2024-03-28T19:11:25Zhttp://tesionline.unicatt.it/dspace-oai/request
oai:tesionline.unicatt.it:10280/9602011-02-24T02:00:45Zhdl_10280_28hdl_10280_692024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/960Saggi sulla Teoria della Dinamica Economica Strutturale - crescita, progresso tecnico, e domanda effettivaEssays on the theory of structural economic dynamics: technical progress, growth, and effective demandGARBELLINI, NADIASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAVertically (hyper-)integrated sectors, functional income distribution, ‘natural’ rates of profit, ‘natural’ economic system, pure labour theory of value, Settori verticalmente (iper-)integrati, distribuzione funzionale del reddito, sistema economico `naturale', saggi `naturali' di profitto, teoria del valore lavoroLa presente tesi ha due scopi paralleli.
In primo luogo, intende essere una rilettura concettuale attraverso di `Structural Change and Economic Growth' (Pasinetti 1981), alla luce del chiarimento di alcune questioni sia metodologiche che concettuali, e della contestualizzazione dell'opera all'interno dell'intero percorso intellettuale che, dal 1962 al 1988, ha condotto Pasinetti alla definizione esplicita e rigorosa del concetto di settore verticalmente iper-integrato.
In secondo luogo, fornisce una generalizzazione dell'intero schema teorico sviluppato da Pasinetti (1981), attraverso la reintroduzione dell'intero insieme delle relazioni inter-industriali, la riformulazione per mezzo di matrici partizionate, e la presentazione dei sistemi dei prezzi e delle quantità in termini di ricerca di autovalori e autovettori. La parte dinamica dell'analisi è stata generalizzata con la discretizzazione del tempo, originariamente continuo, e l'introduzione di saggi di crescita non stabili delle variabili esogene.
Il primo e l'ultimo capitolo sono dedicati al raggiungimento del primo obiettivo; il secondo e il terzo a quello del secondo.The present dissertation has two parallel aims.
First of all, it intends to provide a conceptual excursus through Pasinetti's `Structural Change and Economic Growth', in the light of the clarification of some methodological and conceptual issues, and of the contextualisation of the book within the whole intellectual path, going from 1962 to 1988, which led Pasinetti to the completion of the explicit and rigorous definition of the concept of vertically hyper-integrated sector.
Secondly, it performs a generalisation of the whole theoretical framework put forward by Pasinetti (1981), through the re-introduction of the whole set of inter-industry relations, the reformulation by means of partitioned matrices, and the restatement of the price and quantity systems as eigenproblems. The dynamic part of the analysis is generalised by the introduction of discrete, rather than continuous, time, and of non-steady rates of change of the exogenous variables.
The first and the last chapters are devoted to the achievement of the first task; the second and the third to that of the second.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUTBELLINO, ENRICO2011-02-21Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/960enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/12692013-06-04T13:46:53Zhdl_10280_28hdl_10280_692024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/1269PRODUCTIVITY ANALYSIS FROM A CLASSICAL PERSPECTIVE: THEORY OF MEASUREMENT AND MEASUREMENT OF THEORYWIRKIERMAN, ARIEL LUISSECS-P/01: ECONOMIA POLITICASECS-S/03: STATISTICA ECONOMICASECS-S/06: METODI MATEMATICI DELL'ECONOMIA E SCIENZE ATTUARIALI FIN.productivity, classical analysis, input-output analysis, subsystems, vertically hyper-integrated sectors, prices of production; produttività, analisi classica, analisi input-output, subsistemi, settori iper-integrati, prezzi di produzioneLa presente tesi studia la nozione di produttività dal punto di vista Classico. In primo luogo, si connette la distinzione tra produttività (productivity) e profittabilità (productiveness) a quella tra il lato della spesa e quello del valore aggiunto dell'economia, vista come un flusso circolare. In secondo luogo, si collegano vari schemi teorici alle strutture empiriche del sistema di contabilità nazionale. Si calcolano quindi sia degli indicatori dei cambiamenti della produttività fisica, utilizzando come unità dell'analisi i subsistemi in crescita, che delle misure del grado di capacità delle singole industrie di generare sovrappiú. Si ottengono ed utilizzano regole di aggregazione e procedure di riduzione al fine di tenere correttamente conto dell'eterogeneità dei mezzi di produzione prodotti. In tutta la tesi, i risultati analitici ottenuti sono corredati da applicazioni empiriche. In larga misura, tale lavoro empirico concerne l'economia italiana (1999-2007); tuttavia, alcuni risultati riguardano un insieme di paesi industrializzati (Germania, Francia, Italia, Giappone, GB e USA) nel decennio 1995-2005.This is a study on the notion of productivity, viewed from a Classical perspective. First, the distinction between physical productivity and productiveness (i.e. profitability) is connected to the distinction between the expenditure side and value added side of the economy, seen as a circular flow. Second, a mapping of some theoretical frameworks into empirical structures of the System of National Accounts is advanced. Then, indicators of physical productivity changes with the (growing) subsystem as a unit of analysis are obtained, together with measures reflecting the degree of surplus generating capacity at the level of individual industries. Aggregation rules and reduction procedures are devised and applied to deal with the heterogeneous nature of produced means of production. All throughout the study, empirical applications of the analytical results are provided. For the most part, empirical work is referred to the case of Italy (1999-2007), though some results concern a set of advanced industrial economies (Germany, France, Italy, Japan, UK and the US) during the 1995-2005 decade.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUTBELLINO, ENRICO2012-03-01Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1269enpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/12682024-01-24T17:54:08Zhdl_10280_28hdl_10280_692024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/1268Saggi sul Credito e la MacroeconomiaEssays in Credit and MacroeconomicsPIFFER, MICHELESECS-P/02: POLITICA ECONOMICASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAPolitica monetaria, canale del rischio di credito, leva finanziaria delle banche, settore finanziario, monetary policy, risk taking channel, bank leverage ratio, financial sectorIn questa tesi si sostiene che il meccanismo di trasmissione della politica monetaria nasconde un canale di trasmissione del rischio, e che una politica monetaria espansiva non solo aumenta l’offerta di credito ma anche la propensione delle banche a prendere rischio. I modelli macroeconomici esistenti non sono adatti ad identificare questo meccahismo, visto che o non incorporano un settore bancario, oppure si concentrano sull’amplificazione finanziaria dopo una crisi piuttosto che sulla presa del rischio prima delle crisi. La tesi propone un semplice modello in cui il rischio di credito e di insolvenza e’ modellato endogenamente. Il modello mostra l’esistenza di un trade-off tra quantita’ e qualita’ del credito, il che puo’ avere importanti ripercussioni per la gestione della politica monetaria. Successivamente, la tesi sviluppa un paper empirico e di policy che studia la leva finanziaria delle banche. Si sostiene che le misure tradizionali della leva non possono mostrare un importante peggioramento della qualita’ del capitale delle banche prima della crisi del 2007. Si mostra che la qualita’ di tale capitale e’ progressivamente peggiorata prima della crisi, in particolar modo per le banche commerciali. Viene proposta una misura alternativa della leva finanziaria.This dissertation argues that the transmission mechanism of monetary policy hides a risk taking channel, as loose monetary policy not only increases credit supply but also increases the propensity of banks to take risks. The existing macroeconomic models are ill-designed to identify the forces of this mechanism, as these models either do not have an explicit banking sector, or they focus on ex-post amplification mechanism rather than ex-ante bank risk taking. A simple model is developed, where credit and solvency risk is determined endogenously. The model shows that a trade-off exists between credit quality and credit quantity, and this trade off impacts on the effectiveness of monetary policy. Subsequently, the dissertation develops an empirical, policy paper that investigates banks leverage ratios. It is argued that traditional measures of leverage cannot detect an important decline in bank capital quality before the 2007 crisis. The dissertation shows that capital quality has declined progressively before the 2007 crisis, particularly for commercial banks. A new leverage ratio is proposed.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUTLOSSANI, MARCO ANGELODELLI GATTI, DOMENICO2012-03-01Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1268enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/18302014-05-21T07:49:40Zhdl_10280_28hdl_10280_692024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/1830Asimmetria informativa bilaterale in mercati assicurativi competitiviTwo-Sided Asymmetric Information in Competitive Insurance MarketsABRARDI, LAURASECS-P/06: ECONOMIA APPLICATASECS-P/01: ECONOMIA POLITICATwo-sided asymmetric information, insurance, informative advantage, asimmetria informativa, assicurazione, vantaggio informativo, equilibri bayesianiQuesta tesi studia un mercato assicurativo competitivo in cui gli assicurati possiedono informazione privata riguardo la loro rischiosità, e al contempo gli assicuratori, in ragione della loro superiore esperienza, hanno una maggiore abilità a valutare il rischio. Nel caso in cui il rischio sia perfettamente stimabile dagli assicuratori e tale stima rappresenti la loro informazione privata, una perfetta rivelazione dell'informazione può non avvenire ed equilibri profittevoli sono possibili, nonostante il contesto competitivo. Inoltre, l'aumento della pressione competitiva può rivelarsi inefficace ai fini di una riduzione dei prezzi assicurativi, in quanto può semplicemente comportare una riduzione dei profitti dei singoli assicuratori. Tuttavia, Il vantaggio informativo degli assicuratori può permettere soluzioni caratterizzate da una maggiore efficienza. La presenza di doppia asimmetria informativa permette anche di spiegare l'esistenza di una correlazione negativa tra rischio e copertura assicurativa in mercati competitivi. Inoltre, se la stima del rischio da parte degli assicuratori è affetta da incertezza, così che gli assicuratori differiscono gli uni dagli altri per quanto riguarda la stima del rischio, profitti nulli non sono consentiti.This dissertation studies a competitive insurance market in which a policyholder owns private information about her own riskiness and at the same time insurers (through their higher expertise) are better able to estimate it. If insurers’ estimations are private and identical, we find that, despite the presence of competition, perfect revelation of information is not necessarily achieved and profitable outcomes are possible. Adding competitive pressure may be ineffective in driving the insurance prices downward, as it simply reduces the individual insurer’s profits. The insurers’ informative advantage, however, allows more efficient outcomes. The presence of a bilateral asymmetry can also explain why, in dispersed markets, low risk policyholders may be more insured than high risk ones. Moreover, if insurers’ private estimations are heterogeneous and suffer of some degree of uncertainty, we find that, in addition to the previous results, actuarially fair outcomes for all policyholders are never allowed, despite the presence of competition.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFEMMINIS, GIANLUCATEDESCHI, PIEROCOLOMBO, LUCA2013-04-15Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1830enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/19702013-06-04T13:52:33Zhdl_10280_28hdl_10280_692024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/1970Saggi in Macroeconomia, Eterogeneità e Mercati FinanziariEssays in macroeconomics, heterogeneity and Financial MarketsLANTERI, ANDREASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAAgenti eterogenei, inflation tax, transmission channel, sovereign default, learning. Heterogeneous agents, tassa da inflazione, meccanismo di trasmissione, default sovrano, apprendimento.Questa tesi contiene tre saggi di teoria macroeconomica. Il primo capitolo presenta una rassegna dei modelli monetari con agenti eterogenei e include una valutazione dei costi dell’inflazione in termini di welfare per agenti con reddito e ricchezza eterogenei. Il secondo capitolo studia le interazioni tra due canali di trasmissione della politica monetaria che emergono in presenza di eterogeneità: il canale del debito nominale e il canale della tassa da inflazione. Il terzo capitolo studia le relazioni tra le aspettative di crescita del reddito e gli episodi di default su debito sovrano. Questo saggio mostra come introducendo un meccanismo di apprendimento del processo stocastico che determina la sostenibilità del debito sia possibile generare una significativa volatilità del debito e riprodurre una frequenza di default empiricamente plausibile.This thesis presents three essays in macroeconomic theory. The first chapter surveys monetary models with heterogeneous agents and contains an evaluation of heterogeneous welfare costs of inflation when agents have different income and wealth levels. The second chapter studies the interactions between two transmission channels of monetary policy that arise because of heterogeneity: the nominal debt channel and the inflation-tax net worth channel. The third chapter studies the relations between expectations of future output growth of a small open economy and sovereign defaults. This essay shows that learning of the stochastic process that drives debt sustainability induces significant debt volatility and an empirically plausible default frequency.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUTDELLI GATTI, DOMENICO2013-05-17Doctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1970enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/19712014-03-10T13:30:22Zhdl_10280_28hdl_10280_692024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/1971SAGGI SUI MERCATI IMMOBILIARI E IL CICLO MACROECONOMICOESSAYS ON HOUSING AND THE MACROECONOMYCESA BIANCHI, AMBROGIOSECS-P/06: ECONOMIA APPLICATASECS-P/03: SCIENZA DELLE FINANZESECS-P/01: ECONOMIA POLITICAHousing cycles, Emerging market economies, Boom and bust cycles, Housing demand shocks, GVAR, Monetary policy, Macro-prudential policies, Financial crisisLa recente crisi finanziaria e la recessione che ne e' seguita hanno spinto molti a guardare al mercato immobiliare come ad una possibile fonte di fluttuazioni macroeconomiche. Inoltre, esse hanno evidenziato il ruolo cruciale dei paesi emergenti per la crescita globale e rianimato il dibattito sulla relazione tra politica monetaria e il prezzo degli asset. Questa tesi di dottorato, composta di tre saggi, si incentra sui mercati immobiliari dei paesi industrializzati e emergenti nonché sulla relazione tra i prezzi delle case e il ciclo macroeconomico. Il primo saggio descrive un data set originale di prezzi delle case per 19 paesi emergenti (con frequenza trimestrale e aggiornato al 2009:4) e li confronta con un data set esistente per 21 paesi industrializzati. Il secondo saggio studia la trasmissione internazionale di shock di domanda immobiliare negli Stati Uniti e il loro impatto sull'economia reale. Il terzo saggio analizza la relazione tra politica monetaria e macro-prudenziale in un semplice modello di asset-pricing.The recent global financial crisis and ensuing recession led many to look at the housing market as a possible source of macroeconomic fluctuations, highlighted the crucial role played by emerging market economies as a source of world growth, and revived the much discussed issue of the interaction between monetary policy and asset prices volatility. Motivated by these issues, my Ph.D. thesis focuses on housing markets in both advanced and emerging economies and their interaction with the macroeconomy. This dissertation consists of three self-contained essays. The first essay describes a novel dataset on house prices for 19 emerging economies with quarterly data updated to 2009:4, to be compared with an existing database for 21 advanced economies. The second essay investigates the international spillovers of U.S. housing demand shocks across housing markets and their impact on real economic activity. The third essay studies the uncharted interaction between monetary and macro-prudential policies in a simple model of consumption-based asset pricing with collateralized borrowing.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOWEINRICH, GERD HELLMUT2013-05-17T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/1971enpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/43732015-02-27T01:00:44Zhdl_10280_282024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/4373TRADE LIBERALIZATION, TECHNOLOGY TRANSFER AND EMPLOYMENT IN MIDDLE AND LOW INCOME COUNTRIESSROUR, ILINA MOUSTAFASECS-P/06: ECONOMIA APPLICATASECS-P/05: ECONOMETRIAglobalization, skill biased technological change, Turkey, Ethiopia, SYS-GMM, trade liberalizationNegli anni ’80, paesi in via di sviluppo (DCs) e paesi meno sviluppati (PMS) hanno subito cambiamenti strutturali, muovendosi da politiche di sostituzione di importazione a strategie di liberalizzazione. Questi paesi hanno assistito ad una crescita dinamica risultata dall’aumento della produttività dovuto alla maggiore esposizione delle industrie locali alla concorrenza, dall'aumento delle importazioni tecnologiche incarnate in capitale e in beni intermedi, e ad una maggiore diffusione di conoscenze e informazioni. Questo lavoro esamina come liberalizzazione commerciale ed aggiornamento tecnologico abbiano influito sull’occupazione in paesi DCs e PMS, e studia il fenomeno del cambiamento tecnologico skill biased. Si esaminano il settore manifatturiero turco tra il 1980-2001 e quello etiope tra il 1996-2004. Questo studio, basato sul System Generalized Method of Moments (GMM-SYS), implementa un quadro dinamico di due equazioni che raffigurano tendenze occupazionali a livello enterprise per lavoratori qualificati e non qualificati. I risultati confermano l'aspettativa teorica che DCs e LDC affrontano fenomeni di skill-biased technological change e incrementano il potere d’importazione di tecnologia, aumentando il divario d’occupazione tra lavoratori qualificati e non qualificati. Tuttavia, le cause specifiche di skill-bias e la portata del loro effetto possono variare in base a diverse infrastrutture istituzionali e capacità nazionali.In the 1980's developing countries (DCs) and least developed countries (LDCs) underwent structural changes, moving from import substitution policies to liberalization strategies. These countries witnessed a dynamic growth effect that emerges from productivity growth due to increased exposure of local industries to competition, increased technological imports embodied in capital and intermediate goods, and to the transfer of knowledge. This work looks into the employment impact of trade liberalization and technological upgrading in DCs and LDCs, and studies the phenomenon of skill biased technological change in those countries. It takes the case of the Turkish manufacturing sector for the period 1980 - 2001, and the case of the Ethiopian manufacturing sector for the period 1996 - 2004. It deploys System Generalized Method of Moments (GMM-SYS) procedure to this effect, implementing a two-equation dynamic framework that depicts enterprise-level employment trends separately for skilled and unskilled workers. The results confirm the theoretical expectation that DCs and LDCs face the phenomena of skill-biased technological change and skill-enhancing technology import, both leading to increasing the employment gap between skilled and unskilled workers. However, the specific determinants of skill bias and the size of their effect can differ due to diverse institutional infrastructures and national capabilities.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFEMMINIS, GIANLUCAVIVARELLI, MARCO2014-06-04T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/4373enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/43742014-06-20T01:03:09Zhdl_10280_282024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/4374ESSAYS ON FINANCIAL INTERMEDIATION AND POLICIESGARCIA BARRAGAN, FERNANDOSECS-P/02: POLITICA ECONOMICASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAFiscal Policy, Monetary Policy, Modelling, Simulation, DSGE models, Central BanksNegli ultimi dieci anni siamo stati testimoni di una delle più grandi crisi che il mondo ha visto. Il lavoro dei macroeconomisti è diventato più attivo, nell'urgenza di trovare la via d'uscita, molti degli strumenti applicati per la professione di economista sono stati rispolverati ed aggiornati per le nuove esigenze della crisi economica. Tra gli strumenti per la ricerca economica c'è lo modello dinamico stocastico di equilibrio generale (DSGE). Questa tesi è composta da quattro capitoli che coinvolgono l'intermediazione e/o politiche condotte dai governi o banche centrali finanziarie. I primi tre capitoli partono sul modello DSGE mentre l' ultimo su un modello macroeconomico principale-agente. Il primo (scritto come una rassegna delle principali indagini in DSGE) trata dei cicli di credito, di acceleratori finanziari, del mercato immobiliare, del settore bancario, dell'assunzione dei rischi e delle politiche monetarie. Il secondo analizza l'impatto delle variazioni tra il rapporto di leva e le riserve necessarie all'interno, che al giorno d'oggi regolano alcune delle politiche popolari. Il terzo capitolo incorpora un mercato dei prestiti interbancari per l'analisi degli shock di rischio generato nel settore bancario e come si sviluppa l'economia. Il quarto invece è un'indagine che si scosta dal modello macroeconomico principale-agente; comprende un governo attivo con le tasse e sussidi di disoccupazione.During the last decade we were witness of one of the biggest crises that the world has seen. The job of the macroeconomists became more active, in the urgency for finding the way out; many of the tools applied for the economist profession were dusted off and updated for the new needs of the economic crisis. Among the tools for economic research there is the Dynamic Stochastic General Equilibrium Model (DSGE). This dissertation consists of four chapters involved in financial intermediation and/or policies conducted by the governments or central banks. The first three chapters depart from the DSGE model while the last is a macroeconomic agent based model. The first, written as a review of the main investigations in the DSGE, covers several fields as credit cycles, financial accelerator, housing market, banking sector, risk taking and monetary policies. The second chapter analyses the impacts of changes in the leverage ratio and the required reserves within, some of the popular regulation policies nowadays. The third chapter incorporates an interbank lending market for the analysis of risk shocks generated in the banking sector and how it is spread to the economy. The fourth chapter is an investigation that departs from the macroeconomic agent based model; it incorporates an active government with taxes and unemployment subsidies.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFEMMINIS, GIANLUCADELLI GATTI, DOMENICO2014-06-10T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/4374enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/43752015-02-27T01:00:46Zhdl_10280_282024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/4375ESSAY ON ECONOMIC CYCLES IN EMERGING AND ADVANCED COUNTRIES:SYNCHRONIZATION, INTERNATIONAL SPILLOVERS AND THE DECOUPLING HYPOTHESISPESCE, ANTONIOSECS-P/06: ECONOMIA APPLICATASECS-P/05: ECONOMETRIATrasmissione internazionale degli shock, Mercati Emergenti e Avanzati, Ciclo Economico, Metodo Bayesiano; International transmission of shocks, Emerging and Advanced Markets, Economic Cycle, Bayesian MethodsQuesto lavoro contribuisce al dibattito sul “decoupling delle Economie emergenti (EE) rispetto alle Economie Avanzate (EA)” rispondendo principalmente alle seguenti domande: “La vulnerabilità delle EE a schock esterni (siano essi reali o del credito) provenienti dalle EA è cambiata nel tempo? E’ cresciuta o si è ridotta, come implica l’ipotesi del decoupling?”
Al fine di misurare l’impatto che un eventuale schock esterno avrebbe esercitato sulle EE in diversi periodi degli ultimi decenni, sono stati eseguiti esperimenti di analisi controfattuale utilizzando un modello econometrico Time Varying Panel VAR con coefficienti fattorizzati. Le analisi mostrano che negli ultimi trenta anni le EE sono diventate meno vulnerabili a shock provenienti dalle EA, siano essi di natura reale o shock del credito. Sebbene questo risultato supporti l’idea del decoupling, è importante notare che la resilienza delle EE a shock esterni è evoluta nel tempo in maniera non progressiva ma piuttosto evidenziando fasi di più forte resilienza seguite da fasi di minore resilienza e vice versa; un “sentiero a onde” non ancora pienamente considerato nella letteratura economica.
Le EE sono inoltre risultate più vulnerabili a shock del credito rispetto a shock reali; questa maggiore vulnerabilità relativa ha raggiunto il suo picco negli anni più recenti.This work aims to contribute towards the debate on “decoupling of Emerging Economies (EEs) from the Advanced Economies (AEs)” by addressing the following main questions: “Has the EEs’ vulnerability to external shocks (both real and credit shocks) coming from AEs changed over time? If so, has it grown or decreased, as the decoupling hypothesis claims?”
In order to measure the impact that external shocks would have on the EEs’ GDP growth in different periods of last decades, counterfactual experiments were performed using an econometric Time Varying Panel VAR model with factorized coefficients. The analyses show that over the last thirty years EEs have become less vulnerable to shocks spreading from the AEs. Despite this represents evidence in favour of the decoupling hypothesis, it is important to note that EEs’ resilience to external shocks has changed in a non-progressive manner over time, with phases of greater resilience followed by others of lower resilience, and vice versa; this outlines a “wave-like” path whose evidence has yet been fully analyzed in the economic literature.
Moreover, the EEs have shown to be more vulnerable to credit shocks than to real ones; this greater relative vulnerability has reached its peak in the most recent years.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFEMMINIS, GIANLUCABARBIERI, LAURA2014-06-10T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/4375enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/70002015-07-02T10:14:18Zhdl_10280_282024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/7000RACCOLTA E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI: STIMA DI FUNZIONI DI COSTO IN ITALIAESSAYS ON COLLECTION AND DISPOSAL COSTS OF MUNICIPAL SOLID WASTE IN ITALYROBU, CRISTINA MANUELAMUNICIPAL SOLID WASTE, COST FUNCTIONS, DOOR TO DOOR,SCALE AND DENSITY ECONOMIES, RECYCLING SHARE, RIFIUTI SOLIDI URBANI, INCINERATION, PORTA A PORTA, RACCOLTA DIFFERENZIATA, ECONOMIE DI SCALA E DI DENSITA'Questa tesi ha come obiettivo quello di contribuire all'analisi empirica della struttura dei costi del ciclo dei rifiuti solidi urbani in un campione di 534 comuni italiani, per un periodo di sette anni, dal 2004 al 2010. Dopo una panoramica sia delle varie fasi del servizio RSU che del funzionamento del settore in Italia, nel primo capitolo, il secondo analizza la letteratura empirica delle funzioni di costo, con particolare attenzione per i lavori più recenti, tra cui anche i pochissimi italiani sul tema. L’argomento del terzo capitolo riguarda lo studio della presenza di economie di scala e di densità nel settore dei rifiuti utilizzando una specificazione translogaritmica per la funzione di costo stimata con il metodo SUR. L'ultimo capitolo si propone di fornire risposte a domande molto attuali come: la raccolta porta a porta è più costosa? E' meglio smaltire in discarica i rifiuti residui o bruciarli? Data una certa quantità di rifiuti da smaltire, esiste una quantità ottimale da incenerire? Inoltre, dato che molte comunità usano contemporaneamente diversi siti di smaltimento, qual è il numero ottimale di siti per portare i propri rifiuti indifferenziati?This thesis aims to contribute to the empirical analysis of the cost structure of municipal solid waste management in a sample 534 Italian municipalities, for a period of seven years, from 2004 to 2010. After giving an overview both of the various phases of the MSW service and of the functioning of the sector in Italy in the first chapter, the second chapter reviews the cost function studies, with particular emphasis on recent years including also the very few Italian papers on the topic. This topic of the third chapter the study of the presence of scale and density economies in the Italian waste sector using a translogarithmic specification estimated with the SUR method. The last chapter aims to provide answers to very actual questions as: is the door to door collection more expensive? Is it better to burry residual waste or to incinerate it? Given a certain amount of garbage, is there an optimal quantity to be incinerated? Moreover, given that many communities use contemporaneously different dumpsites, which is the perfect number of disposal sites for unsorted waste?Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFEMMINIS, GIANLUCASCARPA, CARLOFRAQUELLI, GIOVANNI2015-06-24T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/7000enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/63572015-04-30T01:00:27Zhdl_10280_282024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/6357Analisi multisettoriale per politiche socio-economiche: il caso del sistema educativoMULTISECTORAL ANALYSIS FOR SOCIO-ECONOMIC POLICY: THE EDUCATION SYSTEM CASETOFFOLI, LORENZOSECS-S/06: METODI MATEMATICI DELL'ECONOMIA E SCIENZE ATTUARIALI FIN.SECS-S/03: STATISTICA ECONOMICASECS-P/02: POLITICA ECONOMICAModello dinamico multisettoriale esteso, Matrice di contabilità sociale, Analisi Input-Output, Spesa in istruzione, Capitale umano. Dynamic extended multisectoral model, Social Accounting Matrix (SAM), Input-Output analysis, Education expenditure, Human capital.Questa tesi è una raccolta di tre saggi di economia multisettoriale applicata. L'obiettivo è la progettazione di politiche economiche per il sistema educativo degli Stati Uniti. Un miglioramento delle prestazioni del sistema educativo può avere effetti positivi sullo sviluppo socio-economico del paese. Il metodo di analisi adottato è l'approccio della matrice di contabilità sociale, in inglese Social Accounting Matrix (SAM). I modelli multisettoriali basati sulla SAM estendono l'analisi input-output tradizionale ai problemi della generazione e distribuzione del reddito e della formazione della domanda finale. L'impiego di modelli multisettoriali statici e dinamici basati sulla SAM mostra che politiche per l'istruzione progettate in modo appropriato possono stimolare la produzione di capitale umano, l'attività produttiva e la formazione di reddito contribuendo, allo stesso tempo, alla stabilizzazione del deficit del governo federale degli Stati Uniti. Il primo capitolo descrive le SAM per gli Stati Uniti per gli anni 2009 e 2012 e spiega come compilare una SAM. Il secondo descrive un modello multisettoriale statico e presenta alcune politiche per l'istruzione. Il terzo descrive un modello multisettoriale dinamico e presenta alcune politiche per l'istruzione. Le politiche proposte si dimostrano adatte a contrastare crisi e recessione e possono indicare una strada verso stabilità economica e crescita.This dissertation is a collection of three essays on applied multisectoral analysis. The aim is to design and evaluate policies for the education system of the US. Good performances in terms of education have positive externalities on the social and economic development of a country. The methodology adopted is the Social Accounting Matrix (SAM) approach, which extends traditional input-output analysis to income generation and distribution and final demand formation. Policy design and evaluation carried out through static and dynamic SAM-based multisectoral models show that well-conceived policies for education can stimulate the accumulation of human capital, production and income while contributing to the stabilization of the federal budget deficit of the US. The first chapter describes the SAMs for the US for the years 2009 and 2012 and shows how to assemble a basic SAM from readily available statistics. The second chapter discusses a static SAM-based multisectoral model and policy applications. The third chapter discusses a dynamic SAM-based multisectoral model and policy applications. The policies proposed in the second and third chapter prove to be effective in contrasting output and income downturns and can show a way for economic growth and stability.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFEMMINIS, GIANLUCABELLINO, ENRICOCIASCHINI, MAURIZIO2015-04-27T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/6357itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/63942015-05-06T08:15:55Zhdl_10280_282024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/6394ESSAYS ON DYNAMIC MACROECONOMICSLUBELLO, FEDERICOSECS-P/01: ECONOMIA POLITICABank Landing, Collateral Constraints, DSGE, Efficiency, Limited Asset Market Participation, Macroeconomic VolatilityQuesto lavoro è diviso in tre capitoli. Il primo capitolo fornisce una rassegna della letteratura economica riguardo gli effetti della liberalizzazione finanziaria sulla volatilità macroeconomica e descrive il ruolo delle politiche macroprudenziali nel favorire stabilità economica. Il secondo capitolo presenta un modello dinamico e stocastico di equilibrio economico generale neo-keynesiano, con rigidità reali e nominali e LAMP, per studiare l'impatto della liberalizzazione finanziaria sulla volatilità macroeconomica. La liberalizzazione finanziaria è modellata lungo due direzioni: il margine estensivo (un aumento del numero di consumatori che accedono ai mercati finanziari) e il margine intensivo (un allentamento dei criteri patrimoniali richiesti alle famiglie per l'ottenimento di credito). In contrasto con la teoria convenzionale, i risultati suggeriscono che una maggiore liberalizzazione finanziaria comporta un aumento della volatilità macroeconomica in presenza di famiglie altamente indebitate. Il terzo capitolo presenta un'estensione del modello di Kyotaki e Moore (Credit Cycles (1997)) in grado di tenere in considerazione del ruolo dello "spread" tra il tasso interesse attivo e passivo nel meccanismo di trasmissione di shocks esogeni. Si studia in che modo il meccanismo di amplificazione garantito dalla presenza di mutuatari soggetti a vincoli di garanzia è modificato quando anche il prestatore è soggetto ad un vincolo di valore massimo sul credito erogabile (capital adequacy requirement). I risultati suggeriscono che un allentamento del "capital adequacy requirement" aumenta ulteriormente il meccanismo di trasmissione originale in risposta a shocks esogeni alla produttività.This work is divided in three chapters. The first chapter provides an overview of the economic literature dealing with the effects of financial liberalization on macroeconomic volatility, and describes how macroprudential policy can be used to induce economic stabilization. The second chapter presents a New Keynesian DSGE model with real and nominal frictions and LAMP to study the implications of financial liberalization on aggregate volatility. Financial liberalization is modeled along the extensive margin (number of consumption smoothers) and the intensive margin (loan-to-value ratio). In contrast to the conventional view, our findings suggest that financial liberalization leading to highly leveraged households increases macroeconomic volatility. The third chapter presents an extension of the Kiyotaki and Moore model of Credit Cycles (1997): the original framework is augmented to account for the role of financial intermediation and interest rate spreads in the transmission of exogenous shocks. We study how the amplification mechanism guaranteed by the presence of collateralized borrowers is altered in the presence of the additional constraint faced by lenders. We find that if the lender's collateral constraint binds, loosening the capital adequacy requirement burdening on lenders increases the original amplification mechanism in response to exogenous productivity shocks through the interest rate spread.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFEMMINIS, GIANLUCADELLI GATTI, DOMENICO2015-05-05T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/6394enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/63312015-04-27T08:04:54Zhdl_10280_282024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/6331Barriere Tecniche al Commercio: Determinanti ed ImplicazioniTECNICAL BARRIERS TO TRADE: DETERMINANTS AND IMPLICATIONSGHODSI, MOHAMMAD MAHDISECS-P/06: ECONOMIA APPLICATASECS-S/06: METODI MATEMATICI DELL'ECONOMIA E SCIENZE ATTUARIALI FIN.SECS-P/02: POLITICA ECONOMICAtrade policy, non-tariff measures, technical barriers to trade, specific trade concernsQuasi tutte le tariffe applicate al commercio internazionale sono vincolate dagli impegni sottoscritti dalle economie più avanzate ed ulteriori misure, volte ad aumentare il livello di protezione, non dovrebbero poter essere, di norma, utilizzate. Tuttavia, l’introduzione di un crescente numero di barriere non tariffarie (BNT) ha recentemente favorito il proliferare di dispute e conflitti commerciali fra gli Stati. Il regolamento dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) considera legittime le motivazioni che sono alla base di alcune di queste misure non tariffarie quali quelle a tutela dell’ambiente, della salute o della sicurezza delle persone. Sebbene gli stessi regolamenti dell’OMC impongano agli Stati di addurre giustificazioni credibili per le loro misure in materia di politica commerciale, gli stessi regolamenti dovrebbero, al contempo, essere anche in grado di identificare eventuali finalità protezionistiche promosse da specifici gruppi di interesse. Barriere Tecniche al Commercio (TBT) sono uno specifico sottogruppo delle BNT il cui grado di complessità le rende spesso poco chiare sia sul piano delle ragioni che le giustificano che delle implicazioni che possono conseguire dalla loro applicazione. In questa tesi, vengono messi in luce alcuni particolari aspetti relativi alle BNT ed agli Specific Trade Concerns (STC). Nel primo capitolo, vengono analizzate le determinanti delle BNT e degli STC nel periodo 1995-2011. Nel secondo capitolo, gli effetti delle BNT e degli STC adottate dall’Europa, dagli Stati Uniti e dalla Cina sono analizzati considerando settori a 4-digit derivanti dall’Harmonized System. Nel terzo capitolo, viene proposta un analisi costi-benefici di equilibrio parziale riguardante l’impatto, in termini di benessere, dell’adozione una BNT restrittiva tesa a impedire l’afflusso di uno specifico prodotto dalle caratteristiche sgradite. Nel complesso, questa tesi pone un enfasi maggiore sulla complessità delle suddette BNT fornendo migliori intuizioni sulle loro determinanti e le loro implicazioni.Almost all tariff lines are bound within the schedules of concessions of developed countries, and duties cannot be used to increase the level of protection. Instead, increasing number of non-tariff measures (NTMs) have given rise to disputes and trade conflicts. World Trade Organization (WTO) regulations consider certain motivations behind imposition of these instruments to be legitimate such as those related to human, environment, health, and safety issues. While regulations of the WTO oblige governments to provide justifiable reason behind their trade policy instruments, they might as well seek for the sale of their industrial protection to some special interest groups supporting them. Technical Barriers to Trade (TBTs) are a sub-category of NTMs with complex nature whose either motivations or implications are not very clear. In this dissertation, I shed light on some aspects of NTMs with specific focus on TBT and Specific Trade Concerns (STCs). In the first chapter, I study the determining factors of TBT STCs over the period 1995-2011. In the second chapter, the trade effects of these TBT STCs maintained by the European Union, China, and the United States at 4-digit level of Harmonized System will be analysed. In the third chapter, I provide a cost-benefit analysis in a partial equilibrium framework to quantify the welfare consequences of a prohibitive NTM which is aimed at a foreign product with negative characteristics. Overall, this dissertation emphasizes more on the complexity of NTMs and it provides us with better insights on the determinants and implications of these trade policy measures.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFEMMINIS, GIANLUCANIELSEN, CARSTEN KRABBE2015-04-17T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/6331enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/66072015-09-16T07:40:40Zhdl_10280_282024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/6607Saggi in Sviluppo e Economia politica: Appalti Pubblici e Instabilità PoliticaESSAYS IN DEVELOPMENT AND POLITICAL ECONOMIC: PUBLIC PROCUREMENT AND POLITICAL INSTABILITYNTAMBI, STEVEN JEREMYProcurement, Regulation, Developing countries, Stability, EfficiencyQuesta tesi mette in evidenza e studi una possibile trade-off tra stabilità e l'efficienza economica che un ente governativo può affrontare quando si cerca di costruire un progetto di valore sociale in un paese in via di sviluppo instabile. Nel primo capitolo, i rivedere l'attuale stato di avanzamento in materia di appalti in cui espongo le sfide con i processi di approvvigionamento attuali nei paesi in via di sviluppo. La revisione dimostra infatti che l'assunzione di acquiescenza militare è una grande svista nel tentativo di ottenere un sistema di appalti solido ed efficace in un paese in via di sviluppo. Come espone Laffont che nella letteratura di appalto la necessità per le spese di revisione è stata presa in considerazione con attenzione all'impegno imperfetta delle procedure di controllo e della corruzione dei revisori dei conti. Questo contributo esamina le varie situazioni di sviluppo e di appalti all'interno di un paese in via di sviluppo e gli effetti dello stato attraverso il suo esercito. Particolare esposizione è data per selezionare gli stati africani.This thesis highlights and studies a possible trade-off between stability and economic efficiency that a government agency may face when trying to build a socially valuable project in a unstable developing country. In the first chapter, i review the current progress made in procurement where I expose the challenges with the current procurement processes in developing countries. The review indeed shows that the assumption of military acquiescence is a big oversight in the endeavor to obtain a solid and effective procurement system in a developing country. As Laffont exposes that in the procurement literature the need for auditing costs was taken into account with attention given to imperfect commitment of auditing procedures and to the corruption of auditors. This contribution surveys the various situations of development and procurement within a developing country and the effect of the state through its military. Particular exposition is given to select African states.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFEMMINIS, GIANLUCA2015-06-05T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/6607itreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/109672016-03-30T01:03:39Zhdl_10280_28hdl_10280_692024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/10967THE ITALIAN MANUFACTURING INDUSTRY THROUGH THE GREAT RECESSION: FINANCIAL CONSTRAINTS, PRODUCTIVITY AND SPATIAL NEIGHBORHOOD EFFECTSSANGALLI, ILARIASECS-P/06: ECONOMIA APPLICATASECS-P/05: ECONOMETRIAvincoli finanziari, panel data, modelli spaziali, industria manifatturiera, contagio, produttività totale dei fattori, financial constraints, panel data, spatial models, manufacturing, contagion, total factor productivityLa crisi finanziaria esplosa nel 2008 è degenerata in un’aspra e duratura ondata recessiva, che ha colpito l’economia reale a livello internazionale. La presente tesi si propone di contribuire alla letteratura econometrica sull’ultima crisi focalizzandosi su due temi ampiamente dibattuti: vincoli finanziari e produttività totale dei fattori. Il manifatturiero italiano si presenta come scenario preferenziale per condurre l’analisi, tenuto conto della struttura produttiva frammentata e della dipendenza delle imprese dal debito bancario. Si cercherà dapprima di analizzare l’impatto dei vincoli finanziari sulle dinamiche manifatturiere durante la crisi, per poi passare a trattare i temi della rigidità finanziaria e degli effetti di contagio che si sono verificati tra le imprese attraverso il canale del credito commerciale, quali determinanti della probabilità di insolvenza. Infine, il tema delle agglomerazioni tra imprese, di tipo geografico e settoriale, sarà analizzato quale fattore cruciale per la formazione di spillover di produttività, insieme alla capacità innovativa del territorio. I risultati confermano il carattere di pervasività dell’ultima recessione, che alterando le dinamiche manifatturiere ha contribuito ad esacerbare gli episodi di insolvenza. Il possedere una base produttiva clusterizzata ed eterogenea può tuttavia rappresentare ancora un punto di forza, persino all’interno di un contesto operativo plasmato dalla crisi.The financial crisis that erupted in 2008 translated into harsh recessionary effects at an international level, that were passed on to the real economy. A solid recovery is still lagging behind. The dissertation contributes to the econometric literature on the great recession by focusing attention on two debated topics: financing constraints and total factor productivity (TFP). The fragmented and strongly bank-dependent Italian production base is a preferred environment to conduct the analysis. The role played by financing constraints as amplifiers of manufacturing dynamics is firstly investigated. As a second step, financial rigidity of firms and contagion effects that occurred via trade credit interconnections are considered, and jointly modelled as core determinants of distress likelihoods by resorting to spatial econometric techniques. In the last section, geographical and sectoral clustering phenomena are spatially analyzed in order to investigate knowledge spillovers at the micro level. Results highlight the pervasive nature of the last crisis. The harshness of the recessionary effects fostered a change in manufacturing equilibria and caused the proliferation of distress episodes. Nevertheless, a clustered production base still represents a driver for the formation of positive externalities.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFEMMINIS, GIANLUCAMANCUSI, MARIA LUISAARBIA, GIUSEPPE2016-03-23T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/10967enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/100422016-02-11T02:02:33Zhdl_10280_69hdl_10280_282024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/10042Saggi di Economia dello SviluppoESSAYS ON DEVELOPMENT ECONOMICSEssays on Development EconomicsROTONDI, VALENTINASECS-P/01: ECONOMIA POLITICASocial Capital, Corruption, Rural Development, Risk Aversion. Capitale Sociale, Corruzione, Sviluppo Rurale, Avversione al RischioQuesta tesi utilizza metodologie differenti al fine di esplorare argomenti generalmente ascritti all'economia dello sviluppo. Il primo capitolo discute la letteratura sul capitale sociale scomponendolo nel suo componente strutturale, le reti, e cognitivo, la fiducia. Ogni componente è a sua volta scomposto in diverse sotto-dimensioni una delle quali, il particolarismo, è utilizzato nel secondo capitolo, sia a livello teorico che empirico, come determinante di forme di corruzione collusiva. Come previsto dalla teoria, il particolarismo ha un effetto positivo e causale sulla probabilità di offrire una tangente.
Il terzo capitolo valuta l'impatto di un progetto di estensione agricola realizzato in Etiopia, volto ad introdurre la coltivazione di nuovi prodotti ortofrutticoli insieme ad alcune tecniche e strumenti innovativi. Empiricamente si utilizzano gli strumenti della valutazione d’impatto combinando confronti tra villaggi, attraverso una stima difference-in-differences, con una comparazione all'interno del villaggio usando uno studio controllato randomizzato. I risultati indicano che il progetto ha contribuito alla diversificazione produttiva ma non ha influenzato i ricavi ottenuti dalla vendita dei prodotti ortofrutticoli e, di conseguenza, il benessere delle famiglie. Il quarto capitolo mostra come meccanismi incentivati sufficientemente simili elicitino decisioni correlate in termini di avversione al rischio solo quando si tengono in considerazione altri atteggiamenti relativi al rischio. Inoltre si studia la correlazione tra l'avversione al rischio riportata e l'avversione al rischio ottenuta tramite lotterie. I risultati suggeriscono una misurata validità esterna dei due metodi studiati.This dissertation makes use of several methodologies to explore topics ascribed to the field of development economics. Chapter 1 reviews the literature on social capital by presenting a decomposition of trust and networks -- the cognitive and the structural component of social capital, respectively--, in several sub-dimensions. One of this dimension is used in chapter 2 where we investigate, both theoretically and empirically, the role played by the cultural norm of particularism, as opposed to universalism, for collusive bribery. Consistent with the theory, particularism is found to have a positive causal effect on the probability of offering a bribe. Chapter 3 assesses the impact of a small-scale agricultural extension project implemented in rural Ethiopia aimed at introducing the cultivation of horticultural gardens. Empirically, a mixed impact evaluation design is used combining across-villages comparisons, through difference-in-differences estimations, with a within village randomized control trial. The findings indicate that the project contributes to production diversification while it does not influence total revenues from sales, household welfare and diet. Chapter 4 shows that similar incentivized mechanisms elicit similar decisions in terms of monetary risk aversion only if other risk-related attitudes are accounted for. Furthermore, it examines whether individuals' characteristics and a self-assessed measure of risk aversion relate to individuals' choices in lotteries. The findings suggest that there is some external validity of the two studied tasks as predictors of self-reported risk attitudes.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFEMMINIS, GIANLUCASTANCA, LUCAATTANASI, GIUSEPPE2016-02-09T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/10042itopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/125692016-07-22T12:05:50Zhdl_10280_69hdl_10280_282024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/12569Saggi su Reti Sociali e Capacità Non-CognitiveESSAYS ON SOCIAL NETWORKS AND NON-COGNITIVE SKILLSBARBONE, LUCIA MARIASECS-P/05: ECONOMETRIASECS-P/06: ECONOMIA APPLICATASECS-P/02: POLITICA ECONOMICASocial Networks, Skills, Negative Binomial, Non-cognitive skills, Earnings, Social Interactions, Smoking, Intergenerational Transmission, HealthLa tesi propone evidenze empiriche e teoriche sull’importanza delle abilità cosiddette non cognitive come elemento fondamentale del capitale umano individuale.
In particolare, ci si propone di discutere se, e in che portata, queste capacità relazionali incidano sulle performance lavorative e sulle decisioni concernenti la salute. La tesi propone le reti sociali, o “social networks”, come possibile misurazione di queste capacità interpersonali.
Il primo capitolo presenta una dettagliata rassegna della letteratura sulle abilità non cognitive, e sui loro effetti su salari e stato di salute, e discute l’appropriatezza dell’utilizzo delle variabili di “social networks” come misura per tali abilità.
Il secondo capitolo stima a livello empirico l’impatto delle capacità relazionali sui salari. Per una completezza di metodologia e per verificare la robustezza dei risultati, le stime vengono effettuate con diverse metodologie econometriche.
Il terzo capitolo analizza gli effetti di queste abilità sociali sul consumo di sigarette, e discute la loro importanza rispetto ad altri fattori rilevanti, come tasse e comportamenti dei genitori. Il capitolo applica diversi stimatori, lineari e non, ed esamina le differenze, in termini di grandezza e significatività statistica, nei risultati ottenuti.This thesis provides further evidence on the importance of including non-cognitive and social skills as a component of individual human capital. In particular, it aims to assess whether interpersonal skills, measured through social network metrics, influence labour market and health attainment. The first chapter reviews the literature on non-cognitive skills and their impact on various outcomes, and discusses the use of social network metrics as measure of interpersonal skills. The second chapter empirically estimates the impact of these social skills on earnings. The effect is estimated comparing alternative empirical strategies to model social interactions, to fully examine the robustness and the meaning of the results obtained. The third chapter examines the effect of these skills on individual smoking behaviour over the young adulthood life. In particular, it examines the role of popularity and social skills on smoking decision, and compares the relative importance of these skills to other factors, such as cigarette taxes, and parents’ smoking behaviour. It also analysed the extent to which using non-linear estimators affects the significance and the magnitude of the effects of these factors.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFEMMINIS, GIANLUCAMOTOLESE, MAURIZIO2016-05-20T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/12569enpartially_open
oai:tesionline.unicatt.it:10280/189272017-11-07T02:02:26Zhdl_10280_28hdl_10280_692024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/18927Saggi su Retti Finanziarie e Rischio SistemicoESSAYS ON FINANCIAL NETWORKS AND SYSTEMIC RISKEssays on Financial Networks and Systemic RiskSANCHEZ ARJONA, IRENESECS-P/11: ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARISECS-P/05: ECONOMETRIASECS-P/01: ECONOMIA POLITICASystemic Risk, Financial Networks, Leverage, Global Expansion, Competition, Diversification, Regulation. Rischio sistemico, reti finanziarie, leverage, globalizzazione, Competizione, Diversificazione, Regolamento.L'ultima crisi nanziaria ha evidenziato il ruolo decisivo delle connessioni nel mercato interban-
cario come canale e strumento ampli catore dei shock nanziari, e di conseguenza del rischio
sistemico.
In questa tesi presentiamo delle metodologie teoriche ed empiriche per analizzare il potenziale
rischio sistemico in una rete bancaria interconnessa.
La tesi comprende due saggi sulle reti nanziarie e il rischio sistemico ed e organizzata in due
capitoli. Nel capitolo I analizziamo e modelliamo alcune delle complesse interazioni all'interno
di una rete nanziaria, con l'obiettivo di approfondire nella interrelazione fra la fragilit a dell'eco-
nomia reale e quella del sistema bancario. A questo scopo, forniamo una descrizione qualitativa
e quantitativa delle dinamiche della leva nanziaria.
Nel capitolo II, sfruttiamo un set originale di dati su 15 banche europee classi cate come G-SIB
per valutare se l'espansione nei mercati esteri aumenta la loro rischiosit a, e attraverso quali canali
si materializa.The last global nancial crisis clearly illustrated the crucial role of interbank linkages in channel-
ing and amplifying shocks hitting the system and, therefore, in the emergence of systemic risk.
In this thesis, we present theoretical and empirical methodologies for analysing the potential for
systemic risk in a interconnected banking network.
The dissertation comprehends two essays on nancial networks and systemic risk and is organ-
ised in two chapters. In chapter I, we analyse and model some complex interactions and feedback
relationships within a nancial network, with the objective of delving into the linkages between
fragility in the real economy and in the banking system. For this purpose, we provide a qualita-
tive and quantitative description of leverage dynamics.
In chapter II, we exploit an original dataset on 15 European banks classi ed as G-SIBs by the
BIS to assess whether expansion in foreign markets increases their riskiness, and through which
channels that eventually happens.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFEMMINIS, GIANLUCADELLI GATTI, DOMENICO2017-05-31T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/18927enopen
oai:tesionline.unicatt.it:10280/179252017-04-07T01:05:40Zhdl_10280_28hdl_10280_692024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/17925HEALTH AND WELL-BEING IN THE LABOR MARKET: EVIDENCE FROM EUROPEVIGANI, DARIASECS-P/06: ECONOMIA APPLICATASECS-P/05: ECONOMETRIASECS-P/01: ECONOMIA POLITICAjob insecurity, employability, psychological distress, retirement, health-care utilization, female leadership, work organization, gender discriminationLa presente tesi, attraverso l’utilizzo di diverse fonti di dati, sia longitudinali che trasversali, contribuisce alla letteratura esistente in materia di lavoro precario, invecchiamento e discriminazione di genere, fornendo evidenza empirica riguardo le conseguenze in termini di salute e benessere della precarietà, del pensionamento e della leadership femminile nel mercato del lavoro.
Il primo capitolo esamina la relazione esistente fra insicurezza sul lavoro, prospettive di reimpiego e disagio psicologico, utilizzando dati cross-country provenienti dalle European Working Conditions Surveys del 2010.
Il secondo capitolo è dedicato alla stima dell’effetto causale del pensionamento sull’utilizzo dei servizi sanitari in 10 paesi Europei nel periodo 2004-2013. In particolare, il capitolo approfondisce il tema della riduzione del costo opportunità del tempo libero dopo il pensionamento, che può dare luogo ad aumenti improvvisi nell’utilizzo dei servizi sanitari.
Il terzo capitolo, infine, studia la relazione esistente tra leadership femminile, pratiche organizzative a livello aziendale e discriminazione di genere per 30 paesi Europei, considerati nel periodo 1995-2010.The present dissertation, using both longitudinal and cross-sectional data from different sources, contributes to existing literature on precarious employment, aging and gender discrimination providing empirical evidence on the health and wellbeing outcomes of work-related insecurity, retirement and female leadership across European countries.
Chapter 1 examines the relationship among perceived job insecurity, employability and psychological distress in Europe, using cross-country data from the 2010 European Working Conditions Surveys.
Chapter 2, using SHARE data (from 2004 to 2013) for 10 European countries, is devoted to the analysis of the (causal) effect of retirement on health care utilization. In particular, it explores the existence of a discontinuous change in health investment at the time of retirement, as suggested by the theory, asking whether this ``puzzling'' jump is associated with the drop in the opportunity cost of time induced by retirement.
Chapter 3 investigates the association between female leadership, work organization practices and perceived gender discrimination within firms, using EWCS data for 30 European countries for the period 1995-2010.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFEMMINIS, GIANLUCALUCIFORA, CLAUDIO2017-04-03T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/17925enreserved
oai:tesionline.unicatt.it:10280/169812017-01-28T02:02:23Zhdl_10280_28hdl_10280_692024-03-28T19:11:26Z urn:hdl:10280/16981ESSAYS IN EMPIRICAL LABOR AND EDUCATION ECONOMICSAKTAS, KORAYSECS-P/01: ECONOMIA POLITICALabor economics, education economics, income inequality, selective admissions, college drop-out, applied microeconomicsQuesta tesi è una raccolta di due capitoli che indagano due temi distinti di ricerca in economia del lavoro e dell'istruzione. Nel primo capitolo, si studiano gli effetti causali di una nuova politica di ammissione selettiva introdotta presso il Dipartimento di Economia di una importante università private situata nel nord d'Italia. Si trovano significativi miglioramenti nei risultati accademici degli studenti del primo anno che sono esposti alla nuova politica di ammissione in termini di una riduzione del tasso di abbandono scolastico e di un aumento dei crediti compiuti. Nel secondo capitolo di questa tesi, da un'altra parte, si fornisce un'evidenza recente sulla struttura dinamica e di autocovarianza del reddito di lavoro maschile italiano e si caratterizzano gli shock sul reddito del lavoro per tutto il ciclo di vita sfruttando dei dati amministrativa di grande scala provenienti dagli archivi dell'INPS. Osserviamo un aumento sostanziale della varianza del reddito degli individui di età compresa tra 50 e 60 anni. Tali risultati suggeriscono che questo aumento della varianza è guidato dall'aumento della varianza sia del componente transitorio che permanente della disuguaglianza di reddito. Tuttavia, l'accelerazione per gli individui sopra i 50 anni è causato dalla fluttuazione della varianza dei shock transitori.This thesis is a collection of two chapters that investigate two different research topics in labor and education economics. In the first chapter, we study the causal effects of a new selective admission policy introduced in the Department of Economics at a leading private university located in the North of Italy. We find significant improvements in the academic outcomes of first year students who are exposed to this new admission policy in terms of reduction in the drop-out rate and increase in the average credits. In the second chapter of this thesis, on the other hand, we provide up-to-date evidence on the dynamic and autocovariance structures of Italian males' labor income and characterize labor income shocks over the life-cycle by exploiting a large-scale administrative data from the archives of Italian Social Security Administration (INPS). We observe a substantial increase in the variance of log-incomes of individuals between the ages of 50 and 60. Our results suggest that the latter increase in the variance is driven by the increases in the variances of both transitory and permanent components of income inequality. However, the accelerating pattern after age 50 is caused by the fluctuations in the variance of transitory shocks.Università Cattolica del Sacro CuoreMILANOFEMMINIS, GIANLUCACAPPELLARI, LORENZO2017-01-26T00:01:00ZDoctoral ThesisAdobe PDFhttp://hdl.handle.net/10280/16981enreserved