL EQUILIBRIUM APPROACH WITH APPLICATIONS TO BURKINA FASOBELLU', LORENZO GIOVANNISECS-P/01: ECONOMIA POLITICASECS-P/02: POLITICA ECONOMICASECS-P/03: SCIENZA DELLE FINANZEdevelopment, developemnt paradigms, International price shocks,computable general equilibrium, CGE, Burkina Faso,agriculture and development, sviluppo, paradigmi di sviluppo, shocks dei prezzi internazionali modelli di equilibrio calcolabile,CGE, Burkina Faso, agricoltura e sviluppo,Questa tesi, strutturata in tre documenti autonomi ma logicamente connessi, si propone di analizzare alcuni problemi, idee e prospettive relativi allo sviluppo. In particolare, il primo documento “Sviluppo e paradigmi di sviluppo: un’analisi delle visioni prevalenti” fornisce un quadro comparativo dei principali modelli di sviluppo adottati da diversi paesi (visione, azioni specifiche e processi di attuazione) e ne evidenzia specificità, analogie e differenze. Il secondo documento: “Analisi d’impatto delle politiche de degli shocks dei prezzi internazionali: Modelli CGE per un paese non industrializzato importatore netto di petrolio e dipendente dagli aiuti esterni”, mette in luce come le informazioni utilizzabili nei processi di formulazione delle politiche che si ottengono da un modello CGE dipendano sia dalle assunzioni relative alla struttura del modello che dalla struttura del sistema economico oggetto dell’indagine. In particolare, le variazioni del tasso di cambio reale si ripercuotono sul resto del sistema tanto più, quanto più il paese riceve finanziamenti ed aiuti dall’estero. Il terzo documento “Shocks dei prezzi internazionali in Burkina Faso: valutazione degli impatti socio-economici con modelli CGE” si propone di valutare l’impatto degli shocks dei prezzi internazionali di prodotti alimentari, petrolio, fertilizzanti e cotone, avvenuti nella prima decade degli anni 2000, sul sistema socio-economico del Burkina Faso, esempio di paese non industrializzato importatore netto di petrolio e dipendente dagli aiuti esteri. Da una lettura complessiva dei tre documenti emerge che, per assicurare uno sviluppo globale sostenibile nel lungo periodo, alla luce dei problemi di sviluppo emergenti e dei vincoli globali quali il vincolo energetico, i cambiamenti climatici, le disuguaglianze, i conflitti e le migrazioni è necessario rivedere la maggior parte dei paradigmi di sviluppo adottati finora.This thesis, structured in three individual but logically interlinked papers aims at addressing select development issues, ideas and perspectives. More specifically, the first paper “Development and development paradigms: a (reasoned) review of prevailing visions” provides a comparative analysis of the prevailing development models adopted by different countries (visions, specific actions and implementation processes) and highlights their analogies, differences and specificities. The second paper “Analyzing policy impacts and international price shocks: Alternative Computable General Equilibrium (CGE) models for an aid-dependent less-industrialized country”, highlights how relevant information for policy making obtained by CGE models depend both on the assumptions regarding the structure of the model and on the structure of the socio-economic system under investigation. More specifically, the more the country receives foreign grants and loans, the more the variations of the real exchange rate due to price shocks affect the country’s socio-economic system. The third document “International price shocks in Burkina Faso: assessing development impacts with a Computable General Equilibrium (CGE) approach” assesses the impact of the international price shocks of food, oil, fertilizers and cotton, occurred in the first decade of the new millennium, on Burkina Faso, a less-industrialized oil-dependent and foreign aid-dependent country. Reading across the three papers of this work, it emerges that, to achieve globally equitable and sustainable development objectives, in the light of the emerging issues and global constraints such as exhaustible fossil energy, climate changes, inequalities conflicts and migrations, it is necessary revising most of the development paradigms adopted so far.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCO2011-07-13Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1112enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/14102013-06-04T13:46:32Zhdl_10280_57hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1410Costruire il ruolo del PRIVATE BANKER: indagini e proposte operativeBOSETTO, DANIELASECS-P/11: ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARIprivate banker, private banking, wealth management, high net worth individualObiettivo del presente lavoro è identificare le principali connotazioni specifiche della professione di private banker. In seguito ad una prima analisi della genesi del ruolo e dei fattori che ne hanno determinato l’evoluzione nel tempo, si sono indagati: quali mansioni e responsabilità ricopre e quali riporti gerarchici è chiamato a rispettare, quali caratteristiche comportamentali e attitudinali siano distintive del ruolo, quale il livello di competenze necessario al suo esercizio e quali i gap formativi ancora da colmare. Non da ultime, sono state rilevate le difficoltà quotidiane e le fonti di soddisfazione tipiche della professione, nonché gli strumenti motivazionali e di incentivazione utilizzati dalle realtà di private banking. L’indagine è stata condotta attraverso l’analisi congiunta di più progetti di ricerca quali-quantitativi, che hanno visto il coinvolgimento di private banker e opinion leader di settore. Emerge così una figura professionale ancora in divenire per effetto di cambiamenti strutturali del mercato, oggi guidati dal nuovo contesto normativo, dalla crisi finanziaria e dal processo di globalizzazione continua.The aim of this paper is to identify the main aspects of the private banking profession. Following a preliminary analysis of its origins and the factors that led to its evolution over recent years, this research investigates main tasks and duties of a private banker, his position in the organizational chart of the company, behavioural and attitudinal characteristics relevant to his role, required level of skills and expertise, as well as knowledge gaps still to be filled. A special focus has been put on his daily difficulties and typical sources of satisfaction, in addition to motivational tools and incentives used by private banking organizations. The survey has been conducted by means of a combined analysis of various qualitative and quantitative research projects, involving both private bankers and opinion leaders within the banking sector. The emerging scenario is an evolving professional role as a result of current structural changes in the business, constantly subjected to new regulations, recurring financial crisis and the continuous globalization process.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFIOCCA, RENATOORIANI, MARCO ERCOLE2012-03-30Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1410itpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/11282024-01-24T15:05:18Zhdl_10280_51hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1128TRE SAGGI SULLE TRASFORMAZIONI STRUTTURALI E SVILUPPO ECONOMICOTHREE ESSAYS ON STRUCTURAL TRANSFORMATION AND ECONOMIC DEVELOPMENTNSIMBE, ZIZINGA ROBERTSECS-P/02: POLITICA ECONOMICATRASFORMAZIONI STRUTTURALI; SVILUPPO ECONOMICOUniversità Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOBAUSSOLA, MAURIZIO LUIGI2011-07-13Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1128enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/13482014-02-17T12:00:08Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1348Fornitura dei servizi pubblici locali e capitalismo municipaleLocal public services provision and municipal capitalismBOGGIO, MARGHERITASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAregulation, decentralization, reluctant privatization, municipal capitalism, public and mixed firm performance, political economyAfter a few considerations on the phenomenon of municipal capitalism, a trait which characterizes many local governments in Italy and Europe, the first chapter of the dissertation presents a selective survey of some important topics in regulation. The most relevant contributions on privatization, political connections and accountability are included, together with lessons on decentralization, to show how these elements can be applied in unison to deal with the issues presented in this paper.
The phenomenon of municipal capitalism has been subject to many studies, but none has tried to model what this could imply for the choice of the optimal regulatory rule, nor for the vertical allocation of regulatory tasks among the various levels of government. In the second chapter a theoretical model is built. It first considers the case in which a benevolent regulator -at the central or local level- chooses the cost reimbursement rule. Then, the model is expanded in order to analyze the effects that a partisan planner has on regulation.
The third chapter tries to answer to a couple of empirical questions. Which are the determinants of the choice of ownership structure for a firm providing local public services? What are the consequences of this choice on the performance of these firms? To answer these questions a unique database providing economic and financial data on 321 Italian firms born in the 2000-2008 period has been used. These data are merged with economic, political, financial and territorial data on the first municipality (for the number of shares owned) participating them. To perform the analysis and control for endogeneity, a two-stage multinomial selection model is employed, in order to identify the causal effects in the case of more than two treatments. The empirical evidence indicates that the municipality political orientation and budgetary conditions matter in the choice of ownership structure. Moreover, while for operating efficiency the computed Average Treatment Effects seem to indicate mixed ownership as a good solution, the canonical performance and employment indicators provide evidence in the opposite direction.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOCAPPELLARI, LORENZOCAMBINI, CARLO2012-03-13Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1348enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/12692013-06-04T13:46:53Zhdl_10280_28hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1269PRODUCTIVITY ANALYSIS FROM A CLASSICAL PERSPECTIVE: THEORY OF MEASUREMENT AND MEASUREMENT OF THEORYWIRKIERMAN, ARIEL LUISSECS-P/01: ECONOMIA POLITICASECS-S/03: STATISTICA ECONOMICASECS-S/06: METODI MATEMATICI DELL'ECONOMIA E SCIENZE ATTUARIALI FIN.productivity, classical analysis, input-output analysis, subsystems, vertically hyper-integrated sectors, prices of production; produttività, analisi classica, analisi input-output, subsistemi, settori iper-integrati, prezzi di produzioneLa presente tesi studia la nozione di produttività dal punto di vista Classico. In primo luogo, si connette la distinzione tra produttività (productivity) e profittabilità (productiveness) a quella tra il lato della spesa e quello del valore aggiunto dell'economia, vista come un flusso circolare. In secondo luogo, si collegano vari schemi teorici alle strutture empiriche del sistema di contabilità nazionale. Si calcolano quindi sia degli indicatori dei cambiamenti della produttività fisica, utilizzando come unità dell'analisi i subsistemi in crescita, che delle misure del grado di capacità delle singole industrie di generare sovrappiú. Si ottengono ed utilizzano regole di aggregazione e procedure di riduzione al fine di tenere correttamente conto dell'eterogeneità dei mezzi di produzione prodotti. In tutta la tesi, i risultati analitici ottenuti sono corredati da applicazioni empiriche. In larga misura, tale lavoro empirico concerne l'economia italiana (1999-2007); tuttavia, alcuni risultati riguardano un insieme di paesi industrializzati (Germania, Francia, Italia, Giappone, GB e USA) nel decennio 1995-2005.This is a study on the notion of productivity, viewed from a Classical perspective. First, the distinction between physical productivity and productiveness (i.e. profitability) is connected to the distinction between the expenditure side and value added side of the economy, seen as a circular flow. Second, a mapping of some theoretical frameworks into empirical structures of the System of National Accounts is advanced. Then, indicators of physical productivity changes with the (growing) subsystem as a unit of analysis are obtained, together with measures reflecting the degree of surplus generating capacity at the level of individual industries. Aggregation rules and reduction procedures are devised and applied to deal with the heterogeneous nature of produced means of production. All throughout the study, empirical applications of the analytical results are provided. For the most part, empirical work is referred to the case of Italy (1999-2007), though some results concern a set of advanced industrial economies (Germany, France, Italy, Japan, UK and the US) during the 1995-2005 decade.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUTBELLINO, ENRICO2012-03-01Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1269enpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/14692013-06-04T13:45:33Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1469THREE ESSAYS ON SOCIAL SECURITY WITH MYOPIC AGENTSWEN, XUEequilibrium social; security policy;Questa tesi si compone di tre capitoli. Nel primo capitolo, si presenta una rassegna della letteratura sui principali contributi teorici di modellazione per la progettazione della sicurezza sociale, assumendo gli individui come non-standard preferences. Ci concentriamo su tre approcci particolari: time inconsistent preferences, temptation preferences e myopia. Il secondo capitolo studia gli incentivi politici per la progettazione della politica di sicurezza sociale nelle democrazie competitive con le famiglie lungimiranti e miopi in un ambiente di probabilistic voting. In particolare, l'analisi si concentra sul trade-off tra le dimensioni e il grado di redistribuzione del sistema pensionistico. Il terzo capitolo introduce il comportamento miope di risparmio in un modello pensionistico a due paesi, in cui vengono confrontate le politiche pensionistiche non-cooperative e cooperative. Inoltre, questo capitolo analizza gli effetti di cooperazione per l'accumulo di capitale mondiale con la presenza di agenti miopi.This dissertation consists of three chapters. In Chapter 1, I present a literature review on the main theoretical contributions modeling social security design assuming non-standard household preferences. We focus on three particular approaches: time inconsistent preferences, temptation preferences and myopia. Chapter 2 investigates the political incentives for the design of social security policy in competitive democracies with both far-sighted and myopic households in a probabilistic voting setting. In particular, the analysis focuses on the trade-off between the size and the redistribution degree of the equilibrium social security policy. Chapter 3 introduces myopic saving behavior in a two-country normative model of social security, in which non-cooperative and cooperative pension policies are compared. Moreover, this chapter analyzes the effects of cooperation to world capital accumulation with the presence of myopic agents.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOSANTONI, MICHELE2012-05-03Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1469enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/14122013-06-04T09:58:14Zhdl_10280_57hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1412L'emergente modello organizzativo della direzione risorse umaneThe emerging organizational model for HR functionDIFRUSCOLO, ORAZIOSECS-P/10: ORGANIZZAZIONE AZIENDALEHR, Risorse Umane, organization, organizzazione, business partnershipLa direzione Risorse Umane, data la confermata centralità delle persone per il raggiungimento degli obiettivi di business, si trova a rispondere a istanze di creazione efficiente di valore, le quali hanno portato a intraprendere un percorso verso un modello organizzativo orientato alla business partnership, comune anche altre funzioni di staff. Ad oggi tuttavia nessuno studio indaga gli effetti relativi all’implementazione del modello emergente in chiave olistica. Il presente contributo vuole far fronte a queste carenze, indagando longitudinalmente sia l’efficienza sia l’efficacia della funzione così come percepite sia dagli stessi dipendenti HR sia da parte dei clienti interni. Ciò diviene particolarmente interessante nel momento in cui sempre più organizzazioni e funzioni aziendali si avvicinano al modello emergente. Applicando le più recenti indicazioni di progettazione di ricerca sul tema vengono pertanto analizzate in maniera longitudinale le unità HR di 42 paesi di un’azienda multinazionale di servizi finanziari, prima, durante e dopo l’implementazione del nuovo modello organizzativo. Dallo studio emerge che l’adozione della nuova struttura, permette di ridurre i costi e di aumentare le attività a valore aggiunto, ma allo stesso tempo fa affiorare alcune criticità sulle tematiche di sviluppo interno con particolare riferimento alla mobilità. Si evince tuttavia che questa non risulta essere associata all’implementazione della nuova struttura. Mediante l’utilizzo di diverse tecniche e applicando il modello ad una realtà concreta, sono esaminate le soluzioni adottate con l’obiettivo di contribuire a comprendere empiricamente come la Direzione HR possa implementare al meglio il nuovo modello, discutendo le implicazioni per la teoria e la pratica aziendale.Given the emerging importance of people as a contributor to business success, HR function has reorganized itself to deliver more value in efficient way. the business partner model is not unique to HR as all staff functions are trying to find ways to deliver more value to either top-line growth and to bottom-line profitability. However, currently are missing studies that shows impact of the emerging blueprint in an holistic way. With a longitudinal study we analyse the efficiency and effectiveness of the new model on the wider organization and on HR people and this is particularly interesting in moment where several organisation and functions are focusing attention on this blueprint. Using the most recent suggestions on research design are analysed longitudinally HR unit of 42 countries of multinational financial services firm, before, during and after the HR transformation. Outcomes shows that new blueprint implementation is linked to cost reduction and increase the delivery of value, but some issues pop up in terms of perception of internal mobility, that actually is not linked to the implementation of the new model.
Using a multi methodology, model is tested in order to understand impact of the new blueprint and its implication for theory and practitioners.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFIOCCA, RENATOMANZOLINI, LUIGI2012-03-30Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1412itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/14152013-06-04T13:47:16Zhdl_10280_57hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1415Le Fondazioni d'Impresa nella prospettiva del Valore CondivisoCORPORATE FOUNDATIONS: A SHARED VALUE PERSPECTIVEMINCIULLO, MARCOSECS-P/07: ECONOMIA AZIENDALEFondazioni d'Impresa, Filantropia, Valore Condiviso, Corporate Foundations, Philanthropy, Shared ValueQuesta tesi, strutturata in tre articoli interconnessi, mira a fornire una migliore interpretazione del fenomeno delle Fondazioni d’Impresa nella prospettiva del Valore Condiviso, delineando quanto queste organizzazioni possano rivelarsi idonee a creare valore sia per la società sia per le imprese, rispondendo contemporaneamente alle esigenze di molteplici stakeholders.
Il primo articolo, attraverso l’analisi della letteratura riguardante le Fondazioni d’Impresa e la teoria del Valore Condiviso, analizza in profondità le caratteristiche più innovative di queste organizzazioni, prendendo poi in considerazione alcuni aspetti potenzialmente interessanti da analizzare.
Il secondo articolo presenta uno studio esplorativo finalizzato a verificare come gli interessi dell’impresa fondatrice influenzino il modello organizzativo, le attività e le tematiche affrontate dalle Fondazioni d’Impresa. L’articolo propone una rinnovata classificazione delle Fondazione d’Impresa, che introduce un modello innovativo, il cosiddetto Edifier, e sottolinea quali campo di attività sono più appropriati a seconda degli interessi delle imprese fondatrici.
Il terzo articolo, infine, è volto a indagare in profondità i legami che intercorrono tra Imprese Fondatrici e Fondazioni d’Impresa, con una particolare attenzione ai meccanismi attraverso i quali l’impresa può influenzare l’efficacia delle attività della Fondazione. L’articolo mette in evidenza come l'adozione di un modello di trasferimento delle conoscenze possa avere una notevole influenza in termini di efficacia, con conseguenze rilevanti in termini di proattività, competenze ed efficacia della Fondazione.This thesis, structured in three logically interconnected papers, aims at achieving a better understanding of the phenomenon of Corporate Foundations (CFs) under a Shared Value Perspective, by determining that these organizations are suitable for creating value for both society and firms, and for addressing multiple stakeholders’ needs.
The first paper, through a review of the literature researching on CFs and on Shared Value, analyses in depth the most innovative characteristics of these organizations, and attempts to consider some potentially interesting issues to be stressed, coherently with the perspective adopted.
The second paper presents an exploratory study aimed at verifying how the interests of the founder firm influence the model, activities and issues addressed by CFs. The paper proposes a classification of CFs introducing an innovative model, the so-called edifier, and underlines which field of activities are more appropriate according to the objective of the firms.
The third paper is aimed at investigating in depth the ties connecting Founder Firms and CFs, with a special attention to the mechanisms through which a firm can impact CF’s effectiveness. The paper puts in evidence that the adoption of a model has a substantial influence on effectiveness, with many consequences on the proactivity, competences and social influence of CFs.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFIOCCA, RENATOMOLTENI, MARIO MARCO2012-03-30Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1415enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/14292013-06-04T13:47:21Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1429The European Union: Voting, Turnout and LegitimacySANDU, ROXANA IONELASPS/04: SCIENZA POLITICASECS-P/05: ECONOMETRIASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAPolitical Economy, Fiscal Federalism, Political Legitimacy, Voting, Turnout, European Union, European Integration, Centralization, Party Politics, European Party, Class Polarization, EU-skeptics, EU-supporters, European Parliament, Direct Legitimacy, Electoral Turnout, Unequal Participation, First-Order Elections, Second-Order Elections, Turnout Gap. Economia Politica, Federalismo Fiscale, Legittimità Politica, Voto, Unione Europea, Integrazione Europea, Centralizzazione, Partito Europeo, Polarizzazione di Classe, EU-scettici, EU-sostenitori, Parlamento Europeo, Legittimazione Diretta, la Partecipazione Disuguale, Elezioni di Prima e Seconda Ordine.Perseguendo politiche comuni per gli Stati membri, l'Unione Europea si è trasformata da unione puramente economica ad unione politica. Tuttavia, per quanto riguarda quest'ultimo aspetto, è stato fatto poco. Lo scetticismo è venuto a caratterizzare il clima politico dell'Unione Europea e l’elevata eterogeneità nei termini degli Stati membri hanno causato difficoltà nel processo decisionale.
Questa tesi si concentra sulle politiche europee da tre aspetti: la legittimità, che si riferisce al sostegno politico dei cittadini, il comportamento di voto e di partecipazione dei cittadini. Una delle questioni principali della ricerca riguarda l’esistenza delle basi per la genesi di veri e propri partiti politici europei, come via d’uscita dalla crisi di legittimità dell'Unione Europea. Ci si chiede poi quali sono i principali fattori che influenzano la partecipazione alle elezioni del Parlamento Europeo, dal momento che esso è l'unica fonte diretta di legittimità. Infine, si studiano le cause del gap in affluenza per le elezioni europee e nazionali, guardando la quota di voto del partito. L'argomento principale per l’esistenza dei partiti pan-europei è quello di difendere gli stessi interessi e valori su scala europea. I risultati empirici sottolineano che la polarizzazione di classe sociale, è già presente nei primi 12 Stati membri dell'UE, e anche nei nuovi Stati membri, mentre nelle elezioni del Parlamento europeo gli elettori votano sinceramente. In conclusione: l'Europa soddisfa la base per la creazione di partiti pan-Europei che difendino vere e proprie politiche europee, mirate ai gruppi sociali che rappresentano, come una possibile soluzione per la crisi di legittimità.By pursuing common policies for its Member States, the European Union moved from being a purely economic union, to being a political one as well. However, little has been done to tackle the latter aspect. Skepticism has come to characterize the political climate of the European Union and high heterogeneity in terms of Member States has induced difficulties in the decision-making process.
This thesis focuses on the European Politics from three aspects: legitimacy, which refers to citizens’ political support, voting behavior and turnout. One of the main research questions we address is whether or not the basis for the existence of true European party politics exists, as a way out of the European Union legitimacy crisis. Then, we ask what are the main factors that influence electoral participation in the European Parliament elections since it is the only source of direct legitimacy. Lastly, we investigate what are the causes for the turnout gap across European and National elections, looking at the party vote share. The main argument for pan-European to exist is to defend the same values and interests European-wide. Empirical results point out that social class's polarization already exists in the initial 12 EU Member States, as well as later entries, while in the European Parliament elections voters cast their vote sincerely. We conclude that Europe fulfils the base requirement for the creation of true European politics, party politics and social groups' targeted-policies being a possible solution for the legitimacy crisis.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOBORDIGNON, MASSIMO2012-04-17Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1429itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/14162013-06-04T13:49:43Zhdl_10280_57hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1416Sistemi di cost management e cambiamento aziendale: un'analisi delle condizoni di efficaciaMORELLI, MARCOSECS-P/07: ECONOMIA AZIENDALEgoverno dei costi, cambiamento nei sistemi di controllo, neoistituzionalismo, cost management, management accounting change, neoinstitutional perspectivePer molte aziende, ristrutturazione e riduzione dei costi sono al centro dell’agenda strategica. Come sottolinea anche la recente letteratura, la crisi economica scoppiata nel 2008, e tuttora in atto, sta esercitando una forte pressione sulle modalità di funzionamento dei sistemi di controllo in generale e di cost management più in particolare. Il presente lavoro di tesi si pone l’obiettivo di comprendere come si originano e si sviluppano i processi di innovazione nei sistemi di cost management in contesti aziendali caratterizzati da fenomeni di cambiamento e quali sono le condizioni di efficacia nell’implementazione di tali interventi. Per perseguire tale obiettivo, vengono analizzati tre casi, riletti alla luce di un modello neoistituzionalista di cambiamento aziendale. Contrariamente alla tradizionale predilezione della letteratura scientifica per un approccio meramente tecnico al tema dei sistemi di cost management, la tesi dimostra come un’efficace gestione degli stessi richieda la comprensione dell’esito dell’interrelazione di variabili ambientali e istituzionali esterne e dinamiche organizzative e istituzionali interne.For many organizations, restructuring and cost management are key issues in their strategic agenda. As highlighted by the recent literature on management accounting, the current economic crisis is putting enormous pressure on the functioning of cost management systems in most organizations in the world. The main objective of this research is to analyze the relationship between management accounting change (i.e., cost management initiatives) and organizational change. The thesis relies on qualitative data collected through three longitudinal case studies. The analysis draws on a neo-institutional framework which integrates the insights of recent neo-institutional works in accounting. Our findings show that cost management systems cannot be considered only as technical mechanisms. In fact, an effective implementation of cost management initiatives requires the comprehension of the complex interrelationships between competitive and institutional variables and intraorganizational dynamics.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFIOCCA, RENATOBARALDI, STEFANO2012-03-30Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1416itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/14892013-06-04T13:49:49Zhdl_10280_51hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1489Essays on Welfare, Demand and Resilience to Food Insecurity in Rural EthiopiaUREGIA, NIGUSSIE TEFERASECS-P/01: ECONOMIA POLITICArural Ethiopia, cereal prices, welfare, resilience, food insecurity, panel data, seasonality, marketsI prezzi dei generi alimentari sono cresciuti in modo considerevole in Etiopia a partire dal 2004. Questa tesi esamina a fondo gli effetti distributivi degli alti prezzi dei generi alimentari nelle zone rurali dell’Etiopia. Utilizzando il Rapporto di Beneficio Netto non parametrico ed il Sistema Quadratico di Domanda Quasi Ideale nonché stimando la Variazione Compensata, dimostra come gli alti prezzi dei generi alimentari possano avere effetti positivi sul benessere sociale delle famiglie rurali a livello aggregato. Tuttavia, i guadagni non sono distribuiti uniformemente tra le famiglie; una significativa percentuale di esse sono compratrici nette di cereali e potrebbero essere sfavorite da un aumento dei prezzi dei cereali qualora non beneficiassero di un aumento del reddito associato ad attività diverse dall’agricoltura. Teoreticamente, le famiglie rurali dovrebbero beneficiare di un aumento del prezzo dei generi alimentari poiché sono sia produttori sia consumatori dei prodotti. Un aumento della produttività agricola, attraverso l’intensificazione e la diversificazione delle produzioni, è un’importante strumento di politica economica che può limitare gli effetti negativi, di breve e di lungo periodo, sugli acquirenti netti rurali di generi alimentari derivanti da un aumento del loro prezzo.
La tesi esamina anche la resilienza alla mancanza di cibo, la stagionalità nel consumo del cibo e la partecipazione nel mercato così come il ruolo dei trasferimenti monetari e delle preferenze dei beneficiari degli stessi.Food prices in Ethiopia considerably rose since 2004. This thesis thoroughly examines the distributional impacts of high food prices in rural Ethiopia. Using the non-parametric Net Benefit Ratio analysis as well as Quadratic Almost Ideal Demand System and estimating Compensated Variation, it shows high food prices have positive impact on the welfare of rural households at aggregate levels. The gains, however, are not evenly distributed among households; large proportion of them are net cereal buyers (major staples) and could be adversely affected by rising cereal prices unless compensated by increase in income from off-farm activities. Theoretically, rural households should benefit from rising food prices as they are both consumers and producers of the products. Promoting agricultural productivity, through intensification and diversification, is an important policy tool to overcome short and long-run negative impacts of high food prices on rural net buyers.
It also examines resilience to food insecurity, food consumption seasonality and market participation as well as cash transfers and beneficiaries preferences.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOCHIAPPERO, ENRICA2012-04-27Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1489enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/14172013-06-04T13:49:50Zhdl_10280_57hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1417THE SCALING OF IMPACT IN SOCIAL ENTREPRENURIAL VENTURES: THREE ESSAYSCANNATELLI, BENEDETTO LORENZOSECS-P/07: ECONOMIA AZIENDALESocial entrepreneurship, scaling social impact, open innovation, organizational knowledge creation theory, organizational capabilitiesLe modalità secondo cui iniziative imprenditoriali ad elevato impatto sociale possono amplificare il valore sociale creato mediante la propria attività costituisce uno dei temi più rilevanti per quelle imprese che intendono affrontare piaghe sociali ampiamente diffuse quali la povertà, l'accesso all'educazione e la salute. L'elaborato intende contribuire alla letteratura sull'imprenditorialità sociale discutendo le strategie, i modelli organizzativi e le competenze richieste per massimizzare l'ampiezza dell'impatto e aumentare le probabilità di successo. Tali temi sono discussi in tre articoli. Il primo, intitolato “Scaling social entrepreneurial impact: an open innovation perspective” presenta un modello teorico che mette in relazione tre differenti strategie di amplificazione dell'impatto sociale con le probabilità da parte dell'organizzazione di soddisfare le proprie attese in termini di valore creato atteso e di valore potenziale rivelato. Il modello suggerisce una relazione significativa tra l'adozione di confini organizzativi "aperti" e l'attitudine a rivelare nuovo valore potenziale. Inoltre, il grado di affinità tra i contesti in cui l'innovazione sociale è replicata modera tale relazione. Il secondo articolo, intitolato “Ba creation and Ba expansion in academic-practitioner partnerships in the social entrepreneurship field", fa riferimento all' "organizational knowledge creation theory" e propone, tramite un caso di studio longitudinale, un modello che illustra gli antecedenti della creazione e la successiva espansione del "Ba" nel contesto di una partnership tra un ateneo universitario e un'impresa sociale suggerendo in che modo gli attori coinvolti nel processo di creazione della conoscenza possano modificare i propri ruoli per produrre un impatto sociale superiore. Il terzo articolo, intitolato “Scaling Social Impact: A Replication and Extension of SCALERS” contribuisce alla letteratura replicando il primo test del modello SCALERS in un nuovo contesto internazionale (Italia) e sviluppandolo ulteriormente includendo alcune contingenze specifiche quali variabili moderatrici del modello.Scaling social impact is among the most relevant challenges that social enterprises face in addressing global issues like poverty, access to education and health. The dissertation aims at contributing to social entrepreneurship literature by dealing with quests about how and why specific strategies and organizational models may improve the likelihood and the magnitude of the impact exerted by social organizations and which capabilities are most needed for impact to be scaled. Those issues are discussed along three essays. The first article entitled “Scaling social entrepreneurial impact: an open innovation perspective” presents a theoretical model connecting three strategies for spreading social innovation to organization’s confidence on achieving expected social impact and revealing new potential value. The model predicts that a strong relationship exists between the adoption of an open organizational structure and the attitude to reveal potential social value. Indeed, context similarity moderates this relation. The second article entitled “Ba creation and Ba expansion in academic-practitioner partnerships in the social entrepreneurship field” - by building on organizational knowledge creation theory - advances a model predicting the antecedents of ba creation and ba expansion within the framework of university – field organization partnerships, this way contributing to the social entrepreneurship field and suggesting how participants in ba creation and expansion may extend their roles in the knowledge creation process to achieve greater impact. The third article entitled “Scaling Social Impact: A Replication and Extension of SCALERS” contributes to the emerging scholarship on scaling of social impact by replicating initial results of the SCALERS model in an international context (i.e., Italy) and including some situational contingencies as moderating variables of the model.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFIOCCA, RENATOMOLTENI, MARIO MARCO2012-03-30Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1417enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/14012013-06-04T13:50:08Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1401Individual Behaviour, Public Choice and Inequality TrapsPONTES LUCAS, ANDREZA DANIELASECS-P/01: ECONOMIA POLITICASECS-P/02: POLITICA ECONOMICASECS-P/03: SCIENZA DELLE FINANZEEducation, Inequality, Public ChioceQuesta tesi esplora i meccanismi che possono portare una società a cadere in trappole di disuguaglianza. Essa si focalizza sull’istruzione, il capitale umano e la redistribuzione. Il Capitolo 1 studia la recente letteratura sull’istruzione gerarchica, l'ineguaglianza e la mobilità sociale. Il Capitolo 2 propone una analisi positiva delle decisioni di voto maggioritario sulla quantità di risorse assegnate alla pubblica istruzione e la loro allocazione per l'istruzione di base e quella avanzata. L’analisi mostra che l'esito del voto maggioritario sulle aliquote fiscali e tipi di istruzione possono incrementare la disparità di reddito e la scarsa mobilità sociale. Se l'istruzione terziaria non può essere fornita per tutti dal sistema pubblico, e se i bambini provenienti da famiglie benestanti hanno più possibilità di entrare in una università statale, ne consegue che l'equilibrio di voto corrobora una trappola disuguaglianza. Il Capitolo 3 si concentra su una prospettiva normativa. Si dimostra che, diminuendo gli standard economici in materia di istruzione avanzata si aumenta l’equità nell'economia, ma si possono anche ridurre il capitale umano prodotto presso le università e la crescita economica. I migliori risultati economici in termini di equità ed efficienza si ottengono sia dalla fornitura pubblica sia privata dell’istruzione. Il Capitolo 4 analizza come le trappole di disuguaglianza possano emergere a causa dei diversi livelli di capitale umano nella società e di trasmissione intergenerazionale. Si ipotizza che la disuguaglianza nella distribuzione del capitale umano colpisca sia i prezzi dei beni "di partecipazione" sia le preferenze degli agenti. Se ne deduce che, per evitare le trappole di disuguaglianza non è sufficiente investire in istruzione, ma è anche importante compensare gli ingiusti vantaggi.This thesis explores the mechanisms that can lead society to be caught in inequality traps. It focuses on education, human capital and redistribution. Chapter 1 surveys recent literature on hierarchical education, inequality and social mobility. Chapter 2 proposes a positive analysis of majority voting decisions on the amount of resources assigned to public education and their allocation to basic and advanced education. It shows that the outcome of majority voting on tax rates and types of education can aggravate income inequality and low social mobility. If tertiary education cannot be publicly provided for all, and if children from wealthy families have more chance to enter state university, then voting equilibrium supports an inequality trap. Chapter 3 focuses on a normative perspective. It is shown that decreasing economic standards in advanced education increases equity in the economy, but can also reduce the human capital produced at universities and economic growth. The best economic outcomes in terms of equity and efficiency are obtained by both the public and private provision of education. Chapter 4 analyzes how inequality traps may emerge due to the different levels of human capital in society and intergenerational transmission. We assume that inequality in human capital distribution affects both the prices of the “participation goods” and agents' preferences. We deduce that to avoid inequality traps it is not enough to invest in education, but it is also important to offset unfair advantages.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOPELUSO, EUGENIO2012-03-28Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1401enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/14132013-06-04T13:50:53Zhdl_10280_69hdl_10280_572024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1413PIANIFICAZIONE STRATEGICA E PROGRAMMAZIONE INTEGRATA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. IL CASO DI REGIONE LOMBARDIA ALL'INIZIO DELLA IX LEGISLATURAStrategic and operational integrated planning in public administration. The case of Lombardy Region at the beginning of ninth legislature.CRISTOFERI, FILIPPOSECS-P/10: ORGANIZZAZIONE AZIENDALESECS-P/09: FINANZA AZIENDALESECS-P/07: ECONOMIA AZIENDALEstrategic planning, operational planning, public administation, region government, Lombardy Region, public management, public governance, policy cycle, pianificazione strategica, programmazione operativa, pubblica amministrazione, Regione LombardiaIl presente percorso di ricerca si è posto l’obiettivo di contribuire al consolidamento metodologico di una pianificazione strategica e di una programmazione operativa funzionali all’attività della pubblica amministrazione regionale.
Si è analizzata l’esperienza di Regione Lombardia all’inizio della IX legislatura attraverso una impostazione metodologica basata su un longitudinal case study, allo scopo di individuare delle regolarità che potessero condurre verso una analitical generalization secondo un’ottica di policy research a garanzia della trasferibilità e della utilizzabilità delle regolarità tracciate.
L’approccio sostanziale volto a fare emergere gli elementi, le tecniche, le metodologie e gli strumenti sviluppati ha permesso di riscontrare delle regolarità che sono indipendenti dal contesto particolare. Tra gli altri si citano l’importanza della continuità, l’integrazione e la trasversalità del processo, e la funzione fondamentale di una struttura organizzativa dedicata al processo strategico e di un sistema informativo a supporto. Si auspica che le considerazioni metodologiche di sintesi pongano le basi, in alcune amministrazioni regionali, per un ripensamento dei propri modelli e sistemi di pianificazione strategica e programmazione operativa.The aim of this research is to contribute to the methodologic improvement of strategic and operation integrated planning in public administration system. Through a methodological approach based on a longitudinal case study, this work analyzes the experience of Lombardy Region at the begining of ninth legislature in order to identify regularities that could lead to a analitical generalization. A policy research approach has been usefull in order to guarantee susteinable future application in different regional contexts.
The substantive approach has the aim to bring out the elements, techniques, methodologies and tools that have been developed in Lombardy experience. This allowes us to detect regularities that are independent of the particular context.
Among others, for example, the importance of continuity, integration and versatility of the process, and the presence of a department dedicated and a supporting information system that support and implement strategic process. The hope is that the final methodological considerations will be usefull to some regional governments to re-model their strategic and operational processes and systems.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFIOCCA, RENATOBARALDI, STEFANO2012-03-30Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1413itpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/13292013-06-04T13:51:03Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1329HEALTH SYSTEM REFORMS AND MEDICAL POVERTY TRAP IN RURAL CHINAHAN, WEISECS-P/05: ECONOMETRIASECS-P/03: SCIENZA DELLE FINANZEpovertà multidimensionale, spese mediche, benessere, Cina rurale, multidimensional poverty, health expenditure, well-being, rural ChinaLa tesi si compone di tre capitoli. Il primo capitolo è una rassegna critica che intende spiegare come mai la riforma del sistema sanitario in Cina non funziona come ci si aspettava. Comparando il caso cinese con le con le riforme avvenute in Messico e Vietnam, vengono individuate alcune ragioni metodologiche sia di policy design che di valutazione d’impatto. Il secondo capitolo propone una fusione tra la letteratura sulla spesa medica e la letteratura inerente alla misurazione multidimensionale della povertà. Viene così analizzato l’impatto della spesa medica non-rimborsabile sul benessere generale. Il nostro studio suggerisce che, nelle aree rurali dei paesi in via di sviluppo, specialmente lì dove il sistema sanitario è agli esordi, le famiglie tendono ad essere messe in condizione di povertà più per colpa di problematiche legate agli aspetti sanitari che per una vera e propria scarsità monetaria. Ne segue che il design e le valutazioni delle politiche di welfare dovrebbero avere un respiro più ampio e non focalizzarsi soltanto sulla povertà in termini di reddito. L’ultimo capitolo è un tentativo di valutare gli impatti di un esperimento sociale ‘block-randomized’ in Cina. E’ stata utilizzata la metodologia Difference-in-Difference per stimare l’average treatment effect con un insieme di variabili relative alle spese mediche non-rimborsabili. I risultati dimostrano come i poveri possano beneficiare di più da questo tipo di interventi.The thesis consists three chapters. The first one, a critical review, aims at explaining why health care system reform in China does not work as expected. By comparing the case of China with the cases of Mexico and Vietnam, we try to find the explanation from the policy design and evaluation methodology. The second chapter proposes to combine catastrophic health expenditure literature with multidimensional poverty literature to analyze the impact of out-of-pocket health expenditure on overall well-being. Our study suggests that, in the rural area of developing countries, especially where health care system is in its infancy, households may be driven into poverty by health-related deprivation more than monetary deprivation. Therefore, policy-makers should evaluate and design welfare policy from a broader perspective other than only focusing on addressing the monetary poverty. The last chapter attempts to evaluate the impacts of a block-randomized social experiment in rural China, which implemented the provider payment intervention on outpatient services. Difference-in-difference methods are employed to estimate the average treatment effect with a set of outcome variables related to out-of-pocket health expenditure. We find that the poor may benefit more from the interventions.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOMINIACI, RAFFAELELEVAGGI, ROSELLA2012-03-09Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1329enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/14942013-06-04T13:49:13Zhdl_10280_51hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1494ESSAYS ON AGEING, HEALTH AND DISABILITY IN ITALYFUSCALDO, MARCOSECS-P/06: ECONOMIA APPLICATASECS-P/01: ECONOMIA POLITICASECS-P/05: ECONOMETRIAsalute, capacità, disabilità, lavoro, work quality, health, capability, disabilityLa tesi è una raccolta di tre saggi sul processo di invecchiamento, salute e disabilità in Italia. Il primo capitolo esplora la relazione tra gli indicatori di salute. Il secondo guarda all'associazione tra condizioni di cattiva salute e la qualità del lavoro in un'ottica multidimensionale e di genere. Infine il terzo studia la disabilità in Italia con l'ausilio del capability approach.The thesis is a collection of three essays on ageing, health and disability for Italy. The first chapter explores the complex structure of un-health among older people in Italy. The second investigates the connection of un-health and quality of work by adopting a multidimensional view and a gender perspective. The third explores disability by adopting the capability approach.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOCHIAPPERO-MARTINETTI, ENRICA2012-04-27Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1494enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/14922015-06-30T00:00:48Zhdl_10280_51hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1492Tecnological Innovation in Korean Manufacturing Firms: Determinants and EffectsKIM, KYUNGSURKSECS-P/02: POLITICA ECONOMICAInnovazione Tecnologica, Ricerca e Sviluppo, Corea, Technological Innovation, Research and Development, KoreaSin dalla fine degli anni 90 la Corea ha iniziato a basare la propria strategia di sviluppo economico sull’importanza delgli investimenti in R&D e oggi il paese puo’ essere considerato tra i paesi OCSE con i maggiori tassi di investimento. Tale risultato e’ stato raggiunto principalmente attraverso una forte specializzazione nei settori ad alta intensita’ di tali investimenti. Ciononostante sono recentemente emersi alcuni problemi cruciali legati alle politiche per R&D. Tra gli altri la disoccupazione giovanile legata all’effetto labour-saving delle innovazioni, la forte specializzazione in industrie ad alta tecnologia, e l’eccessiva importanza attribuita alla ricerca. Le tre questioni vengono analizzate in questo lavoro utilizzando dati a livello di impresa. Il primo contributo tratta degli effetti di R&D sull’occupazione. Le evidenze suggeriscono che tale effetto e’ inesistente nelle imprese Coreane. Il secondo conributo prende in esame la produttivita’ degli investimenti in ricerca. I risultati mostrano che tali investimenti hanno effetti non solo sulle imprese ad alta tecnologia ma anche in altri settori. Nel terzo contributo si studia il comportamento innovativo delle imprese prestando attenzione alle imprese giovani. Per queste imprese, infatti, le evidenze mostrano che investimenti in ricerca fatti internamente non sono cosi’ importanti per la produzione di innovazione.Since 1990s Korea has started to ground the strategy for economic growth upon the role of R&D and nowadays the country shall be considered among top R&D investors in the OECD countries. This result has been achieved mainly through strong specialization in R&D-intensive industries. Nonetheless some critical issues related to R&D policy have recently emerged; Among others the problem of youth unemployment related to the labour-saving effect of innovation, the excessive specialization in high-tech industries and the magnified importance attributed to R&D. The three issues are accordingly investigated in this work by using data at the firm level. The first contribution concerns the effect of R&D investments on employment. The aim of the work is to test for the existence of a labour-saving effect of R&D investments. The evidence suggests that such an effect does not characterize Korean firms. Second contribution examines the productivity of knowledge capital. The results indicate that R&D affects firms’ productivity not only in high-tech industries but also in other sectors. In the third contribution the innovative behavior of firms is studied paying attention to young firms. In these, in fact, the evidence reveals that internal R&D is not as important for the production of innovation.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOPIVA, MARIACRISTINA2012-04-27T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1492enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/14932013-06-04T13:53:38Zhdl_10280_51hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1493Knowledge Spillovers, Externalities and Regional Economic Growth in the EU : Theories and Empirical EvidencesGUASTELLA, GIOVANNISECS-P/06: ECONOMIA APPLICATACrescita Regionale, Innovazione, Spillovers, KIBS, Regional Growth, InnovationCoesione e competitività sono i principali obiettivi della politica regionale Europea. È però possibile che investimenti in competitività possano beneficiare maggiormente le regioni più sviluppate, a discapito della coesione. Si tratta di una contraddizione? In questo lavoro si risponde a questa domanda approfondendo tre argomenti. Il primo riguarda le determinanti della crescita regionale. Il secondo interessa il ruolo degli spillover di conoscenza per l’innovazione regionale. Il terzo è relativo al contributo delle infrastrutture di conoscenza all’attività innovativa regionale. I principali risultati possono essere sintetizzati in questa maniera. Una più alta crescita nella regioni meno sviluppate è importante ma non sufficiente a garantire convergenza. La crescita, nel lungo periodo, è determinata dagli investimenti in conoscenza, che producono rendimenti crescenti. La mancanza di sviluppo nelle regioni più arretrate può essere attribuita a questi divari di conoscenza, non sempre facili da colmare. Le esternalità alla base dei rendimenti crescenti sono estremamente localizzate e non si diffondono facilmente nelle economie. D’altra parte la conoscenza non si produce solamente con investimenti in ricerca. La promozione della ristrutturazione economica regionale verso modelli basati sulla conoscenza dovrebbe dedicare particolare attenzione alle fonti esterne di conoscenza, quali, accanto alle università, i servizi ad alto contenuto di conoscenza.Cohesion and competitiveness are the two main objectives of the EU regional policy. It seems however that improving competitiveness will benefit developed regions more, implying a less cohesive Europe. Is that a contradiction? This work answers this question by studying three related topics. The first concerns the determinants of regional growth in Europe. The second is about the importance of interregional knowledge spillovers for the regional innovative activity. The third is related to the way knowledge infrastructures can shape regional innovative activity. The main results can be summarized as follows. The higher growth in least developed region is important but not sufficient to catch-up. Growth, in the long-run, is determined by investments in knowledge, which produce increasing returns. The lack of development of lagging regions could be accordingly ascribed to the existence of knowledge gaps which are not as easy to be filled. Knowledge externalities, the essence of the more than proportional returns, are extremely localized and do not necessarily spread across the economies. However knowledge is not only produced through R&D. The promotion of economic restructuring of lagging regions toward a knowledge-based economy should deserve special attention to external knowledge sources like, alongside universities, Knowledge Intensive Business Services.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOTIMPANO, FRANCESCO2012-04-27Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1493enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/16502013-06-04T13:53:49Zhdl_10280_69hdl_10280_512024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1650Modelling land-using activities for climate change policy: the role of forestry as a mitigation strategyMICHETTI, MELANIASECS-P/06: ECONOMIA APPLICATASECS-P/02: POLITICA ECONOMICASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAclimate policy, forest sector, CGE modelling, politica climatica, settore forestale, equilibrio generale computazionaleStrutturata in 3 articoli, la tesi analizza il ruolo delle foreste all’interno delle politiche climatiche. Il Capitolo 1 valuta diversi tentativi di rappresentazione della mitigazione land-based - di cui il carbonio forestale rappresenta un importante componente - e offre spunti per migliorare la ricerca in quest’ambito.
I Capitoli 2 e 3 presentano due diversi approcci modellistici sul ruolo delle foreste nella mitigazione climatica, all’interno di un modello di equilibrio generale computazionale. Entrambi i metodi assumono un impegno unilaterale Europeo nel ridurre del 20% e 30% le emissioni di CO2 entro il 2020. Il primo approccio, sviluppato nel Capitolo 2, viene rifinito nel Capitolo 3, dove le scelte di allocazione della terra risultano pienamente endogene e il carbonio derivante dall’intensificazione e l’estensificazione forestale è modellizzato separatamente.
L’attribuzione di un ruolo alle foreste riduce costi della politica climatica, corrispondenti prezzi del carbonio, e l’effetto leakage. I risultati si presentano qualitativamente simili per entrambe le analisi. Nonostante le foreste europee possano alleviare lo sforzo di mitigazione dei settori energy-intensive, la loro contribuzione come unica strategia di abbattimento risulta insufficiente per il raggiungimento dei targets di riduzione delle emissioni. Un miglior risultato si otterrebbe se altre regioni prendessero parte agli accordi di stabilizzazione climatica.This thesis, structured in 3 Chapters, analyses the role of forests within a climate policy framework. Chapter 1 critically assesses main existing approaches attempting to represent land-based mitigation, of which forest carbon is a prominent component. It offers important insights on aspects to be improved when modelling land-using activity and forestry.
Chapters 2 and 3 present two different methods to model the role of forests in climate mitigation within a global computable-general-equilibrium-model (CGE). Both approaches assume Europe independently committed to reduce CO2 emissions of 20% or 30% by 2020. The first methodology, presented in Chapter 2, is further refined in Chapter 3, to render landowners’ choices on land allocation fully endogenous, and to model carbon from forestry intensification and extensification separately.
Envisioning a role for forests reduces climate policy costs, the corresponding carbon price, as well as the leakage effect. These outcomes result qualitatively similar in sign for both analysis. Although European forests can alleviate the burden on energy-intensive sectors, their contribution as a stand-alone abatement strategy results insufficient to comply with the emissions reduction targets. A better result would have been reached if other regions were allowed to take part in climate stabilization agreement.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOBOSELLO, FRANCESCOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCO2012-04-27Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1650enpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/14902013-06-04T13:54:13Zhdl_10280_51hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1490ESSAYS IN POVERTY AND CHILD NUTRITIONAL STATUS IN UGANDAWASSWA, FRANCISSECS-P/02: POLITICA ECONOMICASECS-P/05: ECONOMETRIASECS-P/01: ECONOMIA POLITICApoverty reduction, income distribution, SAM, Uganda, multidimensional poverty, child poverty, maternal authonomy child stuntingQuesta tesi è composta di tre saggi collegati relativi a povertà, distribuzione del reddito e stato di nutrizione dei bambini in Uganda. Il primo saggio intitolato “Poverty reduction and Income Distribution Impacts of Exogenous Policy Shocks in Uganda: A Social Accounting Matrix Perspective” analizza come e quali settori ed agenti economici sarebbero maggiormente colpiti da shock esogeni di politica economica che abbiano l'obiettivo della crescita economica, distribuzione del reddito e della riduzione della povertà. La metodologia applicata in questo studio è un modello di equilibrio economico generale - il modello del moltiplicatore della Matrice di Contabilità Sociale (SAM)- basato sulla SAM Ugandese del 2002. Il secondo saggio intitolato “Measurement of Multidimensional Child Poverty in Uganda” utilizza indicatori antropometrici ed un indicatore composito della ricchezza famigliare come misure del benessere dei bambini e applica l'approccio del Dual Cutoff e Counting proposto da Alkire e Foster (2007, 2011) per costruire un indice multidimensionale della povertà infantile in Uganda. Il terzo saggio, intitolato “The Relationship Between Maternal Autonomy and Child Stunting
in Uganda” utilizza utilizza misure di autonomia femminile quali la libertà di movimento per visitare la famiglia ed i parenti, il potere decisionale nel fare cospicue spese familiari e giornaliere e l'atteggiamento femminile verso l'abuso fisico e verbale per analizzare la relazione tra autonomia femminile e rachitismo infantile in Uganda. I dati per i saggi 2 e 3 provengono dall'Uganda Demographic and Health Survey (UDHS) per l'anno 2006. I risultati dimostrano che il settore immobiliare, agricolo, commerciale e di trasformazione alimentare sono fondamentali in Uganda; 30% dei bambini sono multidimensionalmente poveri e una bassa autonomia materna è associata al rachitismo.The thesis consists of three interrelated essays on poverty, income
distribution and child nutritional status in Uganda. The first essay
titled “Poverty reduction and Income Distribution Impacts of Exogenous
Policy Shocks in Uganda: A Social Accounting Matrix Perspective”
asks, how and which sectors and economic agents would be most
affected by exogenous policy shocks that target growth, income distribution
and poverty reduction? This is answered by a way of a general
equilibrium model - the social accounting matrix (SAM)-based multiplier
model based on the 2002 Uganda SAM. The second essay titled
“Measurement of Multidimensional Child Poverty in Uganda” uses the
anthropometric indicators and a household composite wealth indicator
as measures of child well-being and applies the Dual Cutoff and Counting
approach proposed by Alkire and Foster (2007, 2011) to construct
a multidimensional child poverty index for Uganda. The third essay
titled “The Relationship Between Maternal Autonomy and Child Stunting
in Uganda” uses direct evidence on measures of women’s autonomy
namely, freedom of movement to visit families or relatives, decisionmaking
power on making large household and daily purchases, and
women’s attitude toward verbal and physical abuse to examine the relationship
between maternal autonomy and child stunting in Uganda.
Data for essay 2 and 3 were drawn from the Uganda Demographic
and Health Survey (UDHS) for the year 2006. Results show that key
sectors in Uganda are Real estate, Agriculture, Trade and Food processing
industries; 30% of children are multidimensionally poor; and
low maternal autonomy is associated with stunting.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCOCHIAPPERO, ENRICA2012-04-27Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1490enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/16492024-01-24T17:25:45Zhdl_10280_14hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1649RESPONSABILITA' DI GOVERNOAccountability in One-party Government: Rethinking the Success of Chinese Economic ReformLI, YUANSECS-P/02: POLITICA ECONOMICASECS-P/01: ECONOMIA POLITICARESPONSABILITA'Come funziona la struttura interna istituzionale una performance di governo? In questo lavoro, ci si concentra sulla Cina moderna, cercando di spiegare i
meccanismi che possono indurre un governo autocratico di adottare politiche coerenti.How does the internal institutional structure affect government performances in
autocracies? In this paper, we focus on modern China, trying to explain what the
mechanisms are that might induce an autocratic government to adopt congruent
policies. Although there is no party or electoral competition, the leader worries
deposition by coup d état by the selectorate and revolutionary threats from the
citizens. We build a three players political-agency model, with the leader being the
agency, the selectorate and the citizens being the principles. The effectiveness of
the selectorate and the existence of revolutionary threats are two factors determining
the outcomes. As the size of the selectorate and the willingness to revolt vary
dramatically across countries, different types of autocracies arise, with some being
kleptocraitc and some being accountable.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOBORDIGNON, MASSIMOGILLI, MARIO ROBERTO2012-04-19Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1649enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/12682024-01-24T17:54:08Zhdl_10280_28hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1268Saggi sul Credito e la MacroeconomiaEssays in Credit and MacroeconomicsPIFFER, MICHELESECS-P/02: POLITICA ECONOMICASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAPolitica monetaria, canale del rischio di credito, leva finanziaria delle banche, settore finanziario, monetary policy, risk taking channel, bank leverage ratio, financial sectorIn questa tesi si sostiene che il meccanismo di trasmissione della politica monetaria nasconde un canale di trasmissione del rischio, e che una politica monetaria espansiva non solo aumenta l’offerta di credito ma anche la propensione delle banche a prendere rischio. I modelli macroeconomici esistenti non sono adatti ad identificare questo meccahismo, visto che o non incorporano un settore bancario, oppure si concentrano sull’amplificazione finanziaria dopo una crisi piuttosto che sulla presa del rischio prima delle crisi. La tesi propone un semplice modello in cui il rischio di credito e di insolvenza e’ modellato endogenamente. Il modello mostra l’esistenza di un trade-off tra quantita’ e qualita’ del credito, il che puo’ avere importanti ripercussioni per la gestione della politica monetaria. Successivamente, la tesi sviluppa un paper empirico e di policy che studia la leva finanziaria delle banche. Si sostiene che le misure tradizionali della leva non possono mostrare un importante peggioramento della qualita’ del capitale delle banche prima della crisi del 2007. Si mostra che la qualita’ di tale capitale e’ progressivamente peggiorata prima della crisi, in particolar modo per le banche commerciali. Viene proposta una misura alternativa della leva finanziaria.This dissertation argues that the transmission mechanism of monetary policy hides a risk taking channel, as loose monetary policy not only increases credit supply but also increases the propensity of banks to take risks. The existing macroeconomic models are ill-designed to identify the forces of this mechanism, as these models either do not have an explicit banking sector, or they focus on ex-post amplification mechanism rather than ex-ante bank risk taking. A simple model is developed, where credit and solvency risk is determined endogenously. The model shows that a trade-off exists between credit quality and credit quantity, and this trade off impacts on the effectiveness of monetary policy. Subsequently, the dissertation develops an empirical, policy paper that investigates banks leverage ratios. It is argued that traditional measures of leverage cannot detect an important decline in bank capital quality before the 2007 crisis. The dissertation shows that capital quality has declined progressively before the 2007 crisis, particularly for commercial banks. A new leverage ratio is proposed.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUTLOSSANI, MARCO ANGELODELLI GATTI, DOMENICO2012-03-01Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1268enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/14912013-06-04T13:52:21Zhdl_10280_51hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1491ESSAYS ON COLOMBIA'S ECONOMIC DEVELOPMENTESCOBAR ESPINOZA, ALVARO ANDRESEconomic development, globalization, sviluppo economicoThis work is divided in two major parts. The first, explores the main features of recent developments of more elaborated theories to understand the functioning of modern economies regarding the close interaction of the nominal stock of money (and how the changes in the money stock are determined) with the rest of the economy, particularly on the economy’s real variables. The second, emphasizes on the understanding of how the Colombian economy works, their past developments and reforms, its structural changes and recent challenges that the economy face to boost sustained growth while reducing income inequality and poverty.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOCAMPIGLIO, LUIGI PIERFRANCO2012-04-27Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1491enpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/18102014-05-21T07:50:34Zhdl_10280_57hdl_10280_692024-03-28T13:14:39Z urn:hdl:10280/1810EFFETTI DELLA RICERCA DI INFORMAZIONI DI SALUTE ONLINE SULLE AZIONI DEL MEDICO E DEL PAZIENTEEFFECTS OF ONLINE HEALTH INFORMATION SEEKING ON PHYSICIAN/PATIENT'S ACTIONSAFFINITO, LETIZIAM-PSI/05: PSICOLOGIA SOCIALESECS-P/07: ECONOMIA AZIENDALEHEALTH COMMUNICATIONS, ONLINE HEALTH INFORMATION SEEKING, PRESCRIPTION APPROACH, PATIENTS' HEALTH BEHAVIOUR, PATIENT-PHYSICIAN RELATIONSHIP, HEALTHCARE OUTCOMES, DTCA, COMUNICAZIONE SANITARIA, RICERCA DI INFORMAZIONI DI SALUTE ONLINE, APPROCCIO PRESCRITTIVO, PRESCRIPTION DRUGS COMMUNICATION, COMPORTAMENTI DI SALUTE DEI PAZIENTI, RAPPORTO MEDICO PAZIENTE, COMUNICAZIONE FARMACI PRESCRITTIVI AL PAZIENTE, PROMOZIONE FARMACI PRESCRITTIVIIl 40 per cento degli intervistati afferma che non ha trovato informazioni esaustive sui rischi e benefici dei farmaci trovati, mentre il 52 per cento afferma che le informazioni trovate hanno aiutato a seguire le indicazioni e i consigli del medico.
Tra i rispondenti che si sono sottoposti a visita medica e che hanno discusso le informazioni trovate online con il proprio medico di fiducia, l'84 per cento ha ricevuto la prescrizione di farmaci. Di questi, solo il 17 per cento riporta che il farmaco prescritto era lo stesso trovato online, il 74 per cento è stato inviato da uno specialista e l'80 per cento ha ricevuto una prescrizione per test diagnostici.
Più della metà dei rispondenti ha anche riportato azioni intraprese dal medico diverse dalla prescrizione del farmaco trovato online.
Il 20 per cento degli intervistati afferma che le informazioni trovate sul farmaco da prescrizione in Internet hanno ridotto il suo / la sua fiducia nel medico, mentre il 41 per cento afferma che lo ha aiutato ad avere una comunicazione migliore con il proprio medico di fiducia.
Nonostante le preoccupazioni sulle conseguenze negative della comunicazione di salute online, non abbiamo riscontrato differenze in termini di effetti sulla salute tra i pazienti che hanno assunto i farmaci “menzionati” online e coloro che hanno preso altri farmaci da prescrizione.We conducted a national online survey about health care experiences associated with digital communication of prescription drugs. 46 percent of the sample (265 adults) found information about prescription drugs during their online search in the last 12 months.
40 percent of respondents agreed they didn’t find exhaustive information about risks and benefits while 52 percent agreed it helped in following their physician’s indications and advise.
Among the respondents who had a physician visit during which health information found online was discussed, 84 percent received a drug prescription with only 17 percent being the same drug found on internet, 74 percent was sent to a specialist and 80 percent received a diagnostic test prescription.
More than half also reported actions taken by their physician other than prescribing the drug brand found online.
20 percent respondents states that info found on the prescription drug in Internet reduced his/her trust in the physician while 41 percent states it helped in his/her communication with physician.
Despite concerns about online health communication’s negative consequences, we found no differences in health effects between patients who took “advocated”/”mentioned” drugs and those who took other prescription drugs.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFIOCCA, RENATOFIOCCA, RENATOCICCHETTI, AMERICO2013-03-25Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1810enpartially_open
0001-01-01T00:00:00Z/9999-12-31T23:59:59Z/hdl_10280_69/didl/100