2024-03-28T19:17:58Zhttp://tesionline.unicatt.it/dspace-oai/request
oai:tesionline.unicatt.it:10280/4082014-05-21T13:37:06Zhdl_10280_53hdl_10280_66Multimodalità e traduzione nei siti web d'ambasciata: un approccio comparativo.MULTIMODALITY AND TRANSLATION IN EMBASSY WEBSITES: A COMPARATIVE APPROACHPEDROLA, MONICAL-LIN/12: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA INGLESEdiplomazia, siti web d'ambasciata, traduzione, localizzazione, diplomacy, Embassy websites, translation, localization.Il presente progetto di ricerca dottorale si colloca nell’ambito del linguaggio delle relazioni diplomatiche bilaterali. In particolare, si occupa di analizzare i siti web delle Ambasciate dell’Australia, del Canada, della Nuova Zelanda, del Regno Unito, e degli Stati Uniti accreditate presso l’Italia e dotate di un sito web in versione bilingue Inglese-Italiano. L’analisi viene affrontata da una duplice prospettiva: multimodale e traduttologica, soffermandosi in particolare sul processo attraverso cui la semiotica visiva di ogni sito e la traduzione dei testi presenti in esso acquistano valore diplomatico.The present work analyses five Embassy websites: the British Embassy website, the Canadian Embassy website, the Australian Embassy website, the USA Embassy website and the New Zealand Embassy website. All of them present a bilingual version (English-Italian). Translated websites lend themselves particularly well to an interdisciplinary study approach that caters both for their intrinsic multimodality and the translation/localization process they have undergone. To this end, the analysis is carried out from a twofold perspective: visual and translational, with a focus on how the visual semiotics of each website and the translated version acquire diplomatic meaning.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAULRYCH, MARGHERITA2009-02-18Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/408enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/4092013-06-04T09:57:53Zhdl_10280_66hdl_10280_53Il ritratto di un dongiovanni "feo, católico y sentimental": le Sonatas di Ramón del Valle-InclánCRIPPA, FRANCESCAL-LIN/05: LETTERATURA SPAGNOLAsonatas, valle-inclán, bradomín, modernismoLa tesi ha per oggetto l’analisi del personaggio protagonista delle Sonatas di Ramón del Valle-Inclán. Fra i migliori esempi di prosa modernista spagnola, le Sonatas sono le “memorias amables” di un dongiovanni “feo, católico y sentimental”: Xavier de Bradomín. Scopo dello studio è dimostrare quali caratteristiche avvicinano il personaggio allo stereotipo tradizionale del dongiovanni e quali lo rendono singolare, moderno e vicino alla personalità eccentrica dell’autore. Il primo capitolo contiene alcuni cenni biografici, un approfondimento sul contesto culturale che fa da sfondo all’attività letteraria di Valle-Inclán, riflessioni sull’atteggiamento assunto dalla critica nei suoi confronti e una prima introduzione ai temi delle Sonatas. Il secondo capitolo è incentrato sull’approfondimento dei contenuti, della lingua e dello stile della tetralogia. Gli ultimi due capitoli sono dedicati all’analisi dei romanzi, con particolare attenzione al confronto testuale che permette di sviluppare il discorso legato all’evoluzione del personaggio e alla relazione che questi stabilisce con l’autore.The dissertation focuses on the analysis of the main character of the Sonatas by Ramón del Valle-Inclán. The four novels can be considered one of the main examples of Spanish Modernist prose and are presented by the author as the “memorias amables” of Xavier de Bradomín, a Don Juan “feo, católico y sentimental”. The dissertation describes the features of this character underlining the differences among the way he is presented in the tetralogy, the traditional features of the Don Juan stereotype and the expression of the originality and modernity of Valle-Inclán’s temperament. The first chapter includes a biographical note on the author, describes his cultural background, the critical panorama of Valle-Inclán’s literary production and the main themes of the Sonatas. The second chapter analyses the contents, language and style of the four novels. The third and fourth chapters provide a comparative analysis of the novels, with a specific interest for the evolution of the character and the main features he shares with his author.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENALIANO, DANTE JOSE'2009-02-18Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/409itpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/4102024-01-24T17:31:25Zhdl_10280_53hdl_10280_66Storia e memoria in Yo el Supremo di Augusto Roa BastosCARINI, SARAL-LIN/06: LINGUA E LETTERATURE ISPANO-AMERICANEAugusto Roa Bastos, Yo el Supremo, storia, memoria, letteratura ispanoamericana, historia, memoria, literatura hispanoamericanaPubblicato nel 1974, Yo el Supremo definisce l’idea di pensiero su parola e approccio alla storia di Augusto Roa Bastos. Sintesi del binomio oralità/scrittura che converge nel bilinguismo paraguaiano, sancisce l’impossibilità di creare un discorso assoluto attraverso il testo storico e il testo letterario. La parola scritta, elemento falsificatore e manipolatore della realtà in quanto portatrice del discorso ufficiale che si identifica con il discorso storico, viene decostruita attraverso dalla contrapposizione con la parola orale, portatrice della memoria viva, che mantiene il discorso collettivo del ricordo. Costruito su una pluralità di testi e voci che si sovrappongono e mostrano la realtà da diverse prospettive Yo el Supremo mette in continuo dialogo la volontà di potere del Supremo iscritta dalla Circular perpetua, con la volontà di libertà delle voci e dei testi che si contrappongono a tale discorso assoluto distruggendolo.Published in 1974, Yo el Supremo defines the ideas on word and history that typify the work of Augusto Roa Bastos as a writer. The synthesis of the duality between orality and writing converges in paraguaian bilinguism and Yo el Supremo sanctions the impossibility of creating an absolutist discourse. The written word falsifies and manipulates the reality that is considered as the bringer of the official discourse of history and it is deconstructed by opposition with the oral word, keeper of the collective memory. Constructed on a plurality of texts and voices that superimpose and reveal reality from different perspectives, Yo el Supremo puts in continuous dialogue the will to power of the Supreme that is described in the Circular perpetua, with the will to freedom of the voices and texts that confront this discourse, destroying it.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENALIANO, DANTE JOSE'2009-02-18Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/410itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/4112010-06-09T09:17:46Zhdl_10280_66hdl_10280_53Spontaneity in American English: face - to - face and movie conversation comparedFORCHINI, PIER FRANCAL-LIN/12: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA INGLESEAmerican English, spoken language, movie language, written-to-be-spoken language, face-to-face conversation, movie conversation, Multi-Dimentional analysis, you know, movie corpora, spoken corpora, inglese americano, linguaggio parlato, linguaggio filmico, linguaggio scritto-per-essere-parlato, conversazione faccia-a-faccia, conversazione filmica, analisi Multi-Dimensionale, you know, corpora filmici, corpora di parlato.La tesi fornisce uno studio empirico relativo agli elementi linguistici caratterizzanti il parlato faccia-a-faccia e il parlato filmico americano, due domini conversazionali solitamente detti differire in termini di spontaneità, essendo il primo generalmente descritto come la quintessenza del linguaggio parlato (in quanto totalmente spontaneo) e il secondo come non-spontaneo (essendo scritto-per-essere-parlato) e, quindi, non adatto a rappresentare l'uso generale della conversazione. Entrambe le analisi (i.e. quella multi-dimensionale, che offre una panoramica generale dei due domini presi in considerazione, e quella più specifica relativa al comportamento linguistico dell’espressione you know) basate su esempi autentici tratti da corpora dimostrano che, nonostante quanto venga generalmente descritto dalla letteratura a riguardo, conversazione faccia-a-faccia e conversazione filmica hanno molti tratti in comune e confutano l’idea che il linguaggio filmico non possa essere rappresentativo dell'uso generale della conversazione.The present dissertation examines empirically the linguistic features characterizing American face-to-face and movie conversation, two domains which are usually claimed to differ especially in terms of spontaneity. Natural conversation is, indeed, considered the quintessence of the spoken language for it is totally spontaneous, whereas movie conversation is usually described as non-spontaneous, being artificially written-to-be spoken and, thus, not likely to represent the general usage of conversation. In spite of what is generally maintained by the literature, both the Multi-Dimensional analysis and the micro-analysis of the functions of you know based on authentic data retrieved from corpora show that the two conversational domains do not differ to a great extent and thus confutes the claim that movie language has “a very limited value” in that it does not reflect natural conversation and, consequently, is “not likely to be representative of the general usage of conversation”.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAULRYCH, MARGHERITA2009-02-18Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/411enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/6902013-06-04T09:57:59Zhdl_10280_53Semiotica dell'eros maschile: rivelazione e sublimazione del desiderio fisico nel soggettivismo lirico di Philip Sidney, John Donne e William ShakespeareSemiotics of male eros: revelation and refinement of the physical desire in the love poetry of Philip Sidney, John Donne and William ShakespeareCORRENTE, MARCELLOL-LIN/10: LETTERATURA INGLESEPoesia rinascimentale inglese, Eros maschile, Desiderio fisico, PlatonismoQuesto lavoro si propone di analizzare attraverso lo studio di tre dei più importanti canzonieri rinascimentali inglesi - "Astrophil and Stella" di Philip Sidney, i "Songs and Sonnets" di John Donne e i "Sonnets" di William Shakespeare - il concetto di eros maschile e quindi l’espressione del desiderio fisico nella sua manifestazione esplicita o implicita all’interno dei numerosi testi che compongono queste tre raccolte poetiche, mettendo in luce non solo la pluralità dei significati che esso assume nella cultura e nella mentalità inglese dell’epoca, ma cercando anche di esplicitare quelle considerazioni e/o valutazioni che emergono, con minore e maggiore rilevanza, dal confronto dei più disparati punti di vista, a vari livelli d’interpretazione testuale.
Un’indagine alla scoperta della plurivocità e dei registri linguistici del codice d’amore: la seduzione verbale, l’esibizionismo maschile, le forme dell’osceno in contrapposizione al platonismo estetico della bellezza ideale e della "cuncupiscientia animae".
Simmetria e senso dei ruoli intra-testuali: l’auto-rappresentazione del poeta, la costruzione della persona amata come oggetto ideale del desiderio fisico, e il voyeurismo del lettore.The main purpose of this research is to analyze three of the major lyric collections of the English Renaissance – "Astrophil and Stella" of Philip Sidney, the "Songs and Sonnets" of John Donne and the "Sonnets" of William Shakespeare – focusing attention on the representation of male eros and the physical desire, as conceived and expressed (in all their explicit or implicit manifestations) in the poetical compositions of the three chansonnieres. In this sense we wish to throw a new light upon the variety of meanings which male eros and the physical desire assume in the English culture and in the mentality of that age, and to make also clear all those aspects and/or assessments which (with more or less relevance) come out at different levels of textual interpretations from the comparison of the most diverse points of view.
The inquiry has been oriented to the discovery of the multi-voiced components and to the analysis of the several registers of the code of love: the study of verbal seduction, male exhibitionism, obscene language in contrast with the aesthetic Platonism concerning the idealized beauty and cuncupiscientia animae.
Sense and symmetry of textual roles: the self-representation of the poet, the outline of the beloved figure, and the voyeurism of the reader.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENACATTANEO, ARTURO2010-03-03Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/690itpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/6892013-06-04T09:58:05Zhdl_10280_53IL ROMANZO EPISTOLARE NELL'INGHILTERRA DEL SETTECENTO: IL CASO DI JANE AUSTENThe epistolary novel in 18th century-England: tha case of Jane AustenBALCONI, PAOLOL-LIN/10: LETTERATURA INGLESEJane Austen, romanzo epistolare, epistolary novel, Lady Susan, InghilterraLa tesi ha per oggetto il romanzo epistolare in Inghilterra nella seconda metà del XVIII secolo, con particolare enfasi sulle opere scritte da donne. Scopo dello studio è dimostrare come Jane Austen, con le sue opere adolescenziali e il suo “Lady Susan”, rappresenti insieme un momento di sintesi e un punto di arrivo del “novel in letters” settecentesco.
In particolare due filoni d’analisi convergeranno verso l’opera austeniana: la prima parte, divisa in tre capitoli, affronta brevemente la storia del romanzo epistolare e della figura della “woman novelist”, analizzando l’importanza dell’opera di Samuel Richardson a metà secolo (cap. 1) e di alcune scrittrici settecentesche quali Sarah Fielding, Charlotte Smith e Frances Burney (cap. 2), per concludersi con l’analisi del “periodo d’oro” del romanzo epistolare inglese, che coincide con gli anni ’80 e ’90 del secolo (cap. 3).
La seconda parte della dissertazione, divisa in quattro capitoli, affronta in modo più specifico la figura di Jane Austen e il modo in cui essa si inserisce all’interno dello sviluppo dello stile e della fortuna del romanzo epistolare. Dopo una breve autobiografia dell’autrice e uno studio dell’epistolario fra lei e la sorella Cassandra (rispettivamente capp. 4 e 5), allo scopo di dare conto dell’importanza che le lettere ricoprirono nella formazione di Jane Austen, il cap. 6 è dedicato agli Juvenilia, vale a dire alle opere scritte fra i 15 e i 20 anni, mentre il cap. 7 affronta in modo più approfondito l’analisi di “Lady Susan”, romanzo che decreta l’abbandono dello stile epistolare da parte della scrittrice di Steventon.The dissertation focuses on the epistolary novel in England in the second half of the eighteenth century, particularly on works written by women. The purpose of this study is to understand how Jane Austen (with her early writings and “Lady Susan”) represents both a synthesis of and a turning point in eighteenth-century novels in letters.
In particular, two fields of study will converge into the works by Jane Austen: the first part, divided into three chapters, focuses on the importance of Samuel Richardson at the middle of the century (chapter 1) and of some woman writers such as Sarah Fielding, Charlotte Smith and Frances Burney (chapter 2), whereas chapter 3 is dedicated to the “golden period” of the English epistolary novel during the ‘80s and ‘90s.
The second part of the dissertation is divided into four chapters and focuses more specifically on Jane Austen’s role within the development of the style and the fortune of the novel in letters. After a short autobiography of the author and an analysis of the correspondence between her and her sister Cassandra (chapters 4 and 5) in order to underline the importance of letters in Jane Austen’s upbringing, chapter 6 is dedicated to the Juvenilia, that is to say the works written between 15 to 20 years of age, while chapter 7 focuses on “Lady Susan”, a novel which represents the renunciation of the epistolary style by the author.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENABENDELLI, GIULIANACATTANEO, ARTURO2010-03-03Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/689itpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/9292011-02-17T02:01:53Zhdl_10280_53hdl_10280_66La Russkaja Jazykovaja Kartina Mira: teorie, metodi di analisi e applicazioniVERSACE, MARIAL-LIN/21: SLAVISTICAL-LIN/02: DIDATTICA DELLE LINGUE MODERNEL-LIN/01: GLOTTOLOGIA E LINGUISTICAquadro linguistico russo del mondo, parole-chiave culturali, concetti glotto-specifici, semantica lessicale, Russian linguistic picture of the world, cultural keywords, language-specific concepts, lexical semanticsLa ricerca offre per la prima volta una disamina ampia, approfondita ed aggiornata degli studi linguistici post-sovietici dedicati alla Russkaja Jazykovaja Kartina Mira; essi dimostrano, attraverso l’analisi semantica delle parole-chiave della lingua russa, l’esistenza di concetti glotto-specifici, e dunque l’esistenza di un quadro del mondo veicolato dalla lingua russa. Nella ricerca viene indagato dapprima il contesto storico-culturale che ha portato al sorgere dell’indirizzo linguistico della RJaKM e viene mostrato il legame esistente tra le ricerche sulla RJaKM e lo sviluppo degli studi di semantica lessicale, nonché l’apporto della linguistica occidentale all’evoluzione della linguistica sovietica. Individuati poi i rappresentanti attualmente più autorevoli degli studi sulla RJaKM - la Scuola di Anna Wierzbicka e la Scuola Semantica di Mosca per la descrizione integrale della lingua e la lessicografia sistemica - si considerano in modo sistematico e comparativo i principi teorici alla base delle rispettive concezioni linguistiche e i metodi di analisi semantica, applicati alla parola russa smirenie, valutandone la loro efficacia. Quindi, si presentano alcune applicazioni della RJaKM e si indicano alcuni strumenti linguistici e lessicografici innovativi, utilizzati o prodotti all’interno di tali studi, particolarmente utili nella didattica della lingua e della linguistica russa. Infine, si offre una valutazione conclusiva del fenomeno studiato, individuando nuove vie di ricerca nell’ambito dell’analisi linguistico-culturale.This dissertation represents the first extensive and updated research of the post-Soviet linguistic studies dedicated to Russkaja Jazykovaja Kartina Mira. These studies demonstrate the existence of specific language ideas through a semantic analysis of the keywords of the Russian language. As a consequence, these studies also display a perspective on the world vehiculated by the Russian language. The research opens with an investigation of the historical and cultural context that lead to RJaKM’s linguistic disposition and it shows the existing link between analysis on RJaKM and the development of the studies on lexical semantics. It also shows how western linguistics contributed to the evolution of Soviet linguistics.
After mentioning the most authoritative and representative experts on RJaKM, such as Anna Wierzkicka’s School and the Moscow Semantic School for the Integrated Description of Language and Systematic Lexicography, this dissertation systematically and comparatively considers the theoretical principles at the base of both schools linguistic ideas and methods of semantic analysis, applying them to the Russian word ‘smirenie,’ and consequently evaluating their effectiveness. As an outcome, this research presents some possible applications of RJaKM and it indicates some innovative linguistic and lexicographic tools which were either employed or even produced at the bosom of RJaKM studies and are especially useful for the teaching of the Russian language and linguistics.
In conclusion, this dissertation offers a final evaluation of the studied phenomena, defining new research paths in the fields of linguistics and cultural analysis.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENABONOLA, ANNA PAOLA2011-02-14Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/929itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/9322013-06-04T09:58:10Zhdl_10280_66hdl_10280_53RUNNING TO PARADISE: UNA LETTURA CUMULATIVA DELLA RACCOLTA RESPONSIBILITIES: POEMS AND A PLAY (1914) DI WILLIAM BUTLER YEATSBARZAGHINI, NICOLETTAL-LIN/10: LETTERATURA INGLESEYeats, Responsibilities, Irlanda, Poeta Pubblico, Ireland, Public Poet.Questa tesi propone una lettura cumulativa della raccolta Responsibilities: Poems and a Play di William Butler Yeats, pubblicata per la prima volta nel 1914 e successivamente inclusa in un’opera di più ampio respiro nel 1916. Questa raccolta si colloca cronotopicamente in un contesto pubblico nel quale le dinamiche sociali irlandesi, tra la fine dell’Ottocento e gli anni venti del Novecento, erano al centro di forze indipendentiste ed in un contesto privato nel quale emerge il prolungato interesse, da parte del poeta, per la costituzione di un’etica pubblica come base per la creazione dell’indipendenza irlandese. Essa diviene, pertanto, una presa di coscienza da parte dell’autore del proprio ruolo di guida, non più solo poetica ma anche sociale, che avrebbe potuto accelerare il processo di riscoperta dell’identità irlandese come requisito fondamentale per l’indipendenza.This thesis deals with the analysis of the collection Responsibilities: Poems and a Play by William Butler Yeats, published for the first time in 1914 and lately included in a wider collection in 1916. Responsibilities was conceived in a public context where the social dynamics in Ireland were subjected to contrasting forces, and in a private context in which the poet conceived the idea that only the constitution of a public ethic could have paved the way to the creation of an independent Irish state. For this reason, this collection can be considered as the beginning of a process of awareness by W. B. Yeats of his role, not only as a poet, in a social process that could have accelerated the rediscovery of the Irish cultural identity as an essential requirement for independence.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAREGGIANI, ENRICO2011-02-14Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/932itpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/9342014-05-23T09:10:30Zhdl_10280_53hdl_10280_66LA TERMINOLOGIA ITALIANO/FRANCESE DELLE ASSICURAZIONI: STUDI STORICI , PROSPETTIVE APPLICATIVE E TRADUTTOLOGICHEAULITTO, SABRINAL-LIN/04: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA FRANCESETerminologia, assicurazioni, tipologie testuali, pratica traduttiva, lessicografia e terminolgrafia. Terminology, insurance, type of textes, translation, lexicography and glossary.Questo lavoro presenta uno studio comparativo dei principali caratteri della terminologia specialistica delle assicurazioni in lingua italiana e in lingua francese, e si propone di approfondire la conoscenza e la descrizione dell’ambito disciplinare in analisi.
L’uso speciale della lingua presuppone una comunicazione efficace, rapida precisa limitata ad un gruppo di esperti del settore che privilegiano un lessico che veicola informazioni chiare e fruibili anche a livello internazionale.
La terminologia rappresenta, quindi, il sapere enciclopedico di una disciplina specialistica, e offre la possibilità di indagare e esplorare le diverse sfaccettature del settore in esame.
Per il nostro lavoro abbiamo sintetizzando in tre momenti le diverse realtà insite nella pratica assicurativa:
1. la storia del settore e le origini della terminologia assicurativa;
2. la rassegna delle fonti di descrizione della materia assicurativa e l’analisi delle tipologie testuali dominanti;
3. gli studi terminologici applicati alla pratica traduttiva, associata ad una rassegna di fonti di lessicografia specialistica.
Al lavoro, infine, sarà allegato un glossario descrittivo della materia assicurativa, inteso come prodotto terminologico dello studio affrontato, con l’obiettivo di fornire uno strumento di consultazione per il pubblico e per i traduttori.This work presents a comparative study of the main characters of insurance terminology in Italian and French language. The special purpose of language requires, fast and accurate communication for a limited group of experts who prefers a language that conveys information clear at an international level. The terminology is, therefore, the encyclopaedic knowledge of a specialized discipline, and offers the possibility to investigate and explore the different aspects of the specialized area.
For our work, we have summarized in three different moments the insurance practice:
1. the history and the origins of insurance terminology;
2. description of the sources of insurance matters and analysis of dominant text types;
3. terminology studies applied to translation practice, with a review of sources of specialized lexicography.
Finally, the work will be attached a descriptive glossary of insurance matters, with the aim to give a reference tool for the public and for translators.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAZANOLA, MARIATERESA2011-02-14Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/934itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/9352013-06-04T09:58:06Zhdl_10280_53hdl_10280_66La "poetica dell'incontrollabilità": l'Endymion di Keats, la lingua e i periodici romanticiThe "Poetics of Uncontrollability": Keats's "Endymion", Language and Romantic PeriodicalsANSELMO, ANNAL-LIN/10: LETTERATURA INGLESEL-LIN/01: GLOTTOLOGIA E LINGUISTICAKeats, Endymion, romantic periodicals, literary criticism, language, linguistics, context, cultural studies, new historicism, poesia romantica, critica romantica, periodici romantici, Blackwood's magazine, Quarterly Review, Edinburgh Magazine, Leigh Hunt, Byron, Shelley, Wordsworth, organic unity, derivation, compounding, derivazione, composti, heroic couplet, rhymes, enjambement, sintassi, traboccamento sintattico, Locke, Foucault, prescriptivism, Campbell, Blair, Murray, Johnson, arbitrariness, control"Endymion" è il traît d'union tra i juvenilia di Keats ("Poems", 1817) e i suoi lavori più conosciuti ("Lamia, Isabella ... and other Poems"). Per sua natura, è un'opera di transizione e quindi concede allo studioso un punto di vista privilegiato sullo sviluppo della poetica e della lingua di Keats. Inoltre, l'"Endymion" è l'opera keatsiana più aspramente contestata dalla critica romantica. Gli studiosi moderni hanno analizzato il problema alla luce di considerazioni socio-politiche, il mio lavoro mira invece ad un'analisi più strettamente linguistica. Ricostruisco il contesto linguistico del diciottesimo e diciannovesimo secolo al fine di spiegare il disagio dei recensori nei confronti di "Endymion". Sostengo che il prescrittivismo del Settecento nasce da una profonda ansia relativa alla lingua, causata dalle teorie di Locke. L'atteggiamento prescrittivista influenza la critica romantica e i critici di Keats in particolare, più di quanto potessero fare considerazioni di natura politica. Analizzo le peculiarità linguistiche e strutturali di "Endymion" al fine di provare che Keats elabora una 'poetica dell'incontrollabilità', una serie di strategie stilistiche e testuali, che violano le convenzioni linguistiche e narrative e che vengono quindi percepite come destabilizzanti e stranianti."Endymion" is the traît d’union between Keats’s juvenilia ("Poems", 1817)and his better known, and, conventionally, ’mature’ works ("Lamia, Is-
abella ... and other Poems", 1820). By its nature, it is a transitional work, and thus gives the scholar special insight into the development of Keats’s poetics and idiom. Moreover, "Endymion" is the Keatsian work which most irritated and provoked contemporary critics; the two pieces
of venomous invective it received in the periodical press of the time have become the stuff of scholarly legend. Recent scholarly work has analysed the language of "Endymion" in socio-political terms; my work focuses on more strictly linguistic concerns.
I reconstruct the linguistic context of the eighteenth and early nineteenth centuries in order to explain the reviewers’ unease with regard to "Endymion". I maintain that eighteenth-century prescriptivism arose from a deep-seated anxiety regarding language, Lockian in origin, and that the ensuing desire to stabilize and therefore control language informed Romantic criticism in general, and the criticism of Keats’s work in particular, more fundamentally than politics could or did. I analyse the imaginative and linguistic markers of
"Endymion" in order to prove that Keats had elaborated a “poetics of uncontrollability”, a series of textual and stylistic strategies, which violated linguistic and narrative standards and were therefore perceived as
unsettling.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENACAMAIORA, LUISA2011-02-14Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/935enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/9302013-06-04T09:58:07Zhdl_10280_53hdl_10280_66“E che diavolo è preso agli italiani?” – Il quadro del sistema politico italiano nella stampa di qualità tedesca"Und welcher Teufel reitet die Italiener?": Das Bild des politischen Systems Italiens in der deutschen Qualitätspresse“Are the Italians leaged with the devil?” - The image of Italy´s political system in Germans quality pressHENSCHEL, JANL-LIN/14: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA TEDESCAmass media, quadro del sistema politico italiano, Massenmedien, Bild des politischen Systems Italiens, image of Italy´s political sistem, Seconda Repubblica, Zweite Republik, stampa di qualità tedesca, Qualitätspresse, corrispondenti esteri, Auslandskorrespondenten, Berlusconi, Prodi, gatekeeping, news bias, news values, content analysis, Inhaltsanalyse, politisches Nationenbild, Frankfurter Allgemeine Zeitung, Frankfurter Rundschau, Der Spiegel, Die Taz, Süddeutsche Zeitung, Die Welt, foreign correspondentsLa tesi si inserisce nella discussione intorno al quadro del sistema politico italiano in Germania e analizza le modalità secondo le quali viene trattata la politica italiana nella stampa tedesca “di qualità” nel periodo della cosiddetta “Seconda Repubblica”. Oltre a presentare l’immagine delle istituzioni, dei partiti e dei candidati alle elezioni politiche nei media tedeschi, il lavoro illustra l’origine della percezione e i processi comunicativi che riducono la complessità della realtà nella cronaca politica estera basandosi sulle teorie di gatekeeping, news bias, news values e framing. L’analisi del lavoro quotidiano dei comunicatori mediali (ca. 90 interviste e questionari) e la content analysis di 1.024 articoli mostrano che il quadro del sistema politico italiano nella stampa tedesca non si caratterizza tanto per una valutazione negativa della politica italiana tout court, quanto piuttosto per una forte personalizzazione – con valutazioni costantemente aggiornate – intorno alle figure dei leader politici. La tesi dimostra infine come, diversamente da quanto avviene per le questioni di politica interna, l’orientamento politico delle testate non condizioni fortemente la cronaca politica estera, bensì come ai corrispondenti venga lasciata estrema libertà nella mediazione culturale tra Italia e Germania e nella valutazione dei fatti e personaggi che compongono il complesso panorama politico italiano.In the ongoing discourse about Italy's political image in Germany, the dissertation adds to the discussion the analysis of the modalities about how the present-day image of Italy's political system is handled in the German media during the so-called “Second Republic”. More than the illustration of Italy´s political institutions, parties and leader images in German media, the paper consults theories of gatekeeping, news bias, news values, and framing handles with the origins of the perception and in particular with the communication processes that reduce the accuracy in political foreign news.
The analysis of journalist's daily work through 90 interviews / questionnaires and a content analysis of 1.024 newspaper articles shows that the media image of Italy's political system is not so much characterized as permanently negative as it is a never-ending personalization of Italy's political leaders. Finally, the dissertation shows the political orientation of newspapers in contrast to national news doesn't significantly influence foreign news. Moreover it was demonstrated the processes of perception and communication that take place in foreign news is determinant. Under these restrictions the correspondents are able to use the scope of development for writing articles and judging the events and the characters of Italy's political system.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAMISSAGLIA, FEDERICAGOBBER, GIOVANNI2011-02-14Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/930DEUpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/9332013-06-04T09:58:07Zhdl_10280_53hdl_10280_66La lingua inglese in Cina: profilo linguistico e socio-culturaleDOPPIATI, ERICAL-LIN/12: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA INGLESEInglesi Globali, World Englishes, China English, ChinglishUn fattore determinante che ha influito sull’enorme espansione dell’inglese nel mondo, nel corso degli ultimi secoli, è stato il ruolo assunto da tale lingua sulla scena mondiale, in particolare nell’ambito economico-culturale: l’inglese è uscito dai suoi confini naturali diventando lingua globale, entrando in contatto con nuovi ambienti e diverse lingue e di conseguenza sviluppando nuove varietà che probabilmente diventeranno in futuro nuove lingue autonome.
Oggi anche in Cina, contrariamente al passato, non molto lontano, si avverte un forte e diffuso desiderio di imparare l'inglese, soprattutto tra le giovani generazioni, tra le persone istruite e preferibilmente tra coloro che vivono in città o che hanno contatti al di fuori dei confini nazionali e che utilizzano l’inglese come lingua della comunicazione scientifica, economica, finanziaria e tecnologia. L’inglese non è più considerato una minaccia, sia culturale che politica dal governo che ne incentiva l’apprendimento. Questa crescita nel numero di persone che imparano e parlano inglese, parallelamente alla diffusione di tale lingua, favorisce la nascita e l’affermazione di una nuova varietà linguistica che va sempre più differenziandosi dall’inglese originario. La presente ricerca si propone di analizzare tale fenomeno di variazione dell’inglese in Cina, attraverso l’osservazione e la rilevazione di dati riguardanti l'uso e le occorrenze del genitivo sassone e di altre strutture premodificatrici del sostantivo, caratterizzanti questa emergente varietà di lingua inglese, indagando al tempo stesso anche alcune sue fondamentali coordinate socio-linguistiche.The crucial factor in the development of English over the last few centuries is its role in the world arena. English has been brought into contact with new environments and languages, and, as a result, has developed into new directions and into new varieties.
In today’s China there is an astounding desire to learn English, especially among the educated and the people living in cities, and to use it as a means of communication outside the national borders. This growth in the number of people, who learn and speak English, seems to be contributing to a distinctive variety. The present research aims at contributing to this field of study by analyzing the use and occurrences of the Saxon genitive, of-constructions, and other noun modification structures within this emerging variety of English and the framework of its sociolinguistic features.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAMAGGIONI, MARIA LUISA2011-02-14Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/933itpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/9282024-01-24T17:34:30Zhdl_10280_53hdl_10280_66Libertà d'avventura e verosimiglianza dei caratteri nel romanzo del Seicento: il caso del Calloandro di Giovan Ambrogio MariniREQUILIANI, VALERIAL-FIL-LET/10: LETTERATURA ITALIANAL-FIL-LET/11: LETTERATURA ITALIANA CONTEMPORANEAL-FIL-LET/14: CRITICA LETTERARIA E LETTERATURE COMPARATECalloandro, Giovan Ambrogio Marini, trama, romanzo, struttura narrativa, romanzo greco, tradizione comica, sistema dei personaggi, realismo psicologico, novel, plot, narrative structure, Greek novels, comic tradition, characters' sistem, psycological realism.La tesi mira a esaminare la genesi del Calloandro di Giovan Ambrogio Marini nel contesto del ricco e dinamico contesto sociale e culturale della Genova della prima metà del XVII secolo. Le pagine prefattorie premesse alle varie edizioni dell’opera rappresentano un contributo importante per la definizione di un genere la cui diffusione non fu accompagnata, in Italia, da uno studio teorico e sistemico. Dopo una ricognizione delle fonti sulla biografia e la produzione letteraria dell’autore, nel primo capitolo viene proposta una sintesi dettagliata della trama del romanzo che illumina gli elementi fondamentali del testo e del genere. Nel secondo, si prosegue con l’analisi della struttura narrativa dell’opera, soffermando l’attenzione sulle tecniche di costruzione dell’intreccio. Quindi, si procede all’individuazione nel romanzo greco d’epoca ellenistica e nella tradizione comica i modelli letterari che influenzarono in modo più significativo la fantasia del Marini nella composizione del Calloandro. Nel quarto capitolo è affrontato il sistema dei personaggi, in cui, tra le molte figure generiche e inconsistenti, si distinguono alcuni personaggi complessi e imprevedibili: questi fanno del Calloandro un esperimento maturo del genere in cui il realismo psicologico di matrice ligure si combina con il gusto per l’avventura proprio dei romanzi di produzione veneta.This thesis examines the origin of Giovan Ambrogio Marini’s Calloandro in Genoa’s rich and dynamic social and cultural context of the first half of the XVII century. Introductory pages to the novel’s various editions represent an important contribution about the novel’s developement in Italy, where the success of the genre wasn’t followed by a theoric and systemic study. After a research on the sources concerning the author’s biography and literary production, the first chapter presents a detailed synthesis of the novel’s plot which fixes some fundamental elements of this kind of work. The second chapter is about the novel’s narrative structure focusing on the techniques of the plot’s building. Then the third chapter describes literary models which influenced Marini’s work, in particular the Greek novels of Hellenism and the comic tradition. The fourth chapter analyses the characters' system: there are some subtle and unforeseeable characters, among many generic and insubstantial figures, that make Calloandro a unpredictable novel in which the psychological realism, typical of Ligurian novels, is combined with the taste of adventure, typical of the Venetian novels.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENA2011-02-14Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/928itpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/9312014-05-26T10:05:42Zhdl_10280_53hdl_10280_66TRA TERRA E CIELO. SPAZIO REALE E METAFORICO IN THE LAND’S END (1834) DI HARRIET MARTINEAUBetween Earth and Heaven: Real and Metaphorical Space in The Land’s End (1834) by Harriet MartineauRANGHETTI, CLARAL-LIN/10: LETTERATURA INGLESEHarriet Martineau, The Land’s End, Poor Laws and Paupers Illustrated, spazio nella letteratura, dimora, interni, leggi inglesi sulla povertà, space in literature, home, interiors, English poor lawsQuesta tesi esamina il significato e il ruolo che lo spazio ha assunto nella vita e nell’opera di Harriet Martineau.
Nella prima parte della tesi l’attaccamento al – o il rifiuto del – luogo, i.e., la casa, è stato ritenuto significativo per lo sviluppo identitario e il senso di benessere esperiti da Martineau.
Il racconto economico di Martineau datato 1834 e intitolato The Land’s End è stato scelto invece quale focus nella seconda parte della tesi – scelta basata sulla possibilità di illustrare una strategia narrativa che si avvale dell’utilizzo concreto e simbolico di immagini spaziali da parte della scrittrice.This dissertation examines the meaning and the role of place in Harriet Martineau’s life and work.
In the first part of the dissertation, the attachment to – or rejection of – place, i.e. home, has been acknowledged as significant in Martineau’s development of self-identity and feeling of well-being.
Moreover, Martineau’s 1834 economic tale entitled The Land’s End has been chosen as the focus for the second part of the dissertation – a choice based on the possibility of showing the woman writer’s narrative strategy and use of space images in both a concrete and symbolic way.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAREGGIANI, ENRICO2011-02-14Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/931itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/9082016-01-08T13:24:16Zhdl_10280_53hdl_10280_66La dimensione interculturale nei dizionari bilingue italiano-franceseLA DIMENSION INTERCULTURELLE DANS LES DICTIONNAIRES BILINGUES FRANçAIS-ITALIENThe intercultural dimension in Italian-French bilingual dictionariesTALLARICO, GIOVANNI LUCAL-LIN/04: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA FRANCESElessicografia bilingue, lessicografia, semantica, interculturalità, traduzione, lessicologia, bilingual lexicography, lexicography, semantics, cross-cultural studies, translation, lexicology, lexicographie bilingue, lexicographie, sémantique, interculturel, traduction, lexicologieLe tesi è volta a esplorare la dimensione interculturale nei dizionari bilingue italiano-francese.
La prima parte propone un approccio teorico alla questione. Prendendo le mosse da una ridefinizione delle nozioni di cultura e interculturalità, un excursus storico permette di delineare le relazioni tra lingue e culture. Vengono affrontati in seguito temi come lo statuto epistemologico della lessicografia bilingue e i suoi rapporti con la linguistica; le aporie derivanti dal concetto di equivalenza; la specificità della traduzione nei dizionari bilingue; gli apporti della semantica alla lessicografia. Un’attenzione particolare viene rivolta alle nozioni di scarto semantico, referenziale e culturale e alle lacune lessicali. Ci siamo infine concentrati sul fenomeno della connotazione e su alcune tradizioni di ricerca che sottolineano il valore culturale della lingua.
La seconda parte è incentrata sullo studio del corpus. L’analisi è stata effettuata sulla lettera A dei quattro dizionari presi in esame (Boch, Garzanti, Hachette-Paravia, Larousse). Si è cercato innanzitutto di sottolineare il valore e la tipologia degli scarti prodotti nell’equivalenza, in particolare di quelli culturali. In seguito, ci si è soffermati sugli esempi a funzione culturale. Infine, un esame delle note culturali e di alcuni falsi prestiti ha consentito di apportare un ulteriore contributo alla problematica.Our thesis aims at exploring the intercultural dimension in Italian-French bilingual dictionaries.
The first part represents a theoretical approach to the issue. A definition of the concepts of culture and cross-cultural precedes a study of the relationships between languages and cultures. After that, the following themes are dealt with: the epistemological status of bilingual lexicography and its relationships with linguistics; the semantic hindrances to equivalence; the peculiarity of translation in bilingual lexicography; the contributions of semantics to lexicography. Special attention is also given to the concepts of semantic, referential and cultural gaps and to the lexical gaps in general. In the last two chapters, the focus shifts to connotation and to some approaches that stress the importance of cultural values in language.
The second part is a corpus-based study on the letter A of four Italian-French contemporary dictionaries (Boch, Garzanti, Hachette-Paravia, Larousse). We have tried, in particular, to emphasize the role and the typology of the gaps occurring in the equivalence, especially of cultural gaps. Then, we focus on culture-bound examples. Finally, we deal with cultural notes and some false borrowings in Italian, in order to show other aspects of equivalence.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAGALAZZI, ENRICAHUMBLEY, JOHN2011-02-11Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/908FRAreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/17932014-05-21T09:50:15Zhdl_10280_53hdl_10280_66Per uno studio del Melkij bes di Fedor SologubTowards a study of Fedor Sologub's The Petty DemonFAVA, MONICAL-LIN/21: SLAVISTICAL-FIL-LET/14: CRITICA LETTERARIA E LETTERATURE COMPARATEMelkij bes, Melkiy bes, Sologub, Teternikov, Il demone meschino, The Petty Demon, bes, demone, Peredonov, Pushkin, decadentismo, malen'kij chelovek, folliaLa tesi propone la vicenda umana e letteraria di Fedor Sologub (1863-1927) con un’analisi dell’opera fondamentale dello scrittore, il romanzo Melkij bes (Il demone meschino), scritto tra il 1892-1902. Si ripercorrono la storia della pubblicazione, i giudizi dei contemporanei, si pongono le basi per una definizione del romanzo. Per l’analisi sono stati scelti alcuni tra i temi principali dell’opera che Sologub interpreta secondo la propria visione del mondo e sviluppa in un costante dialogo con la letteratura russa del passato (in particolare Puškin, Gogol’, Dostoevskij, Čechov). Si esamina il tema del demoniaco, a partire dal titolo Melkij bes e dalla creatura maligna chiamata Nedotykomka; si analizzano poi la figura del “piccolo uomo” e il tema della follia. Una sezione è dedicata anche alla figura di A.S. Puškin così come presentato dal protagonista del romanzo Peredonov, ma anche dallo stesso Sologub attraverso alcuni scritti degli stessi anni o successivi. Un ultimo sguardo va al ruolo dell’intreccio parallelo alla vicenda di Peredonov, la storia di Ljudmila e Saša, che propone soltanto in apparenza un mondo alternativo alla peredonovščina. L’ultimo capitolo è dedicato alla fortuna critica del Melkij bes in Russia e all’estero, con un approfondimento sulle prime traduzioni italiane del romanzo.The dissertation focuses on the human and literary journey of Fedor Sologub (1863-1927), and particularly on the writer’s masterpiece, the novel Melkiy bes (The Petty Demon), written between 1892 and 1902. This work traces the story of the publication, the reactions of Sologub's contemporaries, and lays the basis for a definition of the novel. It analyzes some of the main themes of Melkiy bes, that Sologub interprets according to his own vision of the world, and develops in a constant dialogue with the Russian literature of the past (especially Pushkin, Gogol, Dostoevsky, Chekhov). It examines the theme of the devil, starting from the title Melkiy bes and the evil creature called Nedotykomka; then it analyzes the figure of the "little man" and the theme of madness. A section is also dedicated to the figure of A.S. Pushkin, as presented by the protagonist of the novel Peredonov, and followed by Sologub's conception of the greatest poet of Russia. A reflection is devoted also to the role of the parallel plot of Melkiy bes, the story of Lyudmila and Sasha, that offers only apparently an alternative to the evil world of peredonovščina.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAVITALE, SERENA2013-03-12Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1793itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/14492013-06-04T13:46:59Zhdl_10280_53hdl_10280_66FRANCESE E ITALIANO, LINGUE DELL’IMMIGRAZIONE SENEGALESE A BRESCIA (ITALIA) : INDAGINE SOCIOLINGUISTICAFRANÇAIS ET ITALIEN, LANGUES DE L'IMMIGRATION SÉNÉGALAISE À BRESCIA (ITALIE) : ENQUÊTE SOCIOLINGUISTIQUEFRENCH AND ITALIAN, LANGUAGES OF THE SENEGALESE IMMIGRATION IN BRESCIA (ITALY) : A SOCIOLINGUISTIC SURVEYVERRECCHIA, ELISA CARLA BIANCAL-LIN/04: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA FRANCESEL-LIN/01: GLOTTOLOGIA E LINGUISTICASociolinguistica, Francofonia, Immigrazione, Pratiche linguistiche, Rappresentazioni linguistiche, Senegal, Brescia, Sociolinguistics, Francophonie, Immigration, Linguistic practices, Linguistic representations, Senegal, Brescia, Sociolinguistique, Francophonie, Immigration, Pratiques linguistiques, Représentations linguistiques, Sénégal, BresciaLa tesi presenta un’analisi sociolinguistica del ruolo delle lingue francese e italiano nel contesto dell’immigrazione, in particolare presso la comunità senegalese francofona immigrata a Brescia. Nella prima parte, il primo capitolo è dedicato al Senegal, che viene illustrato nei suoi tratti storici, etnici, culturali, religiosi e di cui viene descritto l’attuale quadro linguistico. Viene anche ricostruita l’evoluzione della diaspora senegalese in Europa e in Italia nelle sue diverse fasi. Il secondo capitolo si focalizza su Brescia, città d’elezione dei migranti senegalesi in Italia, a causa delle sue caratteristiche socio-economiche che la rendono territorio particolarmente adatto alla creazione di reti di solidarietà fra senegalesi e autoctoni. La seconda parte è interamente dedicata all’analisi sociolinguistica delle lingue in gioco in questo contesto d’immigrazione. L’indagine si basa su venti interviste fatte a un campione di senegalesi residenti a Brescia, dalle quali emergono le pratiche linguistiche e le rappresentazioni linguistiche dei soggetti rispetto alle lingue conosciute e parlate. Le conclusioni della tesi consistono in un bilancio d’insieme del lavoro svolto e in una rilettura del metodo adottato per la conduzione dell'inchiesta.This thesis presents a sociolinguistic analysis of the role of French and Italian in the migration context, notably in the community of francophone Senegalese immigrants in Brescia. In the first part, the first chapter is dedicated to Senegal, which is described in its historical, ethnic, cultural, religious and linguistic features. The evolution of the Senegalese diaspora in Europe and Italy is also tackled in its different stages. The second chapter focuses on Brescia, elective hometown of the Senegalese in Italy, because of it socio-economic features which make it a territory particularly favorable to the creation of solidarity networks between Senegalese and Italians. The second part is entirely dedicated to the sociolinguistic analysis of the languages involved in this context. The survey is based on twenty interviews made with a sample of Senegalese immigrants in Brescia, from which the linguistic practices and representations of the subjects, about the languages known and spoken, emerge. In the conclusions of the thesis, a global view on the research carried out and on the method adopted for the survey will be given.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAGALAZZI, ENRICAMOLINARI, CHIARA2012-04-18Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1449FRAreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/12972013-06-04T13:47:13Zhdl_10280_53hdl_10280_66Islam aureo: evoluzione della figura del morisco nel teatro spagnolo dei Secoli d'OroBELLONI, BENEDETTAL-LIN/06: LINGUA E LETTERATURE ISPANO-AMERICANEL-LIN/07: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA SPAGNOLAL-LIN/05: LETTERATURA SPAGNOLAmorisco, stereotipo, teatro, Siglo de Oro, Lope de VegaLa tesi si propone di analizzare il personaggio del morisco nel teatro spagnolo dei Secoli d’Oro. Scopo dello studio è dimostrare che la figura affiora come riflesso dell’immagine stereotipizzata del cristiano nuevo de moro, costruita dai membri della comunità cristiano-vieja. Il primo capitolo è incentrato sull’esposizione delle circostanze storiche che hanno contribuito a determinare, tra i secoli XVI e XVII, la cuestión morisca, identificandone i punti primari a livello socio-politico, geografico ed economico. Allo stesso modo, si intende presentare il protagonista della ricerca, l’individuo ispano-musulmano, contestualizzandolo da un punto di vista religioso, culturale e sociale. Il secondo capitolo comprende lo studio della rappresentazione deformata del soggetto morisco. L’analisi dei meccanismi di stereotipizzazione, messi in atto dalla classe dominante, evidenzia l’effettività di un progetto di discriminazione e marginalizzazione nei confronti degli appartenenti alla minoranza. Al fine di verificare se gli stessi processi si consolidino anche nel discorso letterario dell’epoca, il terzo capitolo della ricerca intende rintracciare la figura all’interno del teatro spagnolo rinascimentale e barocco ed esaminarne l’evoluzione. Nell’ambito del teatro della seconda metà del secolo XVI, l’analisi si sofferma sulle modalità di raffigurazione del personaggio nella produzione di tre significativi autori dell’epoca, Diego Sánchez de Badajoz, Juan Timoneda e Lope de Rueda. In un secondo momento, l’attenzione si focalizza sull’osservazione del ruolo che ricopre la figura all’interno di un corpus di nove commedie di Lope de Vega, esaminando nello specifico quattro aspetti del procedimento comico di cui sembra essersi servito il Fénix per ribadire la categorizzazione sociale anche a livello letterario.The dissertation focuses on the analysis of the character of the morisco in the Spanish Golden Age theatre. The aim of the study is to demonstrate that the figure emerges as a reflection of the stereotyped cristiano nuevo de moro image constructed by the members of the cristiano viejo community. The first chapter concentrates on the description of the historical circumstances that have contributed to determine, between the 16th and 17th centuries, the cuestión morisca, identifying its main aspects from a socio-political, geographical and economic points of view. Meanwhile, the protagonist of our research, the Hispano-Muslim individual, is also examined from a religious, cultural and social perspectives. The second chapter provides the study of the deformed representation of the morisco subject. The analysis of the social stereotyping mechanisms reveals the efficiency of a discriminating scheme arranged by the ruling class towards the historical morisco figure. In order to verify whether the same processes are also enclosed in the literary discourse of the time, the third chapter aims to detect the figure in the Spanish Renaissance and Baroque theatre and to examine its evolution. Firstly, the analysis focuses on how the character is represented in the production of three main authors of the second half of the 16th century, Diego Sánchez de Badajoz, Juan Timoneda and Lope de Rueda. Afterwards, the attention concentrates on the observation of the role that covers the figure of the morisco in a corpus of nine plays written by Lope de Vega, especially on four aspects of the comic procedure which seem to have served to the author to reaffirm the social categorization also on the literary level.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENALIANO, DANTE JOSE'2012-03-02Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1297itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/12882013-06-04T13:49:54Zhdl_10280_53hdl_10280_66Penelope riscritta : Analisi comparata ed interpretazione critica di un tema letterarioLEPORI, EMANUELA CAROLINAL-LIN/10: LETTERATURA INGLESEL-FIL-LET/14: CRITICA LETTERARIA E LETTERATURE COMPARATEPenelope, Odissea, personaggio femminile, Odyssey, female characterIn questa tesi si analizza il tema di Penelope dal punto di vista della letteratura comparata, alla luce di una selezione di critica recente e con l'intento di redigere una breve serie di saggi critici che siano redatti in varia estensione ed esibiscano tagli differenti. Indagato è quindi, a partire dal testo omerico e poi ovidiano dell'antico personaggio mitologico femminile, un ventaglio di opere poetiche e narrative che ne ripropongono la figura, ricreandone altresì i motivi, all'interno della letteratura occidentale del XX e XXI secolo, in particolare di quella inglese.In this dissertation I analyze the theme of Penelope from the point of view of comparative literature, in the light of a selection of recent criticism, and with the aim of writing a short series of critical essays that are shaped in various sizes and show a different composition. Starting from Homer's and then Ovid's text of this ancient female mythological character, I thus investigate a choice of poetic and narrative works which renew her figure, by also recreating her motives, within the domain of Western literature of the twentieth and twenty-first century – particularly English literature.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENACATTANEO, ARTURO2012-03-02Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1288itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/12892013-06-04T13:50:11Zhdl_10280_53hdl_10280_66POETICA DELLA SIMILITUDINE E DELLA METAFORA IN GASPARD DE LA NUIT DI ALOYSIUS BERTRAND : DALLA TEORIA ALL'APPLICAZIONESORRENTI, ANNA CARMENL-LIN/04: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA FRANCESESimilitudine, Metafora, Aloysius, Bertrand, Gaspard, de la Nuit, Similitude, Métaphore, Simile, MetaphorIl nostro lavoro nasce dall’esigenza di voler delineare i confini tra metafora e similitudine al fine di distinguere il campo d’indagine di ognuna delle due figure. Il rapporto analogico che le caratterizza ha provocato nel tempo un’associazione costante tra i due procedimenti retorici che tendono, pertanto, ad essere sovrapposti. La nostra tesi si propone di dimostrare che seppur si tratti di due figure affini, similitudine e metafora si realizzano attraverso processi stilistici diversi. Questo studio presenta due grandi parti: una prima parte teorica e una seconda parte applicativa.
La prima consta di tre capitoli: nel primo abbiamo esaminato le diverse definizioni che, nel corso degli anni, sono state assegnate alla similitudine e alla metafora; nel secondo, abbiamo presentato le teorie che, nel differenziare le due figure, hanno confuso, a nostro avviso, i loro campi d’indagine; nel terzo capitolo abbiamo analizzato e descritto il procedimento comparativo.
Nella seconda parte, abbiamo applicato alla raccolta poetica Gaspard de la Nuit di Aloysius Bertrand, le analisi teoriche presentate nella prima parte del nostro lavoro. Per ogni testo poetico è stato affrontato uno studio di tipo linguistico e retorico: abbiamo analizzato le varie tipologie di similitudini e di metafora presenti in ciascun componimento.The purpose of this work has its origins in the necessity of defining the boundary between metaphor and simile in order to demarcate the analytical fields corresponding to the two figures. The analogical relationship that characterizes them has provoked over the course of time a constant association between the two rhetorical procedures which have thus tended to become overlapped. This thesis intends to demonstrate that even though treating of related figures, simile and metaphor are produced by means of different stylistic procedures. This study is divided into two main parts: the first theoretical and the second of practical application.
The first part consists of three chapters: in the first are examined the diverse definitions that have been assigned over the course of time to simile and to metaphor; the second presents theories which, in differentiating the two figures, have only served to confuse the fields of inquiry; in the third chapter the comparative method is analyzed and described.
In the second part of the thesis the theoretical analyses presented in the first part of the work are applied to Gaspard de la Nuit, a collection of poetry by Aloysius Bertrand. Each text is subjected to a linguistic and a rhetorical analysis, thus analyzing the various typologies of similes and metaphors present in each of the compositions.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAVERNA, MARISAVANHESE, GISELE2012-03-02Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1289itpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/12902013-06-04T13:50:15Zhdl_10280_53hdl_10280_66Il teatro di Rabelais : la poetica del genere totale nel "Gargantua et Pantagruel"Rabelais's Theatre. The poetics of total genre in the "Gargantua et Pantagruel"CAVALLERI, ALBERTOL-LIN/03: LETTERATURA FRANCESEL-ART/05: DISCIPLINE DELLO SPETTACOLOL-FIL-LET/05: FILOLOGIA CLASSICAFrançois Rabelais, Rinascimento francese, teatro medievale, letteratura francese, poetica, French Renaissance, Medieval Theatre, French Literature, PoeticsLa tesi affronta il problema della teatralità presente nel romanzo di François Rabelais (1483-1553). La scrittura dell’umanista contamina i generi letterari attivi tra tardo Medioevo e Rinascimento, recupera le forme dei generi classici greco-latini e sfrutta la forza vivente delle pièces teatrali francesi. La mescolanza di tutti questi materiali produce una poetica coerente, volta al potenziamento della visione del mondo, che trova nella teatralità la sua evidenza più forte. Ribaltando la prospettiva degli studi critici precedenti, il lavoro analizza l’opera secondo un "découpage" delle categorie teatrali principali: il tempo, lo spazio, il pubblico, il testo e l’attore. Il risultato finale è l’emersione di una teatralità strutturale, diffusa nell’intero romanzo tramite diversi meccanismi: l’ambiguità tra diegesi/mimesi e tra lettura/ascolto, il dialogo tra narratore e lettori, la compresenza di pubblico e personaggi recitanti, le indicazioni di una spazialità performativa, l’importanza della gestualità e della vocalità, la musicalità teatrale della lingua, il lessico specialistico della messinscena, i temi del travestimento, del "théâtre du monde" e del "théâtre anatomique".The dissertation focuses on the connection between François Rabelais’s Gargantua et Pantagruel and the theatre. Rabelais’s writing possesses generic characteristics, typical of the late Middle Ages and early Renaissance periods; it also presents generic forms derived from Greek and Latin literature, and is endowed with the vitality of French medieval theatre. The mingling of these materials results in a coherent poetics expressed through pervasive theatrical elements, and aimed at amplifying the reader’s worldview. Previous scholarly perspectives are here “overturned”, for analysis is built on fundamentally theatrical categories: time, space, audience, text and actor. Theatricality proves to inform the very structure of Rabelais’s work and manifests itself in the alternation of diegesis and mimesis; in the ongoing dialogue between narrator and readers/listeners; in the co-presence of audience and characters/players; in the indications of performative spaces; in the emphasis on gesture and voice; in the theatrical musicality of language; in the specialist vocabulary of the mise-en-scène and the themes of disguise, théâtre du monde and théâtre anatomique.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAMILANESE, GUIDO FABRIZIO2012-03-02Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1290itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/12912013-06-04T13:50:17Zhdl_10280_53hdl_10280_66Studi per una ridefinizione del concetto di ClassicoStudies for a redefinition of the notion of ClassicDINISI, MARIA GRAZIAL-LIN/01: GLOTTOLOGIA E LINGUISTICAL-FIL-LET/14: CRITICA LETTERARIA E LETTERATURE COMPARATEL-FIL-LET/05: FILOLOGIA CLASSICAclassico, canone, classic, canonIl termine Classico ha accumulato molte valenze; certamente moltissimi studiosi hanno affrontato la questione, ma si è rivelata opportuna una revisione del tema.
La risposta alla domanda "Che cosa è un classico?" è cercata attraverso un'analisi terminologica che indaghi la nascita della categoria e del termine e le diverse accezioni di questo. Segue un'indagine cronologica dei contributi letterari alla questione nel corso della storia della cultura occidentale
Il Classico, classificato come "di fondazione" o "di consolidamento", emerge come summa delle categorie di Bello, Buono, Vero e Uno. Ha inoltre delle limitazioni in termini di tempo, genere e grado. La più importante implicazione di questa tesi riguarda la responsabilità del mondo delle lettere nella conservazione o nella trasformazione della civiltà e cultura occidentale al contatto con
altre civiltà o all'emergere degli effetti della globalizzazione.The term Classic has accumulated different meanings. Surely many scholars have tackled over this matter, and yet it is right to review this notion.
I have tried to answer the question “what is a Classic?” by analyzing the term and by tracing it back to its birth and uses over the centuries. Then I have also made inquires about the literary contributions to the debate in the history of western culture.
Classified as the “foundation” and the “canonization”, the Classic emerges as the “summa” of the categories of the Beautiful, the Good, the True and the Sole. Furthermore this notion is limited in terms of time, literary genre and degree. The most important implication of my dissertation is the responsibility that the literary world holds in keeping and transforming the western civilization and culture when they get in touch with others and when globalization emerges.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAMILANESE, GUIDO FABRIZIO2012-03-02Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1291itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/11882014-05-21T12:41:48Zhdl_10280_53hdl_10280_66La perifrasi tra retorica e stilistica: l'esempio di Charles BaudelaireLA PÉRIPHRASE ENTRE RHÉTORIQUE ET STYLISTIQUE: L'EXEMPLE DE CHARLES BAUDELAIREThe periphrasis between rhetoric and stylistics: the example of Charles BaudelaireLOCATELLI, FEDERICAL-LIN/03: LETTERATURA FRANCESEperifrasi, retorica, stilistica, sinonimia, Charles Baudelaire, Fleurs du Mal, Simbolismo, périphrase, rhétorique, stylistique, synonymie, Charles Baudelaire, Fleurs du Mal, SymbolismeLa presente tesi si pone l'obiettivo di analizzare la figura retorica della perifrasi nel tentativo di offrirne una definizione teorica esaustiva, a partire dal valore che le è conferito nella poetica di Charles Baudelaire. Dopo aver tracciato, da un punto di vista storico, la riflessione linguistica elaborata dal fondatore del Simbolismo francese, ci proponiamo di illustrare le ragioni che giustificano la ricorrenza della figura stilistica nella gamma delle esigenze espressive del movimento letterario della fin de siècle. Successivamente, interrogando la struttura linguistica e retorica di alcuni componimenti delle Fleurs du Mal, cercheremo di dimostrare come la perifrasi divenga, nello stile di Charles Baudelaire, lo strumento appropriato all'espressione dell'oggetto della Poesia, una materia invisibile e "inconnue", come la definisce il poeta, che l'artista deve plasmare al fine di conferirle una forma adeguata e intellegibile. Sulla base di tali presupposti, svilupperemo un discorso critico e ermeneutico sull'attività poetica baudelairiana, provando a delinearne la finalità ultima: la volontà di nominare ("perifrasticamente") l'Inconnu o l'Infini. Il linguaggio delle Fleurs du Mal sembrerebbe tradurre la mira artistica di rivelare l'Assoluto che si nasconde nell'apparenza transitoria della realtà e di restituirlo in una forma eterna: il testo poetico.
Giungeremo pertanto a dimostrare come le strategie retoriche, le scoperte stilistiche e le scelte linguistiche esibite da Charles Baudelaire inaugurino la via intrapresa dalla poesia moderna, ossia la ricerca di una scrittura ermetica, la forma adeguata al contenuto trascendente dell'arte.This thesis analyses the periphrastic figure and aims to provide a theoretical definition of the trope based on its usage in the poetics of Charles Baudelaire. Through a historical restitution of the linguistic reflections expounded by the founder of French symbolism, the aim is to identify reasons behind the recurrence of this stylistic figure within the particular symbolic economy of the French fin de siècle literary movement. By exploring the linguistic and rhetorical structure of certain poems within the Fleurs du mal, I will identify ways in which the trope becomes both an appropriate tool for expressing the poetic object, and an invisible and “unknown” element, as Baudelaire puts it, to which the poet must give an appropriate and intelligible form. From there, I aim to outline the objectives of Baudelairian poetry, in other words, to identify (“periphrastically”) the “unknown,” and to reveal how Baudelaire’s language conveys his artistic desire both to reveal the hidden Absolute that lies beneath reality and to render it in an eternal form: the poem. Baudelaire’s rhetorical devices, stylistic innovations, and linguistic choices seem to establish the route taken by modern poetry, that is, the search for a hermetic mode of writing, or even for the appropriate form its transcendental content might take.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENACOURTOIS, JEAN-PATRICEVERNA, MARISA2012-02-09Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1188FRAopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/12982013-06-04T13:45:44Zhdl_10280_66hdl_10280_53Il lessico del cacao: analisi Terminologica e Tipologie TestualiZANETTI, MARINAL-LIN/07: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA SPAGNOLAlingua spagnola, terminologia, lessico cacao, spanish language, terminology, cocoa vocabularyLa tesi ha per oggetto l’analisi dei principali caratteri del lessico del cacao attraverso un’indagine in prospettiva terminologica. Il lavoro parte dalla storia del cacao per tracciare le origini del lessico specialistico. Lo studio lessicale comincia proprio con i termini emersi in questa prima fase di ricerca. Il confronto tra i profili definitori delle stesse voci in testi diversi e la considerazione delle tipologie testuali di un ambito determinato, ha permesso di individuare le principali caratteristiche linguistiche dei discorsi normativo, tecnico e divulgativo.
Con questo lavoro si è tentato di evidenziare la produttività del lessico del cacao dal punto di vista terminologico tramite lo svolgimento di un’indagine da varie prospettive e, insieme, alcune tra le possibilità offerte dall’ampio spettro di realizzazioni possibili degli studi in terminologia.The dissertation focuses on the analysis of the main characters of cocoa language through a terminological perspective. The work starts from cocoa history in order to trace the origins of specialized vocabulary. The lexical study begins with the terms emerged during this first moment of investigation. The comparison among definitions of the same words in different texts and the analysis of text types in a particular field, bring to light the main linguistic characters of normative, technical and informative discourses.
The work aims at underlining the productivity of cocoa lexicon from a terminological point of view, through an analysis from different perspectives and some of the possibilities offered from the broad spectrum of terminological studies.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENALIANO, DANTE JOSE'2012-03-02Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1298itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/17982014-05-26T09:18:43Zhdl_10280_53hdl_10280_66Sequenze ricorrenti in un corpus di comunicazioni mediate dal computer di apprendenti di ingleseRECURRENT SEQUENCES IN A LEARNER CORPUS OF COMPUTER-MEDIATED COMMUNICATIONPAVESI, CATERINAL-LIN/12: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA INGLESEL-LIN/02: DIDATTICA DELLE LINGUE MODERNEL-LIN/01: GLOTTOLOGIA E LINGUISTICAlearner English, recurrent sequences of words, lexical bundles, CMC, computer-mediated, phraseology, corpus, learner corpora, asynchronous chats, advanced learners of English, register failures, learner English writing, learner English speech, informality, apprendenti di inglese, sequenze ricorrenti di parole, comunicazione mediata dal computer, corpora di interlingua, chat asincrone, inglese avanzatoLa tesi si colloca nell'ambito di studi sulla fraseologia nell'inglese prodotto da apprendenti. Presenta uno studio empirico delle sequenze di parole più ricorrenti in un corpus di inglese prodotto da apprendenti di livello avanzato durante chat asincrone in contesto universitario italiano. Secondo la letteratura d'area, sia nella lingua scritta che in quella parlata, le sequenze di parole degli apprendenti rivelano una scarsa attenzione alla variazione del registro a seconda del mezzo di comunicazione usato. Al fine di verificare la presenza di questa caratteristica in un tipo di comunicazione che si trova in posizione intermedia tra i due poli del continuum esistente tra parlato e scritto, la presente ricerca ha analizzato quantitativamente e qualitativamente le sequenze di parole più frequenti nel corpus di comunicazioni mediate dal computer (CMC) raccolto nell'ambito della presente ricerca. Successivamente, le sequenze più frequenti sono state confrontate con quelle estratte da due corpora di interlingua inglese prodotta da apprendenti italofoni, uno di testi scritti (ICLE, Granger et al. 2002) e uno interviste orali (LINDSEI, Gilquin et al. 2010 ). Il confronto ha rivelato che le sequenze più ripetute dagli apprendenti hanno caratteristiche distintive nei vari media e supporta solo in parte i precedenti studi in materia. Ciò è probabilmente dovuto sia alle caratteristiche di informalità e immediatezza della comunicazione mediata dal computer, che ai vantaggi motivazionali e al diverso tipo di elaborazione linguistica connaturato alla CMC. Per l'apprendente la CMC non presenta la stessa pressione comunicativa del parlato e, allo stesso tempo, egli ha la possibilità di monitorare la propria produzione in quanto distanziata da sé dal mezzo elettronico.The present dissertation contributes to studies of phraseology in learner English. It is an analysis of recurrent sequences of words in a corpus of learner Computer-mediated Communication. English, collected by means of asynchronous chats in an Italian university context. Previous research has argued that the use of recurrent word sequences plays a major role in learner English fluency both in writing and in speech, and is one of the factors behind learner English register failures. Using a corpus-driven approach, the study analyses the most frequent word sequences extracted from the specially compiled Learner Chat Corpus (LCC). To determine the level of adaptation of learner English to different registers, data regarding 3-word sequences from LCC is compared with the Italian subcomponents of a well-known corpus of learner writing (ICLE, Granger et al. 2002) and a corpus of learner speech (LINDSEI, Gilquin et al. 2010 ). The cross-corpus comparisons provide evidence that learners employ combinations which make their English suitable to the mode they are using for communication. Quantitative and qualitative findings from the present research support only in part previous studies of learner English in terms of recurrent sequences. This is probably due both to the informality and spoken-like quality of CMC, and to its motivational advantages and processing differences connected to the fact that learners can monitor their output while communicating because learner language production is distanced by the electronic means.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAMURPHY, AMANDA CLARE2013-03-12Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1798enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/18112014-05-21T08:04:33Zhdl_10280_53hdl_10280_66Un'Analisi della Variazione Lessicale Regionale Nell’Inglese di California Attraverso le Ricerche in Rete Limitate per SitoAN ANALYSIS OF REGIONAL LEXICAL VARIATION IN CALIFORNIA ENGLISH USING SITE-RESTRICTED WEB SEARCHESASNAGHI, COSTANZAL-LIN/12: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA INGLESEdialettometria, dialettologia, sociolinguistica, geografia linguistica, dialetti, inglese in California, variazione lessicale, ricerche in rete limitate per sito, statistica spaziale, analisi dei fattori, analisi dei cluster gerarchica, dialectometry, dialectology, sociolinguistics, language geography, dialects, California English, lexical variation, site-restricted web searches, spatial statistics, factor analysis, hierarchical cluster analysisLo studio esamina la variazione lessicale regionale in forma scritta nell’inglese standard in California. Attraverso ricerche in rete limitate a 336 siti di giornali online con sede in 270 città in California, vengono raccolti i valori di 45 variabili continue di alternanze lessicali e quindi calcolati come proporzioni. Tecniche statistiche di autocorrelazione spaziale globale e locale analizzano i valori. I risultati delle analisi, riportati in 90 mappe, confermano la distribuzione regionale delle variabili in California. Le 45 variabili lessicali sono poi esaminate con tecniche statistiche multivariate per individuare le relazioni linguistiche tra le città della California esaminate. L’analisi fattoriale, che rappresenta il 50,5% della variazione nei dati, evidenzia tre aree nella distribuzione regionale lessicale: nord/sud, urbano/rurale, e aree centrali e basso meridionali/aree alto meridionali e del nord. L’analisi dei cluster gerarchica distingue inoltre sei regioni dialettali principali in California: quella del Nord, quella di Sacramento-Santa Cruz, quella della San Francisco Bay Area, quella centrale, quella alto meridionale, e quella basso meridionale. Cinque mappe multivariate sono fornite nella tesi. La spiegazione dei risultati si basa sia su modelli di insediamento storico che su una spiegazione socio-culturale, che si riflettono nel linguaggio in California.The study examines regional lexical variation in written Standard California English. The valuesof 45 continuous lexical alternation variables are gathered through site-restricted web searches in 336 online newspaper websites based in 270 locations in California and then calculated as proportions. Statistical techniques analyze global and local spatial autocorrelation values. The results of the analysis, reported in 90 maps, confirm the regional distribution of the variables in California. The 45 lexical variables are then analyzed with multivariate techniques to identify the linguistic relations between the surveyed California cities. Factor analysis, which accounts for 50.5% of the variation in the data, highlights three areas in the regional lexical distribution: north/south, urban/rural, central and lower southern/upper southern and northern areas. The hierarchical cluster analysis also distinguishes six major dialect regions in California: the North dialect region, the Sacramento-Santa Cruz dialect region, the San Francisco Bay Area dialect region, the Central dialect region, the Upper Southerns dialect region, and the Lower Southern dialect region. Five multivariate maps are provided in the thesis. The explanation of the results is based both on historical settlement patterns and on a socio-cultural explanation, which are reflected in the language in California.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENASPEELMAN, DIRKMAGGIONI, MARIA LUISA2013-03-12T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1811enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/18122013-06-04T13:54:25Zhdl_10280_53hdl_10280_66LA TERMINOLOGIA FRANCESE DELLA MODA: DIMENSIONI STORICHE E APPLICATE NELL'ANALISI DEL VÊTEMENT D'EXTÉRIEURThe French Terminology of Fashion: Historical and Applied Dimensions in the Analysis of the OuterwearBONADONNA, MARIA FRANCESCAL-LIN/04: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA FRANCESEterminologia, moda, abbigliamento esterno, diacronia, sincronia, tipologie testuali, prodotti terminologici terminology, fashion, outerwear, diachrony, synchrony, text types, terminology productsIl presente lavoro si inserisce nel filone degli studi terminologici francesi con l’analisi della terminologia della moda, di cui è indagato, quale campo di ricerca privilegiato, il settore del vêtement d’extérieur. Viene adottato un modello descrittivo ampio, fondato sulla riconciliazione teorica e metodologica tra diacronia e sincronia e su un approccio interdisciplinare alla disciplina terminologica.
Lo studio è articolato in due parti: la prima sezione è dedicata alla ricostruzione della terminologia del vêtement d’extérieur in diacronia. Dopo una premessa metodologica circa la redazione delle schede terminologiche, è tracciato il percorso che conduce, dal ristretto nucleo di unità terminologiche in antico francese, alla complessa rete lessicale nel francese contemporaneo.
Nella seconda sezione, sono approfondite le dimensioni applicate, che vanno dall’elaborazione informatica di ontoterminologie allo studio della variazione terminologica in contesti professionali eterogenei, fino alla rassegna di prodotti lessicografici e terminografici della moda, in contesti di comunicazione monolingue e plurilingue.
Infine, dopo aver enucleato l’approccio alla terminologia, si ripercorrono i risultati salienti della ricerca e si delineano ulteriori prospettive di indagine.This work analyses the French terminology of fashion, particularly the field of the outerwear, within the framework of French terminological research. A broad descriptive model is adopted, based on the theoretical and methodological reconciliation between diachrony and synchrony, as well as on an interdisciplinary approach to terminology.
The study is divided into two parts: the former is devoted to the historical reconstruction of the outerwear terminology. After a methodological introduction about term records, we trace the path leading from the small group of terminological units in Old French to the complex lexical network in contemporary French.
In the latter section, the applied dimensions are explored, including the construction of “ontoterminologies”, the study of terminology variation in heterogeneous professional contexts, and the list of lexicographical and terminographic resources for fashion, both in monolingual and multilingual communication.
Finally, the description of the approach to terminology is followed by the main results of the research and by further perspectives of study.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAZANOLA, MARIATERESA2013-03-12Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1812itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/18132014-05-26T08:15:56Zhdl_10280_53hdl_10280_66Malinconia, degenerazione e abitudine in Herman Melville, Joseph Conrad e Samuel Beckett. Tre figure di rifiuto del lavoroBELLINI, FEDERICO ALBERTOL-FIL-LET/14: CRITICA LETTERARIA E LETTERATURE COMPARATEL-LIN/11: LINGUE E LETTERATURE ANGLO-AMERICANEL-LIN/10: LETTERATURA INGLESEHerman Melville, Joseph Conrad, Samuel Beckett, lavoro, rifiuto del lavoro, malinconia, degenerazione, abitudine, tematologia, work, refusal of work, melancholy, degeneration, habit, thematologyQuesto studio riguarda le rappresentazioni letterarie del rifiuto del lavoro nei testi di Herman Melville, Joseph Conrad e Samuel Beckett. Nell'introduzione mi occupo della definizione del rifiuto del lavoro quale tema letterario e delle questioni metodologiche connesse a tale problema. Al fine di situare l'analisi del tema in un più ampio contesto, i tre capitoli successivi si concentrano ciascuno su un autore in relazione a un 'sottotema': rispettivamente malinconia, degenerazione e abitudine. Il rifiuto del lavoro in Herman Melville, e in particolare in "Bartleby", emerge come una reazione contro la malinconia e il Romanticismo. "The Nigger of the 'Narcissus'" di Joseph Conrad appare invece quale un modo di affrontare degenerazione e decadenza. Infine, l'abitudine si rivela un tema centrale dell'opera di Samuel Beckett: un'analisi delle fonti e dell'evoluzione di esso nelle sue opere offre una prospettiva d'interpretazione della sua produzione letteraria. L'ultimo capitolo affronta infine il modo in cui queste diverse traiettorie creative costituiscono diversi aspetti o fasi dello stesso fenomeno, e rappresentano manifestazioni di simili processi creativi.This study concerns the literary representations of the refusal of work in the works of Herman Melville, Joseph Conrad, and Samuel Beckett. In the introduction I deal with the definition of refusal of work as a literary theme and with the methodological issues of the chosen approach to the topic. In order to situate the analysis of the main theme in a broader context, each of the following three chapters focuses on one of the authors in relation to a sub-theme: melancholia, degeneration, and habit, respectively. The refusal of work in Herman Melville, and particularly in Bartleby, emerges as a reaction against melancholy and Romanticism. I read Joseph Conrad's The Nigger of the "Narcissus" as a way of approaching a theory of degeneration and decadence. Finally, I identify the centrality of habit to Samuel Beckett's oeuvre: an examination of the sources and evolution of this theme in his oeuvre, provides a more nuanced understanding of his aesthetic project. My final chapter addresses how these very different aesthetic trajectories function as different facets, or stages, of the same phenomenon, and as manifestations of very similar creative processes.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENACATTANEO, ARTURO2013-03-12Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1813itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/17942013-06-04T13:55:22Zhdl_10280_53hdl_10280_66LA DIDATTICA DELL'ITALIANO AD APPRENDENTI STATUNITENSI. PROGETTARE UN SILLABOSOFFIANTINI, CARLOTTAL-LIN/02: DIDATTICA DELLE LINGUE MODERNEItaliano negli Stati Uniti, didattica dell'italiano, apprendimento linguistico, studio all'estero, sillabo, competenza interculturale, valutazione, Italian in the United States, Italian Language teaching, language learning, study abroad, syllabus, intercultural competence, assessmentsLa tesi di ricerca traccia un quadro dell’insegnamento dell’italiano agli studenti undergraduate statunitensi.
Attraverso l’analisi della tradizione di studio e insegnamento delle lingue straniere negli Stati Uniti, si conosce il retroterra formativo di provenienza di questi studenti e, mediante la riflessione sui contenuti dei documenti ufficiali della didattica delle lingue, si individuano gli obiettivi della glottodidattica statunitense per l’educazione linguistica e culturale dei propri cittadini.
Si affronta poi il tema dello study abroad mediante l’analisi di: dati sulle scelte degli studenti, programmi universitari statunitensi presenti in Italia, studi americani circa l’importanza delle percezioni degli studenti durante il processo di apprendimento.
L’indagine condotta presso le classi di un Istituto americano di Milano, permette di delineare un profilo dello studente statunitense e di capire le sue aspettative sul corso e sul docente di lingua.
Alla luce di tutte le osservazioni precedenti, si procede con la discussione della natura del sillabo in ambito statunitense e italiano, e si conclude con la progettazione di un sillabo adatto alle esigenze degli studenti statunitensi: la scelta di un sillabo interculturale rappresenta l’incontro delle tradizioni glottodidattiche, statunitense ed europea, e permette allo studente di sviluppare quelle competenze richieste dal mondo globalizzato del ventunesimo secolo.The research explores didactic aspects of teaching the Italian language to American undergraduate students.
In considering the tradition of foreign language education and the contents of the official existing frameworks for the teaching of languages in the United States, the research underlines the diverse educational backgrounds of American foreign language students who come to Italy in a study abroad program.
The study abroad experience is discussed through data on students’ motivation to choose a study abroad program, and students’ perceptions about their language learning process while they’re in a foreign context.
The survey conducted among Italian language students of an American Institute in Milan demonstrates the different academic and linguistic reality students encounter when they come to study in Italy, and their expectations on the course and on the teacher.
The dissertation moves on the analysis of the format of the foreign language syllabus and discuss the differences between the American syllabus and the Italian syllabi: designing a culture-based syllabus is the key to improve students’ intercultural competence, in line with the purposes of the United States and European foreign language education program.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAZANOLA, MARIATERESA2013-03-12Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1794itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/18072013-03-26T09:40:46Zhdl_10280_66hdl_10280_53Struttura del discorso e gerarchizzazione sintattica tra linguospecificità e universalità: una ricerca sperimentale sull'acquisizione del russo da parte di italofoniDiscourse structure and syntactic hierarchy between language specificity and universality: an experimental research on the acquisition of Russian by italophonesSTOYANOVA, NATALIYAL-LIN/01: GLOTTOLOGIA E LINGUISTICAL-LIN/21: SLAVISTICAstruttura del discorso, sintassi, gerarchizzazione sintattica, russo, acquisizione linguistica, thinking for speaking, linguospecificità, competenza testuale-discorsiva, discourse structure, syntax, russian, language acquisitionLo scopo principale di questo lavoro è stato quello di determinare, tramite una ricerca sperimentale sull’acquisizione del russo da parte di italofoni, come la struttura del discorso e la gerarchizzazione sintattica si collocano reciprocamente sull’asse tra linguospecificità e universalità. Per questo è stato creato un corpus (4101 clausole) di racconti narrativi scritti in russo L2, russo L1 e italiano L1, che è stato analizzato in termini di scelte preferenziali dei parlanti. Sono state confrontate le dinamiche acquisizionali tra vari gruppi di parlanti in base al seguente criterio: “più un livello è linguospecifico, più è resistente all’acquisizione delle norme della seconda lingua”. I risultati della ricerca hanno dimostrato che la struttura del discorso oppone più resistenza all’acquisizione delle norme della seconda lingua rispetto alla gerarchizzazione sintattica. Ciò suggerisce che la prima, che è il livello linguistico più vicino al pensiero, è più linguospecifica dell’ultima, e che quindi la linguospecificità del livello del discorso è maggiore di zero. Inoltre nel corpus sono state rilevate evidenze che sostengono che l’uso della lingua è strutturato e la sua struttura è linguospecifica, e che probabilmente il thinking for speaking viene formato non tanto dalle caratteristiche formali della lingua madre quanto dalle specifiche del suo uso.The goal of this thesis is to position discourse structure and macro-syntax on the axis between language specificity and language universality through an experimental investigation of the acquisition of the Russian language by italophones. To conduct my research, I collected a 4,101-clause corpus of written narratives in Russian L2, Russian L1 and Italian L1, and I analyzed it from the point of view of the speakers’ preferential choices. I compared the acquisition dynamics within different groups of speakers using the following criterion: “more a phenomenon is resistant to the acquisition of the second language norms, more it is language specific”. My research indicated that preferences on the discourse level are more resistant than those on the macro-syntactic level. This suggests that the former, which is the linguistic level closest to thought, is more language specific than the latter, and that thereby the language specificity of the discourse level is greater than zero. I also provide evidence that the habitual structures of the linguistic use are language specific, and that the phenomenon of first language thinking in second language speaking is more significantly impacted by the specifics of the language use than by the formal structure of the mother tongue.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENABONOLA, ANNA PAOLA2013-03-12Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1807itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/36762014-07-24T13:04:15Zhdl_10280_66hdl_10280_53PARTS CONSTITUTE A WHOLE. CHAMBER MUSIC (1907) FUCINA DEL MAGNUM OPUS JOYCIANOCOLOMBO, GERALDINAL-LIN/10: LETTERATURA INGLESEKEYWORDS: James Joyce; Chamber Music; poesia; prosa lirica.Questa tesi si propone di analizzare la raccolta poetica Chamber Music di James Joyce, pubblicata a Londra nel 1907. Al centro dei sei capitoli dello studio si colloca l’analisi testuale della raccolta, da cui emerge che essa costituisce il centro dell’opus joyciano nella sua interezza. Questa prima raccolta poetica, cioè, solitamente trascurata dalla critica letteraria joyciana, poiché ritenuta di minore pregio artistico rispetto ai successivi capolavori in prosa dello scrittore, pare porre le fondamenta del percorso tematico-espressivo che la prosa (lirica) di Joyce avrebbe poi sviluppato, evolvendosi lungo una traiettoria circolare, ricca di richiami inter/intra-testuali. Si è riconosciuta, in particolare, nella struttura interna della raccolta, una progressiva integrazione di più codici letterari-culturali, risultante in una compresenza di livelli semantico-espressivi, significativa del sincretismo culturale-stilistico tipicamente joyciano. La vicenda di Chamber Music, così, non è riletta solo quale storia d’amore stereotipata, sull’esempio dei canzonieri elisabettiani, ma anche come processo di evoluzione personale e stilistica del protagonista, lover e poet insieme, che rappresenta il primo alter ego letterario joyciano.This dissertation aims to analyse James Joyce’s first poetic collection, Chamber Music, published in London in 1907. The core of the six chapters of the study is represented by the textual analysis of the collection, from which we infer that Chamber Music constitutes the nucleus of the Joycean opus in its entirety. The collection, usually neglected by Joycean criticism, as it is regarded as the minor aspect of Joyce’s literary production, if compared to the writer’s recognised prose masterpieces, seems to lay the foundations of the thematic and expressive course then developed by Joyce’s (lyrical) prose, evolving along a circular trajectory, rich in inter/intra-textual references. In particular, within the internal structure of the collection, we did identify a progressive integration of more literary-cultural codes, resulting in the coexistence of several semantic-expressive levels, representative of Joyce’s characteristic cultural-stylistic syncretism. The plot of Chamber Music, then, is not simply read as a stereotyped love affair, modelled on Elisabethan songbooks, but also as the process of personal and stylistic evolution of its protagonist, both lover and poet, being representative of Joyce’s first literary alter ego.
KEYWORDS: James Joyce; Chamber Music; poetry; lyrical prose.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAREGGIANI, ENRICO2014-04-28T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/3676itpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/43772014-06-20T01:03:17Zhdl_10280_53hdl_10280_66"¡ Y yo seguiré a caballo!" Rafael Trujillo: la storia, l'uomo, il personaggioFOPPA PEDRETTI, CLARAL-LIN/06: LINGUA E LETTERATURE ISPANO-AMERICANERepubblica Dominicana, Rafael Leonidas Trujillo Molina, Nueva Novela Histórica, Novela de dictaduras/dictadores, Novela del Trujillato.Dominican Republic, Rafael Leonidas Trujillo Molina, Nueva Novela Histórica, Novela de dictaduras/dictadores, Novela del Trujillato.La storia della Repubblica Dominicana è stata tristemente costellata, fin dalle origini, da un susseguirsi di sanguinose lotte, invasioni, guerre, feroci dittature, occupazioni militari e violente calamità naturali. Tuttavia, l’Era di Trujillo è ricordata dal popolo dominicano come il periodo più penoso e buio, che ha profondamente marcato il suo passato e la cui essenza si trascina silenziosa nel suo presente. Rafael Leonidas Trujillo Molina, pur essendo solo l’ultimo dei tiranni che hanno oppresso il popolo quisqueyano, è riconosciuto come uno dei dittatori più spietati dell’America Latina. Il suo diabolico carisma, accompagnato dalla crudeltà delle sue azioni, ha lasciato una traccia indelebile nell’identità e nell’animo della sua gente, diventando un’ispirazione letteraria che ha saputo dare vita, valicando anche i confini dell’isola, alla novela del trujillato.
La presente ricerca si concentrerà sull’evoluzione della novela del trujillato e del personaggio letterario di Trujillo nel contesto dominicano e all’interno dei romanzi scritti da autori stranieri come Galíndez di Manuel Vázquez Montalbán, En el tiempo de las mariposas di Julia Álvarez, La Fiesta del Chivo di Mario Vargas Llosa e La breve y maravillosa vida de Óscar Wao di Junot Díaz.The history of the Dominican Republic is cluttered with a string of bloody fights, invasions, wars, cruel dictatorships, military occupations and aggressive natural disasters. Nevertheless the Dominicans remember the ‘Trujillo’s Era’ as the darkest and more sorrowful period, that has deeply scarred their past and whose essence silently drags on in their present. Rafael Leonidas Trujillo Molina is only the last dictator who has oppressed the Dominican people, but he is known as one of the most vicious and ruthless dictators that have plagued Latin America. His diabolic charisma and his cruel actions have indelibly marked the identity and the soul of his people, becoming a literary inspiration that could cross the island’s confines and give rise to the novela del trujillato.
This thesis aims to analyze the evolution of the novela del trujillato and the character of Trujillo both in the Dominican context and in the novels, written by foreign authors, Galíndez by Manuel Vázquez Montalbán, En el tiempo de las mariposas by Julia Álvarez, La Fiesta del Chivo by Mario Vargas Llosa and La breve y maravillosa vida de Óscar Wao by Junot Díaz.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENALIANO, DANTE JOSE'2014-06-13T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/4377itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/43762014-06-20T01:03:14Zhdl_10280_53hdl_10280_66COSTRUZIONE E GESTIONE DEL BRAND TELEVISIVO. IL CASO LEITV TRA LOGICHE DI PRODUZIONE E MARKETINGBUILDING AND MANAGING TELEVISION BRANDS. PRODUCTION AND MARKETING STRATEGIES OF TV CHANNEL LEITV.CARELLI, GISELLAL-ART/06: CINEMA, FOTOGRAFIA E TELEVISIONEbrand, branding, televisione, tv brand, LeiTv, produzione, marketingL’obiettivo della tesi è stato quello di ricostruire i passaggi dell’edificazione del canale televisivo femminile LeiTv come brand, attraverso le decisioni prese in due principali settori d’azione: le scelte editoriali (comprendenti la produzione e l’adattamento di specifici programmi) e le strategie marketing. Nel primo capitolo, dopo uno studio della letteratura scientifica dedicata al branding come strategia nell’orientamento dei consumi, si sono passati in rassegna i vantaggi della sua applicazione alle imprese televisive. Nel secondo e terzo capitolo è sviluppata, attraverso le interviste a sei professionisti del canale LeiTv, l’analisi delle scelte editoriali (legate principalmente all’elezione di un target di nicchia e a un’offerta sviluppata sul factual programming) e delle strategie marketing (con particolare attenzione al passaggio da un marketing puramente di brand a uno principalmente di prodotto, a sostegno di ogni singolo programma). L’ultimo capitolo esamina il caso dell’adattamento del format inglese Don’t Tell the Bride, esempio di branded program realizzato dal network per posizionarsi sempre più fortemente come canale femminile dedicato al factual entertainment dal tono ironico.The purpose of this dissertation is to define the construction of television channel LeiTv as a brand, focusing on two topics: editorial choices (among them the production and the adaptation of specific programs) and marketing strategies. The first chapter, after an overview of the scientific literature about branding, as a strategy to guide consumers, tries to show the benefits of branding even among television networks. In the second and the third chapter, through the interviews of six LeiTv professionals, are examined the editorial choices (in particular, niche targeting and factual programming) and the marketing strategies of the channel (above all the passage from brand marketing to a product marketing approach). The last chapter analyzes the adaptation of the English tv format Don’t Tell the Bride, which embodies the perfect example of branded program, intended by the tv channel to represent its factual entertaining and ironic identity.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAGRASSO, ALDO2014-06-13T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/4376itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/36792014-05-16T08:10:58Zhdl_10280_53hdl_10280_66POGOREL'ŠČINA (TERRA BRUCIATA) DI N.A. KLJUEV: TRADUZIONE E COMMENTO DEL POEMAPOGOREL'SHCHINA (THE BURNED RUINS) BY N.A. KLYUEV:
TRANSLATION INTO ITALIAN AND COMMENTARYSARRACCO, ROBERTOL-LIN/21: SLAVISTICANikolaj Kljuev, Pogorel'ščina (Terra bruciata), Età d'argento, poesia neocontadina, vecchi-credenti, sette russe, folklore russo, duchovnye stichi (versi spirituali), Nikolai Klyuev, Pogorel'shchina (The Burned Ruins), Silver Age, New Peasant Poetry, Old Believers, Russian sects, Russian folklore, dukhovnye stikhi (spiritual verses)Il lavoro propone la traduzione annotata del poema “Pogorel'ščina“ (Terra bruciata, 1928), una delle ultime opere di Nikolaj Alekseevič Kljuev (1884-1937), inedita fino al 1954, e mai apparsa in lingua italiana.
La traduzione si mantiene il più possibile aderente al testo originale, che accosta il registro basso del canto popolare e quello alto letterario, liturgico ed epico. Le note al testo illustrano gli arcaismi e i localismi, tipici del linguaggio kljueviano, e approfondiscono alcuni motivi legati al folklore e alla tradizione ortodossa così come a quella vecchio-credente e settaria.
Completano il lavoro i dati relativi alla storia redazionale del poema, la cronologia della vita e delle opere dell'autore, fra i protagonisti della cosiddetta “Età d’argento” della poesia russa novecentesca, e un’appendice iconografica.Our work offers a commented translation of the poem “Pogorel'shchina“ (The Burned Ruins, 1928), one of Nikolai Alekseevich Klyuev’s (1884-1937) last works. It was composed in 1928, remained unpublished until 1954 and was never translated into Italian.
In our translation, we have endeavoured to adhere to the original lexicon and syntax of the original text, which combines the low register of the folk songs with the upper, liturgical and epic register. In our notes to the text we illustrate the archaisms and localisms that are typical of Klyuev’s language and explore motifs related to the folklore, to the Orthodox tradition as well as to the Old Believers’ and sectarian tradition.
Finally, our work includes the redactional history of the poem, the chronology of the life and works of the author, one of the protagonists of the so called “Silver Age“ of XXth century Russian poetry, and an iconographic appendix.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAVITALE, SERENA2014-04-28T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/3679itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/61652015-03-25T02:00:24Zhdl_10280_53hdl_10280_66LA TRADIZIONE ARABA DEGLI ARGOMENTI DI PROCLO IN FAVORE DELL'ETERNITA' DEL COSMOThe Arabic tradition of the poofs of Proclus on the eternity of the worldMUCCHI, MARTINAProclo, Filopono, Circolo Al-Kindi, Ishaq ib Hunayn, eternità, cosmo, dibattito, origine del mondoIl presente studio ha a tema la versione araba del testo greco noto tra gli studiosi
come De aeternitate mundi, Sull’eternità del cosmo, del filosofo Proclo (410-485 d. C.).
Scopo della ricerca è mettere in luce la ricezione dottrinale e linguistica degli
argomenti eternalisti procliani in traduzione araba.
In arabo ci sono pervenute due traduzioni di parte degli argomenti eternalisti di Proclo, un fatto di grande interesse perché essi andarono ad alimentare, insieme a quelli creazionisti dell’avversario Filopono, uno dei primi dibattiti su cui le opinioni nel panorama intellettuale arabo musulmano si divisero: l’origine del mondo.
Un confronto linguistico tra le due versioni del testo procliano mostra in primis che la prima traduzione, anonima, condivide una grammatica dottrinale e linguistica con le traduzioni nate nel cosiddetto “circolo di al-Kindi” (IX secolo), ed è pertanto riconducibile al filosofo arabo, per quanto sostenitore dell’inizio temporale del cosmo.
Elementi linguistici e stilistici rendono inoltre ragione dell’«eloquenza», fasāḥa, che rese famoso il presunto traduttore della seconda versione degli argomenti procliani, Ishaq ib Hunayn (m. 911), ma allo stesso tempo mostrano come egli erediti le elaborazioni dottrinali della traduzione anteriore, probabilmente all’origine dell’interesse per gli argomenti procliani e per una loro seconda traduzione in epoca ad essa successiva.This work focuses on the Arabic translation of the Greek treatise known as De aeternitate mundi, On the eternity of the world, written by the philosopher Proclus in the fifth century a.d. Its purpose is to enlight the doctrinal and linguistic reception of Proclus’ proofs of the eternity of the world in their Arabic translations.
First, the interest in the mentioned proofs is due to the fact that they are considered, together with the opponent Giovanni Filopono’s creationist ones, one of the main sources for the initial debate for natural theology and philosophy, where opinions of Muslim divided: the inquiry concerning whether the world is eternal or had a beginning.
A linguistic comparison between the two translation shows that the most ancient translation shares a common doctrinal and linguistic grammar with the texts borne in the so called “Circle of al-Kindi”, (IX century). Therefore, it can be linked to the Arabic philosopher, although he was in support of the temporal beginning of the world.
In addition to that, it apparently gives reasons for the fasāḥa, “eloquence”, that made famous the presumed translator of the second version of the Arabic proclian proofs: Ishaq ibn Hunayn (m. 911), but at the same time shows that he inherited the doctrinal contents that the first translator developed in his version.
It is this doctrinal development that apparently raised the interest for the proclian text and that justifies their second translation.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAGATTI, CRISTINA2015-03-23T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/6165itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/41772014-06-12T01:01:45Zhdl_10280_53hdl_10280_66Apocalisse della Parola: l'ipotesto biblico nell'opera di Arthur RimbaudAPOCALYPSE DE LA PAROLE: L'HYPOTEXTE BIBLIQUE DANS L'ŒUVRE D'ARTHUR RIMBAUDGIRANZANI, SARA LUCIAL-LIN/03: LETTERATURA FRANCESEPoesia, Bibbia e letteratura, intertestualità, poetry, literature and the Bible, intertextuality, poésie, Bible et littérature, intertextualité.La critica si è abbondantemente occupata della presenza pervasiva di riferimenti biblici nelle opere di Rimbaud, ma il suo rapporto conflittuale con la religione ha spesso spinto i critici a confondere le opere con la vita dell’autore stesso.
Appoggiandoci al concetto linguistico di intertestualità, abbiamo analizzato il dialogo dinamico esistente tra la Bibbia e la poesia di Rimbaud. Seguendo un punto di vista strettamente testuale, abbiamo evitato ogni riflessione di carattere spirituale, mantenendo una distinzione rigorosa tra l’uomo e l’autore.
Attraverso la scelta di alcuni fils rouges, il percorso delineatosi ha messo in evidenza un legame profondo tra il progetto poetico di Rimbaud e la relazione intertestuale che la sua poesia ha con la Bibbia.The critics have already been considerably concerned with the abundant presence of biblical references in Rimbaud’s works. However, the conflicting relation that Rimbaud had with religion often drove critics to mix up Rimbaud’s works with his life.
With the support of the linguistic concept of intertextuality, we have analysed the dynamic dialogue between the Bible and Rimbaud’s poetry. Because of our strictly textual point of view, we avoided spiritual considerations and maintained a rigorous distinction between the author and the man.
Through the choice of several threads, our analysis has pointed out a deep link between Rimbaud’s poetic project and the intertextual relation that his poetry has with the Bible.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENASOUTET, OLIVIERVERNA, MARISA2014-06-04T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/4177FRAopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/37542014-05-20T01:01:42Zhdl_10280_53hdl_10280_66MOTIVAZIONE, GIOCO, LINGUA: ELEMENTI LUDICI TRA GLOTTODIDATTICA E PSICOLINGUISTICALOMBARDI, IVANL-LIN/02: DIDATTICA DELLE LINGUE MODERNEmotivazione, gioco, glottodidattica, psicolinguistica, ludicizzazione, motivation, play, language teaching, psycholinguistics, gamificationNelle lezioni di lingua straniera a scuola, gli studenti sono spesso amotivati e poco coinvolti. Al contrario, potrebbero giocare (e, di fatto, giocano) ai videogiochi per ore senza tregua e con costante piacere. Ma cosa rende la prima attività noiosa e la seconda divertente? Ed esiste un modo per usare alcuni elementi dei videogiochi al fine di aumentare l’intensità della motivazione degli studenti di lingue a scuola? La risposta alle due domande è l’obiettivo del nostro lavoro. Intraprenderemo innanzitutto l’analisi della
natura del videogioco come medium e del suo potenziale glottodidattico. In seguito esamineremo otto ’elementi ludici’ che le lezioni di lingue a scuola usano comunemente, sebbene non siano concettualizzati come tali: regole, narrativa, obiettivi, feedback, progresso, partecipazione, competizione e
cooperazione, emozioni; descriveremo il diverso uso di questi elementi comuni nei videogiochi e nelle classi di lingue per spiegarne i differenti esiti motivazionali. Rileggeremo poi i risultati della nostra analisi alla luce della letteratura sulla motivazione in ambito psicologico e psicolinguistico e delle buone pratiche di gamification. Proporremo infine una serie di linee guida per fare dell’insegnamento e apprendimento delle lingue a scuola un’esperienza ludicizzata ed esamineremo alcuni scenari di successo negli ambiti dell’educazione e dell’educazione linguistica.When learning a foreign language at school, students are often amotivated and disengaged. Conversely, they could (and do) play video games for hours straight and seemingly enjoy every second of it. What makes the first activity boring and the second fun? And is there a way to use some elements of digital games to enhance the intensity of language learners’ motivation in school settings? The answer to both questions is the aim of our
work. We will start by analysing the nature of digital games as media and their potential for language teaching and learning. Then, we will point out eight ’game elements’ that language teaching in schools commonly uses, but does not conceptualise as such: rules, narrative, goals, feedback, progress,
participation, competition and cooperation, emotions; we will describe the different use of these shared elements in video games and in the language classroom to explain their different motivational outcomes. We will then
ground our claims in the existing literature on motivation in psychology and psycholinguistics and in the good practices of gamification. In the end, we will propose a series of guidelines to make language teaching and learning at school a gamified experience and review several successful case studies in education and language education.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENABOSISIO, CRISTINACAMBIAGHI, BONA2014-04-28T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/3754itpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/36742014-05-16T01:01:49Zhdl_10280_53hdl_10280_66STUDI DI TERMINOLOGIA CINESE: APPROCCI DIACRONICI E SVILUPPI APPLICATIVI CONTEMPORANEISTUDIES OF CHINESE TERMINOLOGY: DIACHRONIC APPROACHES AND CONTEMPORARY APPLICATION DEVELOPMENTLU, HUIZHONGTerminologia cinese, Feng Zhiwei, fotovoltaico, termini finanziari, Giulio Aleni, Formula F.E.L., Infoterm, CNCTST, China Termnet, neologismi, modello MMT, corpus cinese, pinyin, glossario, caratteri cinesi, linguistica computazionale, ASSITERM, REALITER, lingue speciali, digrafia, ambiguità.La ricerca intende illustrare le modalità applicative attraverso le quali si possono esprimere in lingua cinese le terminologie specialistiche dei campi tecnici e scientifici del XXI secolo. Un percorso che attraversa la storia delle scienze in Cina dal terzo secolo a.C. fino ai nostri giorni, ricostruisce le regole che passo dopo passo, non senza deviazioni e ripensamenti, gli studiosi cinesi hanno stabilito per creare e gestire le loro “parole” composte con innumerevoli caratteri, gli hanzi, simbolo della cultura e della civiltà cinese, icone che ancora oggi “parlano” ai lettori, espressioni grafiche di oggetti e di concetti. La presentazione dell'opera di Feng Zhiwei, uno tra i maggiori esponenti della terminologia cinese contemporanea, ci accompagna nell'approfondimento degli orientamenti degli studi terminologici cinesi e nel confronto con quelli euro americani, a partire dagli studi svolti da Eugen Wüster all'inizio del XX secolo. L'analisi della terminologia cinese nella tecnologia del fotovoltaico e nel mondo economico-finanziario, costituisce il terreno di verifica delle pratiche terminologiche in essere nella lingua cinese e delle tendenze nella costruzione neologica e neonimica.This research aims to illustrate the methodes used for creation of the specialized terminologies in the technical and scientific fields in the XXI century’s Chinese language. A pathway crossing the history of sciences in China from the III century B.C. until our days, reconstructs the rules that step after step the Chinese scholars have established in order to create and manage their “words” with the lot of characters, the hanzi, symbol of the Chinese culture and civilization, icons that still today “speak” to the readers, graphical expressions of objects and concepts.
The presentation of the work of Feng Zhiwei, one among the greatest exponents of the contemporary Chinese terminology, is our guideline in a close examination of the Chinese terminological studies’ orientations, in comparison with the euro-americans ones, starting from the studies developed by Eugen Wüster at the beginning of the XX century. The analysis of the Chinese terminology in the photovoltaic technology and in the economic-financial world, constitutes the ground of verification of the actual terminological practices in the Chinese language and the tendencies in the neological and neonymical construction.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAZANOLA, MARIATERESA2014-04-28T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/3674itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/61692015-03-25T02:00:30Zhdl_10280_53hdl_10280_66OLTRE IL FRANCHISE. TRANSMEDIA STORYTELLING FRA NARRAZIONE E PRATICA DISTRIBUTIVA NELL'ERA DIGITALE DELLA CONVERGENZABeyond Franchise. Transmedia Narrative and Practice in the Era of Media Convergence.NEGRI, ERICAL-ART/06: CINEMA, FOTOGRAFIA E TELEVISIONEtransmedia, cross-media, crossmedia, franchise, media branding, convergenza, digitalizzazione, narrazione, multi-piattaforma, convergence, digital era, transmedia storytelling, narrative, multi-platform, storyworld, cinema, tv series, heroes, collider.I processi di digitalizzazione e convergenza hanno avuto un forte impatto sulle modalità di produzione, distribuzione e fruizione dei contenuti audiovisivi. Ma tale impatto non si è limitato ai suddetti ambiti. Fenomeni come il transmedia storytelling, le narrazioni distribuite, l’intertestualità, l’ibridazione delle forme discorsive, l’integrazione di elementi di game-playing all’interno di strutture narrative tradizionalmente lineari, e la crescente rilevanza del world-building all’interno del processo creativo di una storia dimostrano che il cambio di paradigma non sta avvenendo solo a livello delle strutture economiche, produttive e comunicative, ma anche a livello narratologico. Scopo di questa ricerca è mappare tale cambio di paradigma, approfondendo in modo particolare l’emergere delle forme narrative transmediali.The processes of digitalization and media convergence have had a major impact on the procedures of production, distribution and reception of audiovisual content. However, the impact has not been limited to those areas. The emergence of cultural phenomena such as transmedia storytelling, distributed narratives, intertextuality, the hybridization of forms of discourse, the integration of elements of game-playing within the traditionally linear narrative structures, and the growing importance of world-building within the story development process attest that the paradigm shift is not only occurring at an economical, industrial and communicational level, but also at a narratological one. The aim of this research is to map this paradigm shift, with particular focus on the emergence of transmedia narrative forms.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAFUMAGALLI, ARMANDO2015-03-23T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/6169itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/61642015-03-25T02:00:43Zhdl_10280_53hdl_10280_66"BLESSEDNESS GOES WHERE THE WIND GOES". UNA LETTURA CUMULATIVA DI THE WIND AMONG THE REEDS (1899) DI WILLIAM BUTLER YEATSCIANCI, GAIAL-LIN/10: LETTERATURA INGLESEKEYWORDS:William Butler Yeats; The Wind Among the Reeds; poesia; analisi testuale. William Butler Yeats; The Wind Among the Reeds; poetry; textual analysis.Questa tesi si propone di analizzare la raccolta poetica The Wind Among the Reeds del poeta
anglo-irlandese William Butler Yeats, pubblicata per la prima volta nel 1899. I primi tre
capitoli intendono contestualizzare la raccolta in relazione alla vita e all’opera di Yeats, al
periodo che avrebbe portato alla sua maturazione e pubblicazione, e alla critica yeatsiana, la
quale ha spesso considerato The Wind Among the Reeds e la così detta “early poetry” di
inferiore livello artistico rispetto alla “mature poetry” novecentesca. Nel quarto ed ultimo
capitolo – che costituisce altresì il fulcro dell’intero lavoro – ci si è soffermati sull’analisi
testuale della raccolta. Questa sezione ha messo in evidenza il profondo legame tra l’apparato
esterno e la struttura interna del (macro)testo, sottolineando l’importanza di ogni singolo
elemento della raccolta nel concorrere alla coerenza semantica e simbolica di un’opera d’arte
che costituisce un esempio della maestria poetica yeatsiana.This dissertation deals with an analysis of the poetry collection The Wind Among the Reeds
written by the Anglo-Irish poet William Butler Yeats and published for the first time in 1899.
The first three chapters aim to contextualize the collection within Yeats’s life and work, the
period leading to its development and publication, and the yeatsian criticism that often
regarded The Wind Among the Reeds and the so called “early poetry” as a minor aspect of
Yeats’s literary production, if compared to “the mature poetry” of the ‘Nineties. In the fourth
and last chapter – which constitutes the core of the whole research – we focused on the textual
analysis of the collection. This section has shown the deep relation between the external and
internal structure of the text, underlying the relevance of all the elements constituting the
collection and establishing the semantic and symbolic coherence of a work of art which is
representative of Yeats’s poetic virtuosity.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAREGGIANI, ENRICO2015-03-23T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/6164itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/166482017-01-10T02:00:45Zhdl_10280_53hdl_10280_66La lingua dell'insegnante: Un modello per l'insegnamento e per l'apprendimento. Fondamenti metodologici dell'insegnamento CLIL.DIE SPRACHE DER LEHRPERSON: EIN LEHR-LERN-MODELL METHODISCHE GRUNDLAGEN DES BILINGUALEN SACHFACHUNTERRICHTSThe language of the teacher: A model for teaching and learning. Methodological principles of CLIL.ZANIN, RENATAL-LIN/02: DIDATTICA DELLE LINGUE MODERNEL-LIN/14: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA TEDESCABilingualer Sachfachunterricht, sprachsensibler Unterricht, idiomatisch geprägte Sprache, Anschließbarkeit, prosodische Prägung, insegnamento CLIL, insegnamento attento alla lingua, frasemi, frasi fatte, frasi idiomatische, prosodia.L’insegnamento disciplinare in una lingua straniera (Content and Language Integrated Learning - CLIL) richiede al docente DNL (discipline non linguistiche) una particolare attenzione alla lingua comune, alla lingua della disciplina, ma soprattutto alle frasi fatte, ai frasemi, alle parole sintagmatiche e alle espressioni multiparola (Masini 2009). La categoria degli atti linguistici attenti alla lingua (Leisen 2010) può essere definita in relazione alla lingua franca, caratterizzata da un minor uso di parole sintagmatiche, di espressioni multiparola, di frasi idiomatiche (Aguado 2002b) come anche da una minore attenzione alle relative forme prosodiche. Se da un lato sembra in questo modo definito uno degli obiettivi principali della formazione linguistica degli insegnanti DNL (discipline non linguistiche), dall’altro devono essere analizzate e verificate le vie che permettano il raggiungimento di tale obiettivo. Il lavoro di ricerca svolto traccia un modello di insegnamento e di apprendimento basato proprio sulle espressioni multiparola e sulla loro espressione prosodica. Tre i filoni scientifici alla base del modello: il "competition model" (Bates 1999), la "idiomatisch geprägte Sprache" e la "Anschließbarkeit" (Feilke 1994, 1996) e la lettura silente (Perrone-Bertolotti et al. 2013). Da essi nasce l’indicazione della "prosodische Prägung" di grande importanza per il modello di insegnamento e apprendimento proposto che trova nelle fonti letterarie tedesche testi eccellenti per una didattica interdisciplinare, che sappia valorizzare il ruolo del docente di lingua straniera nel suo apporto all’apprendimento della lingua tedesca nella classe CLIL.Teaching a CLIL-class (Content and Language Integrated Learning) is a big challenge for teachers of non-linguistic disciplines (NLD), as they need to pay particular attention not only to the specialized language but also to the everyday language, in particular to chunks and formulaic sequences. The discourse structure necessary for a ‘good’ Clil lesson contrasts with the lingua franca, which is characterized by a reduced use of chunks and formulaic sequences (Aguado 2002, Wray 2002) and by a reduced attention for prosodic features. Teacher training on Content Language Integrated Learning needs therefore to raise and to foster language awareness of discipline teachers. The research presented in this work proposes a model for teaching and learning in CLIL-classes, which is based on chunks, formulaic sequences and their prosodic features. The scientific foundations of this model are the competition model (Bates 1999), the "idiomatisch geprägte Sprache" as well as the "Anschließbarkeit" (Feilke 1994, 1996) and the silent reading (Perrone-Bertolotti et al. 2013). The central point of the model for teaching and learning is the "prosodische Prägung", which can be successfully exercised and learned with poems from the great German literature giving new value to the role of the foreign language teacher in supporting the discipline teachers in CLIL-classes.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAMISSAGLIA, FEDERICA2015-03-23T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/16648dereserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/61792015-03-26T02:00:37Zhdl_10280_66hdl_10280_53LA COMUNICAZIONE IMPLICITA IN E.I. ZAMJATIN. UNA LETTURA PRAGMATICA DEI RACCONTI DI PIETROGRADOBERTOLA, VALENTINAL-LIN/21: SLAVISTICAE.I. Zamjatin, racconti di Pietrogrado, Drakon [Il drago], Peščera [La caverna], Mamaj, implicito, pragmatica, teoria della pertinenza, implicatura debole, esplicatura debole, Y.E. Zamyatin, Petrograd stories, Drakon [The Dragon], Peščera [The Cave], Mamaj, implicitness, pragmatics, relevance theory, weak implicature, weak explicatureIl presente lavoro offre un’analisi linguistica dell’implicito nei racconti "Drakon" [Il drago], "Peščera" [La caverna] e "Mamaj", scritti da Evgenij Zamjatin tra il 1918 e il 1920 e noti come ciclo di Pietrogrado. Il tema è motivato sia dalle caratteristiche di questi testi, in cui il riferimento al contesto post-rivoluzionario e la critica alla rivoluzione sono molto chiari, ma del tutto impliciti, e il lettore può solo inferirli partendo dal testo e dalla conoscenza del contesto condiviso con lo scrittore, sia dallo studio degli scritti di Zamjatin sulla prosa, in cui emerge che l’implicito è uno degli strumenti principali con cui egli realizza la sua concezione di opera letteraria, frutto della cooperazione fra autore e lettore. Per l’analisi abbiamo utilizzato gli strumenti offerti dalla teoria della pertinenza, elaborata a partire dagli anni Ottanta da Dan Sperber e Deirdre Wilson, e più precisamente i concetti di implicatura ed esplicatura; essi risultano particolarmente produttivi rispetto a quelli della retorica tradizionale, i quali illuminano la fattura del testo, ma non spiegano come da essa il lettore arrivi a comprenderlo e interpretarlo, come avvenga, cioè, la collaborazione creativa che Zamjatin pone al centro della propria estetica.The present work offers a linguistic analysis of implicitness in the stories "Drakon" [The Dragon], "Peščera" [The Cave] and "Mamaj", written by Yevgeny Zamyatin between 1918 and 1920 and known as his Petrograd cycle of stories. This topic is justified not only by the peculiarities of these texts, whose reference to post-revolutionary context and criticism of revolution are very clear but quite implicit, and the reader can only infer them from the text and the context he shares with the writer, but also by what Zamyatin stated in his essays on prose, where implicitness is one of the main instruments for achieving his idea of literary work as the result of the cooperation between author and reader. The analysis proceeds by applying the elements provided by the relevance theory which has been developed by Dan Sperber and Deirdre Wilson since the eighties, and particularly that of implicature and explicature; they are more fruitful than traditional rhetorical categories, which shed light on the way Zamyatin’s texts are built, but do not explain how the reader understands and interprets them, that is, how the creative cooperation pointed out in Zamyatin’s aesthetics takes place.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENABONOLA, ANNA PAOLA2015-03-23T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/6179itpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/61702015-03-26T01:00:56Zhdl_10280_53hdl_10280_66CORRELAZIONI TRA SVILUPPO CONCETTUALE NELL'INFANZIA E ACQUISIZIONE DELLA PRIMA LINGUARelationships between conceptual development and first language acquisitionVERNICH, LUCA ANTONIO TOMMASOL-LIN/21: SLAVISTICAL-LIN/02: DIDATTICA DELLE LINGUE MODERNEL-LIN/01: GLOTTOLOGIA E LINGUISTICAsviluppo concettuale, conceptual development, acquisizione della prima lingua, first language acquisition, sviluppo lessicale, lexical development, sviluppo semantico, semantic development, come fa il bambino ad imparare il significato delle parole, how children learn the meaning of words, Vygotskij, Vygotsky, pensiero e linguaggio nella teoria di Vygotskij, language and thought, language and cognition, relatività linguistica, linguistic relativity, relatività linguistica e bambino, children and linguistic relativity, influenza del lessico, lexical influence, correlazioni tra lessico e sviluppo concettuale, relationships between conceptual development and lexical development, la tesi del linguaggio interno, inner speech, lingua e categorizzazione, language and categorization, categorizzazione e parole, categorization and words, infanzia, childhood, apprendimento della lingua, language learning, sviluppo linguistico, linguistic development, sviluppo linguistico durante l'infanzia, children linguistic development, development of linguistic competence, sviluppo della competenza linguistica, apprendimento concetti, concept learning, theory-theory, core cognition, sviluppo fonologico, phonological development, acquisizione lingua popolazioni atipiche, language acquisition and atypical populations, acquisizione lingua e autismo, language acquisition and autismL'obiettivo del presente lavoro è quello di esaminare criticamente le prospettive teoriche più note sul problema delle relazioni tra sviluppo concettuale del bambino ed acquisizione della prima lingua. Per quanto il lavoro si concentri in particolare sullo sviluppo della componente lessicale, ovvero sul legame tra concetti e apprendimento delle parole con cui gli stessi vengono codificati, verranno necessariamente trattati anche alcuni aspetti relativi alla competenza morfologica e sintattica. Dopo aver presentato sinteticamente le principali teorie proposte nell'ambito della linguistica acquisizionale e della psicologia dello sviluppo, procederemo ad una problematizzazione e discussione dei punti critici delle stesse alla luce dei risultati ottenuti in sede sperimentale negli ultimi anni. Partendo dalla consapevolezza che nell'ambito della linguistica, forse ancor più che in altre discipline, il contrasto tra impostazioni teoriche diverse si traduce spesso in discrepanze significative nell'interpretazione degli stessi dati empirici, abbiamo cercato di dare lo stesso spazio ai vari orientamenti teorici. L'obiettivo di questa tesi, infatti, non è quello di dare giudizi di merito sulla validità di una teoria in quanto tale rispetto ad un'altra, quanto di discutere in modo trasversale i nodi più problematici delle varie teorie e le implicazioni delle stesse. Questo intento è particolarmente evidente nelle conclusioni della tesi, strutturate intorno ad una serie di domande di ricerca.This work provides a critical overview of the major theoretical perspectives on the relationships between conceptual development and first language acquisition. While our focus is on lexical development (ie. on the relation between learning a word and acquiring the relevant concept), we will also touch on some aspects which pertains more specifically to morphological and syntactical development. After briefly introducing the major theories developed in the field of first language acquisition and developmental psychology, we will discuss them in the light of experimental data collected in recent years. As the same empirical findings tend to be interpreted in completely different ways, in our work we tried to give voice to authors supporting different views. Our goal is not to assess the merits of these theores as such, but to take this comparison as an opportunity to discuss the implications and issues thereof. This will be particularly clear in the Conclusions of our work, which are structured as a series of research questions.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAGOBBER, GIOVANNI2015-03-23T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/6170itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/61682015-03-25T02:01:19Zhdl_10280_53hdl_10280_66GIULIO CESARE, "SPECCHIO" DELLA CRISI? SULLA FORTUNA DEL JULIUS CAESAR DI SHAKESPEARE NEL TEATRO ITALIANO DAL 1949 A OGGICaesar "mirror" of the crisis? A History of Shakespeare's Julius Caesar in Italian Contemporary TheatreCOLOMBO, PIA VITTORIAL-LIN/10: LETTERATURA INGLESEL-ART/05: DISCIPLINE DELLO SPETTACOLOL-FIL-LET/14: CRITICA LETTERARIA E LETTERATURE COMPARATEShakespeare, Giulio Cesare, fortuna, Strehler, Squarzina, regia critica, adattamento teatrale, MontaleRispetto agli altri studi sulla ricezione dell’opera drammatica di Shakespeare, questa tesi sulla fortuna del Julius Caesar nel teatro italiano dal 1949 al 2012 si spende innanzitutto per promuovere una rivalutazione, in senso positivo, dell’apporto degli adattamenti drammaturgici alla conoscenza del Bardo inglese in Italia. Avvalendosi di documentazione a stampa e archivistica coeva, nonché di interviste agli artisti del nostro teatro contemporaneo, lo studio ha verificato come nel realizzare le proprie messinscene del Julius Cesar i registi e gli attori che nel passato recente vi si sono cimentati abbiano perseguito tanto la ricostruzione filologica del dettato shakespeariano originale, quanto la propria ricerca stilistica personale, spesso e volentieri avvalendosi della collaborazione con eminenti esperti, al fine di presentare al pubblico allestimenti sempre esteticamente e filologicamente rigorosi, oltre che pertinenti e significativi. Pertanto, interrogandosi in generale sulle sfide e i compromessi insiti nella prassi ermeneutica, in definitiva questa ricerca sull’interpretazione del Julius Caesar nella scena italiana contemporanea tenta altresì di “demistificare” entrambe le mitologie shakespeariana e cesarea al fine di auspicare nuove pratiche di indagine drammaturgica e registica che permettano al nostro teatro di superare la crisi che attualmente attraversa. Ricostruendo i caratteri dei quindici allestimenti contemplati dal nostro studio, infatti, si è cercato di trarre dalla storia del nostro teatro e dei nostri studi shakespeariani degli utili spunti che possano infondere nuova linfa vitale alla dialettica tra la ricerca accademica e quella teatrale.This dissertation on the reception of William Shakespeare’s Julius Caesar in Italian theatre from 1949 to 2012 calls for a positive consideration of theatrical adaptation practices, which only recently have been appropriately valued in Italian critical discourse on Shakespeare’s staging desiderata. Based on thorough archival research and interviews with contemporary theatre directors and actors, it also questions how much, and with what results, Italian theatre and academia have cooperated in the last seventy years so as to offer to the Italian audience "compromise stagings" of the Bard’s Roman tragedy that pursue both philology and innovation in theatrical work. While focusing on the history of Shakespeare’s Julius Caesar hermeneutic practice, this research may also be read as an investigation into the myths surrounding both the historical figure of Julius Caesar and that of Shakespeare. This is achieved through an historical reconstruction of different critical approaches to textual analysis in the study of both subjects, which indirectly yet daringly tackles the question of why Italian theatre practitioners prefer Shakespeare’s plays to new dramaturgy in Italian. Through the study of a set of 15 Julius Caesar Italian productions, I thus aim to assess the “liveliness” of Italian theatre and present solution to its current “crisis” by learning from the past and suggesting new ways for active cooperation between theatre and academia.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENABENDELLI, GIULIANACATTANEO, ARTURO2015-03-23T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/6168itpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/61672024-01-24T17:34:58Zhdl_10280_53hdl_10280_66L'INSEGNAMENTO DELL'ITALIANO A CANTANTI D'OPERA INTERNAZIONALITeaching Italian to international opera singersBIANCHI KORNER, ALESSANDRAL-LIN/02: DIDATTICA DELLE LINGUE MODERNEItaliano, insegnamento, pronuncia, fonetica, cantanti, opera, conservatori, scuole di musica, Italian, teaching, pronunciation, phonetics, singers, opera, conservatory, school of musicL’elaborato indaga le modalità di insegnamento della lingua e della dizione italiana ai cantanti d’opera internazionali. Dopo una breve cronistoria dell’opera lirica, si analizza la figura del librettista e in particolare di Lorenzo Da Ponte, insegnante ante litteram della lingua e della cultura italiana. Segue una disamina dei corsi di canto degli albori, dalla quale emerge quanto il problema di una corretta pronuncia fosse cruciale nell’educazione dei cantanti già nel Settecento.
Si indagano le metodologie di insegnamento della fonetica e della prosodia nella storia della glottodidattica, i fattori biologici e psico-sociali determinanti nell’apprendimento di una L2/LS e le principali difficoltà linguistiche incontrate dai discenti stranieri che si accingono ad apprendere la lingua italiana.
Si presentano i dati di una ricerca condotta su dieci istituzioni musicali tra i quali il Conservatorio di Milano, la Juilliard School of Music di New York e la Washington State University di Seattle. Si analizzano le metodologie di insegnamento e i manuali adottati e si espongono i dati emersi da un questionario rivolto ai docenti e ai discenti delle suddette scuole.
Si procede esponendo un sillabo ideato per i cantanti che permetta uno studio più proficuo della lingua e della dizione italiana.The research investigates the teaching procedures of Italian language and diction to international opera singers. After a brief digression on the lyric opera, we analyze the figure of librettista and in particular of Lorenzo Da Ponte, a forerunner of the Italian language and culture teaching. An examination of the first singing courses shows how teaching a impeccable pronunciation was already crucial in the XVIII century. The phonetics and prosody teaching procedures in the history of glottodidactics are then examined, as well as the biological and psycho-social factors critical while learning a foreign language and the main linguistic difficulties faced by foreign students approaching the Italian language.
We present the data of a survey conducted on ten musical institutions like the Milan Conservatory, the Julliard School of Music of New York and the Washington State University of Seattle. We analyze the teaching procedures and the textbooks adopted and the results of a questionnaire addressed to the teachers and students of these schools. Finally we display a syllabus for international opera singers to profitably approach the Italian language.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOVITALE, SERENAGIRARDI, MARIATERESACAMBIAGHI, BONA2015-03-23T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/6167itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/107952016-06-17T01:02:06Zhdl_10280_53hdl_10280_66Il linguaggio dei blogs artisticiTHE LANGUAGE OF ART BLOGSALLAIS, CATERINAL-LIN/12: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA INGLESEart blogs, text typology, popularisation, Multi Dimensional Analysis, linguistic creativityIn questo studio si analizza il linguaggio utilizzato nei blog che si occupano di storia dell'arte, genere diffuso online, tramite un corpus di 54 blogs pubblicati nel 2013. Nell'ambito della linguistica dei corpora, l'analisi permette di ridefinire le tradizionali categorie utilizzate per descrivere i blog, fornisce una descrizione tipologica dei post e dei commenti tramite l'utilizzo di un apposito software, oltre a descrivere il livello di specializzazione del linguaggio. Vengono infine riportati esempi di creatività linguistica in questo genere digitale.This study analyses the language of “art blogs”, i.e. blogs dealing with art, through a specialised corpus of fifty-four blogs published during 2013. Both posts and comments are included in the present investigation into the linguistic character of art blogs. The methodological choices reflect the need for a multifaceted analysis which covers different aspects, from text typology to linguistic creativity and popularisation.
A review of the relevant literature on blogs brings to light the need for a specific characterisation of art blogs, since they tend to have a blended style, which cannot be ascribed to the traditional categories of personal and thematic blogging. The distinctive features of posts and comments are then investigated through a multidimensional analysis which reveals that posts and comments are two different text types. Successively, the corpus is compared to a specialised corpus of art announcements, within the field of popularised and specialised discourse. Finally, several examples of linguistic creativity are explored and presented, thus showing that traditional descriptive paradigms are unsuited to analyse the outcomes of art bloggers.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'MURPHY, AMANDA CLARE2016-03-17T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/10795enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/107942016-03-22T02:15:02Zhdl_10280_53hdl_10280_66LA TERMINOLOGIA FRANCESE DELLA SMART CITY: SVILUPPO NEOLOGICO E DINAMICHE PLURILINGUIROMAGNOLI, ELISAL-LIN/04: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA FRANCESEterminologia, smart city, neologia specialistica, politica linguistica, lingue romanze, Glossario della Smart City, terminology, smart city, terminological neology, language policy, Smart City GlossaryQuesto lavoro presenta uno studio comparativo dei principali caratteri della terminologia specialistica della Smart City in lingua francese, italiana e inglese, e si propone di approfondire la conoscenza dell’ambito disciplinare in analisi. Viene adottato un modello descrittivo ampio, fondato su diversi approcci metodologici. Lo studio è articolato in tre parti, precedute da una premessa dedicata all’analisi diacronica del termine urbanisme. La prima sezione ha lo scopo di delineare e definire il concetto di Smart City, con particolare riguardo alle motivazioni dell’emergere di tale modello urbano all’inizio del XXI secolo, ai principali soggetti coinvolti nella sua realizzazione e al contenuto semantico-retorico che nel tempo ha acquisito l’aggettivo smart, epiteto tutt’altro che neutro o alla moda. Successivamente vengono esaminate la neologia specialistica e le politiche linguistiche romanze: dopo i riferimenti teorici, si procede alla verifica delle potenzialità neologiche delle lingue francese e italiana in relazione alle neoformazioni inglesi nel settore specifico della Smart City. Infine, la terza parte è dedicata alla costruzione di una risorsa terminologica – un glossario plurilingue, allegato al lavoro – intesa come contributo alla definizione e alla divulgazione del concetto di Smart City. In conclusione, si ripercorrono i risultati salienti della ricerca e si delineano ulteriori prospettive di indagine.This work presents a comparative study of the main features of Smart City terminology in French, Italian and English, and it aims at deepening the knowledge of the disciplinary field analysed. A broad descriptive model is adopted, based on several methodological approaches. The study is divided into three parts, preceded by a preface with the diachronic analysis of the French term urbanisme. The first section aims at outlining and defining the Smart City concept, with particular emphasis on the causes of the emergence of this urban model at the beginning of the 21st century, its main stakeholders, and the semantic-rhetoric content of the adjective smart, which is far from being a neutral or fashionable label. Then, terminological neology and normalization in the Romance languages are investigated: the theoretical framework is followed by the study of the neological potential of French and Italian compared to the new English terms appearing in the Smart City domain. Finally, the third part focuses on realizing a terminological resource – a multilingual glossary, in annex – which is designed as a contribution to the definition and dissemination of the Smart City concept. The conclusion includes the main research outcomes and further perspectives of study.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'ZANOLA, MARIATERESA2016-03-17T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/10794itpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/107922016-03-22T02:03:28Zhdl_10280_53hdl_10280_66L'ORDINE DEI COSTITUENTI IN RUSSO E IN ITALIANO: UNA PROPOSTA DIDATTICAConstituents' order in Russian and in Italian: a didactic proposalFREDA PIREDDA, ELENAL-LIN/02: DIDATTICA DELLE LINGUE MODERNEL-LIN/21: SLAVISTICAordine dei costituenti, didattica del russo, constituent's order, teaching of RussianL’ordine dei costituenti è una delle strategie che le lingue hanno a disposizione per strutturare l’informazione a livello sentenziale e testuale. Nei manuali di russo come L2, tuttavia, la trattazione di questo argomento risulta frammentaria, quando non addirittura assente, soprattutto nei livelli elementari. L’assenza di un’adeguata spiegazione di questo tema si riflette nella difficoltà che gli apprendenti incontrano quando devono tradurre strutture sintatticamente o pragmaticamente marcate. Il nostro lavoro, partendo da un’analisi contrastiva dell’ordine dei costituenti maggiori in russo e in italiano e seguendo una prospettiva pragmatico-comunicativa e testuale, propone una serie di materiali didattici che permettano di insegnare, soprattutto in ambito universitario, l’uso di questo strumento linguistico agli apprendenti italofoni di russo come L2 (livelli A1-B2). I materiali proposti sono stati elaborati utilizzando testi originali tratti dal Corpus Nazionale della Lingua russa, suddivisi per difficoltà crescente, così da includere gradualmente l’uso dell’ordine dei costituenti nella conoscenza attiva e passiva della lingua russa. Nell’elaborazione dei materiali è stato dato grande rilievo alla dimensione testuale per evidenziare il rapporto fra l’ordine dei costituenti e la struttura informativa del testo.Constituents’ order is a fundamental linguistic instrument that allows learners to build up the informative structure of a text, and therefore its sense. In spite of this, textbooks of Russian as a second language treat this subject, especially at elementary levels, in a fragmentary way or even do not deal with it at all. The absence of an adequate explanation leads to mistakes in the translation of pragmatically or syntactically marked structures. My dissertation starts from a contrastive analysis of major constituents’ order in Russian and in Italian and follows a pragmatic-communicative and textual perspective, in order to propose didactic materials that can be used to include this subject in the teaching practice of Russian language to Italian-speaking students (levels A1-B2). These materials have been created using original texts from the National Corpus of Russian Language. They are divided on the basis of their complexity and they are supposed to be used to gradually include the use of word order in the active and passive knowledge of Russian language. In particular, in all excercises great attention has been given to the textual dimension, in order to highlight the role of this instrument in creating the sense of the text.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'BONOLA, ANNA PAOLA2016-03-17T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/10792itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/107842016-03-22T02:04:09Zhdl_10280_53hdl_10280_66I classici attraverso l'Atlantico: la ricezione dei Padri Fondatori e Thomas JeffersonCLASSICS ACROSS THE ATLANTIC: THE FOUNDERS' RECEPTION AND THOMAS JEFFERSONBENEDETTI, MARTAL-LIN/11: LINGUE E LETTERATURE ANGLO-AMERICANEL-FIL-LET/14: CRITICA LETTERARIA E LETTERATURE COMPARATEL-FIL-LET/05: FILOLOGIA CLASSICATradizione dei classici greci e latini, Padri fondatori americani, America rivoluzionaria, Storia dell’educazione, Oxford e Cambridge tra Seicento e Settecento, Università scozzesi tra Seicento e Settecento, Illuminismo scozzese, I college nell’America coloniale, L’educazione di Thomas Jefferson
Il Commonplace Book di Thomas Jefferson, L’illuminismo francese, L’Università della Virginia e l’insegnamento delle lingue classiche, L’insegnamento del greco e del latino tra Seicento e Settecento, I classici di Thomas Jefferson, Fragilità e mortalità dell’uomo, Morte, Eternità, Concezione del tempo, La ricezione epicurea tra Seicento e Settecento, La ricezione stoica tra Seicento e Settecento, La ricezione di epicureismo e stoicismo in Jefferson, Classical Tradition, American Founding Fathers, Revolutionary America, History of Education, 17th and 18th Century Oxford and Cambridge, 17th and 18th Century Scottish Universities, Scottish Enlightenment, American Colonial Colleges, The Education of the Founding Fathers, Jefferson’s Education, Jefferson’s Literary Commonplace Book, French Enlightenment, Jefferson’s University and the Classical Languages, The Teaching of Greek and Latin in 17th and 18th Centuries, Jefferson’s Classics, Jefferson’s Libraries, Human Fragility and Mortality, Death, Afterlife, Conception of time, Epicurean Reception in the 17th and 18th Centuries, Stoic Reception in the 17th and 18th Centuries, Jefferson’s Reception of Epicureanism and StoicismLa tesi si occupa di verificare l’influenza che i classici greci e latini hanno esercitato su i padri fondatori americani e più in particolare su Thomas Jefferson. La prima sezione tratteggia il contesto universitario e lo studio delle lingue classiche tra seicento e settecento, comprendendo non solo le università inglesi (Oxford e Cambridge) e scozzesi, ma anche i nuovi college nati nelle colonie americane. Tale analisi dei modelli e delle pratiche educative ha permesso, in effetti, di comprendere meglio l’influenza dei classici sui rivoluzionari americani. Nello specifico viene scandagliata a fondo l’educazione ricevuta da Jefferson. Tra i numerosi spunti di studio aperti da codesto argomento, il lavoro si concentra sulle modalità con cui i classici gli furono insegnati, sul suo Commonplace Book (una raccolta di brani tratti in parte da autori antichi letti in giovinezza) e su documentazione epistolare. Quest’ultima è oggetto particolare di studio, allo scopo di scoprire quali opere antiche Jefferson, in età adulta e durante la vecchiaia, lesse e apprezzò. Essendo un collezionista di libri, comprò moltissimi testi classici come dimostrano alcuni suoi manoscritti.
Nonostante manchino dati precisi a riguardo, risulta inoltre che Jefferson, benché facesse largo uso di traduzioni, preferiva leggere in originale e che probabilmente abbia letto la maggior parte di questi libri durante il ritiro dalla vita politica.
La seconda parte della tesi si concentra, invece, a indagare quanto la sua educazione classica abbia contributo alla formazione della sua personalità e delle sue idee, nonché alla forma stessa del suo pensiero in merito ad alcune tematiche. Lo studio è di conseguenza dedicato all’esperienza umana di Jefferson, in particolare alla sua riflessione sulla morte e sull’eternità, temi fortemente legati alla sua ricezione di idee epicuree e stoiche. Epicureismo e Stoicismo rappresentano, in definitiva, i due sistemi filosofici antichi che hanno maggiormente influenzato la sua personalità e il suo pensiero.The aim of the present work is to evaluate the impact of the ancient classics on the American Founding Fathers, with a particular focus on Thomas Jefferson.
The first section gives a wide portrait of the academic context in which the Founders were educated, comprising not only of Oxford, Cambridge, and the Scottish universities, but also the colonial colleges. The evaluation of the educational practices in use at the time makes it possible to understand better the classical impact on revolutionary Americans. In particular, this analysis studies in depth Jefferson's education. Of the many possible perspectives and approaches to this topic, the present work focuses on the way ancient classics were taught to him, his Commonplace Book, which reports part of the ancient classics he read during his youth, and his correspondence. The latter has been studied especially to understand which other ancient writers he read, valued, and esteemed in his adulthood and old age.
As book collector, Jefferson bought an incredible number of ancient classics, as attested by a few manuscripts of his book lists. Despite the dearth of sure evidence, it is very likely that he read the ancient works largely during his retirement. He loved reading them in the original, though he made great use of translations.
The second part of this work is dedicated to investigating how Jefferson's classical education contributed to the building of his personality and ideas, as well as how he elaborated specific classical themes in his own life. The study is thus focused on Jefferson's personal human experience, specifically on his reflection on human mortality and the afterlife. These themes, indeed, are strictly linked to his reception of Epicurean and Stoic tenets, the two ancient philosophical systems which had the greatest and most profound impact on Jefferson's personality and thought.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'MILANESE, GUIDO FABRIZIO2016-03-17T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/10784enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/168942017-01-25T01:01:53Zhdl_10280_66hdl_10280_53LA FINESTRA COME SPAZIO METAFORICO NELLA LETTERATURA SPAGNOLA: RIFLESSIONI SULLA POETICA DI RAFAEL ALBERTIPIGNATARO, ROSAL-LIN/06: LINGUA E LETTERATURE ISPANO-AMERICANEL-LIN/05: LETTERATURA SPAGNOLA.L’obiettivo della presente ricerca è stato cercare di dimostrare come la finestra, da innocuo dispositivo ottico e spaziale, completi molte delle osservazioni tradizionali della critica, fornendo un’ulteriore chiave di lettura nell’interpretazione del procedimento creativo nelle opere analizzate. Partendo da una veloce silloge della ricorrenza del termine nella letteratura classica e italiana, si passa alla presentazione dell’evoluzione tematica della finestra nell’ambito della letteratura spagnola focalizzando l’analisi su alcuni modelli in cui il nucleo della finestra si configura come struttura generativa di un’intera opera letteraria. Con il terzo capitolo si entra nella parte monografica della ricerca: la finestra sembrerebbe un facile simbolo nella produzione letteraria di un poeta esiliato, poiché l’affaccio a un davanzale è un proiettarsi idealmente verso la patria perduta. In realtà, selezionando la vastissima produzione letteraria di Rafael Alberti, la ricorrenza della finestra permette di tracciare un iter tematico nella vicenda biografica e artistica del poeta, dall’infanzia alla maturità. Nell’ultimo capitolo, invece, oggetto d’analisi è El Adefesio, un’opera teatrale composta da Alberti durante l’esilio argentino. Questa volta le finestre si chiudono e le mura domestiche si trasformano in un’intollerabile prigione generando quasi una dimensione di claustrofobia, espressione di un nuovo teatro che parla di negazione e di censura.The aim of this research is to attempt to show how the ‘window’, a harmless optical and spatial device, completes many of the traditional observations of the critic, providing another key to the reading in the interpretation of the creative process in the analyzed works. Starting with a quick compilation of the recurrence of the term in Classical and Italian literature, the reaserch focuses on the analysis of the evolution of the word in Spanish literature with some models in which the window is configured as the generative structure of an entire literary work. The third chapter confronts the monographic part of the research: the window would seem an easy symbol in the literary production of an exiled poet, since gazing through a window could be seen as a projection of the artist towards his or her estranged homeland. In reality, by selecting the vast literary production of Rafael Alberti, the recurrence of the word ‘window’ allows us to trace a thematic procedure in the biographical and artistic life of the poet, from childhood to maturity. In the last chapter, the subject of analysis is El Adefesio, a play composed by Alberti during his Argentinian exile. This time the windows are closed and the walls becomes an intolerable prison generating an almost claustrophobic mood, expression of a new theater that speaks of denial and censorshipUniversità Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'LIANO, DANTE JOSE'2016-06-16T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/16894itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/108122016-03-22T02:06:51Zhdl_10280_53hdl_10280_66HUMANITÉS CLASSIQUES E ENSEIGNEMENT SECONDAIRE IN FRANCIA (1802-1902): ASPETTI CUTURALI, STORICI ED ECONOMICI DELLA QUESTIONE DEL SECOLOCLASSICAL HUMANITIES AND SECONDARY SCHOOL IN FRANCE (1802-1902): CULTURE, HISTORY AND ECONOMY IN THE “QUESTION OF THE CENTURY”LANDINI, CHIARAL-LIN/03: LETTERATURA FRANCESEL-FIL-LET/14: CRITICA LETTERARIA E LETTERATURE COMPARATEL-FIL-LET/05: FILOLOGIA CLASSICAstudi classici, latino, greco, storia dell'educazione, scuola secondaria, Francia, Ottocento, metodo di insegnamento, tradizione umanistica, classical studies, Latin, Greek, history of education, secondary school, France, nineteenth century, teaching, humanitiesNel corso dell’Ottocento, in Francia, il principio di formazione, attraverso gli studi classici, delle élite destinate a ricoprire le più alte funzioni professionali assunse una connotazione sempre più anacronistica e il sistema scolastico fu al centro di una serie di accesi dibattiti e tentativi più o meno riusciti di riforma dei metodi di insegnamento e dei contenuti degli studi, che si acuirono soprattutto in seguito alla battaglia di Sedan.
Il permanere di una cultura e di un sistema di istruzione immobile e legato alla tradizione umanistica si scontrò violentemente a fine secolo con la democratizzazione della società, il progresso scientifico e lo sviluppo economico e con la corsa alla modernizzazione della cultura.
Questo elaborato si propone di ripercorrere i principali aspetti culturali, storici ed economici che scandirono la storia della pedagogia francese, analizzando il lungo ed altalenante percorso di cambiamento delle humanités classiques durante la costituzione dell’istituzione più conservatrice della Francia del XIX secolo: l’enseignement secondaire.During the nineteenth century in France, the education through classical studies of the elite meant to play the highest professional roles became increasingly anachronistic and the school system was the main target of many debates and reforming processes. These attempts of changing teaching methods and subjects increased even further after the battle of Sedan.
At the end of the century, the persistence of a stationary culture and of an educational system linked to the humanistic tradition clashed with the democratisation of the society, the scientific progress and the economic development and also with the rush to modernise this culture.
The aim of this research is to trace the main cultural, historical and economic factors that distinguished the history of French education, while analysing the long and various changes of classical humanities during the establishment of French secondary school, which was the more conservative institution of the nineteenth century.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'MILANESE, GUIDO FABRIZIO2016-03-17T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/10812itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/107912024-01-26T13:18:45Zhdl_10280_53hdl_10280_66VOCI E IMMAGINI DI GIANNI RODARI IN TRADUZIONE INGLESEIMAGES AND VOICES OF GIANNI RODARI IN ENGLISH TRANSLATIONALBORGHETTI, CLAUDIAL-LIN/12: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA INGLESEGianni Rodari, letteratura per l’infanzia, studi descrittivi della traduzione, universali traduttivi, italiano, inglese, Regno Unito, Stati Uniti, addomesticamento, estraniamento, Gianni Rodari, children’s literature, descriptive translation studies, universals of translation, Italian, English, United Kingdom, United States, domestication, foreignisation.La ricerca studia le riscritture delle opere di Gianni Rodari (1920-1980) in traduzione inglese attraverso la mediazione degli editori, critici letterari ma soprattutto dei traduttori tra il 1960 e il 2011. Nell’ambito degli studi sul contesto di produzione delle opere tradotte (Bassnett & Lefevere, 1998; Chesterman et al., 2000), la prima parte della ricerca presenta le caratteristiche traduttive della letteratura per l’infanzia attraverso un’analisi retrospettiva (Toury, 2012) utile a contestualizzare le opere di Rodari in inglese per il pubblico Anglo-Americano. La seconda parte illustra la mediazione linguistica dei traduttori in quattro di queste opere in inglese a partire dagli S-Universals (Chesterman, 2004). L’analisi delle traduzioni di Patrick Creagh (1965, 1971), Jack Zipes e Antony Shugaar (2008, 2011 rispettivamente), condotta attraverso le nove categorie traduttive proposte da J. L. Malone nel 1988, ha mostrato diversi gradi di addomesticamento ed estraniamento traduttivo (Venuti, 1995) a seconda dell’età del pubblico ricevente. Specificamente, le traduzioni addomesticanti si sono rivelate creative al punto da avvicinarsi all’intento narrativo di Rodari nei testi originali. La traduzione estraniante di Shugaar del 2011 ha mantenuto i riferimenti alla cultura italiana del testo rodariano, mostrando un cambiamento di pubblico ricevente dal testo fonte (pubblico giovane) al testo di arrivo (adulti).The research investigates the extent to which Gianni Rodari’s (1920-1980) works changed in their English translations through the mediating presence of publishers, reviewers, and especially translators between the 1960s and 2011. With reference to the cultural context of production of translated works (Bassnett & Lefevere, 1998; Chesterman et al., 2000), translational patterns of children’s literature were firstly studied from a retrospective point of view (Toury, 2012) to contextualise Rodari’s books in English in the UK and the US. Secondly, the intervention of translators in four of these books was analysed within the mediation framework provided by S-Universals in translation (Chesterman, 2004). The discrete analysis of the translations by Patrick Creagh (1965, 1971), Jack Zipes and Antony Shugaar (2008, 2011 respectively), based on the nine translational trajections identified by J. L. Malone (1988), showed that the translators adopted different foreignising and domesticating strategies (Venuti, 1995) according to the intended public. More specifically, domesticating strategies presented a high degree of creativity in line with Rodari’s original narrative purpose, whereas Shugaar’s foreignising translation (2011) retained references to the Italian culture as in Rodari’s source text, marking a shift of audience from children to adults, from the Italian to the English target text.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'ULRYCH, MARGHERITA2016-03-17T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/10791enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/246152017-09-21T01:02:36Zhdl_10280_53hdl_10280_66A CORPUS-BASED DESCRIPTIVE TRANSLATION STUDIES ANALYSIS OF EUROPEAN UNION LEGISLATIONSERACINI, FRANCESCAL-LIN/12: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA INGLESElegal translation, multilingualism, Descriptive Translation Studies, European Union legislation, traduzione giuridica, multilinguismo, legislazione europeaIn base alla politica di multilinguismo dell’Unione europea, la legislazione adottata dall’UE deve essere disponibile in tutte le lingue ufficiali e ciascuna versione linguistica ha pari valore giuridico. La traduzione svolge di conseguenza una funzione fondamentale all’interno dell’Unione europea. La tesi indaga gli schemi traduttivi ricorrenti nelle leggi europee tradotte dall’inglese all’italiano con l’obiettivo di identificare le norme traduttive che governano la traduzione della legislazione europea. In particolare, lo studio si focalizza su determinate espressioni di modalità che ricorrono con una frequenza particolarmente elevata. Lo studio è condotto su un corpus parallelo bilingue costituito ad hoc comprendente leggi europee nella versione in inglese e in italiano e su due corpus monolingue di riferimento contenenti leggi nazionali rispettivamente in inglese e in italiano. L’analisi adotta un approccio corpus-based combinando il quadro teorico degli studi descrittivi sulla traduzione con la metodologia della linguistica dei corpora. I risultati, basati su dati quantitativi e qualitativi, rivelano un’oscillazione tra diverse tendenze: la tendenza a riprodurre gli schemi linguistici del testo di partenza, la tendenza a conformare i testi tradotti alle convenzioni della cultura di arrivo e la tendenza ad introdurre cambiamenti linguistici a vantaggio della leggibilità e chiarezza delle traduzioni rispetto ai testi di partenza.The policy of multilingualism at the European Union dictates that the legislation adopted by the EU is to be available in all the official languages and that all the language versions are equally authoritative. Consequently, translation plays a key role for the functioning of the EU. The present dissertation investigates the recurrent translational patterns in EU laws translated from English into Italian with the aim of identifying the translational norms that govern the translation of EU legislation. In particular, the study focuses on frequently occurring expressions of modality. For the purpose of the present research, a bilingual parallel corpus of EU law in English and in Italian and two reference corpora of, respectively, British and Italian national laws were compiled. The analysis was carried out with a corpus-based approach combining the theoretical framework of Descriptive Translation Studies with the methodology of Corpus Linguistics. The results, based on quantitative and qualitative data, show an oscillation between various tendencies, namely the tendency to reproduce the patterns of the source texts in the translated texts, the tendency to comply with the conventions of the target culture and the tendency to introduce changes that improve the readability and clarity of the translations.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'ULRYCH, MARGHERITA2017-09-13T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/24615enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/246132017-09-21T01:03:09Zhdl_10280_53hdl_10280_66CORPORA PARALLELI E LINGUISTICA CONTRASTIVA: AMPLIAMENTO E APPLICAZIONI DEL CORPUS ITALIANO - RUSSO NEL NACIONAL'NYJ KORPUS RUSSKOGO JAZYKAParallel corpora and contrastive linguistics: enlargement and applications of the Italian-Russian corpus in the Nacional'nyj Korpus Russkogo JazykaNOSEDA, VALENTINAL-LIN/21: SLAVISTICAlinguistica dei corpora, progettazione di un corpus, corpora paralleli, linguistica contrastiva, corpus linguistics, corpus design, parallel corpora, contrastive linguisticsLa Linguistica dei corpora - che fa uso di corpora elettronici annotati per lo studio delle lingue - è un approccio ormai diffuso e consolidato. I corpora paralleli, in particolare, in cui i testi in una lingua A sono allineati con la traduzione in lingua B, sono uno strumento molto utile nell’analisi contrastiva. La mancata disponibilità di corpora paralleli di qualità per le lingue di nostro interesse - russo e italiano - ci ha portati a volere ampliare e migliorare il corpus parallelo italiano-russo presente come corpus pilota nel Nacional’nyj Korpus Russkogo Jazyka (Corpus Nazionale della Lingua Russa). Il presente lavoro ha avuto pertanto uno scopo applicativo e uno teorico. Da un lato, dopo aver studiato le questioni imprescindibili per la progettazione di un corpus di qualità, sono stati stabiliti i criteri per l’ampliamento e inseriti nuovi testi, consentendo così al corpus parallelo di passare da 700.000 a più di 4 milioni di parole, entità che consente ora di condurre ricerche scientificamente valide. In seguito, sono state proposte tre analisi corpus-based così da mettere in luce le potenzialità del corpus ampliato: lo studio dei verbi prefissali di memoria russi e la loro resa in italiano; il confronto tra il causativo analitico italiano “fare + infinito” e il causativo russo; l’analisi comparata di quindici versioni italiane de Il Cappotto di N. Gogol’. Le tre analisi hanno consentito di avanzare innanzitutto osservazioni di carattere metodologico in vista di un ulteriore ampliamento e miglioramento del corpus parallelo italiano-russo. In secondo luogo, la prospettiva corpus-based si è dimostrata utile per approfondire lo studio di questi temi dal punto di vista teorico.Corpus Linguistics - which exploits electronic annotated corpora in the study of languages - is a widespread and consolidated approach. In particular, parallel corpora, where texts in a language are aligned with their translation in a second language, are an extremely useful tool in contrastive analysis. The lack of good parallel corpora for the languages of our interest - Russian and Italian - has led us to work for improving the Italian-Russian parallel corpus available as a pilot corpus in the Russian National Corpus. Therefore, this work had a twofold aim: practical and theoretical. On the one hand, after studying the essential issues for designing a high-quality corpus, all the criteria for expanding the corpus were established and the number of texts was increased, allowing the Italian-Russian parallel corpus, which counted 700.000 words, to reach more than 4 million words. As a result, it is now possible to conduct scientifically valid research based on this corpus. On the other hand, three corpus-based analyses were proposed in order to highlight the potential of the corpus: the study of prefixed Russian memory verbs and their translation into Italian; the comparison between the Italian analytic causative "fare + infinitive" and Russian causative verbs; The comparative analysis of fifteen Italian versions of The Overcoat by N. Gogol'. These analyses first of all allowed to advance some methodological remarks considering a further enlargement and improvement of the Italian-Russian parallel corpus. Secondly, the corpus-based approach has proved to be useful in deepening the study of these topics from a theoretical point of view.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'BONOLA, ANNA PAOLA2017-09-19T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/24613itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/184762017-05-09T01:02:15Zhdl_10280_53hdl_10280_66ALLA SCOPERTA DELLA DIVERSITA' LINGUISTICA NELLA SCUOLA PRIMARIA: L'INTERCOMPRENSIONE COME STRUMENTO PER PROMUOVERE L'EDUCAZIONE PLURILINGUEANDREOLETTI, CHIARAL-LIN/02: DIDATTICA DELLE LINGUE MODERNEintercomprensione, plurilinguismo, approcci plurali, intercomprehension, multilingualism, pluralistic approachesLa ricerca nasce con l’obiettivo di approfondire, da un punto di vista teorico e operativo, il tema della scoperta della diversità linguistica attraverso l’approccio intercomprensivo. In ambito glottodidattico il concetto di intercomprensione tra lingue affini (d’ora in avanti, IC) si trova attualmente al centro degli approcci plurali che propongono una didattica orientata allo sviluppo della competenza plurilingue e interculturale. Lo studio si articola in quattro capitoli tra loro interrelati. Nel primo capitolo, si presenta una ricostruzione storica dei progetti chiave che, in senso al Consiglio d’Europa, hanno gettato le fondamenta dell’attuale formulazione della politica linguistico educativa comunitaria. Il secondo capitolo offre una sintesi dei documenti e degli strumenti più recenti prodotti dall’Unità delle Politiche Linguistiche del Consiglio d’Europa per la promozione del plurilinguismo. Il terzo capitolo fornisce un’introduzione al concetto di intercomprensione da più punti di vista: come oggetto dell’apprendimento, come strategia di apprendimento, come approccio didattico e come strumento di politica linguistica. Nel quarto e ultimo capitolo si dà voce alla natura, agli obiettivi, alla metodologia e ai materiali utilizzati nell’ambito della sperimentazione in IC, condotta nell’anno scolastico 2014/15 con gli alunni di due classi quinte di una scuola primaria di Varese.The aim of the research is to investigate, from both a theoretical and a practical point of view, the discovery of linguistic diversity through intercomprehension. In the field of language teaching the concept of intercomprehension between related languages is currently at the heart of pluralistic approaches which promote plurilingual education.
The study is divided into four chapters. The first chapter offers an historical reconstruction of the key projects which the Council of Europe developed for the foundation of its educational language policy. The second chapter provides a summary of the most recent documents and instruments produced by the the Council of Europe's Language Policy Unit for the promotion of multilingualism. The third chapter gives an introduction to the concept of intercomprehension from several points of view: as a learning object, as a learning strategy, as a teaching approach and as a language policy instrument. The fourth and final chapter introduces to the aims, the methodology and the materials used in the research conducted during the school year 2014/15 with Year 5 pupils of a primary school in Varese.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'BOSISIO, CRISTINA2017-05-05T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/18476itpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/184772024-01-24T16:22:14Zhdl_10280_53hdl_10280_66EMI (ENGLISH-MEDIUM INSTRUCTIONS) NEL CONTESTO UNIVERSITARIO ITALIANOEMI, ENGLISH AS A MEDIUM OF
INSTRUCTION, IN THE ITALIAN HIGHER EDUCATION SYSTEMBROGGINI, SUSANNAL-LIN/02: DIDATTICA DELLE LINGUE MODERNEL-LIN/12: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA INGLESEEnglish-Medium Instruction, internazionalizzazione, istruzione superiore, istruzione terziaria, Italia, metadiscourse, marcatori metadiscorsivi, discorso parlato, discorso accademico, English-Medium Instruction, internationalisation, higher education, tertiary education, Italy, metadiscourse, metadiscourse markers, spoken discourse, academic discourseQuesta tesi riflette l’attuale interesse per il dibattito educativo sul ruolo e sull’uso dell’inglese come lingua veicolare in ambiente accademico.
I programmi che utilizzano l’inglese come Medium of Instruction (EMI) sono al centro dell’attenzione di questo studio, che si compone di una parte quantitativa e una parte qualitativa. Attraverso un’analisi aggiornata dei dati raccolti da Costa e Coleman nel 2012, la prima parte descrive i risultati di un questionario spedito a tutte le università italiane; la parte qualitativa descrive l’utilizzo dei marcatori metadiscorsivi impiegati da quattro docenti dell’Università Cattolica di Milano. A tale scopo, è stata adottata una versione semplificata del modello di Ädel (2003), proposto da Nobles (2010), e applicato in questa sede al discorso accademico orale.
L’aumento del numero di corsi di EMI in Italia registrato da Costa e Coleman nel 2012 è rimasto stabile. Il confronto tra l’uso di marcatori metadiscorsivi personali e impersonali mostra un maggior utilizzo dei primi, in particolare del pronome personale “we”. Infine, lo studio vuole fornire dati e riflessioni a docenti, istituzioni universitarie e legislatori, utili anche alla progettazione di corsi di formazione per insegnanti.This thesis reflects the shared current interest in the ongoing educational debate on the role and use of English as a medium of instruction in academic settings.
English as a Medium of Instruction (EMI) programs are the main focus of this study which includes a quantitative and a qualitative part. Through an up-to-date analysis of the data on EMI courses in Italy collected by Costa and Coleman in 2012, the first part shows the results of a questionnaire that was sent to all Italian universities; the qualitative part describes the use of metadiscourse markers by four Italian lecturers at the Università Cattolica of Milan. The simplified and restricted classification model of metadiscourse markers proposed by Nobles (2010), adapted from Ädel (2003), was here applied to the academic spoken discourse.
The increase in the number of EMI courses in Italy registered by Costa and Coleman in 2012 has remained stable. The comparison of the use of personal and impersonal metadiscourse shows that personal metadiscourse tokens surpass the impersonal counterpart, with the pronoun “we” as the most frequent self-mention marker in the corpus. Finally, the present study can be of great interest both for lecturers and university policymakers or teacher-training designers.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'MURPHY, AMANDA CLARECOSTA, FRANCESCA GIUSEPPINA2017-05-05T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/18477itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/246172017-09-21T01:03:42Zhdl_10280_53hdl_10280_66UMORISMO E DOPPIAGGIO: CENSURA E MANIPOLAZIONE NELLA RISCRITTURA DELLE SITCOM AMERICANEANELLI, LAURAL-LIN/12: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA INGLESEcensura, manipolazione, doppiaggio, umorismo, teoria della riscrittura, traduzione audiovisiva, umorismo tabù, sitcom, studi traduttivi, studi traduttivi descrittivi, ideologia, censorship, manipulation, dubbing, humour, theory of rewriting, audiovisual translation, taboo humour, sitcom, Translation Studies, Descriptive Translation Studies, ideologyLa presente tesi ha come scopo l’analisi della traduzione per il doppiaggio dell’umorismo costruito su argomenti tabù (quali ad esempio riferimenti al sesso, alla sessualità, all’obesità, al consumo di alcol e droghe) presente in quattro sitcom americane, nello specifico Friends, Will & Grace, How I Met Your Mother e 2 Broke Girls. In particolare, partendo dalla teoria della riscrittura proposta da Lefevere (1992,) la ricerca mira ad identificare casi di censura e manipolazione presenti nella traduzione in italiano dei suddetti testi audiovisivi. Con un approccio traduttivo descrittivo, i dialoghi trascritti dall’inglese sono stati confrontati con la loro traduzione in lingua italiana e i risultati dimostrano che censura e manipolazione all’interno della traduzione per il doppiaggio sono due fenomeni esistenti pur non essendo sempre possibile distinguere tra i due dal momento che non solo i vari specialisti coinvolti nel doppiaggio, quali traduttori, direttori del doppiaggio, doppiatori, adattatori, ma anche gli organi afferenti al patronato (Lefevere 1992) possono in qualche modo influire sull’atto traduttivo stesso. Un confronto diacronico tra le sitcom prese in esame dimostra tuttavia come fenomeni censori e manipolatori nella traduzione dell’umorismo tabù siano oggi in diminuzione rispetto al passato, probabile segno di una mutata ideologia nella cultura di arrivo.The purpose of the present thesis is to analyse the translation for dubbing of humour based on taboo topics – such as, for example, references to sex, sexuality, obesity, alcohol and drug addiction – present in four American sitcoms, namely Friends, Will & Grace, How I Met Your Mother and 2 Broke Girls. Moving from the theory of rewriting introduced by Lefevere (1992), the present research aims to identify cases of manipulation and censorship in the Italian translation of the above-mentioned audiovisual texts. Following a descriptive translational approach, the English dialogues have been compared to their Italian translation. Results show that censorship and manipulation exist in the translation for dubbing even though it is not always possible to distinguish between the two. Indeed, not only the several specialists involved in the dubbing process, such as translators, dubbing directors, dubbing actors, adaptors, but also the powers linked to patronage (Lefevere 1992) can influence in several ways the translation process. However, a diachronic comparison of the analysed sitcoms demonstrates that censorial and manipulative phenomena in the translation of taboo humour are decreasing compared to the past, and this is probably due to a change in the receiving culture ideology.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'ULRYCH, MARGHERITA2017-09-13T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/24617itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/404282018-04-14T01:02:16Zhdl_10280_53hdl_10280_66APPRENDIMENTO LINGUISTICO INTEGRATO E VIDEO-EDUCAZIONE: LE NUOVE FRONTIERE DELL'INSEGNAMENTO CLIL. IL PROGETTO CLIL-MUVIINTEGRATED LANGUAGE LEARNING AND VIDEO-TRAINING: NEW FRONTIERS IN EDUCATION. THE CLIL-MUVI PROJECT.PASQUARIELLO, MARIOL-LIN/04: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA FRANCESEL-LIN/01: GLOTTOLOGIA E LINGUISTICAL-LIN/02: DIDATTICA DELLE LINGUE MODERNECLIL/EMILE; video-training/videoformazione; video-education/videoeducazione; Action-research/ricerca-azione; Microteaching; Teacher training/formazione docenti; Professional development/sviluppo professionale; Non-language subject/ Disciplina Non Linguistica; (Self)reflection/(Auto)riflessione; (self)observation)/(auto)osservazioneLa ricerca mette a fuoco le attività formative messe in atto in Italia per dotare con urgenza le scuole secondarie di secondo grado italiane di docenti competenti in ambito CLIL e intende dimostrare l’impatto che questa metodologia ha sulla formazione e lo sviluppo professionale.
Dal 2014 il CLIL è obbligatorio nelle classi terminali dei licei e degli istituti tecnici. Ciò ha generato una forte domanda di formazione da parte di istituzioni e docenti chiamati a insegnare discipline in lingua straniera.
Questo lavoro esplora la possibilità di sfruttare la video-formazione per fronteggiare le preoccupazioni di quei docenti che, senza essere formati alla glottodidattica, sono chiamati ad integrare obiettivi linguistici al curriculum disciplinare.
Il nostro lavoro parte dall’esame di un corpus di video-lezioni da noi raccolte ai fini di una ricerca-azione commissionata dal MIUR volta ad indagare il grado di innovazione implicata dal CLIL, per poi giungere a dimostrare l’importanza dell’auto-osservazione e dell’auto-riflessione sulla prassi didattica, fino a proporre l’introduzione dell’esercizio di microteaching nella formazione dei docenti CLIL.
Una ricca riflessione sull’organizzazione concettuale della propria disciplina e sulla sua trasposizione didattica conduce i docenti a un interessate lavoro sulla mediazione della conoscenza che sviluppa le loro competenze professionali.Focusing on teaching and training activities implemented in Italy to provide secondary schools with teachers able to teach in the CLIL context, our research aims at demonstrating the impact of this methodology in teacher training and professional development.
Since 2014 this methodology has become compulsory for the Italian secondary terminal classes (except vocational high schools). A strong demand for training prompted from institutions and teachers, urgently required to teach disciplines in a foreign language. The MIUR has therefore set up university courses aimed at integrating languages and disciplines.
Here we explore the possibility of exploiting video-training to face Italian teachers’ concerns, who are asked, without being trained in language teaching, to integrate linguistic objectives into their curriculum.
We examine a corpus of video-lessons collected for a research set on behalf of the Italian Ministry of Education to investigate at what extent CLIL brought an innovation into the Italian Education. Once highlighted the importance of (self)observation and (self)reflection upon classroom practices, we propose the introduction of micro-teaching practice in CLIL teacher training. A fruitful reflection on the conceptual organization and the didactic transposition of their discipline leads teachers work on the linguistic mediation of knowledge which improves their professional skills.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'ZANOLA, MARIATERESACAUSA, MARIELLA2017-07-13T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/40428itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/246122017-09-21T01:04:14Zhdl_10280_53hdl_10280_66"SNOW IS A STRANGE WHITE WORD". POESIA E PITTURA NELL'OPERA DI ISAAC ROSENBERG, WAR POET (1890-1918)"Snow is a strange white word". Poetry and Painting in the Works of Isaac Rosenberg, war poet (1890-1918)MAGGIONI, ERICAL-LIN/10: LETTERATURA INGLESEIsaac Rosenberg, war poetry, poesia, pittura, painting, Prima Guerra Mondiale, First World WarLa tesi studia l’opera del war poet inglese Isaac Rosenberg (1890-1918) con l’obiettivo principale di analizzare l’influenza della sua formazione pittorica sulla produzione poetica, un aspetto che, seppur generalmente riconosciuto, è stato poco approfondito dalla critica. I primi tre capitoli esaminano il contesto sociale, culturale e artistico in cui Rosenberg visse prima di arruolarsi nell’esercito; in particolare, viene presentata la comunità ebraica dell’East End di Londra, il suo coinvolgimento nella Prima Guerra Mondiale, la scena artistica di inizio ventesimo secolo. Lo studio considera anche la scuola d’arte da lui frequentata, la Slade, la sua limitata produzione pittorica e le sue riflessioni di estetica, contenute nelle lettere e nella prosa. Il quarto capitolo, fulcro della tesi, propone un’analisi dei testi poetici che mira a evidenziare come il poeta abbia sfruttato l’esperienza di pittore nella scrittura, specialmente nella war poetry. Tra le strategie identificate, vi sono l’utilizzo simbolico dei colori, l’imagery relativa a luce e buio, l’adozione di una particolare prospettiva, la commistione tra astratto e concreto. Tali tecniche vengono lette come tentativi di rispondere alla difficoltà di rappresentazione e comunicazione dell’esperienza bellica.The thesis studies the works of English war poet Isaac Rosenberg (1890-1918) with the main aim of analysing the influence of his pictorial training on his poetic production, an aspect which has been generally acknowledged, but scarcely investigated by critics. The first three chapters examine the social, cultural and artistic context in which Rosenberg lived before enlisting in the army; in particular, the focus is on the Jewish community of London’s East End, the involvement in the First World War, and the art scene of the early Twentieth century. The study also considers the art school he attended, the Slade, his limited pictorial production, and his thoughts on aesthetics, as included in the letters and prose. The fourth chapter, core of the thesis, proposes an analysis of the poems which aims to show how Rosenberg exploited his experience as a painter in his writing, especially in the war poetry. Among the identified strategies are the symbolic use of colours, the imagery related to light and shadow, the adoption of a particular perspective, the fusion of abstract and concrete. These techniques are seen as attempts to respond to the difficulty of representing and communicating war experience.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'REGGIANI, ENRICO2017-09-19T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/24612itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/246142024-01-24T17:32:25Zhdl_10280_53hdl_10280_66L'ARTE DELLA PELLE E DEL CUOIO. EVOLUZIONE DEL LESSICO SPECIALISTICO SPAGNOLO TRA I SECOLI XVIII E XIXCORVEDDU, MARIO SALVATOREL-LIN/07: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA SPAGNOLAlessicologia spagnola, lessicologia storica spagnola, lessicografia spagnola, morfologia, terminologiaIn Spagna, nel periodo storico compreso tra i secoli XVIII e XIX, il profondo desiderio di progresso diede vita a un momento di grande dinamicità per i settori tecnico-scientifici. L’entrata di nuove conoscenze provenienti da paesi esteri, unita alle scoperte della chimica e della meccanizzazione, influenzò i principali settori produttivi che, in quel momento, erano di natura artigianale. In questo contesto si assiste alla lenta ma inesorabile transizione dalle produzioni artigianali delle corporazioni all’industria. Il presente lavoro di ricerca osserva le dinamiche lessicali di questo mutamento, focalizzandosi su un dominio specifico: arti e mestieri della pelle. Lo studio, attraverso un approccio metodologico che spazia tra aree disciplinari linguistiche come la lessicologia e la lessicografia ed extra-linguistiche, si pone il raggiungimento di tre obiettivi. In primo luogo, viene per la prima volta censito ed analizzato il lessico delle arti e mestieri della pelle, osservato nel cruciale passaggio da arte a industria. In secondo luogo, viene osservata la capacità di adattamento del lessico alle nuove esigenze espressive mediante l’analisi dei meccanismi di creazione lessicale. Da ultimo, lo studio si propone di verificare l’esistenza di un legame che unisce lo sviluppo di una lingua alle dinamiche che interessano il contesto socio-culturale.The Spanish society, between the eighteenth and nineteenth centuries, felt a need for progress which leads to an important period of development in technical and scientific fields. The circulation of concepts and knowledges coming from foreign countries and the impressive progress of chemistry and mechanics influenced the most important manufactures, characterized by a traditional craftsmanship. This is the context of a slow but inexorable transition to the industrial production. The aim of the present work is to observe the lexical dynamics analysing a specific domain: the art of tanning leather. The research, by an interdisciplinary methodological approach, achieves three objectives: collecting and analysing the Spanish leather tanning lexicon in its crucial passage from local craft to industry, observing the lexicon self-adaptation capability to the new communicative needs by analysing the lexical creation mechanisms and verify the existence of a link between the evolution of a language and the dynamics that concern the socio-cultural context.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'LIANO, DANTE JOSE'2017-09-13T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/24614itpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/246162017-09-21T01:05:26Zhdl_10280_53hdl_10280_66L'ARTE DI FARE IL VINO NELLA COSTRUZIONE DEL LESSICO TECNICO-SCIENTIFICO FRANCESE NEI SECOLI XVIII E XIXROLLA, ANTONELLA CAROLL-LIN/04: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA FRANCESEterminologia, terminologia diacronica, lessico francese, vinificazioneIl presente lavoro si inserisce nel filone degli studi di terminologia diacronica. La tesi ha per oggetto il lessico francese della vinificazione nei secoli XVIII e XIX, periodo cruciale per la costituzione e l’evolvere della disciplina.
La tesi è articolata in due parti. La prima parte prende avvio dall’analisi lessico-semantica dei termini vinification ed œnologie che delimitano l’oggetto di ricerca, per poi fornire un inquadramento storico e testuale ai temi della vite e del vino. La pratica della vinificazione registrata dalle fonti sette-ottocentesche di riferimento è descritta con l’obiettivo di ricostruire e documentare l’evoluzione delle tecniche e l’emergere della scienza.
La seconda parte è dedicata alla dimensione linguistica della ricerca. Dopo aver presentato il corpus costituito per l’estrazione delle unità lessicali e aver enunciato la metodologia adottata, le voci censite sono oggetto di sistematizzazione in schede lessicali, la cui struttura offre informazioni di natura lessicale e semantica all’interno di un’ampia rete concettuale rappresentata dall’albero di dominio. La suddivisione del periodo considerato in tre fasi ha permesso una maggiore chiarezza nell’offrire i risultati dell’analisi linguistica, condotta al fine di osservare le dinamiche evolutive del lessico. La conclusione ripercorre, infine, i risultati salienti della ricerca e delinea eventuali sviluppi futuri.The present work contributes to studies of diachronic terminology in French. The dissertation focuses on the analysis of French vocabulary of winemaking between the 18th and 19th centuries, when the concept of enology as a science emerged.
The study is divided into two parts. The former starts analysing the terms vinification and œnologie from a lexico-semantic point of view in order to define the subject of the research. The analysis is followed by a reconstruction of the historical and textual framework in which the themes of vine and wine are developed. The process of winemaking based on the eighteenth and nineteenth-century reference sources is then described; this description allows tracing the passage from tradition to modernity, showing the main scientific discoveries and technological achievements occurred in the field.
The latter is the linguistic one. After a methodological introduction about the creation of the corpus and the description of our selection criteria, the selected terms are collected in lexical records exploring lexical and semantic information. The study of terms also allowed to build from an historical point of view the conceptual framework of the field. The classification of the period in three phases offered a closer analysis of lexical and semantic issues in the evolution of the vocabulary.
Finally, the conclusion section discusses the results of the research and outlines further perspectives of study.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'ZANOLA, MARIATERESA2017-09-19T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/24616itpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/184782017-05-09T01:03:22Zhdl_10280_53hdl_10280_66LATE(R) MODERN ENGLISH E PRESCRITTIVISMO LINGUISTICO: IL CASO DELLE GRAMMATICHERUBAGOTTI, CHIARAL-LIN/12: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA INGLESELate Modern English, Prescrittivismo, Grammatiche, Grammatografia, Grammatiche inglesiNell’ambito della linguistica storica inglese si è assistito solo negli ultimi anni all’emergere di un nuovo interesse accademico e al conseguente sviluppo di un nuovo campo di ricerca: il Late(r) Modern English (LModE). Lo studio diacronico della lingua inglese, tradizionalmente spintosi fino a includere il periodo dell’Early Modern English, ha infatti solo recentemente accolto nel suo raggio d’indagine lo studio dei secoli a noi più vicini, il XVIII e il XIX, precedentemente soprannominati “the Cinderellas of English historical linguistic study” (Jones 1989). Il presente lavoro propone un’analisi storica e sociolinguistica del periodo che considera l’evoluzione linguistica del British English, l’importante fenomeno del prescrittivismo linguistico e lo sviluppo della grammatografia inglese nel XVIII secolo. Il primo capitolo propone una collocazione temporale del LModE tra il 1660 e il 1945, ne traccia i principali sviluppi storici e sociali, e presenta lo stato dell’arte sulla variazione linguistica del periodo. Il secondo capitolo presenta un’analisi approfondita delle diverse ideologie che hanno contribuito allo sviluppo del prescrittivismo quale fenomeno linguisticamente e culturalmente pervasivo. Il terzo capitolo, infine, traccia lo sviluppo settecentesco della grammatica come genere normativo e presenta l’analisi dettagliata di un'opera finora poco osservata: “Grammatical Observations on the English Language” (1766) del reverendo Caleb Fleming (1698-1779).A growing amount of scholarly attention has been paid to Late(r) Modern English since Jones (1989) famously dubbed the eighteenth and nineteenth centuries “the Cinderellas of English historical linguistic study”. The present work aims to contribute to such process of “De-Cinderellisation” (Rodriguez-Alvarez & Rodriguez-Gil 2011) through a historical and sociolinguistic account that links the evolution of British English in modern times to the rise of linguistic normativism and the development of grammars. The first chapter frames the period between 1660 and 1945, reports on the major socio-historical developments of the time, and tracks the linguistic variation through a state-of-the-art survey. The second chapter offers a lengthy and thorough examination of the different ideologies which brought about the all-pervasive linguistic and cultural phenomenon of prescriptivism. Finally the third chapter details the eighteenth-century development of English grammars as a normative genre and focuses on the micro-level analysis of the under-researched work by Rev. Caleb Fleming (1698-1779): “Grammatical Observations on the English Language” (1766).Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'MAGGIONI, MARIA LUISA2017-05-05T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/18478itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/401782018-04-07T01:02:19Zhdl_10280_53hdl_10280_66TRADIZIONE CULTURALE E INSEGNAMENTO LINGUISTICO IN AUSTRALIACultural traditions and language teaching in AustraliaSCORSOLINI, VALENTINA GIOVANNAL-FIL-LET/05: FILOLOGIA CLASSICAAustralia, Italian teaching, history of language teaching, teaching methodology, storia della glottodidattica, didattica dell'italiano come lingua seconda, L2, insegnamento, metodologie didatticheAlla luce del recente interesse verso l’insegnamento della lingua italiana all’estero, il presente elaborato esamina la storia della comunità italiana e dell’evoluzione della didattica dell’italiano nello stato del Victoria, in Australia. La tesi presenta inoltre i risultati della mia ricerca sull’influenza dei flussi migratori e delle politiche linguistiche australiane sull’insegnamento dell’italiano nelle scuole, descrivendo come la percezione della lingua italiana sia cambiata nell’immaginario australiano. Tale analisi storica mi ha permesso di formulare una valutazione critica e suggerimenti per migliorare le metodologie didattiche impiegate nei corsi di italiano nelle scuole secondarie del Victoria.In light of the growing interest towards Italian teaching abroad, the present dissertation investigates the history of the Italian community and the evolution of Italian teaching in the state of Victoria, Australia. I hereby present the results of my research on the history of the Italian community in Victoria, as well as the influence of Australian immigration and language policies on Italian teaching in Victorian schools, highlighting how the perception of Italian language evolved in Australian public opinion throughout history. Based on this historical framework, a critical evaluation of Italian teaching methodologies in Victoria was conducted, which informed my suggestions for future improvement of Italian teaching practices.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'MILANESE, GUIDO FABRIZIO2018-04-04T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/40178enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/457352018-07-04T01:02:26Zhdl_10280_53hdl_10280_66IL LINGUAGGIO FILMICO INGLESE: IL CASO DEI 'VOCATIVI' NEL DOPPIAGGIO ITALIANO E TEDESCOTONI, ALESSANDRA ANNA MARIAL-LIN/01: GLOTTOLOGIA E LINGUISTICAL-LIN/14: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA TEDESCAL-LIN/12: LINGUA E TRADUZIONE - LINGUA INGLESETranslation Studies, Corpus Linguistics, Linguistica inglese, Traduzione inglese, Traduzione tedesca, English Linguistics, English Translation, German TranslationLa presente ricerca si colloca nel campo della traduzione audiovisiva, poiché riguarda il linguaggio filmico inglese. In particolare, lo studio si focalizzerà sul ruolo dei vocativi presenti in alcune opere cinematografiche. Il lavoro sarà dapprima eseguito sui dialoghi della versione originale e, successivamente, in quelli doppiati in italiano e in tedesco.
I tre film che compongono il Corpus sono usciti negli anni ’90 e sono ambientati in epoca vittoriana: Jane Eyre, Swept from the Sea, The Piano. Le forme allocutive osservate sono soprattutto i nomi propri e gli appellativi generici. Attraverso la metodologia della Corpus Linguistics, si svolgerà un’analisi di tipo qualitativo e quantitativo. Infatti, tramite il software AntConc (Lawrence, 2004), si indagherà sul numero e sulla tipologia di occorrenze dei vocativi più frequenti nella lingua di partenza (inglese) e nelle due lingue d’arrivo (italiano e tedesco). Inoltre, si studierà l’eventuale manifestazione degli universali traduttivi (Baker, 1993), osservando contesto linguistico in cui il fenomeno si presenta. L’aspetto innovativo della ricerca consiste in una duplice analisi che coinvolge un triplice confronto. I risultati evidenzieranno una maggiore frequenza di vocativi nelle lingue doppiate e diverse classificazioni di occorrenze. Infine, saranno riportate alcune riflessioni inerenti alle strategie traduttive che sono adottate in italiano e tedesco, a seconda del contesto linguistico e culturale.This research concerns the field of the audiovisual translation and the English movie language. In particular, the aim of the study will focus on the role of vocatives in a corpus of three films in three different languages. The chosen movies are produced in the '90s and are set in Victorian age: Jane Eyre, Swept from the Sea, The Piano. The empirical process will manly consider two categories of vocatives: proper names and address terms. The study approach will be based on the Corpus Linguistics methodology, in order to get a qualitative and a quantitative analysis of the vocatives. Indeed, there will be an investigation on the number and the type of occurrences involving the most frequent vocatives, both in the source language (English), and in the two target languages (Italian and German). Another important task of the research is the observation of translation universals (Baker, 1993), and the linguistic context in which the phenomenon occurs. The innovative feature of this work is a twofold analysis, which involves a three-way comparison. The results will show a higher frequency of vocatives in the dubbed languages and also different classifications of occurrences. Eventually, there will be some consideration regarding the translation strategies adopted for Italian and German, depending on their linguistic and cultural context.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'FORCHINI, PIERFRANCA2018-07-02T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/45735itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/457342018-08-02T09:36:40Zhdl_10280_53hdl_10280_66THE AMERICAN COMEDY. TEMI, INNOVAZIONI E TEOLOGIA NELL'OPERA DI ELMORE LEONARDSEGATO, GIULIOL-LIN/11: LINGUE E LETTERATURE ANGLO-AMERICANEElmore Leonard, American Crime Fiction, American Western Fiction, Elmore Leonard, Letteratura americana del crimine, Romanzo western americanoIl giudizio di molti critici e biografi nei confronti di Elmore Leonard è stato tanto positivo quanto un po’ superficiale: è uno dei più validi scrittori di crime fiction americani grazie alla sua particolare ‘prosa cinematografica’ e al suo orecchio per i dialoghi dei personaggi. Credo che invece nelle narrazioni di Leonard ci siano molti altri aspetti degni d’interesse che il mio lavoro cercherà di indagare.
Prima di scrivere ‘romanzi del crimine’ (dal 1969, con la pubblicazione di The Big Bounce) Leonard si era specializzato in racconti e romanzi western con cui sperimentò la sua distintiva tecnica narrativa basta sul discorso indiretto libero e altre innovazioni tematiche.
Questa tesi esamina principalmente tre caratteristiche fondamentali dell’opera di Leonard. Anzitutto, nei suoi libri non c’è mai una vera e propria indagine. I lettori sanno già dalle prime pagine chi è il colpevole del crimine e il detective stesso lo scopre poco dopo. Tuttavia, l’eroe non riesce ad arrestare il responsabile a causa di continui impedimenti burocratici. La ricerca delle prove necessarie a incastrare il delinquente si trasforma quindi in una sfida personale che metterà a dura prova l’eroe e la sua coscienza.
La seconda caratteristica riguarda le scelte narratologiche dello scrittore, che ha sviluppato un uso singolare del punto di vista. Leonard racconta le sue storie attraverso un narratore onnisciente in terza persona, solo apparentemente neutrale. In realtà, il punto di vista della narrazione continua spostarsi durante la storia, per cui ogni capitolo può essere narrato dal punto di vista di ogni personaggio (anche di un morto, come avviene in Glitz). La scelta di usare un particolare punto di vista non è solo una mera faccenda tecnica ma è anche e soprattutto una questione morale, che rende i libri di Leonard piuttosto disturbanti per il lettore attento.
Infine, Leonard, che ha avuto un’educazione cattolica, tende a nascondere dilemmi teologici nelle intercapedini delle sue storie grottesche. Ad esempio, nei suoi romanzi la violenza non è mai la soluzione più giusta – non si configura una violenza necessaria – per cui i suoi eroi preferiscono dialogare con i criminali, o abbandonare la scena, piuttosto che sparare.Critics and biographers have summarized Elmore Leonard’s work too easily: he was one of the best crime novels writers in America because of his “cinematic” prose and his unerring ear for the voices of the characters. I think there are much more issues in Leonard’s narratives, so my thesis is focused on investigating other distinctive traits of his novels.
Leonard actually wrote westerns for many years before first trying his hand at crime fiction (in The Big Bounce 1969), the genre that gave him great fame.
My thesis basically examines three distinguishing features. First, in Leonard’s books there is almost never any process of detection. Readers generally know from the very beginning who the murderer is, and in many cases the detective finds out soon after, but he is always prevented from arresting or killing him at once. What prolongs his pursuit is generally not a process of investigation but rather a frustrating combination of legal procedural constraints that are often portrayed as arbitrary, and the killer’s own animal willingness and absurd good luck.
Secondly, Leonard, in his narrative, develops a very distinctive point of view. The writer always tells his stories from the omniscient point of view in the third person, only apparently neutral. In Leonard’s novels any chapter can be narrated from the perspective of any character (even a murder victim as in Glitz). This issue is not only a technical problem, it is a moral one, who makes Leonard’s novels disturbing to the reader.
Finally Leonard, who had a catholic education and a deep knowledge of the Bible, hides theological issues in his grotesque crime stories. For example, in his novels violence is never the right solution, never necessary, as his heroes prefer talking with the villain or leaving, instead of shooting him.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'ROGNONI, FRANCESCO2018-07-02T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/45734itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/401802018-06-06T12:47:40Zhdl_10280_53hdl_10280_66LA POLIFONIA DALLA PAGINA ALLO SCHERMO. ANALISI DI TRE ADATTAMENTI AUDIOVISIVI DEL ROMANZO I FRATELLI KARAMAZOV DI FËDOR DOSTOEVSKIJPolyphony from the Page to the Screen. An analysis of three audiovisual adaptations of the novel The Brothers Karamazov by Fyodor Dostoyevsky.RECALCATI, ELEONORAL-LIN/21: SLAVISTICAM-FIL/05: FILOSOFIA E TEORIA DEI LINGUAGGIL-ART/06: CINEMA, FOTOGRAFIA E TELEVISIONEAdattamento, Adaptation, Polifonia, Polyphony, Bachtin, Bakhtin, Filosofia russa, Russian philosophy, Cinema, Television.La ricerca si colloca nell’ambito degli studi sull’adattamento, scegliendo una prospettiva ispirata alle teorie sviluppate dal filosofo russo Michail Bachtin riguardo all’autorialità.
La domanda da cui muove l’analisi di tre adattamenti audiovisivi del romanzo dostoevskiano I fratelli Karamazov si riferisce all’adattabilità sullo schermo del principio letterario della polifonia, individuato da Bachtin. I tre adattamenti, scelti per elementi di omogeneità formale e di eterogeneità rispetto alla resa polifonica sono: il film Brothers Karamazov (Richard Brooks, Stati Uniti 1958); lo sceneggiato televisivo I fratelli Karamazov, (Sandro Bolchi, Italia 1969) e il film Brat’ja Karamazovy, (Ivan Pyr’ev, Michail Ul’janov e Kirill Lavrov, Unione Sovietica 1969).
Prima di procedere alle analisi, attraverso una disamina della critica e dei testi bachtinani, abbiamo voluto riconnettere la polifonia letteraria alle ricerche filosofiche dal teorico russo nel corso degli anni Venti e all’humus culturale della filosofia religiosa russa. In seguito a questo approfondimento “genealogico”, abbiamo identificato le implicazioni formali della polifonia e avanzato la nostra proposta metodologica, fondata sulla ripresa dell’elemento autoriale in senso bachtiniano. Nel corso degli anni Settanta, infatti, la critica letteraria e cinematografica è stata influenza dal concetto di morte dell’Autore e ha posto l’accento univocamente sull’intertestualità. Attraverso una disamina delle teorie dell’adattamento, dalla trasmutazione di Umberto Eco alla ri-creazione di Carlo Testa, proponiamo una nuova formulazione ispirata agli studi bachtiniani sull’eccedenza di visione, la posizione nel mondo unica e insostituibile da cui scaturisce la visione dell’autore ( e, nel nostro caso, dell’adattatore).
In un secondo momento l’analisi si rivolge alla sceneggiatura e al prodotto audiovisivo, attraverso una metodologia integrata che contempli una fase comparativa, drammaturgica, strutturale, tematica e linguistica. Il proposito che orienta le fasi dell’analisi è quello di valutare la resa polifonica delle tre opere, identificando le condizioni che agevolano la polifonia in un prodotto audiovisivo.The research pertains to the field of adaptation studies, choosing a perspective inspired by the theories developed by Russian philosopher Mikhail Bakhtin on authorship.
The question from which the whole analysis of the three audiovisual adaptations of Dostoyevsky’s novel The Brothers Karamazov moves, refers to the adaptability for the screen of the literary principle of polyphony as identified by Bakhtin. The three adaptations, chosen for elements of formal homogeneity and heterogeneity in relationship to polyphonic rendition are: the movie Brothers Karamazov (Richard Brooks, USA 1958); the TV Drama I fratelli Karamazov (Sandro Bolchi, Italy 1969) and the movie Bratya Karamazovy, (Ivan Pyryev, Michail Ulyanov and Kirill Lavrov, Soviet Union 1969).
Before moving forward with the analysis, through an examination of both Bakhtin’s critic and texts, we wanted to reconnect literary polyphony with the Russian theoretician’s philological research in the 1920’s and the cultural hummus of Russian religious philosophy. After this “genealogical” study, we identified polyphony’s formal implications and advanced our methodological proposal, founded on the assessment of the authorial element in a bakhtinian sense. During the Seventies, in fact, literary and film critic was influenced by the concept of the death of the Author, and focused uniquely on intertextuality
Through an examination of adaptation theories, from Umberto Eco’s transmutation to Carlo Testa’s re-creation, we are proposing a new formulation inspired by bakhtinian studies on surplus vision, the unique and irreplaceable view of the world the author’s (and in our case, the adapter’s) vision stems from.
At a later stage the analysis turns to the screenplay and the audiovisual product, through an integrated methodology covering a comparative, dramaturgical, structural, thematic and linguistic phase. The purpose that guides the phases of the analysis is to evaluate the polyphonic rendition of the three works, identifying the conditions that facilitate polyphony in an audiovisual product.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'FUMAGALLI, ARMANDO2018-04-04T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/40180itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/401792018-04-07T01:02:16Zhdl_10280_53hdl_10280_66LA MITIGAZIONE NELLA PROSA SCIENTIFICO-ACCADEMICA ITALIANA E NELLA PROSPETTIVA DELL'INSEGNAMENTO DELL'ITALIANO LS.GIORDANO, CARLOL-FIL-LET/12: LINGUISTICA ITALIANAL-LIN/02: DIDATTICA DELLE LINGUE MODERNEL-LIN/01: GLOTTOLOGIA E LINGUISTICAmitigazione, discorso accademico, competenza pragmatica, scrittura accademica, italiano LS, mitigation, academic discourse, pragmatic competence, academic writing, Italian as FLLa presente ricerca, che si inserisce negli ambiti della pragmatica, della linguistica testuale e della linguistica applicata, analizza il fenomeno della mitigazione all’interno di un corpus di 25 articoli scientifici in italiano, con l’intento di comprendere meglio questo fenomeno pragmatico nel suo contesto di azione.
Si cerca quindi di rispondere ad alcune domande riguardanti forme, funzioni e domini testuali della mitigazione. Per riuscire in ciò, si è elaborato un approccio pragmatico integrato, derivato dal modello tripartito di Caffi (2007), basato sulla nozione di scope (contenuto proposizionale, dimensione illocutiva e origine deittica dell’enunciato), e dalla lunga tradizione di studi di stampo funzionalista. Si presentano quindi i primi risultati di questa ricerca originale, sia da un punto di vista qualitativo sia qualitativo.
Infine, tale ricerca investiga alcune possibili implicazioni per l’insegnamento dell’italiano LS in ambito accademico, offrendo a quanti coinvolti nell’insegnamento, sia in qualità di ricercatori che di insegnanti, alcune prime conclusioni, strumenti e risorse immediatamente utilizzabili per la progettazione di percorsi formativi volti allo sviluppo di sensibilità testuali e di genere e di abilità come quella di scrittura accademica, definibili comunicative, accademiche e transferable, , abilità cruciali per qualunque studente universitario che intenda completare con successo il proprio percorso di studi.This research, framed into the domain of pragmatics, textual linguistics and applied linguistics, aims to analyse mitigation phenomena within a 25 Italian RA’s corpus, to contribute to a better comprehension of these phenomenon in its context of action.
More in details, this work attempts to answers to some questions regarding forms, functions and text domains of mitigation. In order to do so, an integrated pragmatic approach was elaborated, derived from Caffi’s tripartite model (2007), based on the notion of scope (propositional content, illocutionary dimension and deictic origin), and on the tradition of literature in a functionalist perspective. The first results of this original investigation, both qualitative and quantitative, will be presented.
Furthermore, this research investigates some possible implications in the domain of Italian as FL teaching, and some potential implementations. It provides then, to those involved in teaching Italian LS in academic context, as both teacher and researcher, some first conclusions, tools and resources immediately expendable to design language formation paths, meant to develop textual and genre sensibility as well as competences and skills, like academic writing, defined communicative, academic and transferable, which are crucial for any kind of student to achieve success in their studies.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'GOBBER, GIOVANNICIGADA, SARA2018-04-04T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/40179itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/546632019-01-16T02:02:08Zhdl_10280_53hdl_10280_66"LOSS AND GAIN" DI JOHN HENRY NEWMAN: PARADIGMI E TESTUALIZZAZIONI DEL ROMANZO AUTOBIOGRAFICOCARACENI, FRANCESCAL-LIN/10: LETTERATURA INGLESEJohn Henry Newman, Loss and Gain, Religion and Literature, Victorian religious novels, Twentieth Century Literature, James Joyce, Autobiography, Tractarian Movement, Oxford Movement, Catholicism and Literature“O weary Champion of the Cross, lie still”: così Christina Rossetti apre un sonetto del 1890 intitolato Cardinal Newman, composto in occasione della dipartita del cardinale e dedicato alla memoria di uno dei più influenti pensatori, teologi e uomini di lettere dell’epoca. L’accorato canto di Rossetti sottolinea la potenza del pensiero newmaniano assimilando le azioni e gli scritti del cardinale all’impeto delle acque di marea, metaforizzandoli poi in un’alluvione che va a sconvolgere il tranquillo corso di un ruscelletto: “Thy tides were springtides, set against the neap/ Of calmer souls: thy flood rebuked their rill (7-8). La metafora acquatica impiegata da Rossetti sintetizza in modo efficace le qualità trasformatrici proprie della lunga parabola esistenziale di John Henry Newman (1801-1890), la quale lascia profondi solchi nel tessuto ideologico e storico di quello che gli studiosi hanno identificato come “very long nineteenth-century”. Gran parte di questi solchi sono stati tracciati da Newman percorrendo una strada faticosa e mai lineare, che lo studioso oggi può seguire attingendo al voluminoso corpus delle opere e all’altrettanto ricco apparato critico e biografico andato formandosi negli anni a commento dei suoi scritti.
Assieme a John Keble e Hurrel Froude, Newman fondò le basi di quello che passa alla storia come Oxford Movement, un’esperienza intellettuale nata fra i Colleges dell’Università di Oxford che mirava a ricostruire le basi cattoliche della Chiesa Anglicana, in un contesto di generale inquietudine nei confronti dell’istituzione ecclesiastica e dei modi da questa adottati per declinare la professione di fede all’interno del tessuto sociale dell’epoca. Gli uomini del Movement concentrarono i propri sforzi teorici nella stesura e pubblicazione di numerosi Tracts for the Times, nei quali si affrontavano i temi ecclesiologici più disparati, col fine di attivare un dialogo riformatore in seno alla Chiesa d’Inghilterra. La pubblicazione dei Tracts fu di breve durata (1833-1845) ma foriera di importanti conseguenze per la società inglese e per l’esistenza di Newman, coincidendo la sua conversione al cattolicesimo con la cessazione delle pubblicazioni (1845).
La conversione di Newman fece enorme impressione sull’opinione pubblica, specie per il forte sentimento antiromano che circolava nelle fila dell’establishment inglese. Il motto “No Popery” costituiva un refrain udibile in molte delle produzioni culturali dell’epoca e in special modo nei romanzi a tema religioso, fra le cui pagine il cattolico si muove come personaggio intriso di caratteristiche negative proprie del villain: “a spy, a secret agent, suave, supercilious and satanically unscrupulous, laying his cunning plots for the submission of England to ‘Jesuitocracy’”. Falsità, propensione all’inganno, sete di potere, assenza di scrupoli erano tutti connotati che l’immaginazione protestante associava alla Chiesa di Roma: la conversione procurò a Newman accuse dello stesso segno che il futuro cardinale cercò di dissipare nei suoi scritti, impegnandosi ad arrivare a una fetta di pubblico il più vasta possibile mediante due romanzi e la celebre autobiografia spirituale Apologia Pro Vita Sua (1864). Le opere letterarie di Newman conobbero un dilagante successo, intrise com’erano di istanze culturali associate alla vita religiosa e di elementi autobiografici che andavano a soddisfare la curiosità del pubblico per la vicenda personale di uno degli uomini più in vista del regno di Vittoria. La peculiare intersecazione fra la determinante storico-culturale e quella autobiografica nella testualizzazione letteraria newmaniana è l’oggetto di studio qui proposto.
La ricerca prende il via da un iniziale progetto su biografia e romanzo in relazione alla cosiddetta “crisi religiosa” che caratterizza gli anni vittoriani. Nel considerare i vari aspetti della questione assieme al mio tutor Prof. Enrico Reggiani, si è constatato come non fosse opportuno inscrivere la figura di Newman in uno studio tematico e pluritestuale, metodologicamente orientato a una prospettiva storico-culturale: l’influenza del cardinale sulle lettere di derivazione anglofona appare caratterizzata da un’imponente, multilivellare pervasività che echeggia sia nelle pratiche artistiche dell’epoca, ossia nell’opera della già citata Rossetti, nell’estetica della Pre-Raphaelite Brotherhood, nella poesia di Gerald Manley Hopkins, che in quelle novecentesche, come il sistema testuale joyciano. Se il ruolo determinante del pensiero newmaniano è riconosciuto e analizzato dalla critica nel dettaglio dei suoi aspetti teologico-religiosi, altrettanto non può dirsi dei suoi scritti più specificamente letterari: il lavoro qui presentato sarà da intendersi pertanto come un dispositivo di avvicinamento a questi aspetti dell’opera di Newman. A tal fine si è deciso di concentrare lo studio sulla close-reading di uno dei due romanzi newmaniani, Loss and Gain (1848), la cui testualità sarà investigata mediante un selezionato apparato metodologico afferente in primis al macrotesto dell’autore e in secundis a più recenti formulazioni teoriche di taglio narratologico.In an 1890 composition dedicated to the memory of John Henry Newman, Christina Rossetti metaphorized his legacy into “springtides, set against the neap/ Of calmer souls: thy flood rebuked their rill”. She so sought to synthesize the transformative qualities of Newman’s existence (1801-1890) in the context of the “very long nineteenth century”, as defined by Margot Finn.
Along with John Keble and Hurrell Froude, Newman founded the Tractarian Movement, an Oxford-based intellectual movement intending to rebuild the Catholic foundation of the Anglican Church, which at the time was facing an ever growing disquiet on behalf of its affiliates, for both ecclesiological and political reasons. In order to ignite a reformative dialogue within the Church of England, the Tractarians published a relevant number of Tracts from 1833 to 1845, when Newman converted to Catholicism.
Newman’s conversion sparked a huge controversy within the public opinion, catholics at the time being subjected to a heavy cultural stigma within the establishment. Falsity, a propension to deceit and thirst for power connoted the catholic character in numerous religious novels in the Victorian period, thus prompting Newman to defend himself from similar allegations in various writings such as the Apologia Pro Vita Sua (1864). Newman’s literary writings were extremely successful, since they put on display a peculiar intersection between religious cultural issues and his own autobiography. Such intersection is the object of my thesis, which will articulate around a close-reading of Newman’s novel Loss and Gain (1848) in order to
highlight the main features of the Cardinal’s literary theory and practice in relation to his overall theological views, and
to project them on a synchronic and diacronic perspective to attest Newman’s legacy on Eighteenth and Nineteenth century literature.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'REGGIANI, ENRICO2019-01-14T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/54663itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/583652019-04-17T01:02:43Zhdl_10280_66hdl_10280_53L'USO DELLE RISORSE ONLINE E DEL BLENDED LEARNING NELLA DIDATTICA DEL RUSSO (CON DUE PROPOSTE DIDATTICHE)MACAGNO, CLAUDIO GABRIELEL-LIN/02: DIDATTICA DELLE LINGUE MODERNEL-LIN/21: SLAVISTICAdidattica della lingua russa, risorse on line per l'apprendimento e l'insegnamento del russo, blended learning, language education, media education, online resources, Russian language, Russian as a foreign languageConsiderato, in generale, l’impatto sempre più massiccio e pervasivo che le tecnologie hanno sulla vita di tutti i giorni e partendo dal presupposto del valore aggiunto derivante dall’impiego delle tecnologie per l’educazione linguistica, in questo lavoro dapprima abbiamo fatto alcune considerazioni in merito a tecnologie e apprendimento/insegnamento linguistico, soffermandoci su Internet e sui media digitali (Capitolo 1), quindi abbiamo selezionato, analizzato e organizzato, in forma di repertorio, diverse risorse online, gratuite, per l’apprendimento/insegnamento del russo (Capitolo 7). L’idea di realizzare un repertorio dei siti Internet e delle risorse è nata dall’intento di creare uno strumento utile, sia ai discenti, sia ai docenti. In particolare, nella prima parte di questo studio abbiamo proposto l’uso di alcune risorse online per presentare l’alfabeto russo (Capitolo 2) e per lo sviluppo della competenza fonologica (Capitolo 3), lessicale (Capitolo 4), morfosintattica (Capitolo 5) e testuale (Capitolo 6). Nella seconda parte, invece, una volta analizzate le caratteristiche di alcune modalità di apprendimento, in presenza, a distanza e in rete (FaD, e-learning, blended learning, didattica 2.0) e delineati i nuovi scenari di apprendimento, tra formale e informale (Capitolo 8), abbiamo realizzato due proposte didattiche, una in ambito universitario (Capitolo 9) e una in ambito scolastico (Capitolo 10), che prevedono sia esperienze di apprendimento collaborativo in rete, sia l’utilizzo di tecnologie e risorse online.The influence of technologies on everyday life, as it emerges clearly, is increasingly pervasive. Assuming that the use of technologies adds a certain value to language education, in this dissertation we first considered some connections between technologies and learning and teaching languages, in particular dwelling upon Internet and media education (Chapter 1). Then we selected and analysed several websites and free online resources dealing with the Russian language. The result of this work is the inventory of websites and online resources, which we conceived as a useful tool for students and teachers of Russian as a foreign language (Chapter 7). In detail, in the first part of this research work we suggested some online resources to teach absolute beginners the Russian alphabet (Chapter 2) and to develop different competences and skills: phonological (Chapter 3), lexical (Chapter 4), morphological and syntactical (Chapter 5), and textual (Chapter 6). Whereas, in the second part, we dealt with the main characteristics of various types of learning (face-to-face, distance and online learning, blended learning, formal and informal learning etc.) (Chapter 8). In addition we developed two different proposals, the first for University level (Chapter 9), the second conceived for the school classroom (Chapter 10). Our proposals are based on both experiences of collaborative learning and on the use of technologies and online resources.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOLIANO, DANTE JOSE'BONOLA, ANNA PAOLA2019-04-15T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/58365itpartially_open